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Visualizza Versione Completa : Musica Classica e Jazz : mondi disgiunti?



Nous
9th June 2008, 10:17
Questo argomento esce sempre in tutti i thread, ho pensato fosse il caso prima di creare un topic apposta in modo da evitare di scrivere all'infinito la stessa cosa :lol:

Riassumo il mio pensiero : per me la classica è un requisito fondamentale per ogni genere musicale, allo stesso modo come l'aritmetica è un requisito dell'analisi matematica e l'analisi matematica è indispensabile per la fisica non elementare. Il mio punto di vista è che semplicemente in tutte le cose si deve procedere per gradi, o livelli, facendo attenzione a non saltare qualcosa per l'eccessiva fretta.

Perchè dico che la classica è un prerequisito? Perchè richiede uno studio quasi maniacale sia della tecnica che dell'espressione, ti obbliga a spingere al limite il tuo rapporto con lo strumento finchè non sai esattamente cosa ci puoi fare, e come.
Ti obbliga a studiare la teoria delle scale (non si può applicare qualcosa che non si conosce), ti obbliga ad affrontare le difficoltÃ* che incontri dovendo suonare esattamente quello che trovi sullo spartito (dove esattamente vuol dire rispettando non solo le note scritte, ma anche il tempo e le dinamiche). Ti obbliga a migliorare le tue capacitÃ* di lettura della musica, richiede uno studio costante nel tempo.

Attenzione, non sminuisco il jazz e gli altri generi : dico in tutta onestÃ* che io non sono in grado di fare jazz. Non ne conosco la teoria, men che meno le pratiche. Non apprezzo il growl, non mi piace l'abuso dei sovracuti. Quello che so è che quando avrò raggiungo un livello almeno dignitoso di padronanza dello strumento eventualmente valuterò se lanciarmi o meno nello studio di quest'altro genere.

Non stimo particolarmente i ragazzi che ogni tanto vedo in giro, che passano ore a fare improvvisazione jazz e poi non sanno leggere uno spartito di media difficoltÃ*..o che conoscono 103 modi per fare i sovacuti e poi non sanno fare due note intonate e suonano solo fortissimo. Per non parlare poi dello staccato di alcuni diciottenni che si spacciano per sassofonisti, che mettono in vibrazione l'acia con tutto tranne che con la lingua (se non fosse che scadrei nel volgare, direi che suonano con il loro lato B).

Non escludo a priori che si possa fare jazz da subito, appena comprato lo strumento, anche se escludo che il jazz possa fare da prerequisito per altri generi. Sarebbe come se una persona digiuna di matematica decidesse di studiare per i fatti suoi economia (ovvero non in universitÃ*) : man mano che trova un concetto matematico lo studia, ma questo non lo rende in grado poi di studiare la fisica moderna.

Stessa cosa vale per chi decide di fare jazz da zero : man mano che trova un prerequisito dalla musica classica se lo studia. Lo svantaggio è che in questo modo come lo studente di economia del mio esempio si trova con delle lacune di matematica, così lo studente di jazz DEL MIO ESEMPIO si trova con delle lacune nella tecnica di base.

Può conviverci benissimo, basta esserne consapevole.

My Two Cents.

Ctrl_alt_canc
9th June 2008, 11:28
forse,riassumendo un attimo la mia idea,potrei esprimerla così:

il jazz non ha bisogno di solide basi classiche,ma di solide basi in generale. Non puoi dire che sia solo la musica classica che sta alla base di una ottima preparazione (pur condividendo in parte la tua idea) perchè un aspirante jazzista si troverebbe con solidissme basi...classiche! Esiste anche un sostrato culturale Jazz che è possibile crearsi,studiando jazz.
Forse emerge spesso dai miei topic il fatto dell'improvvisazione (che pur sempre è la faccia migliore del Jazz) ma non devi vedere l'improvvisazione come un componente univoco dello studio del jazzista. Oltre al fatto che per fare un solo decente ci si mette anni,dietro comunque ci sta un approfondito studio melodico/armonico e teorico (simile a quello classico presumo,ma in chiave e in mentalitÃ* jazz).

PS.: i sovracuti ci sono anche nella musica classica...sempre senza abusi. Il growl non saprei,e comunque è più usato nel funky che nel Jazz

Nous
9th June 2008, 11:33
PS.: i sovracuti ci sono anche nella musica classica...sempre senza abusi. Il growl non saprei

Non ho scritto che non ci sono, ho solo scritto che alcuni preferiscono dedicarsi all'aspetto più vistoso della pratica musicale.

Ctrl_alt_canc
9th June 2008, 11:35
PS.: i sovracuti ci sono anche nella musica classica...sempre senza abusi. Il growl non saprei

Non ho scritto che non ci sono, ho solo scritto che alcuni preferiscono dedicarsi all'aspetto più vistoso della pratica musicale.


sembrava li prendessi in giro :mha!( ;)

non li definirei vistosi,ma sorprendenti...ma anche un ottimo solo fatto con le 2 ottave e mezzo del sax sa sorprendere...

ah,beninteso,non ripudio i classicisti,anzi,sono degni di stima per la loro costanza applicazione e capacitÃ* teorico pratiche,semplicemente non mi piacerebbe suonare quella determinata musica :zizizi))

pizzic77
9th June 2008, 12:31
Perchè dico che la classica è un prerequisito? Perchè richiede uno studio quasi maniacale sia della tecnica che dell'espressione, ti obbliga a spingere al limite il tuo rapporto con lo strumento finchè non sai esattamente cosa ci puoi fare, e come.
Ti obbliga a studiare la teoria delle scale (non si può applicare qualcosa che non si conosce), ti obbliga ad affrontare le difficoltÃ* che incontri dovendo suonare esattamente quello che trovi sullo spartito (dove esattamente vuol dire rispettando non solo le note scritte, ma anche il tempo e le dinamiche). Ti obbliga a migliorare le tue capacitÃ* di lettura della musica, richiede uno studio costante nel tempo.



Le cose di cui parli son giustissime.....l'unica cosa è che non son proprie nè della musica classica nè della musica jazz....son prerequisiti necessari per suonare!!!
Sia chi suona jazz sia chi suona classica deve conoscere alla perfezione il proprio strumento, ed ovviamente la teoria delle scale...insomma, se si vuole suonare (intendo suonare bene) devi conoscere la musica, e questa è una prerogativa di qualunque genere musicale tu voglia fare!!!
Ovviamente ciascun genere ha poi le proprie difficoltÃ* (chi più e chi meno), però se non conosci la musica e lo strumento non vai da nessuna parte....

E parlo avendole provate entrambe (da piccolo il clarinetto classico, e ora da adulto il sax jazz :yeah!) )

Ctrl_alt_canc
9th June 2008, 12:33
aggiungo a questo,il fatto che ogni genere ha un proprio approccio...come se io mi mettessi a studiare jazz per poi suonare ska alla perfezione...(esempio stupido)

Aktis_Sax
9th June 2008, 13:57
Credo che Nous per musica classica (ma non vorrei sbagliarmi) intenda quella che "impari a lezione", i metodi che gli insegnanti ti fanno seguire (ovviamente non musica jazz o roba tipo il rascher :ghigno: ), insomma, non so come chiamarla , spero di essermi fatta capire.

comunque, Nous, quoto.

pizzic77
9th June 2008, 14:20
Nous, levaci il dubbio :D
Cosa intendi per classica?

Nous
9th June 2008, 14:24
Credo che Nous per musica classica (ma non vorrei sbagliarmi) intenda quella che "impari a lezione", i metodi che gli insegnanti ti fanno seguire


Grazie Aktis, in effetti credo che io abbia generato un pò di confusione in merito al termine classico, me ne scuso e quoto da Wikipedia :



In etimologia classico significa che serve da modello, che pone le basi. Nel linguaggio comune il termine musica classica indica tutta la musica colta che si sviluppa fino ai giorni nostri.


Semplicemente, volevo contrapporre la musica fondata sulla composizione (la classica) alla musica fondata sull'interprete (il jazz) con tutti i pro ed i contro dei due approcci.

Ctrl_alt_canc
9th June 2008, 14:26
Credo che Nous per musica classica (ma non vorrei sbagliarmi) intenda quella che "impari a lezione", i metodi che gli insegnanti ti fanno seguire


Grazie Aktis, in effetti credo che io abbia generato un pò di confusione in merito al termine classico, me ne scuso e quoto da Wikipedia :



In etimologia classico significa che serve da modello, che pone le basi. Nel linguaggio comune il termine musica classica indica tutta la musica colta che si sviluppa fino ai giorni nostri.


Semplicemente, volevo contrapporre la musica fondata sulla composizione (la classica) alla musica fondata sull'interprete (il jazz) con tutti i pro ed i contro dei due approcci.


ah ok perfetto...e hai anche avvalorato la mia idea del jazzista che cerca di interpretare i brani piuttosto che suonarli a fotocopia della partitura :saxxxx)))

Nous
9th June 2008, 14:30
ah ok perfetto...e hai anche avvalorato la mia idea del jazzista che cerca di interpretare i brani piuttosto che suonarli a fotocopia della partitura :saxxxx)))

Io non sono un grande suonatore di sax, diciamo anche quasi pessimo, però non riesco mai (e sottolineo mai) a suonare due volte lo stesso pezzo in modo identico...secondo me non si può suonare a fotocopia, è impossibile..la musica è e deve essere tutta interpretata, anche solo a seconda del tuo umore giornaliero cambia la tua esecuzione ed è giusto che sia così, devi pur trasmettere qualcosa a chi ti ascolta.

Ctrl_alt_canc
9th June 2008, 14:36
sul discorso di bravura,ti seguo a ruota :ghigno: comunque quel che dico è che in ogni caso il tuo obbiettivo (non vuol dire che lo consegui,ma almeno ci provi) è leggere alla perfezione...forse ho reso male l'ideal col termine fotocopia ;)

pizzic77
9th June 2008, 14:59
Infatti è naturale che un musicista interpreti un brano nel momento in cui lo suona, ci mancherebbe altro....
Tra la classica e il jazz è ovviamente differente il processo di interpretazione, che è comunque proprio di qualcunque genere musicale (o almeno dovrebbe essere così...), altrimenti perchè le persone suonano?
Alla fine la musica è un mezzo di comunicazione, e come tale c'è sempre un margine di libertÃ* per chi cerca di comunicare quelle che sono le proprie emozioni, sensazioni e via dicendo....(diverso è il discorso di cosa viene comunicato :smile: )

Io credo si stia facendo molta confusione: sinceramente sentire parlare di musica classica come prerequisito credo sia un errore grossolano....lo è perchè con i metodi fanno studiare le scale maggiori? Oppure perchè permette di approfondire lo studio dell'espressivitÃ* dello strumento?
Queste son cose che fanno i jazzisti, e non solo loro...chiunque suoni dovrebbe conoscerle....ripeto, son le basi dello strumento e della musica....
Se non conosci la musica e non sai suonare il tuo strumento, se non conosci la diteggiatura, dove sono le note, se non sai leggere uno spartito e via dicendo.....dove vuoi andare?

Io credo che tra i due generi ci siano profonde differenze: basti pensare al suono, al modo in cui ci si approccia ad un brano, ad uno spartito...però senza le basi non fai nè l'uno nè l'altro....

Ctrl_alt_canc
9th June 2008, 15:08
giusto,ti quoto in pieno pizzic,ma...ci sono basi comuni da cui entrambi i musicisti non possono prescindere,e basi specifiche per ogni genere...e chiaramente mentalitÃ* diverse per l'approcio ai brani o allo stile,ma queste anche all'interno di uno stesso genere

10th June 2008, 00:58
Concordo

C'è fin troppa matematica c'è in economia, poi non so come funziona per la fisica, qua da noi si arriva al livello che certi fantomatici "esami di economia" non sono altro che matematica con un altro nome.
Mi sa che è meglio se mi metto a studiare diritto....

Nous
10th June 2008, 08:44
il tuo obbiettivo (non vuol dire che lo consegui,ma almeno ci provi) è leggere alla perfezione...

Il mio obiettivo è riuscire , suonando il sax, a trasmettere qualche emozione a chi mi ascolta.

Ctrl_alt_canc
10th June 2008, 10:03
ok,parlavo di un obbiettivo più pratico :saxxxx)))

Nous
10th June 2008, 10:34
ok,parlavo di un obbiettivo più pratico :saxxxx)))

Anche io : in questo modo spero di sedurre molte donne :saputello

Aktis_Sax
10th June 2008, 11:18
potrebbe funzionare: il sax è uno strumento molto sexy, il suo suono ancora di più... io sono caduta in trappola :ghigno:

Nous
10th June 2008, 11:23
potrebbe funzionare: il sax è uno strumento molto sexy, il suo suono ancora di più... io sono caduta in trappola :ghigno:

Ma io stavo palesemente scherzando..

Aktis_Sax
10th June 2008, 13:31
io no: il sax è un ottimo strumento di conquista...

Ctrl_alt_canc
10th June 2008, 13:39
io no: il sax è un ottimo strumento di conquista...


prossimamente si vedrÃ* signori :saxxxx))) fin ora non ne ho mai fatto uso,da questa estate si comincia

Josax
10th June 2008, 16:31
Il mio obiettivo è riuscire , suonando il sax, a trasmettere qualche emozione a chi mi ascolta.
parole sante... :bravo:

io no: il sax è un ottimo strumento di conquista...
quoto.... :ghigno: :lol: :lol: :lol:

Aktis_Sax
11th June 2008, 01:14
[quote="Aktis_Sax":2orxu4yj]io no: il sax è un ottimo strumento di conquista...


prossimamente si vedrÃ* signori :saxxxx))) fin ora non ne ho mai fatto uso,da questa estate si comincia[/quote:2orxu4yj]

:BHO: che vuoi fare? metterti sotto la finestra delle belle ragazze a suonare qualche serenata? guarda che devi fare qualcosa di romantico, mica sovracuti a palla eh!!! :ghigno:

Nous
11th June 2008, 08:21
mica sovracuti a palla eh!!! :ghigno:

Growl :saputello

Comunque siete OT.

Josax
11th June 2008, 23:49
che vuoi fare? metterti sotto la finestra delle belle ragazze a suonare qualche serenata? guarda che devi fare qualcosa di romantico
aktis ma ce lo vedi il :saputello Nous a suonare qualcosa di romantico??? :BHO: :lol: :lol: :lol:

Nous
12th June 2008, 08:23
che vuoi fare? metterti sotto la finestra delle belle ragazze a suonare qualche serenata? guarda che devi fare qualcosa di romantico
aktis ma ce lo vedi il :saputello Nous a suonare qualcosa di romantico??? :BHO: :lol: :lol: :lol:

Stavate mica parlando del mago dei troppacuti?
Comunque ribadisco che siete OT :saputello

Aktis_Sax
12th June 2008, 10:43
che vuoi fare? metterti sotto la finestra delle belle ragazze a suonare qualche serenata? guarda che devi fare qualcosa di romantico
aktis ma ce lo vedi il :saputello Nous a suonare qualcosa di romantico??? :BHO: :lol: :lol: :lol:

ma sì... basta che trovi quella giusta che lo fa sciogliere...

FINE DELL'OT, giuro

26th June 2008, 20:18
non è che c'è tanto da discutere.. chi fa musica classica la fa perchè abbituato e può suonare qualsiasi cosa, suonerÃ* qualsiasi cosa con basi solide e tutto quanto... il Blues è un altra cosa... viene dalle viscere, dallo stomaco.. proprio dove stÃ* la merda che subisce un operazione alchimistica... suoni jazz perchè non ti bastano le note normali. Se devo dire casa... posso dire casa, dimora, ubicazione o semplicemente indicarla... dire casa dolce casa è il jazz. il resto non conta.

FrankRanieri
27th June 2008, 10:02
Ciao Nous,
capisco perfettamente il tuo pensiero, ma permettimi di esprimere queste mie sensazioni...

Io da novembre scorso frequento il conservatorio di Bologna. Sono iscritto al 1° anno del corso di laurea in musica jazz.
Bene devo dire che ho avuto modo di guardare un pò più da vicino l'ambiente classico e ho capito perchè nei corsi classici hanno una tecnica impeccabile...
1) iniziano da bambini (quasi sempre)
2) suonano una scala maggiore circa un centinaio di volte al giorno
3) hanno un metodo stratificato e consolidato in lustri di insegnamento

Ora perchè sovente quando si ascolta qualcuno che "dice" di fare jazz fa tutti gli errori di cui tu parli? (non sa leggere la musica, non conosce bene l'armonia, ecc.)
Perchè il 90% delle persone che si approcciano al jazz lo fanno con insegnanti non preparati a sufficienza. Inoltre le lezioni private a volte mancano di spinta emotiva, non incitano l'allievo/a a farsi il MAZZO!! Non sai quante volte ho insegnato in circoli privati e gli allievi venivano impreparati, sempre ancorati allo stesso punto di partenza, facendo in un anno il lavoro che si potrebbe fare un due mesi di applicazione, e parlo di un'ora al giorno o poco più. Dico questo perchè in passato è successo anche a me!
Ora che sono al conservatorio gli insegnanti (diversi dai corsi classici) pretendono la perfezione nelle scale, arpeggi, scale bebop, passaggi vari, ecc ecc. E io li capisco benissimo, e dato che faccio parte della categoria di sfigati che se non suona per un giorno trona indietro di un mese sullo strumento, allora mi devo fare il C...o, ma davvero. Faccio fatica, tantissima fatica, ma alla fine è qualcosa che mi serve per poter suonare bene in futuro. Ho 33 anni e credimi, è molto più dura di quanto lo sarebbe stato se avessi iniziato a 18 anni...lo avverto sulla mia pelle. Ora capisco cosa vuol dire sputare sangue, sudore, fatica per la musica. E sono solo all'inizio...
Penso che il jazz nel nostro paese NON sia nè apprezzato a sufficienza, nè riconosciuto! come musica insegnabile. In america esistono college (privati e pubblici) dai quali esci mostruosamente bravo, semmai sono tutti uguali, sta poi ad ognuno crearsi la propria voce, il proprio stile, il cercare, come dici tu di trasmettere qualcosa.
Allora cosa succede? il segreto (di pulcinella) sta nel metodo collaudatissimo del sistema formativo statunitense.
A loro non importa cosa tu voglia suonare...classica, jazz, folk, country, world music, alla Berklee (Boston) ci sono perfino corsi di percussioni africane legate a specifiche regioni, Zambia, Namibia, Nigeria, ecc. Ci sono corsi QUADRIENNALI di tarantelle, pizziche! Roba da ufo!
In sostanza loro ti mettono in condizione di fare quello che TU studente vuoi, ma al top dei top!
La stessa identica cosa succede nel nord europa, nei conservatori Olandesi, Danesi, Inglesi, ecc. ecc.
In Italia invece è tutto un intrallazzo, un inciucio continuo, una lista precaria infinita, il paese dei Baroni 70enni che spadroneggiano e che in ambito musicale spesso ne sanno meno di alcuni allievi...l'ho detta. :fischio:
Ricapitolando.....la tecnica credo serva a tutti, classica, jazz, liscio, tutti! E' un falso mito quello dei jazzisti ignoranti e istintivi. Qualche "ignorante" c'è stato in passato:Bix (tromba), Errol Garner (piano), Charlie Christian (chitarra) e poco altro, tutti gli altri hanno studiato tanto!!
Il mio consiglio al di lÃ* dei generi musicali che possono piacere o non piacere è di amare la musica, di sentirla tua. Ti deve proprio piacere dentro, come una donna (forse per questo sarò impopolare ma è quello che penso), ti deve prendere e farti venire i brividi, qualsiasi essa sia, non importa.
Tutto il resto....è noiaaaaaaaaaaaa.......
Scusate per il post lunghissimo...
Frank.

27th June 2008, 10:33
parole sante che condivido pienamente, ma a questo punto non so più che cosa fare: ..... mi suicido subito, vendo il sax, divento primo ministro e vieto l'uso del sax ai minori di anni 56 e che suonino da più di un mese o continuo l'improbo (ma divertente e pieno di soddisfazioni) processo di apprendimento (con scale, accordi solfeggi vari etc etc)?

FrankRanieri
27th June 2008, 10:42
parole sante che condivido pienamente, ma a questo punto non so più che cosa fare: ..... mi suicido subito, vendo il sax, divento primo ministro e vieto l'uso del sax ai minori di anni 56 e che suonino da più di un mese o continuo l'improbo (ma divertente e pieno di soddisfazioni) processo di apprendimento (con scale, accordi solfeggi vari etc etc)?

Direi l'ultima che hai scritto è la migliore, decisamente.... :ghigno:
L'importante è la gradualitÃ*, sembra una roba scontata, ma non lo è. I tempi di reazione sono diversi da persona a persona, quindi bisogna rispettarli.
Continua alla grande Ugo!!
Frank.

pumatheman
27th June 2008, 12:53
salute!
non ho letto tutte le risposte ma sono sicuro che ancora non è stato segnalato il lavoro di Gunther Shuller & John Lewis "John Lewis Presents Jazz Abstractions"
link: http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=am ... fexqygld6e (http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=amg&sql=10:hxfexqygld6e)
è davvero grandioso in pratica ha sperimentato la classica d'avanguardia + il free jazz, il sacro col profano, il colto con l'istintivo, con incredibili solisti Ornette Coleman e il GRANDIOSO e mai sufficientemente celebrato Eric Dolphy.
il filone del third stream fu considerato un pò un fallimento ma c'era davvero della bella roba dentro proprio perchè c'erano gente che SUONAVA con tutte le cellule del corpo... e CHE CELLULE!!! :lol:
secondo me davvero molto stimolante, consigliatissimo!
c'è anche versione live su questo disco incredibile: Vintage Dolphy http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=am ... fixqygldde (http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=amg&sql=10:dzfixqygldde)
dolphy ha sperimntato anche sul suo secondo lavoro da solista (disco incredibile) "Outward Bound" qui: http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=am ... fuxqygldde (http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=amg&sql=10:hzfuxqygldde)
C'è anche un lavoro di Alice Coltrane che ha lavorato su registrazioni dell'ultimo periodo di Trane (ci sono anche temi di stupefacente e accecante bellezza come "Peace on Earth" e "Living Space") che ha sovrapposto con parti di classica di avanguardia (atonali) orchestrate da lei stessa + il grandioso Charlie Haden...
il disco si chiama John Coltrane "Infinity" link: http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=am ... fpxqyhldke (http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=amg&sql=10:hifpxqyhldke)

Smog graffiante
10th July 2008, 14:06
Quoto...ehm...tutti!!

Cioe', mi spiego,condivido appieno cio' ke dice nous, ma Credo ke Frank abbia davvero ragione...!!

Per quanto riguarda il MAZZO..e' vero, al conservatorio sei spinto a farlo,come un porco,e se vai a scuola,(come me)e vuoi andare bene pure li(e io sono un perfezionista anke li)allora cominci a sputare sangue da subito...
Ma devo dire ke per me quest'anno di conservartorio ha avuto note positive per lo piu' ma negative per altre...

le positive sono:
il solfeggio, ***** avevo una prof tremenda,500 anni circa, musicista classica vekio stampo ke mi dava 30 esercizi a settimana...ma cavolo se ora leggo parker(ho detto leggo,non suono... :D )

Lo studio assiduo delle scale,ottimo...
lo studio delle dinamiche...ottimo


ma per il sax il primo anno e' pressoke' inutile per la sonorita' jazz...perke' almeno da me all'Aquila rompono una cifra sulle legature, e la perfetta intonazione ke ti stereotipa troppo (a mio avviso),pare ke vogliano farti essere uno strumento senz'anima...la tecnica dello strumento te la fanno fare al 4o anno!! questo non e' positivo...
inoltre il conservatorio ti toglie la linfa vitale del suono...cioe',prendi lo strumento in mano 7 giorni su7 a fare esercizi su esercizi..studi, ma NON suoni...
arrivi a lezione ke temi di sbagliare un respiro, ***** ma se ho aria in gola fammela usare!!!

ora con questo non voglio negare assolutamente il miglioramento ke ti da uno studio assiduo...
ma quello uno lo deve voler fare da se!!Cavolo suonavo meglio io di quelli degli anni maggiori solo perke' io studiavo!!!

e poi la mancanza totale di armonia prima del quinto anno!! io eliminerei il piano complementare melodico(ke almeno come lo fanno da noi e' del tutto inutile)e metterei armonia e studio dell'orekkio!!!

Il solfeggio e' in assoluto la nota + positiva ke abbia il primo anno di sax al conservatorio...

eterni sassofonisti classici, odiatemi pure, lo so ke lo fate, io continuero' sempre a stimarvi e ad apprezzarvi come uomini e musicisti comunque...

per quanto riguarda il jazz..Nous ha ragione, ma il classico come base intende studio delle scale(e quelle basta farsele,se uno vuole lo fa!!)e SOLFEGGIO!!la lettura e' tutta li..!!!

Studiare studiare studiare!!Questo e' il punto!!

ke poi una marea di gente esagera coi sovracuti(ke ammetto fieramente di non saper fare eccetto il G)e' vero...e quanto mi da sui nervi...mica siamo locomotive!!Fanne uno o due,mica devi suonare per forza sempre e solo oltre la normale capacita' uditiva dell'orekkio umano!!!

Il growl...io lo amo, ma non ne abuso!!!

insomma...sto scrivendo un poema perke' purtroppo il dilemma classica-jazz lo vivo ogni giorno sulla mia pelle...il conservatorio da' tanto solo se studi...non e' bello sentire una del settimo anno ke non sa suonare oltre un forte e poi rompe a te se non respiri quando e' scritto...(esperienza di vita)...

io penso ke ognuno debba suonare cio' ke ha nel sangue e studiare..e' ovvio ke non sai suonare se non sai leggere una mazza(solfeggio!!!!Santo solfeggio!!)e ke sei uno senza anima se quando suoni fai solo sovracuti e growl...

cerkiamo di dire qualcosa quando suoniamo ragazzi, qualsiasi cosa suoniamo...

Smog

PS-per quanto riguarda il romanticismo... :oops: be' dovete sapere ke io,Smog Graffiante,amante dell'hard-bop puro e del suono pieno...be',ho scritto un blues per la mia ragazza,lento e romantico, solo per dirle cosa provavo per lei... :oops: (pezzo che ho anche regolarmente registrato alla SIAE)

Alessio Beatrice
23rd July 2008, 11:03
Visto ora questo bel argomento. Quoto Nous in tutto, per suonare bene il jazz la classica la devi suonare BENE sia tecnicamente che come suono. La classica è una grande scuola come ovviamente il conservatorio anche se non fondametale. Per suonare il jazz devi avere dentro qualcosa e saperlo esprimere e per non essere mai banale devi ascoltare,ascoltare,ascoltare. Ascoltare classica,jazz,rock e tanto altro.

juggler
27th July 2008, 02:48
Grande capacitÃ* di leggere ed interpretare una partitura - predisposizione alla "reinterpretazione improvvisativa" sono le sostanziali differenze dei 2 "mondi": l'uno non nega l'altro, ma entrambi hanno una specifica autonomia espressiva che esige competenze e abilitÃ* diverse. Un buon esecutore accademico deve saper leggere agevolmente e con competenza stilistica qualunque partitura (lo stesso tipo di figurazione ritmico-melodica in un brano barocco non avrÃ* lo stesso suono e articolazione agogico-espressiva in un brano romantico o contemporaneo)...ad un buon improvvisatore è richiesto di "innalzare" il climax dell'esecuzione con la propria "voce" e la propria "fantasia estemporanea"...Usando una metafora, l'esecutore "risolve" i "problemi" della partitura...l'improvvisatore offre una sua "visione"... "elabora" in modo estemporaneo la "partitura non scritta" che il suo intuito e esperienza gli "detta" in tempo reale ovvero compone in modo estemporaneo (naturalmente ciò accade, nei casi piu' "felici"...ovvero quando l'improvvisazione non è una serie di scale o di patterns "centrifugati" a casaccio o anche in modo calcolato...ma quando procede per "unitÃ* motiviche semplici" la cui elaborazione nel corso dell'improvvisazione svela "implicazioni" via via piu' complesse e suggestive).
Ciò che accomuna i 2 "mondi" è la dimensione armonica (se ci riferiamo a tutti gli stili della tradizione jazzistica prima dell'avvento del free-jazz): l'interpretazione "modale" dell'armonia (la piu' praticata in ambito improvvisativo e nella didattica jazz) pur facilitando mnemonicamente la relazione accordo-scala, impoverisce ed "accademizza" il lessico improvvisativo rendendolo prevedibile e scontato...così come, noiosa e piatta, risulta l'interpretazione di un brano fatta da un esecutore mediocre e inespressivo, poco attento alle dinamiche e alle "sfumature linguistiche/stilistiche" della partitura.
Il jazz contemporaneo ha oggi molteplici "diramazioni" ed una apertura verso tutti i "linguaggi musicali" che storicamente e/o tradizionalmente si sono sviluppati in tutto il mondo...una preparazione che preveda solo la conoscenza della "tradizione musicale europea" e degli stili ormai "storicizzati" del jazz, risulta oggi precaria e lacunosa, a meno che non si abbia una visione di tipo "revivalistico" del jazz...che diventa analoga a chi "accademicamente" si specializza solo nell'esecuzione di brani di una particolare epoca (barocca o classica o romantica ecc.)

Smog graffiante
27th July 2008, 04:36
:shock: :half: