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Visualizza Versione Completa : C'era una volta un... Re!



sanric
5th November 2017, 11:26
Salve a tutti,

ammetto che la domanda è da principiante ma credo di essere nella sezione giusta! :biggrin:
Tutti i manuali da autodidatta di cui dispongo affermano che il Re4 debba essere eseguito con la posizione del Re3 e la pressione del portavoce; il suono che ne esce fuori è però per me privo di personalità "sassofonistica". Sembra un bizzarro timbro a metà tra il clarinetto ed il sassofono.
Ho provato anche ad aprire il più possibile la gola: la situazione migliora un po' ma non mostruosamente.
Per un casuale errore mi sono ritrovato ad eseguire un Re5 (quello del registro altissimo) senza portavoce con il risultato che ne è uscita una bella nota un'ottava sotto intonata, controllando con l'accordatore, e molto gustosa nel suono e nella composizione degli armonici.
Ora la mia domanda è: si tratta di una tecnica sbagliata? Se sì, perché dal momento che ne esce un bel suono?
Il musicista che è in me continua a dirmi: fregatene e cura i suoni.
Ma egli non ha sempre ragione.

Il mio setup è: Sax Contralto Sakkusu con bocchino Yamaha 4C ed ancia Rico 2.

Ringrazio da ora per tutte le gentili risposte.

DFsax
5th November 2017, 12:44
CIao caro!
La posizione che hai trovato è effettivamente una posizione alternativa al Re4. È comoda in un passaggio veloce tra le due ottave, ma è molto scomoda da usare quando stai suonando nella seconda ottava.
Considerato il tuo setup, credo che tu abbia ancora da studiare molto nota per nota il tuo sax; vedrai che anche quel Re4 ti verrà fuori decentemente prima o poi.
Magari appena ti senti pronto, passa ad ance 2.5 che pure aiutano ad avere un suono più pieno rispetto alle 2.
Studia bene le scale, suonale lentamente e cerca di dare omogeneità a tutti i suoni, curando in particolare quella nota che non ti soddisfa.

sanric
5th November 2017, 13:14
Grazie infinite per i consigli, davvero preziosi. :smile:
Mi sto avventurando in questi giorni nell'esercizio delle scale, arpeggi ed altre cose noiosissime eppur indispensabili.

fcoltrane
6th November 2017, 18:40
esiste una tecnica per rendere omogenee le note prescindendo dal registro e dalla posizione.
è uno studio che può accompagnare la tua vita sassofonistica ......
l'alternativa è un suono" insoddisfacente "

prova a leggere i messaggi relativi a :
studio con il collo.
studio degli armonici e delle posizioni fondamentali
studio con il solo bocchino

gil68
6th November 2017, 20:45
Scusa se ripeto...ma, non puoi cercare un vero maestro di sax?
Forse ti mancherebbe il tempo di andare a lezioni?

sanric
7th November 2017, 08:13
Ho un maestro di sax ma sia lui che io (per motivi di famiglia) abbiamo poco tempo da dedicarci l'un l'altro.
Per questo, ogni tanto, chiedo lumi a questa sezione del forum. :biggrin:

ronnieross
10th November 2017, 18:55
Salve a tutti,

ammetto che la domanda è da principiante ma credo di essere nella sezione giusta! :biggrin:
Tutti i manuali da autodidatta di cui dispongo affermano che il Re4 debba essere eseguito con la posizione del Re3 e la pressione del portavoce; il suono che ne esce fuori è però per me privo di personalità "sassofonistica". Sembra un bizzarro timbro a metà tra il clarinetto ed il sassofono.
Ho provato anche ad aprire il più possibile la gola: la situazione migliora un po' ma non mostruosamente.
Per un casuale errore mi sono ritrovato ad eseguire un Re5 (quello del registro altissimo) senza portavoce con il risultato che ne è uscita una bella nota un'ottava sotto intonata, controllando con l'accordatore, e molto gustosa nel suono e nella composizione degli armonici.
Ora la mia domanda è: si tratta di una tecnica sbagliata? Se sì, perché dal momento che ne esce un bel suono?
Il musicista che è in me continua a dirmi: fregatene e cura i suoni.
Ma egli non ha sempre ragione.


Nella mia esperienza si tratta di una nota calante; per i trilli, e solo per quelli, preferisco usare la chiavetta del re#