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Visualizza Versione Completa : Problema attacco delle note basse



Giu-Zep
12th April 2008, 16:13
Ciao a tutti...
vorrei fare una domanda che probabilmente avrÃ* assillato ormai il 99% dei sassofonisti....
I BASSI! :muro((((
Ho difficoltÃ* ad attaccarli: ad esempio, se scendo dal registro medio in legato a quello basso, no problem, anzi, suonano pure bene, però quando devo li devo attaccare singolarmente, il risultato è:
- Niente, nel senso che c'è solo soffio;
- Armonici superiori, eseguiti però involontariamente, quindi ERRORI!
Conoscete qualche pratica o esercizio mirato allo sviluppo di bassi accurati e precisi?? O semplicemente consigli...
Grazie ed a presto

ModernBigBand
12th April 2008, 16:34
Da quanto tempo suoni?
Vedo che in firma hai delle imboccature molto aperte e se non hai molta esperienza il problema è sicuramente quello (non credo siano problemi di meccanica, perché tu stesso hai detto che legando le note basse non hai problemi).
Prova magari a suonare con un'ancia più morbida ed esercitati molto su note lunghe e scale (meglio staccate).

;)

Giu-Zep
12th April 2008, 17:08
Io ho suonato il clarinetto per 8 anni, e da 5 il sax, alto e tenore (da circa un anno sax alto classico intensivamente).

Ti dirò, ho fatto molteplici "assemblamenti" fra imboccature e ance, provado chiuso, aperto ed ance dure e morbide; ed il problema credo che sia nella tecnica, perché con le imboccature aperte mi trovo molto bene, ed il suono è stranamente molto più avanti della mia effettiva tecnica strumentale (dovuto anche all'ascolto).

Il bello è che riesco anche a prendere tranquillamente anche 10 armonici ascendenti e discendenti sul Bb basso al sax tenore, ma non riesco ad attaccarla bene! E' quasi comico! :lol:

Forse dovrei provare ancora con le note lunghe, su cui un po' di tempo fa mi esercitavo più spesso, con ottimi risultati.

P.S.: Ho visto che anche tu hai il Jubilee Silver, di gran classe :lol:

ModernBigBand
12th April 2008, 17:21
Il bello è che riesco anche a prendere tranquillamente anche 10 armonici ascendenti e discendenti sul Bb basso al sax tenore, ma non riesco ad attaccarla bene! E' quasi comico! :lol:


Beh questo allora avvalora il mio consiglio...note lunghe ad oltranza e scale fatte a metronomo (aumentando un pò per volta) fino alla nausea. Oltre a migliorare lo staccato risolverai sicuramente il tuo problema...



P.S.: Ho visto che anche tu hai il Jubilee Silver, di gran classe :lol:

Eh giÃ*...grande strumento! :lol:

;)

Sax O' Phone
12th April 2008, 20:52
Nel mio piccolo, anch'io trovo a volte 'sto problema: eseguire gli armonici può servire, ma allo stesso modo ingannarti, perchè mi sembra che ti abitui a pensare anche alle altre note. E' uno strano fenomeno, l'attacco del SI e del SIb: solitamente dopo un po' che suono lo trovo sempre giusto ed alla dinamica che voglio, dal soffiato al ff. A freddo, invece, devo attaccarlo sempre a pieno volume. Ho notato che devo porre maggiore attenzione a rilassare il labbro, che all'inizio è troppo teso (forse il tuo clarinetto ti ha condizionato), e poi per gli armonici imbocchi troppo in avanti per una nota naturale bassa, quindi devi fare attenzione anche a questo.
Comunque ti parlo solo della mia dilettantesca esperienza! ;)

Giu-Zep
13th April 2008, 03:54
:???: ... Il clarinetto mi influenzò forse all'inizio, però oramai si è dileguato... E riguardo gli armonici, in realtÃ* ho fatto solo un riferimento, perché non mi ci esercito costantemente, quindi escludo che possano avermi influenzato negativamente (e perciò il mio maestro ha evitato di propormeli prima di perfezionare l'impostazione e l'emissione).

Au contraire, il mio maestro mi fece notare che emettendo le note basse, in particolare ma non solo, capita che chiudo "spontaneamente" la gola, emettendo un sottile suono gutturale, per fare un esempio come quando si solleva qualcosa di pesante " :mad: ghnnnnnn :mad: " (non credo che renda adeguatamente ma spero si intenda :lol: ), e la nota non parte. Non ho però la più pallida idea di che sia o perché mi capita, magari è solo per poco esercizio su quel registro.

pamib
13th April 2008, 09:39
le note basse si sib e la pppppp sono la mia bestia nera.....dovrebbero inventare un sistema che cambia l'ancia in un milionesimo di secondo...almeno uno si adatta a tutte le situazioni col minimo sforzo..... :D

Sax O' Phone
13th April 2008, 13:47
Allora probabilmente ne deduco che per ottenere il giusto attacco e controllo sulle note basse SIb e SI si deve porre attenzione alla rilassatezza del labbro inferiore, a non imboccare troppo, ad ampliare il più possibile la cavitÃ* orale e la laringe.
Io per altro penso di star ancora scontando le cattive abitudini sopratutto mentali che presi usando un chiodo di sax da museo che fu il mio primo strumento: neppure il mio maestro, con decenni di esperienza professionale sia classica che jazz, riusciva a far suonare le note basse in modo decente. Questo imprinting secondo me riaffiora ogni volta che so che dovrebbe uscire quella nota: probabilmente credo d'irrigidirmi in qualche modo, magari come dici tu, mi si serra la gola o le corde vocali a causa di una contrazione dei muscoli del collo. Dopo un po' che suono, e che mi rendo conto che non ci sono problemi di emissione e tonalitÃ*, mi rilasso e i problemi di attacco spariscono.

Giu-Zep
13th April 2008, 15:00
Io per altro penso di star ancora scontando le cattive abitudini sopratutto mentali che presi usando un chiodo di sax da museo che fu il mio primo strumento: neppure il mio maestro, con decenni di esperienza professionale sia classica che jazz, riusciva a far suonare le note basse in modo decente. Questo imprinting secondo me riaffiora ogni volta che so che dovrebbe uscire quella nota: probabilmente credo d'irrigidirmi in qualche modo, magari come dici tu, mi si serra la gola o le corde vocali a causa di una contrazione dei muscoli del collo. Dopo un po' che suono, e che mi rendo conto che non ci sono problemi di emissione e tonalitÃ*, mi rilasso e i problemi di attacco spariscono.

In effetti, anche il mio maestro mi sottolineò che il problema primario nell'emettere note "difficili", quali sovracuti, armonici ed i suddetti bassi, è PENSARE la nota, sapere come suona, di modo che inconsciamente ci predisponiamo al modo corretto di eseguirle. Io ho notato che le riesco ad eseguire molto meglio quando, prima di suonare, sfogo a fondo il sax, cosa che spesso dimentico di fare, ma che in realtÃ* è utilissimo, perché ti dÃ* modo di creare nella mente l'impronta sonora che AL MOMENTO il sax ha, e perché i sassofonisti ben sanno che lo strumento a distanza di qualche ora può rispondere in modo molto differente anche con lo stesso identico settaggio (secchezza dell'ancia, tensione/rilassamento delle labbra e dell'intero apparato respiratorio...ecc).

David Brutti
7th November 2008, 12:02
Ciao a tutti...
vorrei fare una domanda che probabilmente avrÃ* assillato ormai il 99% dei sassofonisti....
I BASSI! :muro((((
Ho difficoltÃ* ad attaccarli: ad esempio, se scendo dal registro medio in legato a quello basso, no problem, anzi, suonano pure bene, però quando devo li devo attaccare singolarmente, il risultato è:
- Niente, nel senso che c'è solo soffio;
- Armonici superiori, eseguiti però involontariamente, quindi ERRORI!
Conoscete qualche pratica o esercizio mirato allo sviluppo di bassi accurati e precisi?? O semplicemente consigli...
Grazie ed a presto

Una stra-dritta:
Se devi suonare note basse nel pianissimo, soprattutto in passaggi d'accompagnaento molto delicati, prova a sollevare progressivamente i denti dell'arcata superiore (quelli che normalmente poggiano sul becco) senza troppo diminuire la pressione e senza ovviamente far fuoriuscire l'aria dalle labbra all'esterno del becco. So che magari è difficile da spiegare per scritto... a questo servono le masterclass! In questo modo è come se applicassi una specie di sordina all'ancia. Mediante questa tecnica è possibile ottenere suoni delicatissimi nel grave senza soffio e sporcizie varie.

Tutto ciò ovviamente non deve sostituire il normale studio dei suoni lunghi e dei suoni filati.
Altro consiglio è quello di badare bene ad evitare inutili contrazioni muscolari: il difetto di molti allievi (e non solo...) sta nel fatto che nei passaggi delicati tendono ad irrigidirsi. Tutto ciò non può fare altro che crearti ulteriori ostacoli. Bada quindi a suonare in modo rilassato e morbido anche nelle robe più hard!!
Fammi sapere se ti può essere d'aiuto.

Giu-Zep
7th November 2008, 13:54
Sì che mi può essere d'aiuto! Alla grande! Farò una sperimentazione appena posso. :zizizi))
In realtÃ* da quando ho aperto questo post, la siutazione è nettamente migliorata. Anche se può sembrare un metodo "poco ortodosso", ho tentato di eseguire le note del registro grave semplicemente... non pensandoci. Il problema era proprio quello che hai esposto tu, ovvero l'irrigidimento nell'esecuzione di passaggi delicati, che mi bloccava nei momenti difficili; era però anche una questione meramente "fisica", poiché il tecnico a cui ho affidato lo strumento, vide che la campana era leggermente spostata ed alcune chiavi basse (Re x esempio) avevano bisogno di registrazione. Dopo l'intervento, lo strumento è diventato mooooolto più spontaneo!
:saxxxx)))

In ogni caso, devo provare la tecnica che suggerisci. Maggiore precisione nel registro grave, soprattutto nella classica, è fondamentale :zizizi))
Grazie mille!

9th November 2008, 17:09
Per quanto riguarda l'attacco delle note basse ti consiglio di dare il colpo di lingua contemporanemente alla chiusura della chiave, in che senso, es: devi attaccare il do basso? comportati in questo modo. chiudi tutte le chiavi in posizione di re, poi dai colpo di lingua e chiudi la chiave del do basso. idem per quanto riguarda il si e il sib in questi ultimi due casi sarÃ* la chiave del do basso ad essere chiusa contemporanemente all'attacco di lingua

ciao ciao e fammi sapere se ti trovi bene con questo consiglio

David Brutti
9th November 2008, 17:34
Per quanto riguarda l'attacco delle note basse ti consiglio di dare il colpo di lingua contemporanemente alla chiusura della chiave, in che senso, es: devi attaccare il do basso? comportati in questo modo. chiudi tutte le chiavi in posizione di re, poi dai colpo di lingua e chiudi la chiave del do basso.

Attenzione!! Questa tecnica, sebbene possa offrire dei vantaggi e possa tornare utile in determinate situazioni, è spesso sconsigliata ed anzi additata come difetto in quanto la chiusura della chiave produce un rumore che, soprattutto nella musica classica e contemporanea, andrebbe evitato.

9th November 2008, 20:35
il rumore si sente se si da una martellata sulla chiave, ma se si sa dosare la forza da applicare non si sente niente. Smentisco la tua affermazione per quanto riguarda l'uso di questo chiamiamolo trucchetto nel classico perchè questo accorgimento mi fu detto dal mio maestro di conservatorio che non era uno qualunque

eugene
9th November 2008, 20:48
a me nache succedeva... si, do e sib non uscivano.. poi ho portato a registrare e a dare una controllata al sax, alle note basse, ha rimesso a posto chiave e tamponi e si è tutto risolto
;)

Sax O' Phone
10th November 2008, 02:21
...e comunque Dio benedica David per la stra-dritta! :half: :pray:

David Brutti
10th November 2008, 08:44
il rumore si sente se si da una martellata sulla chiave, ma se si sa dosare la forza da applicare non si sente niente. Smentisco la tua affermazione per quanto riguarda l'uso di questo chiamiamolo trucchetto nel classico perchè questo accorgimento mi fu detto dal mio maestro di conservatorio che non era uno qualunque

Non dico che nn si può usare dico che non è adatta a tutte le situazioni. ad es. in studio di registrazione se devi suonare piano ti assicuro che il microfono capta tali frequenze (esperienza personale) e sono difficili da attenuare.
Per come la vedo io l'ideale nelle difficoltÃ* comunque è cercare di superare l'ostacolo senza trucchetti.
Anche il mio prof non era uno qualunque... il nome iniziava per J e il cognome per L

David Brutti
10th November 2008, 08:44
...e comunque Dio benedica David per la stra-dritta! :half: :pray:

Funziona?

Nous
10th November 2008, 09:36
Anche il mio prof non era uno qualunque... il nome iniziava per J e il cognome per L

Un grande, lo amo-odio considerando i metodi che ha scritto :saputello

fcoltrane
10th November 2008, 14:17
Per quanto riguarda l'attacco delle note basse ti consiglio di dare il colpo di lingua contemporanemente alla chiusura della chiave, in che senso, es: devi attaccare il do basso? comportati in questo modo. chiudi tutte le chiavi in posizione di re, poi dai colpo di lingua e chiudi la chiave del do basso. idem per quanto riguarda il si e il sib in questi ultimi due casi sarÃ* la chiave del do basso ad essere chiusa contemporanemente all'attacco di lingua

ciao ciao e fammi sapere se ti trovi bene con questo consiglio




mmmmmmm se stiamo parlando di attaccare una nota dal silenzio questa tecnica aggiunge una complessitÃ* ad un atto giÃ* per sua natura complesso. (soprattutto nel registro basso)

se invece stiamo parlando di fare coincidere la lingua con la chiusura della chiave (questa è una tecnica necessaria) non solo nella classica ma anche nel jazz.
basti pensare allo staccato-legato suonato rapidamente se la lingua non coincidesse si avrebbe quel fastidioso rumore (a prescindere dai microfoni)
ciao fra

Sax O' Phone
10th November 2008, 14:25
Funziona?
Devo dirte che ultimamente, usando il Jody Jazz DV NY mi ero quasi dimenticato dei problemi sulle note gravi, sviluppando un insana propensione per l'ammutolimento ed assottigliamento delle acute... Però gli attacchi sulle gravi, forse peccando di eccessiva confidenza, erano spesso, come dire, trascurati, un po' forzati, ecco... Provando la tua stra-dritta, allentando l'appoggio dei denti sul becco, mantenendo la pressione del labbro, è come se avessi di nuovo concentrato l'attenzione sull'emissione della nota, e voilÃ*! usciva con la dinamica voluta, e perfettamente centrata... Il colpo di lingua credo sia un approccio che potrebbe funzionare se devi accentare la prima, ma se sei in un tempo sincopato, non credo sia proprio una buona idea...
My 2 cents...

David Brutti
10th November 2008, 14:34
)

se invece stiamo parlando di fare coincidere la lingua con la chiusura della chiave (questa è una tecnica necessaria) non solo nella classica ma anche nel jazz.
basti pensare allo staccato-legato suonato rapidamente se la lingua non coincidesse si avrebbe quel fastidioso rumore (a prescindere dai microfoni)
ciao fra

Io mi riferivo alla prima che hai detto, la seconda è una "conditio sine qua non"

fcoltrane
10th November 2008, 14:58
)

se invece stiamo parlando di fare coincidere la lingua con la chiusura della chiave (questa è una tecnica necessaria) non solo nella classica ma anche nel jazz.
basti pensare allo staccato-legato suonato rapidamente se la lingua non coincidesse si avrebbe quel fastidioso rumore (a prescindere dai microfoni)
ciao fra

Io mi riferivo alla prima che hai detto, la seconda è una "conditio sine qua non"

ed infatti concordo pienamente con te ma avevo pensato che l'autore del mess.
proponeva di far coincidere lingua e chiusura chiavi avendo solo una piccolissima pausa prima dell'attacco , diversamente la sua proposta mi risultava inspiegabile.
ciao fra