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Visualizza Versione Completa : the t.bone TWS 16 BT 863 MHz e 740 MHz



Reluma
31st January 2015, 12:00
Ciao forumisti,
chiedo info riguardo a questo microfono, dato che online si trova poco.
L'idea è quella di acquistarne uno per il mio gruppo da utilizzare come microfono di "riserva" nel caso ci siano fiati extra in sessione o service poco muniti di microfoni.

1. Lo avete per caso provato?
2. Sapete darmi un giudizio a riguardo?
3. Perchè esistono 2 versioni, una a 863 MHz e una a 740 MHz?
4. Io attualmente uso un Samson AirLine UFH wireless system, potrebbero esserci problemi di interferenza tra i due microfoni?

Grazie a tutti

SAXFOH79
31st January 2015, 18:15
Ciao Reluma!
Il marchio T.bone è di proprietà "thomann".. come tanti dei prodotti marchiati dal grande store,la qualità rispetta certi parametri di affidabilità - qualità ed "economia"..
Come già detto in altri post io mi occupo di Audio professionale,lavoro per un grande service e materiali di altissima qualità sono sempre a mia disposizione...
riguardo ai tuoi quesiti voglio rispondere alla tua ultima domanda con un frammento di un mio intervento in questa sezione su un argomento simile:

"Quanti di voi lavorano con le radiofrequenze? Immagino in molti perché ormai anche per la recita scolastica di fine anno la Maestra di canto chiede almeno un radiomicrofono per gli alunni che possono così muoversi liberamente per il palco. Per andare dove non si sa, visto che spesso l’intera sala è grande poco più che un salotto di casa…
Chi invece con le radiofrequenze lavora a livelli più impegnativi conosce bene le problematiche che si incontrano per trovare banda libera ed utilizzabile e sopratutto "pulita", al riparo dalle odiosissime interferenze.
Digitale Terrestre prima e LTE poi…

Se per qualche tempo, dopo il fatidico passaggio dall’analogico al digitale, le cose sembravano andare per il verso giusto proprio negli ultimi anni alcuni eventi hanno cambiato nuovamente le carte in tavola.
Ripercorrendo la storia recente non possiamo non citare il fatidico momento dello "switch" televisivo, quando con innovazione epocale siamo passati dalla televisione analogica a quella digitale: quello che ci hanno sapientemente venduto come Digitale Terrestre.
Per gli operatori del settore dell’entertainment i disagi non sono stati cosa da poco e tutt’ora, soprattutto in talune zone critiche nel nostro Paese dove è massiccia la presenza dei grossi network, gli imprevisti e i malfuzionamenti sono sempre in agguato.
Per fortuna la tecnologia ci è venuta incontro ed ad oggi i diversi software di gestione di sistemi wireless riescono ad offrire una visione abbastanza chiara e veritiera dell"affollamento" del range disponibile e, grazie alle utilissime funzioni di scan, rendono il lavoro dei tecnici più semplice.
Purtroppo non è solo il Digitale Terrestre a turbare le nostre frequenze..
da gennaio 2013 la nuova tecnologia LTE (Long Term Evolution) dedicata alla telefonia mobile ha occupato, per la zona UE, la banda che va "ufficialmente" dagli 800 Mhz ai 900 Mhz. Ops, avranno pensato in molti di voi…
I problemi "reali" e tangibili di questa novità sono per lo più ricondicibili alla convivenza col digitale terreste; non siate così orgogliosi da pensare che qualcuno si sia preoccupato di noi. Ad ogni buon conto siccome sempre di frequenze si parla la cosa ci tocca da vicino.
Infatti i radiomicrofoni digitali operano in bande coincidenti o vicinissime a quelle del digitale terrestre.
UHF da 470 MHz a 870 MHz.
In alcune situazioni geografiche dove le riprese o gli spettacoli radiomicrofonati si svolgono in una location troppo vicina a siti trasmittenti- si possono creare serie problematiche alla propagazione dei radiosegnali dei microfoni digitali, universalmente impiegati nel mondo dell'entertainment.
E' evidente pensare che una mega produzione televisiva in studio dove vengono impiegate anche decine di frequenze in contemporanea risentirà parecchio di questa problematica.
Le aziende che costruiscono radiomicrofoni per impieghi professionali non sono molte nel mondo e ognuna ha cercato di ovviare a queste problematiche con soluzioni differenti.
Il quadro generale è ancora peggiore

DVB-T comporta l'uso denso di tutto il canale televisivo; quindi è indispensabile utilizzare solo radiomicrofoni con alto valore di squelch, almeno fino a 50/60 dBuV e flessibilità in banda >200/300 MHz.

Dalla fine dell'anno 2012 -infatti- la gamma di frequenze da 790 MHz a 854 Mhz che prima era utilizzabile non lo è più perché è assegnata ai nuovi servizi di telefonia definiti dall'acronimo LTE (Long Term Evolution). Dal primo gennaio 2013 è vietato -anche dal punto di vista formale e legale- impiegare apparecchiature funzionanti nella gamma detta sopra. La situazione diventerà ancora più esasperata nel momento in cui i telefoni cellulari e i tablet diventeranno sempre più operativi in tale gamma di frequenze, quindi, al di là della legge che ne vieta l'impiego, è lo stesso buon senso a suggerirne l'abbandono o la riconversione.
Tutto quello che in questo momento sta funzionando in modo alternato in base alla collocazione geografica dovrà comunque essere riallocato verso frequenze più basse dove ci sono canali potenzialmente ancora liberi, in attesa forse anche di una riassegnazione alle trasmissioni DVB-T."

ora parlando di radio microfoni vorrei chiarire altri due concetti ovvero "VHF - UHF"!

VHF:
Vantaggi
Costo basso - Qualità buona
In assenza di interferenze si ottengono discrete distanze di trasmissione
Svantaggi:
Frequenze fisse: Se ci sono disturbi non si può cambiare Non si possono utilizzare più di 3/4 radio microfoni contemporaneamente.

Ricevitori VHF a frequenza fissa, per applicazioni a corto medio raggio.
Questa è la soluzione più semplice ed economica per utilizzi fino a 3/4 radiomicrofoni nello stesso ambiente.
Importante è posizionare le antenne in verticale, lontane da oggetti metallici e da sorgenti di disturbo. L’efficienza di ricezione può venire deteriorata se sono presenti quattro o più ricevitori sovrapposti.

UHF:

Vantaggi Migliore qualità RF - Capsule professionali - Antenne e Booster
Multifrequenza: è possibile variare la frequenza per scegliere la più libera
Funzione SCAN: Cerca la frequenza più libera e scarta le altre con interferenze
Funzione ACT: Sintonizza il trasmettitore sulla frequenza impostata sul ricevitore
Svantaggi:
nessuno
Le applicazioni professionali necessitano di modelli di ricevitori UHF multicanale. La scelta dell’antenna migliore diventa fondamentale in queste applicazioni.
Un paio di antenne coassiali, in dotazione in tutti i ricevitori, assicurano già, in condizioni normali, una buona ricezione. Nel caso però di 4/6/8 radiomicrofoni che lavorano in contemporanea è meglio utilizzare il distributore d’antenna, un’antenna esterna ed eventualmente un amplificatore d’antenna (Booster).

Ora sulla base di quanto scritto sopra,credo che tu possa fare le tue valutazioni più serenamente!

Spero di non avere esagerato..spesso diserto questa sezione del forum proprio per "non annoiare",ma questa roba mi da il pane!!!

Un consiglio da "Fonico"!!
Microfoni a cavo tutta la vita!..
le radio frequenze sono una brutta bestia..io senza il mio fedele RF Explorer (scanner per radio frequenze,con software di scansione bande),non riuscirei a far funzionare correttamente neanche due microfoni e 4 IEM al giorno d'oggi!!

Reluma
2nd February 2015, 00:21
Grazie mille della risposta, capisco perfettamente il ragionamento e i consigli, però io dalla mia parte ho qualche mio dato.
Mi spiego meglio: io utilizzo il radio microfono da circa 2 anni, in più di 50 concerti e il trombone a tiro che suona con me ha sempre usato microfono a clip con filo.
Su questo piccolo numero di concerti, distribuiti su palchi piccoli e grandi, io non ho mai avuto problemi di segnale se non in 2-3 occasioni in cui ho risolto regolando lo squelch o cambiando batteria. Il trombone invece ha avuto problemi almeno il doppio delle volte, a causa di fili tirati e scollegati, rottura del cavo, batterie scariche. Per non parlare di quando una volta è rimasto impigliato ed è finito a terra. Tutto questo è un caso? Può darsi, però io fin'ora mi sono trovato bene quindi vorrei capire se per gli altri fiati può migliorare la situazione