Visualizza Versione Completa : Effetto della stanza sulle note gravi
ptram
17th July 2016, 11:29
Ciao,
Ieri mi sono concesso un'oretta di svago con il soprano. Ho fatto le mie evoluzioni in due stanze dall'acustica molto diversa: un piccolo bagno piastrellato (2x2m) e una parte del mio studio con un pesante tappeto sul pavimento, pareti coperte di libri, soffitto in legno.
Nel bagnetto tutte le note scorrevano benissimo. Il Sib grave era una nota come le altre, anche se richiedente un po' di attenzione in più (credo di aver scoperto che mantenere l'impostazione del Fa su tutte le note gravi funzioni piuttosto bene; ma la pressione e il controllo richieste da quelle note rimane sempre incredibile). L'acustica in un ambiente come quello è quella che è: molte riflessioni, suono squillante, volume assordante.
Bellissima invece l'acustica dello studio, asciutta e morbida, molto pulita. Ma le due note più gravi faticavano. Aumentava la necessità di controllo. Direi che anche le note più acute, quelle del castelletto, fossero più difficili. Ma lì poteva dipendere dalla maggiore tensione, perché stavo cercando di leggere da spartito e non improvvisando liberamente.
L'acustica della sala può rendere più o meno facile l'emissione delle note? È possibile che il maggior volume di suono nella stanza più piccola aiutasse a risparmiare fiato e quindi a mantenere più costante la pressione? Vi è mai capitato qualcosa del genere?
Paolo
tzadik
17th July 2016, 11:49
Se la tua emissione è strettamente e fortemente influenzata dalla percezione del suono... allora sì, stanza e acustica fanno la differenza.
Il_dario
17th July 2016, 11:52
Il suono lo emetti tu ed sai esattamente che cosa dovresti percepire , l'acustica della stanza in realtá influisce sul suono che senti e di conseguenza inconsciamente cerchi di modularlo e ricercarlo ....
In banda quando suono qualche pezzo ben conosciuto alle volte mi capita di "impappinarmi" con la posizione delle mani (magari non premo bene il portavoce, o scivola il dito dalla chiave) e continuando a suonare immediatamente percepisco la differenza di nota che inizia ad uscire ed istintivamente la correggo prima con 'imboccatura" che non correggendo la posizione delle mani.
ptram
17th July 2016, 12:12
Grazie per le risposte. Insomma, se capisco bene dovrei cercare di concentrarmi sul mio "suono interiore", e non su quel che mi ritorna dalla stanza. Il suono dovrebbe esserci prima che esca dallo strumento, quando ormai è troppo tardi per correggere gli errori. Va immaginato prima che si formi. Se dipendo da quello che mi torna dall'ambiente, vuol dire che sto cercando di adattarmi a quel che sento, e non predisponendo il corpo a suonare il suono immaginato.
Paolo
fcoltrane
17th July 2016, 22:18
si racconta che Rollins non soddisfatto del suono abbia studiato parecchio all'aperto sotto un ponte....
invito te a fare lo stesso , tra le varie opzioni studiare all'aperto è certamente la migliore per una serie svariata di ragioni.
se le opzioni sono due bagno o studio sceglierei la seconda : il principio è che è sempre meglio avere in abbondanza ........ e scegliere di levare.......... che subire una mancanza (sia che si parli di volume sia che si parli di corpo o di timbro ecc.)
sono belli i discorsi sul suono interiore e sulla ricerca del suono interiore ma in questa fase possono essere controproducenti.
quello che devi imparare è a capire come suonare anche quando suoni nel bagno.
e quindi se senti il bb basso con un volume eccessivo ( dentro il bagno) non risparmiare ed al contrario incrementa il volume .
rendi tutto il suono dello strumento come quel Bb basso.
il principio è sempre lo stesso : se studi così e riesci ad ottenere un suono con grande volume poi a levare c'è sempre tempo :mrgreen:
tzadik
18th July 2016, 11:30
Familiarizziamo con un alcuni concetti tipici caratteristi dei fenomeni ondulatori...
- riflessione (poi a seconda delle varie condizioni... puoi avere rivebero e/o eco, fenomeni che dipendono dalle riflessioni)
- risonanza
- cancellazione di fase
Se generi un'onda onda sonora... avrai tutti questi fenomeni (e anche altri fenomeni) quando hai degli ostacolo in giro.
Supponiamo che in una stanza gli ostacoli siano le pareti verticali, soffitto e pavimento.
Più energia è associata al fenomeno ondulatorio più ci saranno riflessioni.
La risonanza dipende più dalle carateristiche geometriche della stanza (e dal tipo di superficie ovviamente)
Riflessioni? Stessa cosa.
La differenza è che le riflessioni dipendono dall'energia associata alla fenomeno ondulatorio.
La risonanza no... hai risonanza comunque, poi percepirla magari è difficile però c'è. (ed è un bene che ci sia... altrimenti non potrebbero esistere gli strumenti musicali, per dirne una!)
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Se suoni dentro una stanza piccola... hai entrambi i fenomeni.
Le onde hanno una frequenza, un'ampiezza... e una fase (la maggior parte della gente si dimentica della fase!).
Con un sax, in un bagno... hai tutti i fenomini... compresa la cancellazione di fase.
Quindi suonare dentro dentro un ambiente piccolo è controproducente perchè la percezione che hai del suono è FISICAMENTE FALSA.
Anche perchè perdi frequenze, non ne aggiungi.
Viceversa, suonare in un ambiente aperto dove non hai riflessioni (quindi potenzialmente non hai riverbero) non ti da queste informazioni FALSE... ovviamente non avendo suono che ti torna indietro percepisci solo il suono "diretto" dello strumento.
ptram
20th July 2016, 11:45
L'idea di suonare sotto un ponte (ambiente apertissimo!), insomma, non è male. Tanto, considerato come va l'economia, può darsi che il mio prossimo studio sia proprio da quelle parti! :)
Paolo
tzadik
20th July 2016, 19:41
No... idealmente suonare in un posto dove non hai riflessioni non è male...
In Italia, infrastrutture non se ne fanno molte... quindi trovare ponti o per lo meno ponti dove non dai fastidio a nessuno, magari non è proprio semplice...
Ma suonare nei campi è interessante... magari quando fa un po' più fresco però...
Deletereo invece, secondo me, è suonare in un ambiente totalmente "asciutto", tipo stanzina insonorizzata con piramidale dappetutto, sughero sul soffitto e moquette sul pavimento: lì dentro muori... :facepalm:
algola
20th July 2016, 21:05
tutto dipende dal tipo di tempera murale che è stata usata.
se è quella lavabile, allora le note gravi vengono bene, al contrario, quella economica o semilavabile non danno un buon risultato
ptram
21st July 2016, 11:56
Abito in campagna, quindi potrei mettermi a suonare come Titiro sotto un faggio. Il problema è che in genere i contadini del circondario sono tutti armati di doppietta. In genere suono in auto, che penso abbia gli stessi difetti delle cabine di prova, soffocate dal materiale fonoassorbente e fonoisolante.
Davvero il tipo di tempera alle pareti fa differenza? Comunque, di pareti libere in studio ne ho poche. Sembra che i libri abbiano un discreto effetto assorbente (per gli acuti) e di rottura delle riflessioni.
Paolo
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