Visualizza Versione Completa : Sax per conservatorio
tittasax
12th May 2014, 13:05
Salve a tutti!
Non so se è la sezione giusta, non sapevo dove postare e ho postato qui.
Volevo un'informazione, orientativamente che sax è richiesto in conservatorio? Ovviamente ogni docente avrà la sua "inclinazione" verso un/una certo/a modello/marca quindi non mi aspetto una risposta precisa ma solo delle indicazioni.
Grazie mille.
tzadik
12th May 2014, 13:45
Selmer Serie II e Selmer Serie III.
ptram
12th May 2014, 14:03
Quando studiavo pianoforte, nessuno mi ha mai chiesto di prendere obbligatoriamente uno Steinway :-)
(Ma so che molti docenti consigliano Yamaha, molto attiva nel settore didattico, o il restauratore amico loro...)
Paolo
re minore
12th May 2014, 15:55
Il pianoforte non te lo porti da casa, e se non inviti il prof a casa tua non sapra' mai se studi su uno Steinway o su un privia px110 :lol:
Per il sax molti prof (ma non tutti) vogliono che tui compri il sax che dicono loro, e spesso dicono Selmer Serie II o III. Piu' raramente dicono anche Yamaha.
Io l'indicazione te la darei precisa, invece: chiedi al prof, sara' costui a darti una direttiva precisa o lasciarti libera di scegliere. Se fai di testa tua prima di sentire il prof potresti correre il rischio di dover comprare due sax :D-:
fmeggysax
12th May 2014, 16:22
per che anno? Da quanto studi? Per iniziare va bene uno YAS 275 ma dopo ti servirà o un selmer o uno yamaha... Molti preferiscono il selmer perché gli yamaha solo molto e troppo intonati e quindi se ti cala una nota poi non saprai come "raddrizzarla"
tittasax
12th May 2014, 17:11
Grazie a tutti per le risposte! Avevo già sentito dei Selmer e volevo una conferma, anche se al momento non sono alla portata della mia tasca...purtroppo.
per che anno? Da quanto studi? Per iniziare va bene uno YAS 275 ma dopo ti servirà o un selmer o uno yamaha... Molti preferiscono il selmer perché gli yamaha solo molto e troppo intonati e quindi se ti cala una nota poi non saprai come "raddrizzarla"
Sarebbe per il primo anno del triennio. Studio da circa tre anni però con vari periodi di interruzione, complessivamente, al netto, diciamo un paio di anni. Ho iniziato con un sax alto comet che mi è stato dato in comodato d'uso, al quale ho affiancato un bocchino selmer, su indicazione del maestro, per cercare di "rimediare" al suono poco intonato dello strumento. Finora mi sono accontentata, anche perchè a caval donato non si guarda in bocca! Solo che adesso devo rendere lo strumento e, siccome stavo prendendo in considerazione il conservatorio, volevo capire un po' la situazione per poter valutare al meglio anche in base alle possibilità economiche.
fmeggysax
12th May 2014, 17:14
Penso che ci vorrebbe un sax "serio"... I selmer comunque sono molto meglio molti usati rispetto ai nuovi e gli trovi a 2000/2500...
globe81
31st May 2014, 09:51
... Molti preferiscono il selmer perché gli yamaha solo molto e troppo intonati e quindi se ti cala una nota poi non saprai come "raddrizzarla"
Mi sa tanto che non è questo il motivo della scelta di selmer......ad avercelo un sax intonato...... pensa se ti cala una nota già calante di suo....
Il suono selmer ha più personalità e per certi versi più ovattato......penso sia per questo che i conservatori siano orientati verso selmer!!!
ptram
31st May 2014, 11:56
Credo che la scelta di Selmer sia più per una questione di sicurezza in un marchio sperimentato e riconosciuto. È un po' come la coperta di Linus. Nel mondo classico c'è un grande attaccamento ai grandi nomi, tanto nelle partiture quanto negli strumenti (quando mi capita di andare a corsi di perfezionamento mi incrocio sempre con le pianiste: ce ne fosse una che non suoni quasi esclusivamente Chopin, e che non abbia uno Steinway o uno Yamaha a casa...)
La fama di Selmer però si è costruita alcuni decenni fa, e non sono del tutto sicuro che con le produzioni recenti l'idea che sia superiore agli altri sia giustificata. Pareri e recensioni non sono sempre estremamente positivi. I prezzi restano però quelli di strumenti inarrivabili.
In quanto al suono, quello Selmer ("francese") è caratterizzato da note centrate, molto chiare, con un timbro medioso che fa risaltare la linea melodica. È un suono elegante, che si sposa bene con un repertorio essenzialmente solistico.
Personalmente detesto il repertorio "classico" per sax (i francesi minori che scrivono ancora come Meyerbeer), quindi mi interessa poco questo tipo di suono. Mi affascina di più un suono più "contemporaneo", che sto ancora cercando di definire ma che somiglia, più che all'oboe, ai due estremi del corno inglese o di un clarinetto mutante dal timbro argenteo e cristallino.
Ma io non faccio il conservatorio, quindi non faccio testo.
Paolo
tzadik
31st May 2014, 12:40
La fama di Selmer però si è costruita alcuni decenni fa, e non sono del tutto sicuro che con le produzioni recenti l'idea che sia superiore agli altri sia giustificata. Pareri e recensioni non sono sempre estremamente positivi. I prezzi restano però quelli di strumenti inarrivabili.Professionisti e concertisti classici usano prevalentemente strumenti Selmer di produzione recente o estremamente recente.
Dipende da che punto di vista sono fatte le recensioni... http://www.saxforum.it/forum/images/smilies/005005.gif
In quanto al suono, quello Selmer ("francese") è caratterizzato da note centrate, molto chiare, con un timbro medioso che fa risaltare la linea melodica. È un suono elegante, che si sposa bene con un repertorio essenzialmente solistico.Non necessariamente... dire suono classico è come dire suono jazz: trovi di tutto dentro. Ci sono però dei canoni estetici che vanno rispettati.
ptram
31st May 2014, 15:02
Mi piacerebbe conoscere un'effettiva statistica a livello mondiale, per capire se gli strumenti più in uso tra i concertisti siamo davvero in prevalenza i Selmer moderni. Non sempre docenti di conservatorio e concertisti sono la stessa cosa. (Torno sul pianoforte: la locale scuola civica ha lasciato marcire un fantastico Schimmel, per il semplice fatto che non fosse uno Steinway o uno Yamaha. Ho sentito docenti considerarlo un piano di infima serie...)
In quanto ai canoni estetici, bisogna vedere chi è che li ha stabiliti. Se ci si adegua alla tradizione francese recente, è chiaro che il suono Selmer domina. Ma non dimentichiamoci che ci sono professionisti che usano altri marchi, che l'obbligatorio S80 non è sempre esistito, e che Rascher e altri classici americani suonavano Buescher, una tradizione timbrica completamente differente.
Il pensiero unico mi ha sempre spaventato...
A proposito, vi va di fare un censimento dei setup dei concertisti più celebri? Se non esiste ancora, lo facciamo noi.
Paolo
Per mia esperienza il diploma l'ho preso con il selmer SAII e devo dire che gia mi ritengo fortunato visto che spesso ormai vari insegnanti impongono un serie III (che proprio non mi piace) o gli yanagisawa (992 o 9930).. SE vediamo al passato Marcel Mule usava un Super Balanced, Racher un Big B, poi il mark VI stesso può essere molto bello anche per la classica. Altri dei Buffet S1.. Se parliamo di oggi, Selmer serie III (anche II ma meno oramai) e yanagisawa la fanno da padrone.
La cosa che ormai mi sfugge da tempo è perchè per coloro destinati alla classica, si producono oggi dei sax "sfigati" sonoricamente che oggettivamente non vibrano, sono intubati, poco sonori , magri, sottili ecc..Dico Selmer per primi..Gia il serie II poteva capitare che suonasse come si deve, ma con i III è cambiata la filosofia di base del suono e non capisco perchè il mercato oggi per il musicista classico di sax riservi degli strumenti cosi "chiusi", in qualche modo duri o con suonini insignificanti e in generale brutti..lastre di latta e plastica sembrano.. Un Super action I o II è troppo sonoro forse? Vibrava troppo? per non parlare di un mark Vi o un Sba..Mah non capisco questa miseria sonora nei sax concepiti in questa ultima decade per il "mercato classico". Voglio dire un Buffet S1 che lo ritengo davvero un sax molto bello e con una tipologia timbrica adatta alla classica, in confronto a un serie III vale 10 volte!! Eppure parliamo di due sax non prettamente pensati per un sound jazz o cattivo, ma uno comunque suona molto bene mentre l altro è imbarazzante (serie 3). Ci siamo proprio impoveriti e intristiti e questo binomio di nuova concezione produttiva per il quale sax da classica quindi meno sonoro, piu vuoto o opaco onestamente mi infastidice molto.
ptram
1st June 2014, 11:32
Grazie, riflessioni importanti. Credo che siamo in un periodo di crisi di identità del sax classico. Il repertorio deve essere tradizionale (trascrizioni di arie d'opera e affini)? Il funambolismo seriale, spesso (nonostante rari casi di grande scrittura) agnostico nei confronti delle qualità intrinseche dello strumento? Un certo eclettismo che porta ad accogliere nella tradizione colta anche suggestioni e stilemi della musica 'popolare', con il rischio sempre vivo di banalizzare in una mousse sciapa le sorgenti originali?
Il sax può fare tutto, e può rischiare grosso. La straordinaria versatilità di questo strumento, che è frutto della sua relativa gioventù e di una mancanza di reale standardizzazione, è la sua ricchezza, e la risorsa più importante per i compositori. Sarebbe un peccato se finisse per essere una cosina algida, castigata, quasi da dimostrazione di bravura digitale più che musicale.
Dopo la riscoperta della musica antica e della ricerca storica, molti interpreti hanno creduto che la musica precedente il periodo classico andasse eseguita senza emozioni, senza colore, con il suono più povero ed 'elegante' possibile. Insomma, una noia mortale, per ridare una musica che invece era sentita come estremamente viva e importante da chi la scrisse e la interpretò per primo. C'è il serio rischio che succeda lo stesso al sax: 'classico' rischia di significare sterile. Che, come dimostrano gli stessi manufatti, di cui abbiamo la fortuna di poter essere ancora testimoni, non corrisponde affatto a realtà, visto che gli strumenti storici suonano, di solito, in modo più ricco di molti esemplari 'standard' da studio.
Con la vittoria della tendenza 'sterilizzatrice' vincerà anche l'idea che il sax non è uno strumento adatto a fare musica classica, confinandolo in un recinto di produzione limitata e autoconsumo.
Paolo
aldosax
23rd July 2014, 22:53
Secondo me dovresti provare tu e vedere quale ti piace ...se compri un sax che ti piace avrai più voglia di suonarlo... io ti consiglio :selmer yanagisawa e yamaha... naturalmente ci sono altri sax come i buffet s1...secondo me é giusto comprare un buon sax il prima possibile perché altrimenti comprando un cinese rischieresti di rovinarti l orecchio e in casi estremi farti passare la voglia :) ...ciao:)
SAXFOH79
14th November 2014, 23:48
Io ho un buffet S1,quando l'acquistai tantissimi anni fa (per iniziare gli studi classici del conservatorio che poi abbandonai),nuovo,nonostante fosse stato fabbricato tanti anni prima(e per fortuna mia nell'81,migliore anno per quel marchio),con enorme sforzo da parte dei miei genitori,perché costava tanto(più di Selmer)...uno strumento fantastico!allo stato originale sicuramente con una voce dolce,un vero velluto..la meccanica poi all'epoca era silenziosissima,forse per via della tipologia di tamponi o altezza dell'action(un po' bassa),e le dita scorrevano rapidissime senza intoppi..ma il tempo lo ha fatto "incazzare"!!appena sfogato si è molto allontanato dall'essere "composto" ed ora può essere usato solo in contesti dove "bisogna alzare la voce"!!!
Detto questo,credo che sia molto difficile che gli s1 arrivati ai tempi nostri siano"ammessi" dai docenti di conservatorio..25 anni fa si!!Selmer o Yanagisawa per contesti Classici...poi i conservatori si sono aperti anche ad altri generi ed ultimamente ho visto sax di diverse epoche e marchi...
Prima di qualsiasi acquisto parlane sempre con il tuo insegnante!
tittasax
18th November 2014, 00:19
Grazie a tutti! :-)
gil68
18th November 2014, 00:40
Ma Titta, dicci allora: che sax hai preso (se l'hai poi effettivamente comperato)?
rafforello
18th November 2014, 18:28
Io posso dire che i miei anni in coservatorio li ho passati in compagnia di uno yamaha 875 custom che è di tutto rispetto. Devo dire che si tratta di uno strumento anche molto solido: a vederlo sembra uscito ieri dalla fabbrica. Devo dire che anche dal punto di vista timbrico non ho riscontrato questo "piattume" che veniva descritto nei messaggi precedenti. Voglio ricordare che il timbro lo influenza molto chi suona.
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