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Visualizza Versione Completa : differenza tra bocchino meyer 6m e ottolink 6



franco59
7th February 2016, 10:16
buongiorno a tutti avrei bisogno di un aiuto, capire la differenza tra le due imboccature meyer 6m e ottolink 6 per un eventuale acquisto.
sono un apprendista sassofonista suono da circa 4 anni da autodidatta e nei ritagli di tempo ho iniziato con un bocchino selmer C* ( suona bene ma negli alti si attappa un po con una 'ancia da 2 e mezzo ), poi con un selmer in metallo Jazz "E" pero un po troppo aperto cosa mi consigliate tra i due per un'acquisto oculato

globe81
7th February 2016, 10:58
Innanzi tutto bisogna che tu abbia ben chiaro il suono che vorresti raggiungere e di conseguenza scegliere il becco che più ti facilita in questo o che abbia le caratteristiche per arrivare a questo.
A me gli otto link sull'alto non sono mai piaciuti (specialmente i tone edge) molto meglio i meyer (sono molto plasmabili e potresti arrivare alla tua idea di suono da diverse direzioni).
Altre alternative molto valide sono i v16, java e jumbo java e perchè no anche un Claude Lakey con cui potresti farci di tutto.

tzadik
7th February 2016, 15:59
Sono due bocchini diversi (dentro e fuori) con aperture diverse e facing diversi.

Sono bocchini comuni specialmente il Meyer... ma sono il frutto di una produzione (escono dalla stessa fabbrica) molto inconsistente. Questo non aiuta il neofita perchè il bocchino in sé potrebbe "ostacolare" molto la performance del suonatore... e se il suonatore è un neofita questo non è un bene.

Il Selmer s80 C* richiede aria, pressione e ance di adeguata durezza. Prima di affrontare un acquisto (considerato che il sassofono è e rimane uno strumento ad ancia) vale la pena di sperimentare con ance diverse e magari più dure.
Magari nel tuo caso basta semplicemente un'ancia #3, Vandoren o meno.

Supponendo che lo strumento sia in condizioni funzionali ottime, nessun bocchino suona da solo, ogni bocchino richiede un "modo di suonare" specifico per la tipologia di bocchino a cui appartiene... e ance adeguate.
Il resto è studio.

franco59
8th February 2016, 01:23
grazie per le vostre risposte io ho un selmer S80 II ed è in ottime condizioni, voi mi consigliate di continuare con il mio bocchino selmer con ancia da tre o di fare un'acquisto migliore

FabioAltoSax
10th February 2016, 11:30
http://tamingthesaxophone.com/saxophone-alto-mouthpiece-comparison

qui puoi trovare vari bocchini messi a confronto, anche se chi suona non è proprio Cannonball in quanto a bravura. ti puoi rendere conto comunque che una volta maturata un po di esperienza il bocchino faccia meno differenza di quanto si creda. i suoni infatti si assomigliano parecchio.

quello che fa veramente la differenza è la facilità di emissione e la capacità del bocchino di minimizzare le difficoltà di esecuzione di note alte vs note basse, soffiato e suono pieno, volume di suono in rapporto alla pressione e allo sforzo e tante altre cose.

questo dipende molto di più dalla qualità di fattura che non dal materiale o dalla marca. quello che consiglio, se vuoi suonare jazz, è di cominciare SUBITO con un bocchino da jazz apertura 6 o 7 max e non comprare un bocchino da classica per poi passare successivamente al jazz.
gli esercizi che solitamente si fanno in musica classica sono validi (anzi sono utilissimi) anche se fatti con bocchini da jazz, in particolare i suoni filati.

tzadik
10th February 2016, 14:27
http://tamingthesaxophone.com/saxophone-alto-mouthpiece-comparison

qui puoi trovare vari bocchini messi a confronto, anche se chi suona non è proprio Cannonball in quanto a bravura. ti puoi rendere conto comunque che una volta maturata un po di esperienza il bocchino faccia meno differenza di quanto si creda. i suoni infatti si assomigliano parecchio.Pete Thomas è famoso come arrangiatore/produttore e turnista di musica leggera.

Quello che percepisco io (... non suonando il contralto) è che lui (Pete Thomas) non è un contraltista (e considera che lui ha i mezzi a casa per far registrazioni professionali, non registra con un Zoom H2/H4).

Poi (ironia della sorte) il suono che esce più completo (... il tutto suonato da Pete Thomas)... è quello che tira fuori dai bocchini più strambi del lotto (il Rousseau... e l'RPC)... non credo sia una caso: sicuramente è una cosa che fa sorridere. :)


Il suono migliore lo tiri fuori dal bocchino con cui suoni più "comodamente".

Dove sta il problema?
Il problema è che per ottenere certe sonorità devi necessariamente avere un bocchino che abbia un design (piuttosto ben definito)... e le condizioni per avere quel "comodamente" (riferito a quando suoni) cambia nel tempo e cambia in base al tuo livello tecnico (e il tuo livello tecnico può variare nel tempo a seconda di quanto e come studi e da quello che ti influenza esternamente).

Non esiste un "punto di confort" unco e univoco, esiste sempre una "zona confortevole" (per tipo di strumento, di bocchino... di ance... di suono in generale, anche) che può variare, appunto.
Ma non è solo una questione di livello tecnico (e capacità musicali purtroppo)... è una questione di esperienza e sensibilità.

Bisogna ricordarsi che l'importante è fare musica... e non ginnastica.
Conoscere alcune cose fa comodo per avere una comprensione più globale di tutto il meccanismo che ruota attorno al funzionamento del sassofono ma bisogna focalizzarsi sulla musica.