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Visualizza Versione Completa : ...ancora Rascher



Aktis_Sax
22nd March 2008, 14:13
Ciao a tutti...
sto provando il Rascher... ma sono disperata :cry: ... LO SO che è difficile, ma faccio fatica anche con gli armonici più semplici... voglio dire, se devo fare sib-sib-fa riesco a fare solo i primi due, il fa non riesco a legarlo e mi esce una schifezzina.
Volevo chiedere, forse il mio bocchino non è adatto? Perchè io di aperture non ci capisco molto... cioè, so quanto è aperto il mio bocchino, però volevo chiedervi se andava bene per questo tipo di lavoro... :cry:

22nd March 2008, 14:51
Mmh.. anch'io sto studiando attualmente sul Rascher, ma devo ammettere che non sto riscontrando per niente il tuo problema. Per quanto riguarda il setup (dunque bocchino etc..) io devo ammettere di non starci molto dietro, nel senso: lo strumento non fa il musicista (secondo me) però magari potrebbe agevolarti in qualche modo cambiare ancia (per esempio, e in questo credo moltissimo..visto che ancora dopo anni non ho trovato quella che mi si addice, così devo modellarmi io in prima persona ad essa.. :zizizi)) ). Tuttavia penso che si tratti di provare e riprovare, fino a quando non arrivi a quell'istinto naturale di combinazione fiato-tecnica (che il Rascher in primis ti chiede..) che ti consentirÃ* di creare un armonico giusto. Spero di essere stato utile almeno un pò.. :neutral:
Ma da quanto tempo suoni?

Aktis_Sax
22nd March 2008, 14:53
4 anni... diciamo seriamente da 2 e mezzo però ;) ... lo so che non dipende tutto dallo strumento, mi chiedevo se c'era modo per essere più agevolati, anche perchè io comunque l'armonico riesco a immaginarlo nella mente... voglio dire, seguo le indicazioni del signor rascher... però boh... non viene...

ModernBigBand
22nd March 2008, 16:05
Ci vogliono ore e ore di studio (giusto per non dire mesi e mesi) è normale che all'inizio non si riesca a produrli.
Potrebbe aiutarti all'inizio eseguirli insieme ad un'altra persona che ti faciliti l'attivitÃ* di "tone imagination".
Comunque non preoccuparti, sono cose che richiedono tempo. Il Rascher non è uno dei tanti metodi che si leggono in una settimana e via. Devi avere molta pazienza.
Mi verrebbe da dire che il Rascher è un metodo "di vita e per la vita".

;)

Aktis_Sax
22nd March 2008, 16:49
Ah bene... paradossalmente, questo mi conforta... pensavo di essere completamente impedita io...(magari lo sono, però miglioro). Mi potete dire se il mio setup comunque va bene?
Un'altra cosa: è consigliabile, per scaldarsi, fare comunque sempre i primi esercizi? che non sono "note lunghe" qualsiasi...

ModernBigBand
22nd March 2008, 17:07
Si puoi fare come vuoi, non c'è una regola precisa da seguire. Puoi scaldarti con scale, arpeggi, note lunghe, come preferisci.
Non farti molti problemi sul setup. Devono uscire comunque, sia con un becco chiuso che con uno aperto, sia con ancia dura che morbida. Questi non sono certo esercizi per le dita, quanto per la testa e per l'impostazione in generale.
Studiali con la dovuta calma e risultati arriveranno ma tieni sempre a mente che non si tratta del solito metodo mordi e fuggi. Oggi studi una cosa, domani non vai avanti ma ripeti la stessa cosa, magari meglio. E dopodomani lo stesso. Vai avanti solo quando hai raggiunto un ottimo controllo sugli esercizi di base altrimenti ti porterai dietro degli errori che ti precluderanno gli studi successivi.

;)

Aktis_Sax
22nd March 2008, 17:28
Ok grazie... mi ero accorta che non era un metodo qualunque! E' anche piuttosto pesantino (nel senso che mi pare difficile)!

ModernBigBand
22nd March 2008, 17:35
Certo è difficile perché tratta delle cose che per te ora sono nuove. Sicuramente ti sembrerebbe più facile uno studio pieno di note (che però ti sono familiari) rispetto a quei "pallettoni" che sono semplici soltanto in apparenza.
Comunque stai tranquilla che il Rascher è uno dei tanti spigoli dove battere la testa...sei in buona compagnia! :muro(((( :lol:

;)

22nd March 2008, 21:45
Certo è difficile perché tratta delle cose che per te ora sono nuove. Sicuramente ti sembrerebbe più facile uno studio pieno di note (che però ti sono familiari) rispetto a quei "pallettoni" che sono semplici soltanto in apparenza.
Comunque stai tranquilla che il Rascher è uno dei tanti spigoli dove battere la testa...sei in buona compagnia! :muro(((( :lol:

;)

Quoto, Straquoto e Riquoto! :smile:

E' proprio vero..
Comunqueda ascolto a moderning perchè è uno che ci sa davvero fare. E' così di natura. Penso sia un ottimo professore, ad ogni modo: vuole farti capire come stanno davvero le cose analizzandole oggettivamente, e sa dirti quale punto di forza utilizzare. :azzangel

23rd March 2008, 00:59
Scusate l'ignoranza, ma mi sono incuriosito.

Ho capito che il Rascher è un metodo, ma di cosa si tratta di talmente arduo da studiare?

Grazie.

ModernBigBand
23rd March 2008, 01:34
Il Rascher (Top Tones for the Saxophone) è il testo "sacro" in tema di armonici e sovracuti scritto dal grande Sigurd Rascher.
Detto in soldoni, è un testo arduo perché l'approccio non è immediato come un qualsiasi libro di tecnica. Se in un testo trovi un passaggio difficile basta che lo studi e dopo un pò comincia a venire bene. Perché? Semplice...conosci le note e si tratta di riuscire a muovere solo le dita. Gli armonici a prima vista sembrano semplici ma puoi star sicuro che se non apprendi il metodo puoi stare lì per ore a soffiare come una nave da crociera senza cavare un ragno dal buco.
Lo studio degli armonici poi è la palestra del suono, se lo fai bene ne trarrai un grande beneficio in termini di qualitÃ* (e diciamo pure quantitÃ*) di suono.
Da non dimenticare infine che attraverso lo studio degli armonici ci si prepara al passo successivo, che è quello della produzione dei sovracuti. Verso la fine del Rascher c'è una bella tabella con le posizioni per i sovracuti, ma i "furbi" (quelli che aprono il metodo proprio alla pagina della tabella, credendo di fare prima) non riusciranno sicuramente a combinare nulla se ometteranno di studiare TUTTO quello che c'è prima.
Ti consiglio ti iniziare a studiarlo. E' veramente interessante e "importante".

;)

23rd March 2008, 01:47
Grazie modernbigband, chiarissimo.

Credo però che non sono ancora pronto a cominciare a studiare un metodo del genere.

Cmq vedrò di procurarmelo e poi in futuro chissÃ*.

ModernBigBand
23rd March 2008, 01:59
Ma certo che puoi farlo! L'importarte è studiarlo con il maestro, in modo da apprendere con più facilitÃ* la tecnica per la produzioni di armonici (o meglio suoni parziali).
In pratica quando suoni una nota produci una molteplicitÃ* di armonici ed il concetto di base è quello di "spezzare" la nota e "isolare" alcuni armonici.
Anche se all'inizio dovessi riuscire solo con i primi esercizi non è un problema, sarÃ* sempre un ottimo esercizio.

;)

Blue Train
23rd March 2008, 10:12
Cmq vedrò di procurarmelo e poi in futuro chissÃ*.
.... infatti .. ;)

23rd March 2008, 10:46
Ok, Ci proverò!

David Brutti
10th April 2008, 19:08
Ciao a tutti...
sto provando il Rascher... ma sono disperata :cry: ... LO SO che è difficile, ma faccio fatica anche con gli armonici più semplici... voglio dire, se devo fare sib-sib-fa riesco a fare solo i primi due, il fa non riesco a legarlo e mi esce una schifezzina.
Volevo chiedere, forse il mio bocchino non è adatto? Perchè io di aperture non ci capisco molto... cioè, so quanto è aperto il mio bocchino, però volevo chiedervi se andava bene per questo tipo di lavoro... :cry:

Il bocchino va benissimo. Attenzione: prima di passare agli esercizi sugli armonici fai l'esercizio preliminare, quello in cui suoni un FA col portavoce, poi lo canti e poi lo suoni come armonico di Sib. Puoi ripetere e trasportare questo esercizio su tutti gli armonici dello strumento (almeno fintantochè ti basta la tua esten. vocale...). Ti do un altro consiglio: prima di passare a questo difficile capitolo devi aver assimilato tutti i precedenti esercizi: i primi ti fanno lavorare sull'omogeneitÃ* di suono, sul controllo dinamico e sull'attacco. Poi si passa a esercizi che vogliono sviluppare la perfetta intonazione e soprattutto l'orecchio interno (lui lo chiama tone immagination). Se il Fa non esce può essere dovuto al fatto che non lo pensi intesta prima di suonarlo.

Ciauz!

11th April 2008, 11:52
Se il Fa non esce può essere dovuto al fatto che non lo pensi intesta prima di suonarlo.


Questo è verissimo ed anche se sembra una cosa aleatoria ha delle basi psicofisioligiche studiate!
Sono famosissimi i trattati e gli studi sul metodo Stanislaskij per gli attori, cose che si possono traslare perfettamente in musica.
Per sintetizzare al massimo possiamo dire che l' immaginazione di un' azione è giÃ* un' azione che coinvolge completamente le strutture periferiche del corpo.
Quindi Rascher ha intuito quello che anni dopo è stato studiato dagli psicofisiologi, immaginare il suono con l' intento di emetterlo con un mezzo che è il sax vuol dire coinvolgere tutte le strutture del nostro corpo che ci servono per fare in modo che il suono venga prodotto su di esso.
In sostanza immaginare mette in moto le nostre fasce muscolari in un gesto accennato!
Vi fornisco un po' di bibliografia:
Anochin P.K. "neurologia e psicofisiologia del riflesso condizionato"
Ruggieri V. "L' identitÃ* in psicologia e teatro"
Stanislaskij K.S. "Il lavoro dell' attore"