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Visualizza Versione Completa : 03/02/2016 JD Allen Trio al Teatro Ristori di Verona



Alessio Beatrice
1st February 2016, 19:31
Al 3° Verona Jazz Winter Festival mercoledì 3 febbraio sul palco del Teatro Ristori il JD Allen Trio Eventi a Verona


Mercoledì 3 febbraio alle 21 al Teatro Ristori di Verona il JD Allen Trio, in esclusiva italiana, per la 3a edizione del Verona Jazz Winter 2016. La formazione è: JD Allen sax, Rudy Royston batteria, Gregg August contrabbasso. Come Vijay Iyer, che ha aperto il Festival, anche JD Allen appartiene alla generazione dei quarantenni americani e figura regolarmente tra i primi posti nelle classifiche stilate da 200 critici americani per la “bibbia” del jazz USA, Downbeat.

Il JD Allen Trio possiede un suono tra i più impellenti, furiosi, muscolari del jazz di oggi. Del suo ultimo album, Graffiti, per la Savant, è stato scritto che è “uno dei più coinvolgenti lavori pubblicati quest’anno” (Piacentino, Musica Jazz, ott 2015).

“Un viaggio con un trio tosto, che gira benone dall’inizio alla fine”, cosi John Corbett (Downbeat, ago 15), che gli assegna 4 stelle e mezza su 5.

“Allen fa adesso parte di quel gruppo di alto lignaggio che include sassofonisti-compositori come John Coltrane, Benny Golson, Wayne Shorter. Come le composizioni di questi giganti del jazz, quelle di Allen sono destinate a rimanere per sempre“ (B. Zimmerman, Downbeat, set 15).

BIOGRAFIA

Originario di una città dalla lunga e importante tradizione jazz, il sassofonista JD Allen emerge come una voce energica, radicato nella tradizione ma desideroso di portare avanti la sua musica. Nato e cresciuto a Detroit, dove frequenta la Northwestern High School, fin da piccolo è immerso nella musica: “Mia madre era appassionata di Motown, quindi sono cresciuto ascoltando queste sonorità. Mi piacevano Sly Stone, Prince e Marvin Gaye”.

Ma anche il jazz lo attrae. Il primo contatto diretto con la musica avviene a undici anni, quando inizia a suonare il sassofono e si appassiona alle registrazioni di Albert Ayler. A quattordici anni Allen assiste al concerto di John Gilmore con Sun Ra, al Detroit Jazz Festival, e riesce a conoscere il sassofonista di persona. Esordisce a sedici anni. Allen nutre interesse anche per la musica classica. “Compositori quali Sostakovic, Ives e Prokofiev mi hanno fatto capire che la tela è molto più grande del formato di 32 battute”.

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Nel 1991 Allen lascia Detroit per trasferirsi in Virginia, dove frequenta il corso di educazione musicale alla Hampton University. Qui continua a suonare il sassofono, ascoltando e lasciandosi influenzare da Gilmore, Ayler, Sonny Rollins, Branford Marsalis e John Coltrane. Dopo l’università si trasferisce a New York e inizia a lavorare con molti grandi jazzisti della città. Suona con Lester Bowie, George Cables, Ron Carter, Louis Hayes, David Murray, Wallace Roney, i contemporanei Cindy Blackman, Gerald Cleaver, Meshell Ndegeocello, Dave Douglas e molti altri.

Poco più che ventenne, entra nel programma Betty Carter’s Jazz Ahead, un workshop in cui musicisti e compositori scrivono e si esibiscono sotto la guida di Miss Carter, la quale rimarrà colpita da Allen, una volta entrato nel suo gruppo.

“…stava tutto nello scrivere le proprie composizioni, da Betty ho imparato a cercare il mio stile personale”.

La prima incisione discografica di JD Allen risale al 1997, all’interno dell’album Trap Dancer (Savant Records) del batterista Winard Harper. L’anno successivo esordisce come protagonista, incidendo In Search Of con la discografica italiana Red Records (è nominato miglior artista emergente in Italia). Continua a suonare a New York e incide il suo secondo album Pharoah’s Children (Criss Cross). Dal 2008 registra una serie di album per la Sunnyside, presentando il suo audace trio senza piano, con Gregg August al basso e Rudy Royston alla batteria, e ricevendo entusiastiche recensioni sia dall'americana National Public Radio, sia dal New York Times, che elogia il trio del sassofonista per l’ “intrepido approccio alla straordinaria tradizione”.

Dal 2012 Allen ha inciso tre album con la Savant, in ognuno dei quali presenta la sua musica attraverso colori e consistenze diverse. Il primo, The Matador and the Bull, è un racconto persuasivo della storia del trio, con dodici tracce che offrono pulsioni melodiche, armoniche e ritmiche in esplosioni di tre o quattro minuti. L’album Grace, del 2013, pur situando Allen nel contesto di un più tradizionale quartetto - con Orrin Evans al piano, Alexander Claffy al basso e Jonathan Barber alla batteria- è un lavoro più sperimentale, non privo di allusioni intime e ardite, come nel delicato racconto di If You Could See Me Now . Il più recente Bloom (2014), presenta ancora una volta il formato del quartetto, con Barber nuovamente alla batteria, ma ora è Eldar Djangirov ad essere al piano e Dezron Douglas al basso. E’ la sfida di Allen di narrare la nozione di spiritualità, e il risultato risulta commovente quanto potente.

INFORMAZIONI

Biglietti in Teatro, Via Ristori 7, tel. 045 693.0001; al Box Office, via Pallone 12/a - tel. 045 801.1154; al call center 848 002 008, online www.teatroristori.org

Prezzi : da € 18 per i giovani fino a 30 anni a € 28 per la platea intero.

Tel. 045-693.0001


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