Visualizza Versione Completa : come studiare la pentatonica Chad Lefkowitz-Brown
fcoltrane
23rd January 2017, 13:21
https://www.youtube.com/watch?v=H_vTTxOR_N8
questo musicista ci spiega come improvvisare sulla pentatonica.
prima gli esempi semplici E - sali e scendi.
poi scegliendo le note della scala non necessariamente in successione.
quindi suonando due distinte scale quella di E- e quella di G- (il motivo si può comprendere).
tutto si complica nell'ultimo esempio che non sono riuscito a decifrare .
(prima credevo suonasse la pentatonica mezzo tono sopra Eb- per risolvere sul E- ) quando ho un po di tempo trascrivo
Cannibale
23rd January 2017, 15:23
Molto interessante, grazie per averlo segnalato
Bizax
8th June 2017, 08:37
Scusate se riapro questa discussione ma desidero ringraziare fcoltrane perchè la sua segnalazione è stata una rivelazione e ... per porvi un dubbio che mi assilla sull'alterazione della scala minore armonica (7 grado) che forse potrebbe stare in questa discussione.
Mi spiego meglio: la letteratura dice che le scale pentatoniche minori sono le stesse delle maggiori partendo dall'ultima nota, ovvero
la tonalità maggiore per esempio C> ha come pentatonica C D E G A, mentre la relativa scala minore A< dovrebbe avere la pentatonica A C D E G, ovvero le stesse note!!!
Quesito: ma se la scala minore armonica alza di un semitono il 7 grado: scala A< (A B C D E F G#) mentre la relativa maggiore è C> (C D E F G A B) il G è differente nelle due scale e se minore dovrebbe essere # che suona molto strano!!! Cosa mi sfugge?
Grazie a tutti per l'aiuto
fcoltrane
8th June 2017, 14:42
hai una scala maggiore C D E F G A B C
suoni la 1 2 3 5 6 C D E G A
hai la pentatonica maggiore di C
parti sempre dalla scala maggiore e vai sino al suo 6 grado il A e suoni A B C D E F G
cosa stai suonando?
o la scala di C maggiore partendo dal suo 6 grado o
la scala di A minore naturale
se poi suoni A C D E G stai suonando o la pentatonica maggiore di C partendo dal suo sesto grado
o la pentatonica minore di A 1 3 4 5 7 (le note sono le stesse) ma essendo una pentatonica costruita sulla scala minore naturale .........
questa regola non ti impedisce di costruire altre scale pentatoniche alterando di volta in volta .
partiamo ad esempio dalla nostra scala minore naturale di A : A B C D E F G
le note della pentatonica sono A C D E G
se volessi costruire la pentatonica sulla scala di A armonico l'unica differenza è rappresentata dal G che diventa G#
lo stesso accade se costruissi la pentatonica su A melodico
recentemente ho seguito un seminario con uno straordinario sassofonista italiano che ipotizzava un approccio simile . (e spiegavo dove utilizzare la pentatonica che costruiva di volta in volta , un metodo simile a Bergonzi)
algola
23rd December 2017, 07:56
chi si è interessato ad approfondire??
quali sono le risorse necessarie per affrontare questo argomento?
libri? testi? Bergonzi? esiste altro?
fcoltrane
23rd December 2017, 21:56
lo straordinario musicista italiano del mio precedente messaggio era Max Ionata e da poco ho trovato su youtube lo stesso argomento trattato allora in sicilia .
questa volta in russia eccovi serviti.
gli esempi sonori precisi e puntuali .
https://www.youtube.com/watch?v=B6czp4B82lg
fcoltrane
1st January 2018, 22:45
il primo esempio inizia 23 55
in do maggiore si suona la scala pentatonica maggiore di sol ( sol la si re mi )
il secondo esempio 27 05 si alternano due pentatoniche quella maggiore di sol e quella minore di re
(a parte due cromatismi per scendere dal la al fa che peraltro stanno benissimo :biggrin: l'esempio è fedelissimo )
il terzo esempio si complica 29 00
perchè inserisce sia aggiramenti e cromatismi..... un punto fondamentale è la nota di arrivo (nota obbiettivo) e altro aspetto è che gli aggiramenti sono spesso sulle note della pentatonica
fcoltrane
3rd January 2018, 16:20
posto qui anche gli esempi di Bergonzi
https://www.youtube.com/watch?v=HM_aT5Yu1bw
anche qui l'idea è di combinare diverse scale pentatoniche
il primo esempio C minore pent G minore pent D minore pent (per tenore D min pent ecc)
ho provato a trascrivere il primo esempio per capire cosa suona ......
in realtà a parte una "prevalenza" delle pentatoniche citate (5 o 4 note appartenenti ad una unica pentatonica per poi passare alla successiva) spesso utilizza anche note "estranee-combinate " quindi non del tutto estranee intendendo le note che fanno parte della scala della tonalità di riferimento.
è chiaro che queste pentatoniche citate da Bergonzi sono ricomprese e definiscono una sola scala maggiore .
nel secondo esempio cambia una nota soltanto e quindi per il tenore la pentatonica di D min pent re fa sol la do diventa re fa sol lab do
il principio delle combinazioni resta immutato infatti l' esempio inizia con una nota il mi che non fa parte della pentatonica di Dm pent ma fa parte della pent E min pent
fcoltrane
3rd January 2018, 19:37
il terzo esempio è puntuale perchè suona una pentatonica (solo quella senza aggiunta di note)
invece di D minore pentat (re fa sol la do ) suona db fa sol la do (per tenore)
ed anche il quarto esempio è puntuale la pentatonica è re fa sol la do#
algola
3rd January 2018, 21:40
un buon uso delle pentatoniche è spiegato nel libro the jazz theory.
consiglia l'uso di una pentatonica quando ci sono due accordi distanti un tono.
un esempio che fa è: pentatonica di Gb su Eb-7 Db-7
Eb-7 e Db-7 hanno funzione di II e appartengono alle tonalità di Db e Cb quindi pentatonica di Gb è rispettivamente la pentatonica IV e V.
fcoltrane
3rd January 2018, 23:29
sarebbe da discutere quale sia " il buon uso " della pentatonica
io ad esempio sono felice di ascoltare una pentatonica e di non riconoscerla perchè gli intervalli sono messi in maniera tale da renderla con un fraseggio "vario".
quando invece il pattern è ripetitivo trovo l'uso della pentatonica tedioso.
quindi una sola pentatonica per due accordi minori che distano un tono? sono scettico ....e spero di essere smentito ma prima desidero sentire .......
nell'esempio di Ionata ad esempio sono stato felice di trovare una pentatonica suonata in maniera tale da rendere il fraseggio " vario" e per nulla monotono.
e prima di trascrivere l'esempio pensavo chissà quale cromatismo avesse inserito ed invece no era una semplice pentatonica .
in pratica la teoria è interessante ma ancor di più è la pratica .
Bergonzi ha scritto un libro di teoria straordinario sulle pentatoniche ma quando suona poi cosa suona?
per non parlare di Chad .......
poi è chiaro che la conoscenza armonica serve sempre.
se ad esempio Bergonzi suona re fa sol lab do (pentatonica con la quinta diminuita ) dipenderà da quale è l'accordo sottostante.
perchè se è re minore è un conto e se se è sol settima è un altro conto.
algola
4th January 2018, 03:38
la teoria serve per riconoscere (cosa suonano i grandi) e sperimentare (noi stessi con la nostra pratica).
poi la linea melodica, quando, dove come e perché è lasciata all'interprete secondo il proprio gusto, idea musicale, capacità tecniche, cosa si vuole esprimere, etc...
Affrontando gli argomenti in questo modo si svilupperà con il tempo un proprio lessico e bagaglio espressivo da poter usare come si preferisce.
per tanto non capisco l'attinenza tra l'uso di una pentatonica piuttosto che un altra piuttosto che una scala o altro(scegliere il dominio da cui pescare le note) a come invece si suona la pentatonica stessa.
the jazz theory propone una "soluzione" in cui alcuni grandi (Joe henderson, Shorter e altri riportando pezzi di soli) usano la pentatonica per suonare su due accordi minori distanti un tono, ecco tutto qui... da qui a dire che il pattern è ripetitivo / tedioso non ne capisco il nesso.
fcoltrane
4th January 2018, 20:40
per me il punto è : studiare cosa e come?
Chad, Max e Jerry propongono un metodo e dall'ascolto degli esempi si può comprendere anche qualcosina in più.
l'aspetto straordinario è che gli esempi mi piacciono tutti ma solo per alcuni riesco a capire come procedere.
altro aspetto che considero utile è che alcuni elementi sono comuni a tutti e tre questi straordinari musicisti e non solo a loro .... (ed è la comprensione di questi elementi che per me rappresenterà un momento di svolta.)
Max ad esempio con l'esempio della nota obbiettivo è stato illuminante.
il discorso sull' utilizzo della pentatonica (unica ) mette in risalto un altro mio problema.
se mi si dice di suonare solo la pentatonica ... comincio con le 5 note provando a combinarle ed il più delle volte l'effetto e di una noia pazzesca.
ascolto un musicista di questi citati e trovo una varietà di fraseggio meravigliosa.
se poi trascrivendo scopro che suonano effettivamente solo la pentatonica allora sono contento per la mia prospettiva di studio.
se invece il musicista insieme alla pentatonica inserisce cromatismi ed altro sono meno contento perchè non capisco un granchè e la mia prospettiva diventa drammatica (mi servirà una altra vita)
discorso ancora diverso per quegli aspetti che evidenziavi :l'utilizzo della pentatonica su due accordi minori distanti un tono.
per tanto tempo ho letto libri di teoria con i riferimenti dei cd . (tipo quelli che hai citato JE e WS)
a cosa mi è servito? a poco o nulla. tanto che a volte neanche ascoltando la registrazione di riferimento riuscivo a capire dove utilizzassero la pentatonica e come.
oggi preferisco meno teoria e più pratica legata ad esempi suonati tutto qui.
ps dirò una eresia ma tra i tre musicisti preferisco Max perchè mi ha dato molti spunti che sono in grado di mettere in pratica.
algola
4th January 2018, 21:14
Un buon insegnate è meglio di un milione di libri di teoria.
Un insegnante ti fornisce gli strumenti adeguati al tuo livello per cui riesci subito ad avere merce spendibile.
fabbry
9th October 2018, 18:02
Per un approfondito studio sulle pentatoniche e come utilizzarle, sarebbe interessante consultare anche questo testo http://www.neffmusic.com/blog/product/mastering-altered-pentatonics-digital-pdf-book/ . Solo che è a pagamento. Qualcuno lo conosce?
fcoltrane
11th October 2018, 11:00
qui puoi avere una idea precisa sul suo metodo https://www.youtube.com/watch?v=vUJqXVFQ9hM
tzadik
12th October 2018, 00:48
A giudicare dalla ambiente in cui suona... ora mi rendo conto perchè i suoi "demo audio" suonano incredibilmente mediosi. :rolleyes:
Robinik
17th November 2018, 11:04
https://youtu.be/hMztPKinu7wIo ho trovato questo tipo su you tube e se guardate nel suo canale ci sono dei video interessanti.
fcoltrane
17th November 2018, 22:47
un aspetto positivo di questo video è la ripetizione della cellula per il resto trovo una improvvisazione sulla pentatonica così :"monotona" e non mi sembra sia frutto di scelta ma al contrario le dita che hanno la prevalenza .
quello che mi affascina negli esempi di Ionata o Chad o Bergonzi è invece la varietà del fraseggio e la melodia che riescono a creare.
la pentatonica è il presupposto ma spesso c'è tanto altro........
Robinik
18th November 2018, 00:38
Più che il video in se, segnalavo il personaggio, che mi sembra interessante, almeno a mio parere, per quello che dice, e il modo in cui lo dice, nei suoi video.
fcoltrane
19th November 2018, 21:46
probabilmente perchè non parlo una parola di inglese .......
però qui si parlava di pentatonica e del modo migliore per studiarla.
in realtà mi interessa davvero poco delle parole quando non sono accompagnate "dai fatti " teoricamente su youtube ci sono musicisti straordinari .....poi li senti suonare ed il suono già dice tutto del musicista , poi senti anche il fraseggio e il metodo e non hai più dubbi......
(e lo dico da fruitore irragionevole di video su impro e sax ........quanto tempo perduto ................:redface:)
fcoltrane
17th December 2018, 15:13
scrivo qui anche se non posso inserire il video ed il punto di vista del grande S. Blake sulle pentatoniche.
il musicista sceglie una pentatonica per ogni singolo grado :
II grado C dorico la pentatonica maggiore di F
sul III frigio pentatonica maggiore di Eb
sul Lidio quella di E
sul misolidio quella di C
sull' eolio quella di Bb
sul Locrio quella di Ab
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