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Visualizza Versione Completa : un momento di riflessione sulla classica per saxofono



15th October 2008, 16:05
Nel post della mia presentazione ho volutamente omesso la mia formazione; personalmente ho ovviato allo studio di questo genere di musica cercando di affrontare, dopo il diploma di conservatorio, il problema di come campare con il mio lavoro di saxofonista. Mi sono dedicato sia all'insegnamento che al suonare di tutto e dappertutto con il mio "amato strumento".

So di essere criticabile perchè così non mi sono schierato da nessuna parte (classica, jazz o quant'altro), non ho un'identitÃ* artistica, non sarò mai ne carne ne pesce; questo non lo reputo un limite in quanto di contro, me la cavo in ogni ambiente senza eccellere; ho scelto così di sapere di tutto un pò; la mia può essere una scelta criticabile sicuramente, ma è sempre una scelta!!!

Penso che oggi il sassofonista sia l'archetipo del musicista moderno, deve ricercare mille stili e suoni diversi, deve porsi nei confronti di tutto ciò che è musica con spirito critico costruttivo, cercando di inserisi in ogni ambiente musicale con rispetto di ciò che suona e ascolta per poi, se ci sa fare e si appassiona al genere, porsi come leader con il proprio strumento secondo il proprio stile; per me questo è il vero potere del sax!!

La scuola classica inibisce tutto questo, serve come tanti dicono a farsi delle basi solide, la veritÃ* è che poi nel mondo superficiale in cui viviamo si rimane solo alla base e l'altezza tarda troppo a venire. La maggior parte dei diplomati oggi cambia mestiere, perchè quando esce dal conservatorio non trova lavoro perchè non è un professionista ma uno studentello (magari anche bravino) che sa solo leggere uno spartito. Gli insegnanti non trasmettono motivazioni e non spingono i propri allievi ad aprirsi a tutto quello che nel mondo li circonda. Un vero maestro dovrebbe aiutare i propri allievi a curare la tecnica e il controllo dello strumento non secondo i propri gusti personali ma secondo i gusti dei propri allievi, i risultati sarebbero molto elevati, garantisco per esperienza diretta.

Perchè far suonare a degli adolescenti dei metodi per saxofono trascritti da quelli per oboe come il Ferling piuttosto che insegnargli a controllare l'intonazione glissando attraverso l'assolo delle note di "I feel Good" di James Brown? o brani Ska tanto di moda o quant'altro?

Non riesco ad apprezzare tutti coloro che si rifiutano di suonare con più di un'imboccatura non sanno e non voglio imparare a fare un glissato o uno slap, un subpiano o un forte squarciato, che "suonano di labbro" perchè la pressione non sanno manco dove abita, che si fermano ai "repertori colti" solo perchè altri non ne conoscono affatto. In una parola i "musicanti". Coloro i quali non ricercano, non studiano, non amano il proprio lavoro, si accontentano di quello che sono e che sanno fissando dei paletti invisibili nella loro cultura per non perdersi e sentirsi più sicuri delle prorie certezze.

La mia formazione è classica e mi sentirò un musicista classico per tutta la mia vita ma questo non toglie che io possa cambiare nella vita allargando i miei orizzonti non solo musicali; sicuramente non tutti i cambiamenti saranno in meglio. Noi musicisti però abbiamo un grande specchio, una grande fortuna, perchè abbiamo l'impatto con il pubblico, che ci darÃ* ragione applaudendoci o torto fischiandoci. (anche se non è sempre così vabbè generalizziamo)

Nella mia vita artistica ho avuto la fortuna di collaborare con personaggi di grosso calibro, che a confronto ti sentivi una merdaccia come diceva Fantozzi, eppure loro non si sentivano depravati a suonare con me "povero mortale". Un Eddie Daniels sa metterti a tuo agio come pochi, è di un'umiltÃ* estrema, e a sentirlo suonare sembra tutto facile ma dietro ci sono sacrifici immani a livello artistico e personale, credo che tutti lo sappiamo benissimo.

Spero di non dover dire mai: "bhe ora basta studiare sono troppo bravo che studio a fare, so tutto!!!" sarebbe per me l'inizio del declino.

Isaak76
15th October 2008, 21:44
So di essere criticabile perchè così non mi sono schierato da nessuna parte (classica, jazz o quant'altro), non ho un'identitÃ* artistica, non sarò mai ne carne ne pesce; questo non lo reputo un limite in quanto di contro, me la cavo in ogni ambiente senza eccellere; ho scelto così di sapere di tutto un pò; la mia può essere una scelta criticabile sicuramente, ma è sempre una scelta!!!Le critiche vengono da coloro che non accettano la diversitÃ* altrui (musicale non fraintendete).


La scuola classica inibisce tutto questo, serve come tanti dicono a farsi delle basi solide, la veritÃ* è che poi nel mondo superficiale in cui viviamo si rimane solo alla base e l'altezza tarda troppo a venire. La maggior parte dei diplomati oggi cambia mestiere, perchè quando esce dal conservatorio non trova lavoro perchè non è un professionista ma uno studentello (magari anche bravino) che sa solo leggere uno spartito. Gli insegnanti non trasmettono motivazioni e non spingono i propri allievi ad aprirsi a tutto quello che nel mondo li circonda. Un vero maestro dovrebbe aiutare i propri allievi a curare la tecnica e il controllo dello strumento non secondo i propri gusti personali ma secondo i gusti dei propri allievi, i risultati sarebbero molto elevati, garantisco per esperienza diretta.Io il Conservatorio non l'ho frequentato (anche se mi piacerebbe), quello che dici alla fine accade in qualsiasi altra Scuola e in ogni settore della vita, quindi penso che sia l'Allievo poi a sapersi mettere in gioco e proporsi per quello che vale. A volte conta molto di più 5 anni di esperienza vissuta sul campo che non magari 10 anni di Scuola.



Non riesco ad apprezzare tutti coloro che si rifiutano di suonare con più di un'imboccatura non sanno e non voglio imparare a fare un glissato o uno slap, un subpiano o un forte squarciato, che "suonano di labbro" perchè la pressione non sanno manco dove abita, che si fermano ai "repertori colti" solo perchè altri non ne conoscono affatto. In una parola i "musicanti". Coloro i quali non ricercano, non studiano, non amano il proprio lavoro, si accontentano di quello che sono e che sanno fissando dei paletti invisibili nella loro cultura per non perdersi e sentirsi più sicuri delle prorie certezze.Come hai detto sopra la Scuola Inibisce ma lo Studente non pensa con la propria testa ma con quella del suo insegnante, è questa la differenza che c'è tra un "Musicista Ordinario" ed un "Artista". Il primo fÃ* tutto quello che gli si dice mentre il secondo cerca nuove soluzioni.


La mia formazione è classica e mi sentirò un musicista classico per tutta la mia vita ma questo non toglie che io possa cambiare nella vita allargando i miei orizzonti non solo musicali; sicuramente non tutti i cambiamenti saranno in meglio. Noi musicisti però abbiamo un grande specchio, una grande fortuna, perchè abbiamo l'impatto con il pubblico, che ci darÃ* ragione applaudendoci o torto fischiandoci. (anche se non è sempre così vabbè generalizziamo)Su questo aspetto siamo molto simili, vabbe! io non ho anni di conservatorio e mi ritengo un mezza calzetta, ma in fatto di gusti musicali sono molto aperto; Per comprendere un Genere Musicale secondo me bisogna essere in grado di interpretarlo, altrimenti si chiudono le porte a tutte le alternative e ci si fossilizza con le proprie idee.


Nella mia vita artistica ho avuto la fortuna di collaborare con personaggi di grosso calibro, che a confronto ti sentivi una merdaccia come diceva Fantozzi, eppure loro non si sentivano depravati a suonare con me "povero mortale". Un Eddie Daniels sa metterti a tuo agio come pochi, è di un'umiltÃ* estrema, e a sentirlo suonare sembra tutto facile ma dietro ci sono sacrifici immani a livello artistico e personale, credo che tutti lo sappiamo benissimo.Sei stato molto fortunato che quelle persone non si sono montate la testa come accade spesso. Il Vero Musicista per me deve essere umile e altruista :saputello


Spero di non dover dire mai: "bhe ora basta studiare sono troppo bravo che studio a fare, so tutto!!!" sarebbe per me l'inizio del declino.Solo gli strafottenti direbbero una cosa del genere :mha...: Rimani sempre quello che sei e vedrai che andrai lontano ;)

FaX
16th October 2008, 12:32
Gli insegnanti non trasmettono motivazioni e non spingono i propri allievi ad aprirsi a tutto quello che nel mondo li circonda. Un vero maestro dovrebbe aiutare i propri allievi a curare la tecnica e il controllo dello strumento non secondo i propri gusti personali ma secondo i gusti dei propri allievi, i risultati sarebbero molto elevati, garantisco per esperienza diretta.

Perchè far suonare a degli adolescenti dei metodi per saxofono trascritti da quelli per oboe come il Ferling piuttosto che insegnargli a controllare l'intonazione glissando attraverso l'assolo delle note di "I feel Good" di James Brown? o brani Ska tanto di moda o quant'altro?

Bellissimo post..condivido in pieno..
Non vengo dal conservatorio anche se mi piacerebbe molto ma ho anche molti dubbi..secondo il mio modestissimo parere la scuole sono strutturate in modo da non farti divertire! cosa ci sarebbe di male rendere piacevole lo studio di una materia bellissima come la musica invece di far suonare agli studenti metodi antiquati e adattamenti per altri strumenti come dice cicop77? gli assoli di maceo parker non hanno niente di meno qualsiasi nota scritta in un metodo..tutto questo mi fa pensare che molte scuole hanno sfornato soltanto "impiegati della musica" piuttosto che musicisti o artisti.
Dallo scorso anno ho iniziato a frequentare i corsi di siena jazz, scuola che ritengo stupenda..non ho passato giornate intere a solfeggiare brani ma li ho studiati cantando la ritmica in modo scat divertendomi e ottendo dei risultati, ho imparato che delle belle frasi possono essere composte anche da poche note e non da trentaduesimi suonati armonicamente perfetti alla velocitÃ* della luce...ho imparato e soprattutto mi sono divertito..se manca l'aspetto ludico che senso ha la musica?

David Brutti
17th October 2008, 08:36
Parole sante, ancorchè amare...

Aggiungo che se uno sceglie il sax è perchè ama l'eclettismo: lo strumento in se permette di passare agilmente tra tanti stili i quali sono spesso quasi preclusi agli altri strumenti "classici": la scuola accademica non paga! Al massimo si può aspirare a fare l'insegnante (lavoro degnissimo ma che poco ha a che fare con il palco) o a entrare in una banda di stato.

Un aneddoto:
eravamo a Macerata per i corsi del grande Londeix, dormiamo nello stesso albergo. Una volta in ascensore si discuteva di repertori e di altre robe da saxisti e lui ci dice: - sinceramnete, per quanto possa essere interessante il repertorio classico, le uniche applicazioni reali del sax sono nel jazz, nella musica "leggera" e nella contemporanea. Se volete far carriera nella classica, scordatevelo, nessuno vuole sentire il sax classico e il repertorio suona vecchio e stantio per quanto interessante possa essere! Tutti i "virtuosi" classici sono principalmente degli insegnanti di conservatorio.

Illuminante no?