Accedi

Visualizza Versione Completa : Opinioni Selmer Reference 36



Isaak76
15th March 2014, 21:48
Sul forum ho già spulciato diverse argomentazioni a riguardo, ma in questa vorrei più che altro approfondire l'aspetto timbrico dello strumento e non il fatto che sia ispirato al Balanced Action e tanto meno dal prezzo, quindi vorrei conoscere le impressioni di chi lo ha provato.

Thanks ;)

Beefcake
15th March 2014, 21:50
Molto buone.
Abbastanza simile il timbro al mio Balance Action. Gran bello strumento
Ma leggendo vari commenti si dice che in alcuni casi i Reference perdano qualcosa anche in termini di suono. Quindi il mio giudizio in 20min di prova vá preso un pó con le pinze...

Novazione77
16th March 2014, 01:15
lo provai alcuni anni fa e non ebbi una gran impressione...ottimo sax come meccanica e costruzione ma lontano anni luce dalla timrica del Balanced :zizizi))

Fabolus80
16th March 2014, 10:53
Ne provai uno qualche anno fa, gran suono, scuro ed elegante.

Isaak76
16th March 2014, 12:03
Ho avuto modo di provarlo ieri in sostituzione al Reference 54, che purtroppo non era disponibile e non l'ho trovato affatto male!
La prima impressione è stata di uno strumento dello solido e robusto, pesante (rispetto al mio YanaT901) e meccanicamente ben equilibrato come tutti i Selmer del resto.
Timbricamente all'inizio ero un po' scettico, poi però saltando ripetutamente dal mio strumento a questo (in ogni caso son due realtà differenti), il 36 è più "aperto" e con qualche frequenza in più, in sostanza se lo Yana resta fermo sul proprio binario, il 36 ha uno spettro maggiore che gli conferisce maggior calore e profondità.
La proiezione difficile da giudicare in un camerino 3x2 insonorizzato, ma nel complesso pareva ne avessea sufficienza.
L'unica critica sostanzialmente soggettiva sta nella chiave palmare del Fa dove, avendo dita lunghe, la trovo un po' troppo arretrata che mi costringe a un movimento forzoso della mano, ma facilmente risolvibile con un key riser; per il resto mi è piaciuto!

Dimenticavo, il modello provato era il Vintage e non mi dispiacerebbe provare anche il mod standard.

Rag
16th March 2014, 12:37
Come tutte le riproposizioni del vintage anche il 36 non ha nulla a che vedere con i vecchi sax. Come ben dici ha una lastra spessa ed in generale è molto pesante. La meccanica è ottima ed ha lo sblocco del do# grave. Ottima l'intonazione e suono da paura confrontato con tutti i selmer. Ha un canneggio un po' piú largo degli alti. Il lo suono con un 10* ed è uno strumento che merita. Unico neo: ci sono dei sax che spaccano e te li senti vibrare in mano, come il super balanced, questo invece no..suona tanto..ma senza la vibrazione che fa la differenza. Ps cerco un collo in argento ma non riesco a trovarlo..

tzadik
17th March 2014, 01:57
Non ho mai provato un Reference 36... però vorrei ricordare un paio di note "storiche".

Definire come suona un Selmer "vintage" è già di per sè complicato... e molto spesso vincono le "credenze popolari", che non sono basate né su dati scientifici certi, né su una base statistica attendibile..
Il "Balanced Action" è stato il Selmer che è stato in produzione a cavallo della Seconda Guerra Mondiale... questo, come si può facilmente intuire, aveva un effetto sulla produzione... che oltre a essere "meno continua", diventava anche più "aleatoria". (...)

Quello che si può fare, per definire le peculiarità di uno strumento, è attribuire una serie di caratteristiche "generali" medie rispetto a modelli venuti prima e venuti dopo.
E sulla base di questo "processo", la Selmer ha definito la sua "strategia" di marketing per la serie "Reference".
Difficile dire se questa strategia ha pagato o meno. In ogni caso, sono strumenti ancora in produzione... per cui... :mha!(
Di sicuro, si tratta di strumenti che non sono stati "compresi" da un certo tipo di pubblico... e questo a prescindere dal "piace"/"non mi piace".


----
I Reference "normali" sono fatti partendo da una lastra differente da quella usata per i Serie II e Serie III (c'è meno rame dentro).
Il "tubo" è quello del Serie III, la meccanica anche.
Campana e culatta sono diversi tra Reference 54 e Reference 36... e ovviamente anche rispetto ai Serie II e Serie III.
Il chiver ha il canneggio del chiver del Serie II... ma ovviamente con un profilo differente dal Serie II. Ed è differente tra Reference 54 e Reference 36.
La finitura satinata sul Reference 54 (che è optional sul Reference 36?) contibuire a "far suonare meno" lo strumento. Stesso discorso per i risuonatori in plastica.

Del Mark VI e del Balanced Action, sui rispettivi Reference, sono state riprese alcune "proporzioni" che contribuivano/contribuiscono a generare parte del "comportamento" tipico di un Mark VI (uno dei primi) e di un "Balanced Action" (probabilmente sempre uno dei primi).
Ne consegue che l'emulazione del suono è "vaga". Per cui se uno cerca una "copia fedele" del Mark VI/BA... il (rispettivamente) Reference 54/36 non è esattamente il prodotto che soddisfa questo desiderio.

Non sono copie... la Selmer non "copia" e non avrebbe senso copiare un Balanced Action né a livello "pratico" (e sonoro) né a livello "commerciale".

Riguardo alla percezione della vibrazione sui Selmer antecedenti al Mark VI... spesso ci si dimentica che (su Selmer antecedenti al Mark VI) il fermapollice della mano sinistra era più piccolo e più basso, e il reggipollice della mano sinistra invece era un pezzo di lamierino piegato stagnato direttamente al corpo (non c'era, come dal Mark VI in poi, la piastra su cui si avvitava il reggipollice regolabile).
I due pollici sono le uniche due dita che rimangono sempre ben a contatto con lo strumento mentre si suona... e il modo in cui vengono a contatto con lo strumento ha un'influenza sulla percezione di come vibra lo strumento.
Esempio: basta passare da un reggipollice in plastica a uno di metallo (o viceversa) e si sente bene la "differenza".

Rag
17th March 2014, 15:12
No Tza la vibrazione di cui parlo è quella che ti fa vibrare i denti..ce l hanno anche alcuni R&C col reggipollice di plastica.

tzadik
17th March 2014, 15:24
Il mio ce l'ha quella vibrazione, con quasi tutti i bocchini... ma non con tutte le ance. Addirittura abbaia di notte... per fortuna raramente.
Però il mio R&C ha il reggipollice in metallo laccato nero...

Ma ne faccio volentieri a meno... :lol:

giosuei
17th March 2014, 16:37
Quoto Rag,
Sui sax nuovi la vibrazione che dice lui non si sente e con il chiver in argento invece parte subito e con tanti bocchini diversi.

My cent e solo per i principianti: il Ref 36 è l'unico Selmer che mi sia veramente (ma veramente) piaciuto subito al primo soffio; con gli altri (S80II per anni, MarK VI e Ref 54 solo casualmente) è sempre una bega.......per riuscire ad incontrarli ci vuole parecchio studio.........

Isaak76
18th March 2014, 20:06
A parte la vibrazione, che può essere un bene o no, timbricamente non mi è sembrato così male da meritarsi critiche dettate più che altro da false aspettative e se non fosse per il prezzo ci avrei fatto un pensierino :bugia:

Ora rimane il dubbio sulle differenze tra la finitura anticata e lucida.


La meccanica è ottima ed ha lo sblocco del do# grave.Scusa l'ignoranza, ho un vuoto di memoria, cosa intendi per sblocco do# grave?

Rag
18th March 2014, 20:29
È una molla supplementare montata sul meccanismo del mignolo del do#grave che quabdo viene premuto si tira su il tampone. É molto comodo. E il ref36 è un ottimo strumento.

Jason Kessler
18th March 2014, 23:57
Il problema dei Selmer nuovi è il settaggio. Arrivano in negozio completamente sfasati, ed ovviamente nella maggioranza dei casi alla prova sono deludenti. Personalmente ho riscontrato anche una differenza nella qualità dei materiali, basta confrontre un serie 2 attuale ed uno anni novanta, i secondi hanno una meccanica molto più rovusta, lo si sente scorrendo le dita senza nemmeno soffiare.
Lo stesso dicasi per quasi tutte le marche, Yamaha, Taiwanesi, ed altre che ometto per non scatenare il solito putiferio.
Nella fase dell'assemblaggio quasi tutte le aziende ormai hanno importanti lacune.
Per comprare un buon strumento nuovo occorre occhio, orecchio, ed un buon riparatore che poi possa sistemare tutti i difetti riscontrati per far suonare al meglio e come può il sax scelto.

Il_dario
19th March 2014, 08:52
Scusa Jason, a mio parere, per comperare un buon strumento nuovo occorre andare in un negozio serio con persone capaci, non concepisco lo spendere migliaia di euro per uno strumento e doverlo poi portare da un riparatore per farlo sistemare !
Se poi vuoi adattare un sax alle tue esigenze (meccaniche , timbriche ecc ecc) puoi fare quello che vuoi con il tecnico che preferisci, ma all'atto dell'acquisto il sax NON deve avere alcun difetto !
:D

Jason Kessler
19th March 2014, 11:32
Non dovrebbe! Ma purtroppo la realtà è ben diversa, la maggioranza dei negozi non controlls gli strumenti prima di metterli a disposizione dei clienti. Altri ancora ci mettono le mani. .. ma non ne hanno una idea. Le poche volte che ho acquistato uno strumento nuovo ho sempre avuto necessità del mio tecnico, e non per personalizzazioni ma per sistemare questo o quest altro difetto.

Il_dario
19th March 2014, 11:45
Lo so, ma non lo concepisco : i soldi che gli si da non necessitano di ritocco ! :ghigno:
Per questo insisto nel "selezionare il negozio" a parità di marca distribuita , ove possibile !
In realtà poi mi rivolgo al mercato dell'usato e bypasso il problema :D
:saxxxx)))

jasbar
19th March 2014, 13:39
Ciao a tutti, ero con Emiliano alla prova della belva e un giretto l'ho fatto anch'io. Parlando di suono l'ho apprezzato molto di più del SA II, ha più personalità (in un SAII argentato prima serie ci ho sputazzazato dentro parecchie volte), più scuro e prontissimo sopra e sotto. Meccanicamente ok...è che con quella finitura mi faceva tanto ma tanto uguale ai Taiwanesi, mi piacerebbe che Selmer abbia più stile e carattere anche nelle finiture. Comunque il sax mi è piaciuto, avessi i soldi un pensierino ce lo farei.
PS: secondo me costano tutti troppo, ma è una mia opinione.
Ciauz

tzadik
19th March 2014, 23:02
Lo so, ma non lo concepisco : i soldi che gli si da non necessitano di ritocco ! :ghigno:
Per questo insisto nel "selezionare il negozio" a parità di marca distribuita , ove possibile !

Questione di costi: un setup "consono" possono anche essere 2 o 3 ore di lavoro... ed parliamo di lavoro manuale, perchè i materiali di consumo sono già compresi.
Alcuni negozi hanno qualcuno in grado di fare un certo tipo di lavoro sugli strumenti... molti negozi no.

Ormai sono tantissimi i produttori che "tagliano" sulla messa a punto finale... chi per questione proprio economico/finanziarie, chi perchè da poca importanza alla funzionalità della meccanica.
Bisognerebbe sensibilizzarsi un po' su cosa (e come), della funzionalità della meccanica, ha influenza diretta sulla resa sonora (e anche funzionale).

Luba
21st March 2014, 18:05
Vorrei portare anche io il mio piccolo contributo alla discussione. Non sono certo all'altezza di poter esprimere giudizi sulle qualità timbriche del Reference 36. Quando due mesi fa ho iniziato lo studio del sax l'entusiasmo era tale che mi ha portato a cercare un o strumento serio (anche se ero solo all'inizio). Ero attratto dal Selmer Reference 54 slaccato ma leggendo i commenti sul forum ho trovato solo stroncature di questi modelli.
Un mese e mezzo fa però il mio maestro mi ha chiamato dicendomi che, nel negozio dove lavora, c'era un Reference 36 che suonava molto bene. Un famoso saxofonista mi ha confermato questo buon giudizio e così l'ho acquistato (non credo fossero d'accordo per convincermi a farmi spendere dei soldi!!!).
Anche secondo me il suo suono è più avvolgente e più ricco di armonici rispetto ad altri che erano esposti.
Evidentemente se lo strumento è riuscito bene la resa è buona.
Non vorrei entrare nella discussione sul vintage; vi dico solo che suono (da amatore) la chitarra e posseggo qualche pezzo vintage perché sono affascinato da questo mondo. Ma ho anche alcune chitarre più recenti che non vanno male per niente....almeno per me. Altro disorso per gli amplificatori.
Dunque dipende dai gusti personali.
Scusate se mi sono dilungato....avrei ancora tante cose da dire (anche se non sono un musicista).