Visualizza Versione Completa : grassi jazzy line...a chi somiglia?
antonello
31st July 2014, 14:46
salve a tutti. ho sempre sentito parlare un gran bene dei modelli "jazzy line" sia il vecchio 460 che il nuovo 600, entrambi tra l'altro molto belli esteticamente; non ho mai avuto occasione di provarli (mi riferisco al tenore ovviamente)...vorrei sapere da chi li possiede o da tutti coloro che hanno avuto modo di suonarli, a quali strumenti li paragonerebbero, mi spiego meglio: volendoli paragonare a qualche modello più blasonato, li ritenete maggiormente simili ai "nipponici" (perfetti nella meccanica etc etc...) o più vicini ad uono strumento di taglio "occidentale": selmer, rampone....e via discorrendo? il motivo per cui chiedo questo è semplice: io sono essenzialmente un contraltista, il tenore lo suono molto poco; ho un bellissimo tenore (quello in firma) ma è uno strumento un po' "impegnativo", per rendere bene deve essere suonato spesso, cosa che non posso fare...ho bisogno invece di uno strumento assolunatente "pronto" immediato, in stile nipppon per intenderci (con tutti i pregi e i difetti che ben conosciamo). volevo quindi sapere se voi ritenete questo strumento (considerando anche che è uno dei pochi sax a rientrare nel mio budget) uno strumento per così dire immediato, che anche se lo prendi un paio di volte al mese metti su il bocchino e suoni, o se è uno strumento che invece per poter rendere, richiede ore di studio e applicazione... :saxxxx)))
ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno dirmi la loro :saputello ...buon sax a tutti!!!!
tzadik
31st July 2014, 17:26
Di solito strumenti che arrivano da Taiwan sono stencil, quindi strumenti di marchi differenti spesso mantengono ALMENO lo stesso design per il fusto.
Poi può cambiare tutto il resto... materiale, trattamenti, meccanica, assemblaggio, materiale di consumo, finitura... e chi più ne ha più ne metta.
Questa cosa degli "stencil" è sempre stata una cosa tipica quando esistevano i distretti industriali dove si producevano sassofoni... quindi non c'è da meravigliarsi: adesso non ci sono più distretti industriali, escludendo Taiwan (per strumenti professionali) e Cina (per strumenti a basso costo).
Una volta c'erano distretti industriali negli Stati Uniti, in Italia, in Germania e in parte in Francia.
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La maggior parte degli strumenti che arrivano da Taiwan sono emulazioni o copie dei vecchi Selmer.
Perchè? Perchè il mercato vuole strumenti con quella tipologia di suono.
Creare strumenti differenti vuol dire non venderli.
Ovviamente i prodotti sono stati adattati per avere mercato ai giorni nostri.
Ovviamente la prontezza poi dipende non solo dal tipo di strumento... ma anche da tanti altri fattori (che possono anche essere più importanti del "concetto" che sta dietro lo strumento).
ptram
31st July 2014, 17:53
È un po' come con le chitarre elettriche: trovarne una cinese che non sia una copia della Stratocaster o della Les Paul è davvero difficile (se non impossibile). Il pubblico vuole esattamente quella forma, nella (vana) illusione che la copia possa suonare esattamente come l'originale.
Paolo
bonnygonfio
1st August 2014, 13:41
Io ne ho 2, l'alto e il tenore, rispettivamente as 360 jazzy e ts 300 prestige. Posso solo parlarne bene, soprattutto dopo che li ho fatti ritamponare molti possessori di strumenti blasonati si incazzano perchè oltre ad essere belli visivamente sono intonatissimi, suono potente, meccanicamente perfetti e pieno e costano 1/4 dei loro strumenti. Il rovescio della medaglie è che se lo vuoi rivendere non ha un grosso mercato e a me è andato bene per questo. Sicuramente assomigliano molto di piu' come timbrica al selmer rispetto al yamaha.
antonello
1st August 2014, 14:54
ok inizio ad avere le idee un po' più chiare...partendo dal concetto di "stencil" di cui parlava tza e su cui mi sono documentato, fino alle osservazioni di bonny...grazie. mi rimane però un dubbio, ovviamente con tutti i "se" e tutti i "ma" del caso, dal momento che sappiamo bene che ogni strumento ha una storia a sè, però vorrei tornare un attimo sul concetto di "spontaneità" e semplicitrà dello strumento e mi rivolgo soprattutto a bonny che ne ha 2: lo ritieni uno strumento facile da suonare? l'intonazione perfetta di cui parlavi (aldilà delle tue qualità indiscutibili) è merito dello strumento o c'è molto del tuo? il suono potente è merito dello strumento o c'è molto del tuo? se io contraltista e quindi non in possesso delle tue qualità, prendo questo strumento riuscirò ad ottenere (fatte le dovute proporzioni) la stessa intonazione, la stessa corposità di suono? oppure parliamo di un sax che per essere sfruttato al meglio deve essere suonato, suonato e risuonato tutti i giorni? :mha!(
vi ringrazio già anticipatamente se vorrete rispondermi
giosuei
1st August 2014, 16:17
Ho il T460 e lo tengo dove lavoro, per lo studio col Maestro. Me lo tiene lui e così non lo porto in treno avanti e indietro.
A casa ho Yanagisawa(s).
Per quello che chiedi tu io lo trovo comodissimo: funziona con un STM qualsiasi (preso a caso fra i 5 o 6 che NON usavo più), sia con le Fibracell che con ance diverse normali.
E' lì da un anno e lo uso solo un'ora alla settimana ma sono sempre a mio agio e sembra sempre intonato.
Anzi, direi che lo trovo più "user friendly" degli altri professionali che ho.
Mai provato su un palco (perchè non gliela fò ancora io, neanche con gli Yana.................
STE SAX
1st August 2014, 16:41
io ho un 460 jazzy line e ne sono molto contento. Tutto il bene possibile sul suono, intonazione etc. l'unica cosa e' che e' abbastanza pesante e la meccanica e' piu' dura del mio Selmer nel senso che e' decisamente meno scorrevole e te ne accorgi quando passi da uno strumento all'altro. Per il resto e' uno strumento facile da suonare e non ha particolari problemi, direi che e' un ottimo strumento in definitiva.
xavabal
1st August 2014, 18:21
Ti posso dare un consiglio prendi in considerazione anche i sax
LA Riponti vjazz
Ne ho uno a casa per riposare il mark vi
E una bomba
antonello
2nd August 2014, 15:28
si in effetti ho sentito parlare bene anche dei ripamonti e ne parla bene anche max ionata, però difficilmente se ne trovano (mi riferisco all'usato) per il grassi invece ci sono molte più occasioni, basta farsi un giro sul mercatino musicale per rendersene conto. comunque per tutti coloro che volessero continuare a dire la loro, ogni consiglio è ben accetto :ghigno:
bonnygonfio
2nd August 2014, 16:53
La finitura old vintage rende il suono piu' ciccio e scuretto e anche un po' piu' pesante ( questione di gusti, c'è chi non sopporta il yamaha perchè è leggero... :mha!( ). Le finiture old vintage ho visto che rendono al meglio con bocchini piu' "spinti" e a tetto basso. Infatto da quando sull' alto ho fatto modificare il mio stm con il tetto in resina è una figata. Il mio maestro usa il ts 360 con un ponzol m1. A livello di intonazione gli strumenti, se settati bene, non hanno problemi. Io ho solo dovuto far aprire un pelino le palmari e basta. Per quanto riguarda la meccanica ti assicuro che, se hai voglia di spenderci qualcosina dietro, con il cambio delle molle vai ai livelli dei migliori yamaha. Non sto scherzando.
E' pur sempre uno strumento che viene valutato 6-700 euro e i componenti per forza non possono essere paragonabili a sax che costano 6-7 volte tanto. Per me a livello di finitura quella che rende lo strumento molto immediato è la finitura satinata normale della serie 300. Infatti non se ne trovano in giro e lo uso spesso nelle situazioni funky dove serve avere lo strumento reattivo e pronto pur conservando un suono bello compatto e non sguaiato. In sostanza se riesci a trovare un grassi taiwan ad un buon prezzo e lo fai ritamponare da chi sa fare bene il lavoro hai tra le mani uno strumento che qualitativamente puoi paragonarlo a roba che viene proposta a 2000 euro.
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