Visualizza Versione Completa : Note basse troppo forti?
AntoSax
21st December 2014, 13:24
Salve a tutti!
Mi sono appena iscritto al forum e ho già una domanda da farvi...:rolleyes:
Dopo tanti esercizi riesco a fare il si e il sib grave senza tanti sforzi... ma è normale che quando uso queste note sembra che Schetttino stia "parcheggiando" vicino a casa mia?
fcoltrane
21st December 2014, 13:37
considera che le estremità : sia quella bassa che quella alta rappresentano alcuni aspetti problematici.
il primo passo è questo che hai indicato : riuscire a produrre quei suoni, con grande volume.
(e già questo è un bel traguardo )
il principio è che su quelle note che hai indicato si forma il " suono del sassofonista"
quelle note per definizione contengono tutte le note del sax.
più sarai in grado di suonarle "piene " più imparerai a gestire tutte le altre note del sax in relazione alla omogeneità.
cosa significa piene?
il suono oltre al volume si compone di una serie di elementi che lo formano.
immagina di avere una pietra informe (un macigno) e da questa pietra devi riuscire a creare una scultura classica.
il volume della nota è lo stesso del volume della pietra.
te ne serve tanto ..........
AntoSax
21st December 2014, 13:42
Penso di aver capito... Quindi è un po' una questione di sperimentare e di esercizio al fine di formare questa omogeneità del suono
fcoltrane
21st December 2014, 13:53
la tecnica alla quale faccio riferimento è lo studio degli armonici.
studiare gli armonici sul Bb basso sul B e sul C è la chiave per capire veramente di cosa stiamo parlando ed anche in questo caso il volume è un indice importante.
AntoSax
21st December 2014, 14:00
E dove posso trovare questi esercizi?
pizzic77
22nd December 2014, 01:26
Sul Rascher....qua trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno http://saxforum.it/forum/archive/index.php/t-6672.html
friskaletto
22nd December 2014, 11:45
considera che le estremità : sia quella bassa che quella alta rappresentano alcuni aspetti problematici.
il primo passo è questo che hai indicato : riuscire a produrre quei suoni, con grande volume.
(e già questo è un bel traguardo )
il principio è che su quelle note che hai indicato si forma il " suono del sassofonista"
quelle note per definizione contengono tutte le note del sax.
più sarai in grado di suonarle "piene " più imparerai a gestire tutte le altre note del sax in relazione alla omogeneità.
cosa significa piene?
il suono oltre al volume si compone di una serie di elementi che lo formano.
immagina di avere una pietra informe (un macigno) e da questa pietra devi riuscire a creare una scultura classica.
il volume della nota è lo stesso del volume della pietra.
te ne serve tanto ..........
Non ho mai avuto un insegnante "vero" da quando ho cominciato a suonare e me la sono sempre cavata da solo, ma da quando frequento il forum devo ammettere che le "dritte" più chiare e più interessanti le ho lette nei tuoi post!
fcoltrane
22nd December 2014, 12:37
:redface:
tutto quello che so in relazione al sax mi è stato insegnato e mi fa piacere che altri possano condividere queste informazioni che si riferiscono ad una passione comune.
la lezione che per me è stata più importante però è difficile da comunicare con una tastiera : l'ascolto del proprio suono.
l' ascolto se è inflessibile attento "onnicomprensivo" diventa utilissimo (anche se un po castrante) .
tornando it.
il suono come la pietra oltre al volume si compone di ulteriori elementi.
la materia che nel suono considero il corpo del suono.
la forma che nel suono considero l'intonazione.
il colore che nel suono considero il colore :biggrin:.
ora quando vediamo un scultura siamo in grado con precisione di distinguere :
la forma , il colore , la materia , il volume.
con il suono è più complicato perchè ci sono alcune "relazioni " tra corpo intonazione volume ecc .
nikoironsax
22nd December 2014, 13:38
:love:Fcoltrane :hail:
il nero
22nd December 2014, 15:23
E' la stessa cosa con tutti gli strumenti a fiato compresa la voce. Si fa un suono basso a tutto volume e si cerca che sia pieno,intonato e che non "traballi",si tiene (o si cerca di farlo) il diaframma ben fermo e si spreca fiato più e più volte,sempre,durante tutta l'esistenza canterina:laughing: tenendo le note ferme e forti,poi,quando siamo sicuri del risultato ascoltandoci,si cerca di togliere volume senza modificare imboccatura e posizione del diaframma scendendo col volume fino al pianissimo...molto probabilmente,all'inizio,le note "cadranno" perdendo tutto,timbro,colore,intonazione e si ricomincia a suonare forte per stabilizzare il diaframma e l'imboccatura e poi si prova ancora. Ci vogliono anni per arrivare a fare delle note filate perfettamente dal forte al piano e viceversa e,molto spesso,non bastano gli anni e lo studio,ne è testimonianza l'incapacità di farlo di molti cantanti pur famosi. Poi si prosegue con lo studio degli armonici magari mescolando le note lunghe ,le dinamiche e gli armonici...All'inizio,però,la prima cosa da fare è cercare di imparare a tenere sotto controllo il diaframma.
Non voglio dire con questo che io lo sappia fare,però c'ho provato durante anni riuscendo solo a rendermi conto dell'indispensabilità di questa conoscenza-ricerca. Tutto questo,sempre secondo me,deve avvenire nella consapevolezza che la forza,utile all'inizio,deve lasciare il posto al dominio dell'uso del diaframma,visto che la forza,con gli anni verrà certamente meno e,se non saremo giunti,come non ci sono giunto io, a questo controllo,faremo la figura di un famoso tenore osannato ben oltre i suoi meriti:voce traballante,intonazione precaria,acuti strillati e aspri,estensione ridotta.
il nero:sax:
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