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Visualizza Versione Completa : soloist vintage o espresso alto (M.C.)??



red
9th July 2015, 01:27
essendo già possessore do un soloist moderno (per alto) rifatto egregiamente da F. Bucci (lo ha portato a C** e simmetrizzato binari, tavola, baffi e ciglio), mi è scattata la voglia del vintage (più short che long)...ma a questo punto mi chiedevo se forse non sarebbe meglio un moderno Mouthpiece Cafè espresso per alto. se non sbaglio questi ultimi riprendono i vintage (sia solist che meyer N.Y), aggiungendo quella precisione che solo la cura artigianale può dare...consigli?

algola
9th July 2015, 06:20
io sono innamorato del lavoro di erik e brian (mouthpiececafe).
mouthpiececafe tutta la vita... poi quando ordini puoi dare delle indicazioni a brian che te lo personalizza come preferisci, ovvio che da un pero non ti fa una mela ma ci mette quel tocco in più che quando arriva a casa è proprio come lo volevi.

tzadik
9th July 2015, 11:28
L'Espresso è un Soloist "corto" con molto materiale sulla punta.

Soloist originali (lunghi o corti) possono suonare acidi o scuri a seconda di quanto sono stati aperti e poi contestualmente a quanto materiale è stato lasciato/rimosso, vicino alla punta.


Il N.Y.C." è la copia di Meyer New York, ma dei primi... quindi è un bocchino che suona grosso, ma richiede tanta aria ed è tonalmente abbastanza scuro. Chiaramente è anche una questione di ance.
Se vuoi la pasta di un Meyer New York brillante, prova un Aizen NY.


Sull'alto noto che spesso c'è chi considera il Soloist come "brillante" e il Meyer New York come "scuro": nella realtà fisica della vita è il contrario.
Spesso però la gente parte da ascolti precedenti e quindi la sonorità diventa quella di un Brilhart (camera medio stretta... ma suono "frizzante").
Valuta anche un Brilhart (basta un Ebolin ben fatto... non serve complicarsi la vita con Tonalin) o eventualmente un bocchino analogo (tipo un Selmer S80 ben modificato!).

red
9th July 2015, 12:49
grazie per i consigli..in realtà mi riferivo al soloist quindi al suo equivalente (cafè espresso). la qualità che me lo fa preferire al meyere (che attualmente non uso quasi più) è la sua versatilità in temini di genere (col mio soloist ci faccio classica e jazz)...dicendo che il cafè espresso è un soloist corto con molto materiale sulla punta, intendi dire che suona acido o scuro?

tzadik
9th July 2015, 13:01
... più scoppiettante, più attacco.
In realtà credo che il lavoro sia un po' quello che si fa su bocchini vecchi: si crea un baffle per poi abbassare la discesa... in modo da avere un buon punch e meno "legnosità".

Altrimenti... vai con un Aizen Soloist: non brillante, ma comunque più chiaro e nasale di un Soloist originale.
Funziona anche con ance classiche (magari non Vandoren... ma funziona!).

Sib&Mib
9th July 2015, 18:07
Quindi, per quanto riguarda il tenore, è preferibile, ad esempio per suonare la Classica, un Mouthpiece Café Espresso piuttosto di un Selmer Short Shank Soloist Vintage?


Rettifica

Come non detto. Lo producono solo con l'apertura 7*, quindi inadatto per la Classica.

Scusate

tzadik
10th July 2015, 00:29
Un Soloist (Long Shank o Short Shank che sia) non esiste "naturalmente" in aperture nei dintorni di #7*. (Esisteva a catalogo l'apertura corrispondente, H... ma è pressochè introvabile e trovi un Soloist H originale ti costa come il sax).

L'Espresso è già "concepito" per funzionare con l'apertura fornita.

Quindi di fatto... per quanto riguarda il Soloist originale... dipende da come viene fatto il lavoro per portarlo dall'apertura originale fino a aperture comuni per jazz/musica leggera.

Se riesci a fare classica con un'apertura media come 7*... puoi benissimo usare l'Espresso per fare musica classica... sicuramente è un bocchino che produce un suono più vicino ai canoni estetici del suono classico che senti uscire dai conservatori.

Sib&Mib
10th July 2015, 17:07
Difatti, quando ho visto che l'Espresso è prodotto solo con l'apertura 7* ho capito che non è certo stato concepito per suonare la classica. Devo dire che passando dal S80 D al 7* ho suonato da subito e mi ci sono voluti solo un paio di giorni di ambientamento per ottenere un suono più che soddisfacente, cercando di mantenere il labbro inferiore il più rilassato possibile favorendo l'utilizzo pieno dell'apertura del bocchino. Il problema è che quando provo a suonare la classica, in certi passaggi che richiedono una certa attenzione particolare nella precisione, mi viene da stringere. Questo mi porta a pensare che per la classica, per quanto concerne il mio livello, ci vuole un bocchino da classica e con l'adeguata apertura.

red
10th July 2015, 18:58
ecco..in effetti non mi ero posto il problema dell'apertura....sono abituato con un c**

tzadik
10th July 2015, 19:18
Per alto... l'Espresso esiste anche in aperture "normali" per il sax contralto... quindi anche qualcosa che assomiglia a un C**. ;)

red
11th July 2015, 12:52
ha visto che il più chiuso è un 5...che sarebbe l'equivalente di? a meno che non si possa avere un'apertura differente dalle tre citate sul sito... :)

tzadik
11th July 2015, 12:58
5 = 0,072"
... dice il sito Mouthpiece Café.


C** = 1,80 mm = 0,070886" = 0,071"
D= 1,90 mm = 0,0748031" = 0,075"
... dice il sito Selmer Paris.

algola
11th July 2015, 19:35
contatta brian powell e gli dici come lo vuoi, penso sia possibile avere un'apertura particolare, anche un mezzo numero tipo 5** et similia.

tzadik
11th July 2015, 19:50
Sui Mouthpiece Café non offrono aperture "non standard"... possono fare dei pezzi su misura, mai entro certi limiti (esempio: per tenore non fanno niente oltre 8*).
Non è un limite operativo... semplicemente (come per qualsiasi tipo tipo di bocchino), facing e baffle/discesa sono ottimizzati entro certi limiti (di apertura)... questo probabilmente perchè ottimizzano un blank unico.

Oltretutto... C** fino a 15/20 anni fa' poteva benissimo essere un'apertura adatta per musica classica.
(Ora, come è successo sul clarinetto, si usano aperture più strette... intorno a B*).

algola
11th July 2015, 20:48
Oltretutto... C** fino a 15/20 anni fa' poteva benissimo essere un'apertura adatta per musica classica.
(Ora, come è successo sul clarinetto, si usano aperture più strette... intorno a B*).

a me risulta parma soloist D (alto), campobasso S80-S90 c** (alto), altri non ne so.

algola
11th July 2015, 21:30
Sui Mouthpiece Café non offrono aperture "non standard"... possono fare dei pezzi su misura, mai entro certi limiti (esempio: per tenore non fanno niente oltre 8*).
Non è un limite operativo... semplicemente (come per qualsiasi tipo tipo di bocchino), facing e baffle/discesa sono ottimizzati entro certi limiti (di apertura)... questo probabilmente perchè ottimizzano un blank unico.


ho scritto a brian powell chiedendogli se è possibile fare per un amico misure superiori all'8*, prontamente mi ha risposto:

I think we can make as a special order all the tenor models in tip openings up to 8* .115". Does he want larger than an 8*? As a special order, it would not be subject to our regular trial/return policy, but would be guaranteed for craftsmanship.

allo stesso modo è possibile ordinare qualsiasi apertura, modifica, richiesta e altro.

tzadik
11th July 2015, 21:38
a me risulta parma soloist D (alto), campobasso S80-S90 c** (alto), altri non ne so.Si... 15/20 anni fa' si usavano quelle cose lì.
Ultimamente AL3, S90 "170" o "180"... e Selmer "Concept".


ho scritto a brian powell chiedendogli se è possibile fare per un amico misure superiori all'8*, prontamente mi ha risposto:

I think we can make as a special order all the tenor models in tip openings up to 8* .115". Does he want larger than an 8*? As a special order, it would not be subject to our regular trial/return policy, but would be guaranteed for craftsmanship.
allo stesso modo è possibile ordinare qualsiasi apertura, modifica, richiesta e altro.A me hanno risposto il contrario... effettivamente guardando un Primo 7*... in punta c'è materiale... se lo porti oltre 8*, la punta diventa tipo "rasoio" (vedi Aizen).

Comunque... su apertura "ampie" ci sono prodottini più "vincenti" (su apertura "ampie").

algola
12th July 2015, 07:19
@tazik riguardo alle aperture mi riferivo a quello che consigliano oggi.

per quanto riguarda aprire un becco oltre una certa misura non devi pensare che lavorano solo sulla punta ma cambiano l'inclinazione del piano, riaggiustano le inclinazioni della discesa, tutto questo senza modificarne la punta. faceva lo stesso lavoro freddie gregory quando gli mandavo i soloist, tornavano che in punta erano identici e non solo, tornavano a casa che erano lunghi uguale a come erano partiti...

sono artigiani che di imboccature se ne intendono!! ma veramente. hanno le mani d'oro.

tzadik
12th July 2015, 12:08
per quanto riguarda aprire un becco oltre una certa misura non devi pensare che lavorano solo sulla punta ma cambiano l'inclinazione del piano, riaggiustano le inclinazioni della discesa, tutto questo senza modificarne la punta. faceva lo stesso lavoro freddie gregory quando gli mandavo i soloist, tornavano che in punta erano identici e non solo, tornavano a casa che erano lunghi uguale a come erano partiti...

Da refacer esperti... mi aspetto che, operativamente, la modifica dell'inclinazione dell'angolo della tavola rispetto all'angolo di innesto (verso il chiver) venga evitata.
Perchè? Perchè il bocchino perde "spinta" e tutto il resto...
È vero che il refecer deve avere anche a cuore la soddisfazione psicologica del cliente (qualsiasi sia il livello tecnico e culturale... del cliente)... ma poi ovviamente ci sono dei limiti operativi, che oggettivamente è meglio superare.

Entro certi limiti si può grattare... poi meglio fermarsi.
Se Freddie Gregory usava solo quel metodo, probabilmente è stata una delle cause (insieme alle "altre") del suo declino.

Il_dario
12th July 2015, 12:40
Anche Brian Powell usa quel metodo , ed anche molti altri esperti e famosi refacer: sono approcci di lavoro diversi a seconda delle necessita/richieste del cliente riferite all'imboccatura da modificare !
Come al solito , come spesso accade per le cose riferite al sax , non esiste "un metodo assoluto" ed é per questo che questo mondo é cosi affascinante !
:sax:

tzadik
12th July 2015, 12:54
Anche Brian Powell usa quel metodo , ed anche molti altri esperti e famosi refacer: sono approcci di lavoro diversi a seconda delle necessita/richieste del cliente riferite all'imboccatura da modificare!Rispetto ai 15/20 bocchini su cui ho messo le mani che erano stati "rivisti" da Brian... non ho trovato alterazioni dell'angolo tavola/innesto (ed erano tutti Otto Link... quindi la cosa sarebbe ben visibile, specie per chi come me... è appassionato di Otto Link). Però su alcuni esemplari l'altezza della punta era "ridotta" (seppur non "razor").
C'è da dire che chi si rivolge a Brian Powell... generalmente non lo fa con lo scopo di "insegnargli qualcosa". Idem per altri... al medesimo.

Che operativamente sappia farlo... ok!
Che operativamente lo faccia di default... no, è una grossa stronzata. Vi hanno mentito! http://saxforum.it/forum/images/smilies/zizizi.gif
È uno competente e non si sputtana così (men che meno su bocchini di valore, storico e musicale).

Dal punto di vista pratico: è inutile trasformare un bocchino chiuso che suona in un bocchino aperto che non suona (anzi, apertissimo, perchè si ricorre a "quel metodo" solo in casi estremi).

Il cliente sano di mente e che sa suonare evita questo tipo di cose... (così come ...).
Poi ce lo smanettone... :laughing:



Comunque per tornare InTopic...
Per avere un Soloist chiuso... non serve aumentare l'ampiezza dell'angolo tavola/innesto.
Si parte dal semilavorato... e operativamente basta rimuovere meno materiale dai binari: si ci ferma prima. Stop!

Il_dario
12th July 2015, 13:34
Il soloist short portato a 110 da Bp che avevo (firmato e certificato) , ti assicuro che era stato ritoccato sul piano dell'ancia :wink: per una modifica di questo genere, la variazione di angolo del piano rispetto all'innesto del chiver , come ben sai, é infinitesimale e quindi praticamente ininfluente !

tzadik
12th July 2015, 13:48
Bizzarra come cosa... I Soloist (vecchi e nuovi) hanno talmente tanto materiale sulla punta che si può andare anche oltre quella misura (in pochi casi).
Proporrei di istituire una commissione parlamentare per verificare se il fatto sussiste o meno...

(Vendi il Soloist... e copra un bocchino da uomini... anche un Florida Usa o un Early Babbitt vanno benissimo!)

Il_dario
12th July 2015, 13:50
Ma anche no ! ::wink:

Il bocchino in questione é stato venduto e l'acquirente lo ha fatto chiudere leggermente (105) da Docsax... Adesso é contentissimo , quindi direi che fino al prossimo attacco di GAM, possiamo risparmiarci di indire una riunione nel gruppo dei Refacer mondiali !
:wink:

algola
12th July 2015, 15:34
io capisco benissimo quello che vuole dire tzadik. ma a differenza di chiudere un becco, aprire mediante modifica del piano permette di rimodificare l'angolo tra piano e discesa, per cui è un processo che è plausibile.

se lavoro il piano in culo al becco l'angolo tra discesa e piano si riduce, rilavori la discesa e l'angolo lo ripristini ugiale all'originale. il contrario sarebbe impossibile. poi ha ragione anche il dario... impercettibile il cambiamento.

poi, modificarne la punta per sfruttare il materiale per la spinta, ah... questo è un altro discorso... anche in questo caso snaturi il becco, cioè ne modifichi le peculiarità per cui è nato.

freddie gregory li modificava così (inalternado la punta) perché quando gli mandavi un becco per aprirlo te lo apriva e "punto". non lo snaturava. se poi ti serviva più spinta allora sapeva dove mettere le mani.

tzadik
12th July 2015, 19:05
Freddie non è più tra noi... pace all'anima sua!


http://media.giphy.com/media/aJx5k7SLsDaG4/giphy.gif

red
12th July 2015, 21:12
direi che un 5 potrebbe fare al caso mio...in pratica è un c**!...per il resto..mi sono perso! i bocchini mi limito ad usarli! XD

algola
12th July 2015, 22:03
Freddie non è più tra noi... pace all'anima sua!

mangiammo pasta con il tonno, vino abombazza e vodka abbombazza... che giornata a casa di freddie.
ci raccontò storie incredibili, indistinguibile la verità dalla leggenda... ci raccontò che sua mamma, quando stavano in ukraina vendette l'anello di matrimonio per mandarlo a scuola di "manutenzione di strumenti a fiato" da un artigiano del posto. ci raccontò che provò a vivere a roma, e tanto altro... :) odiava i pakistani.

Il_dario
12th July 2015, 23:25
......i bocchini mi limito ad usarli...
E tutto il resto é noia !!!! (Cit.)


ps. @algola : grande amarcord :wink:

red
13th July 2015, 11:03
in realtà leggo volentieri i vari confronti di carattere tecnico, sia sui bocchini che sui sax, chiver ecc...e apprezzo tantissimo la passione e la competenza che molti di voi hanno....sono io che mi perdo dopo 2 minuti!! non ce la posso fare! XD