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Visualizza Versione Completa : prove vari sassofoni e chiver



mansax
25th January 2014, 10:14
Ciao A tutti,
a causa di un disguido è andato cancellato il thread sui chiver, riprendo quindi da dove ero arrivato, ovvero dalle prove che ho fatto presso Giocondi a San Benedetto, dove mi hanno permesso di provare vari sax e di montare i loro chiver sul mio Super Action serie II, sono stati gentili e disponibili, la titolare ed un tecnico si sono messi a mia disposizione, magari tutti.
Veniamo ai test nell'ordine in cui sono stati fatti:

il mio Selmer serie II:
suona come tutti i serie II, suono bello pienotto, ostico sull'attacco dei gravi.

Selmer serie III:
più delicatino, più facile l'emissione, molto equilibrato, un bel suono, nessuno problema sull'attacco ne in alto ne in basso, bello strumento.

il mio serie II con il chiver del serie III:
suona come il serie III

Reference 54:
gamma dinamica molto più amplia, difficile da spiegare, il brillante e lo scuro allo stesso tempo, esagerando dico come passare dal 2d al 3d, assolutamente free blowing, attacco dei gravi con un filo d'aria. Di chi sarà il merito? Lo scopriamo al passo successivo.

il mio serie II con il chiver del reference 54:
suona come il reference 54

Yamaha Custom:
bello, intonato, suono ottimo, meccanica precisa, ma da Selmerista un pò diversa, da farci il feeling.


Conclusioni:
un fusto Selmer è sempre un buon corpo, la differenza la fa il chiver. Ovvio, magari sono stato un pò semplicistico, un'accurata analisi farebbe emergere senz'altro delle piccole o meno piccole differenze, ma la vera differenza, il grosso, in queste prove l'ha fatta il chiver.
Ora prima di acquistare un sax od un chiver passerò un pò di tempo a meditare :BHO:

mansax
25th January 2014, 22:39
Lancio una "provocazione":
a volte parliamo di "grandi sax", forse ci sarebbe da parlare anche di "grandi chiver", perchè spesso il resto (il corpo) non è poi necessariamente pessimo o eccezionale.
Sarebbe interessante provare il chiver originale di un Mark VI 5 digit di quelli buoni su un serie II, non so se però l'innesto sia uguale.

tzadik
26th January 2014, 02:18
Lancio una "provocazione":
a volte parliamo di "grandi sax", forse ci sarebbe da parlare anche di "grandi chiver", perchè spesso il resto (il corpo) non è poi necessariamente pessimo o eccezionale.
No! È sempre una combinazione di molti fattori!

fcoltrane
26th January 2014, 12:24
ho avuto sempre una sorta di ritrosia a cambiare il chiver dello strumento.
ho sempre avuto i miei problemi con ance e bocchini e provare a capire il mondo dei chiver diventava una impresa enorme.
come al solito è sempre una questione di equilibrio, ed il collo dello strumento ha una influenza determinante e spesso è in grado di stravolgerlo.
due i sassofonisti che ricordo già parecchi anni fa sperimentavano forme e materiali diversi Garbarek e Brecker .
oggi alcune aziende hanno sperimentato molto e propongono sax con vari chiver proprio per dare maggiore opportunità di scelta ai musicisti.

jasbar
26th January 2014, 12:45
Non faccio troppo testo perchè di chiver non ne ho mai cambiati, ma una volta da Ripamonti stavo provando un loro tenore, il VJazz per l'esattezza, dopo che avevo provato un MK VI di quelli ultra buoni, e mi piaceva così e così al che il Ripa mi ha messo sotto il naso uno scatolone di chiver da provare. Quando ho trovato quello giusto,per come suono io ovviamente, il VJazz non sfigurava per niente al cospetto del MK VI, anzi, una bomba che con 1600€ portavi a casa.
Penso che quando si acquisti uno strumento nuovo sia obbligatorio provare più colli e se il negoziante non fosse d'accordo....ciccia

tzadik
26th January 2014, 13:15
DIpende da come sono costruiti i chiver e che logica di marketing c'è dietro.

Il chiver è un parte sensibile dello strumento. E più si va indietro (con il periodo di produzione dello strumento) più può esserci varianza, inconsistenza produttiva e ovviamente inconsistenza nel controllo di qualità.

È prevedibile che un produttore di sassofoni... difficilmente impiega ore a produrre un chiver (un singolo esemplare)... cosa che invece succede per alcuni artigiani (specializzati nella produzione di chiver).
Quindi non c'è da meravigliarsi che... se si hanno certe "necessità", che realmente possono essere soddisfatte cambiando chiver...
... passando a un chiver pensato per cambiare "quelle cose" che vogliamo cambiare, si ottegano miglioramenti ben percepibili.

L'importante è comunque aver ben presente come funziona tutto il sistema. E fare un esame (autocritico) su qual è il tipo di equilbrio che abbiamo raggiunto.

---
Può fare differenza... anche un "cordino" differente, un salvapollice, la posizione con cui si suona... (fattori esterni allo strumento).
Figuriamoci un parte dello strumento! :zizizi))

mansax
26th January 2014, 22:05
E allora lancio un'altra "provocazione":
Provare un MarkVI di quelli buoni, con un chiver diverso, magari di un serie II o altro. :smile:

fcoltrane
26th January 2014, 22:33
Brecker per un periodo facevo proprio questo che hai detto , il corpo del mark 6 e un collo argentato.

molto dipende anche dalla capacità di ciascuno di riuscire a percepire le differenze non solo di intonazione ma anche di timbro o volume ed anche nelle relazioni tra i suoni nei diversi registri (il corpo del suono ad esempio come cambia con un collo rispetto ad un altro ) .
e aspetto non meno importante essere consapevoli del modo di produrre suono.

xavabal
27th January 2014, 00:38
Ma io credo che il
Suono nasce da dove parte l aria,o comunque da dove passa prima l aria
Quindi essere umano- bocchino-ancia-chiver fusto-campana.
ovvio più, vai cambiare le parti dove appunto l aria passa prima, e più la differenza e notevole

fbisbo76
21st March 2014, 20:04
Conclusioni:
un fusto Selmer è sempre un buon corpo, la differenza la fa il chiver. Ovvio, magari sono stato un pò semplicistico, un'accurata analisi farebbe emergere senz'altro delle piccole o meno piccole differenze, ma la vera differenza, il grosso, in queste prove l'ha fatta il chiver.
Ora prima di acquistare un sax od un chiver passerò un pò di tempo a meditare :BHO:
Ciao mansax, ti quoto! anche secondo me pur essendoci molti fattori in gioco sulla produzione del suono, a partire dall'esecutore stesso, un buon corpo selmer è sempre un buon corpo :ghigno: mentre trovare un chiver ottimo sullo stesso corpo è cosa ben più difficile...
Premetto per la mia esperienza, che le differenze sostanziali di sonorità si noteranno e si percepiranno soprattutto sui tenori rispetto agli alti (che però cambiano eccome sonorità anche loro).
Si potrebbe dire che: partendo da una buona base (quindi stesso corpo ma anche stesso becco che usiamo) senza fare troppe modifiche che confonderebbero o stravolgerebbero troppo gli equilibri come mettersi a provare anche altri becchi nel contempo, si possono fare prove interesanti ed avere risultati eccellenti.
Ci si potrebbe accorgere che ad esempio trovando un buon chiver di un Mark VI alternativo al proprio kiver (sempre che si possa fare relativamente alle misure di innesto) si possono fare delle belle scoperte ed accorgersi che lo srtumento cambia radicalmente personalità e suono ! All'ultimo raduno masterclass sax di Quarna ci siamo divertiti con gli utenti del forum a fare proprio queste prove e siamo arrivati alla conclusione che è sempre bene provare qualche chiver...tanto cosa avete da perdere?!

Nico
21st March 2014, 20:16
be io sullo yamaha custom 82z metto il kiver mark vi...la musica cambia in meglio..il suono va dritto sul suono
selmer mark vi....e sono soddisfatto in quanto ho meccanica yamaha e suono selmer....meglio di cosi...
ciao a tutti

fcoltrane
21st March 2014, 20:32
recentemente ho ascoltato Watts e la mia impressione e che avesse modificato qualcosa (credevo fosse il bocchino il suo link metallo 12 ) ma mi sbagliavo l'ottimo Tza (che ne sa una più del diavolo) mi ha riferito invece che utilizza un collo particolare .
penso sempre che sia una questione di equilibrio e che ciascun musicista trova il suo.
certo è che è un mondo affascinante ma purtroppo dispendioso (il costo di uno di questi colli è davvero alto)

fbisbo76
21st March 2014, 20:45
be io sullo yamaha custom 82z metto il kiver mark vi...la musica cambia in meglio..il suono va dritto sul suono
selmer mark vi....e sono soddisfatto in quanto ho meccanica yamaha e suono selmer....meglio di cosi...
ciao a tutti
Ciao nico, ti straquoto! Ho fatto la stessa prova con un alto yamaha custom più chiver mark VI e sembrava un mark VI! :ghigno:

tzadik
21st March 2014, 20:55
Ecco qua...
http://www.jazzmusicarchives.com/images/artists/ernie-watts.jpg

Qua si vede meglio... http://www.canariasjazz.com/img/2013/04_4g.jpg

Oltre a questo guardando questa foto: http://services.meosix.fr/association-b ... /rsra1.jpg (http://services.meosix.fr/association-bale/wp-content/uploads/sites/60/2011/10/rsra1.jpg)
Si nota il segno dei denti sul salvabocchino o biteplate (dell'Otto Link)... a occhio sembra quasi che (Ernie Watts) imbocchi piuttosto in punta.

mansax
21st March 2014, 21:17
:yeah!) La curva bassa è tutta un'altra musica :yeah!)
Grazie per le "quotate" :D

mansax
21st March 2014, 23:12
be io sullo yamaha custom 82z metto il kiver mark vi...la musica cambia in meglio..il suono va dritto sul suono
selmer mark vi....e sono soddisfatto in quanto ho meccanica yamaha e suono selmer....meglio di cosi...
ciao a tutti

L'innesto Yamaha è dello stesso diametro del Selmer? Non credevo, buono a sapersi

Nico
21st March 2014, 23:38
no, e' diverso quello yamaha e' piu piccolo quindi il kiver selmer si carteggia con carta ad acqua ma proprio un pelo
perche' selmer e' 27,5 mentre yamaha e 27,4...tra l'altro migliora ancora l'intonazione rendendola quasi perfetta....

Rosario Giordano
22nd March 2014, 00:58
no, e' diverso quello yamaha e' piu piccolo quindi il kiver selmer si carteggia con carta ad acqua ma proprio un pelo
perche' selmer e' 27,5 mentre yamaha e 27,4...tra l'altro migliora ancora l'intonazione rendendola quasi perfetta....


Carteggiare un chiver MK VI? :shock:
Ma hai solo il chiver o anche tutto il resto del sax?

mansax
22nd March 2014, 15:08
Io non la trovo una follia, sicuramente avrá solo il chiver, altrimenti non lo avrebbe carteggiato. Avere una meccanica moderna col chiver Mark VI potrebbe dare molti vantaggi, chissá magari anche piú di avere un Mark VI intero.

fcoltrane
22nd March 2014, 16:48
Siamo nel campo del gusto che determina la preferenza ma lo dico lo stesso. il mk6 sotto il profilo della meccanica non e' secondo a nessun sax

Nico
22nd March 2014, 20:50
si chiaramente ho solo il kiver....forse il kiver yamaha non e nemmeno 27,4..ma 27,45....quindi proprio poco poco..
ma ti garantisco che, io ho posseduto un mark vi, lo yamaha come meccanica e' decisamente piu fluida ..

Nico
22nd March 2014, 20:50
si chiaramente ho solo il kiver....forse il kiver yamaha non e nemmeno 27,4..ma 27,45....quindi proprio poco poco..
ma ti garantisco che, io ho posseduto un mark vi, lo yamaha come meccanica e' decisamente piu fluida ..

mansax
30th April 2014, 22:14
Aggiungo la prova fatta oggi del chiver del Yamaha Custom sul serie II, un collo G1, calza alla perfezione con la solita leggera frizione all'innesto, il diametro è identico e la chiave d'ottava lavora perfettamente.
Suono pronto e preciso, facile, free blowing su tutto il registro, timbro che ricorda il serie tre, appena meno corposo, ma leggermente più dinamico e modulabile. Mi ha colpito la facilità e l'intonazione che si ottiene senza sforzi.