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Visualizza Versione Completa : Respirazione



Nous
6th March 2008, 00:00
Apro un thread su un argomento di cui non si discute mai, e secondo me è un peccato : cosa sarebbe uno strumento a fiato senza fiato :lol: :lol: ?

In effetti trovo che la respirazione sia, tra i vari tecnicismi, quello più snobbato ... ovviamente è al momento uno dei miei maggiori crucci. Un peccato, se si considera che le pause per i respiri sono parte fondamentale del linguaggio musicale, elemento distintivo tra una buona esecuzione ed un pasticcio enorme, e soprattutto momento critico della musica d'insieme.
Venendo al dunque, esercitandomi su pezzi più o meno impossibili a volte mi succede uno tra questi fenomeni :

1) finisco il pezzo senza problemi (raro, ma possibile :lol: );
2) finisco il pezzo in apnea, o in deficit respiratorio (non che io diventi cianotico). Questa cosa è fastidiosa perchè la qualitÃ* della conclusione ovviamente ne risente ;

La domanda è quindi : come si migliora la capacitÃ* di utilizzo dell'aria che si incanala, dando per scontato che i momenti scelti per respirare siano corretti?

Esercizi di apnea modello sub? Agli esperti la parola :saxxxx)))

David Brutti
6th March 2008, 10:39
Hai detto niente!!!!

Un argomento difficile da affrontare in un forum. Tuttavia è davvero interessante.
Anche per quel che riguarda la respirazione, vale sempre la massima del grande L. Teal: il sassofono è uno strumento facile da suonare MALE.

L'immediatezza dell'emissione e la facilitÃ* meccanica rispetto agli altri legni fa si che si possano bellamente trascurare elementi di base come appunto la respirazione. Sovente durante le masterclass che tengo mi capitano sassofonisti di livello medio o avanzato che suonano brani di repertorio e di difficoltÃ* elevata senza avere un'idea di come si respira o della tecnica di base (mi riferisco più che altro alla tecnica d'emissione più che a quella digitale).

Nella mia esperienza comunque, ho iniziato a migliorare molto quando ho capito che la rilassatezza dell'approccio con lo strumento è tutto e facilita anche la respirazione. Bisogna capire che più si è tesi e più si suona contratti e più si oppongono ostacoli alla corretta respirazione.

Nous
6th March 2008, 11:50
In effetti l'argomento mi interessa molto e lo considero il più grosso scoglio da superare per arrivare a fare poco pena in esibizione.
Fin dal mio primo approccio con il tubo storto, mi sono accorto che la differenza con il legnetto nero non è soltanto nelle diteggiature, ma anche nella quantitÃ* di fiato che mi richiede per ottenere qualcosa di piacevole all'ascolto...questo ha comportato un peggioramento nell'emissione, il suono per esempio non era più una colonna d'aria costante ma oscillava in maniera un pò incerta (non so spiegartelo meglio...immagina una cosa del tipo ooOOOooOOO). Adesso sono in difficoltÃ* per esempio nei respiri tra una sequenza molto lunga e molto veloce e l'altra, ovvero nel prendere tanta aria quanto me ne serve per sopravvivere tra una sequenza e l'altra senza andare fuori tempo (immaginiamo di dover respirare tra un sedicesimo ed l'altro, per indicazione sullo spartito)...ma anche nel distribuire uniformemente il fiato sul pezzo che sto suonando.
E' vero che quando mi approccio con un pezzo un pò hard (non porno) sento una trance agonistica che probabilmente mi irrigidisce (sicuramente, visto che la mia insegnante ad intervalli regolari mi ordina in maniera soave di rilassarmi). Però non è solo questo, dato che magari mi capita anche su pezzi meno difficili di arrivare in debito di ossigeno sulle chiusure delle frasi...che quindi chiudo maluccio in quei casi (un pò sbrigativo, nel migliore dei casi).

Ctrl_alt_canc
6th March 2008, 14:56
sto riscontrando proprio ora questo problema,non riesco a chidere dei fraseggi in assolo (vorrei continuare,ma i polmoni dicono BASTA RSPIRA! :evil: ) non so bene come fare,fiato ne ho,sono allenato sportivamente,ma l'unica soluzione sembra la famosa respirazione circolare... :muro(((( oppure suonare con meno forza (e quindi meno fiato) ma il suono potente che sfonda i muri è troppo carino :yeah!)

Nous
6th March 2008, 19:56
ma il suono potente che sfonda i muri è troppo carino :yeah!)

Mai quanto un pezzo suonato con tutte le dinamiche del caso :saxxxx)))

Ctrl_alt_canc
6th March 2008, 20:17
vabbe dico nelle parti che lo richiedono...eppoi nei pezzi rock devi necessariamente suonare forte per star dietro alla ritmica e alla chitarra... :saputello

Aktis_Sax
7th March 2008, 17:36
sto facendo fatica anch'io ultimamente...secondo me (qualcuno mi corregga se dico cavolate) è fondamentale il diaframma. Ho provato a suonare respirando "con i polmoni" (capite cosa intendo) e poi facendo pressione sul diaframma, e il pezzo migliorava... suono più pieno e tutto il resto... inoltre, respirando dai polmoni, la resistenza x me è minima... riesco a suonare qualche battuta in meno.

E comunque è molto difficile... secondo me non è questione di avere il fiato allenato x lo sport... certo, può avvantaggiare... ma è una cosa un po' diversa...

Nous
7th March 2008, 19:42
è fondamentale il diaframma.

E' esatto, il diaframma deve essere usato bene per sostenere il suono (altrimenti vengono fuori delle note penose).
Sulla respirazione, conta molto anche la postura.

Ctrl_alt_canc
7th March 2008, 20:16
ogni tanto suono da seduto... :mha!( cmq ok forse è vero,ma penso che conta poco lo sport,e sono daccordo sul diaframma...ma tranquilli,il mio ex prof aveva pochissima capacitÃ* polmonare (diagnosticata) ma suonava benissimo e a lungo senza problemi,quindi è chiaramente un fatto di tecnica,di respiri giusti etc

Aktis_Sax
8th March 2008, 01:00
esatto... il mio ex profe fumava come un turco, quindi...

Olatunji
8th March 2008, 15:22
Sarebbe stupendo imparare la respirazione circolare e fare frasoni alla David Murray ;_;

Anche io spesso arrivo stremato con alcune frasi, specialmente se non sono allenato al meglio

David Brutti
10th March 2008, 14:45
Se posso aggiungere qualcosa:

ho trovato che il modo di respirare sia stato ben descritto nel metodo di J,M. Londeix. Ho trovato inoltre informazioni utilissime nei metodi per cantanti(in particolare "canto bene" di Rosina Silvestrini). Cito alcune frasi (so che alcune cose potrebbero apparirvi bizzarre ma vi assicuro che funziona):

respirazione diaframmatica addominale: si dilata la parte inferiore dei polmeni per ricevere aria in grande quantitÃ* e soprattutto in modo continuo e omogeneo. Basta abbassare il diaframma pressando al massimo le pareti addominali. E' la respirazione tipica dei neonati e noi la pratichiamo in modo spontaneo durante il sonno. C on questa tecnica il suono sarÃ* più fermo l'intonaz. più sicura e la voce acquisterÃ* più colore.

Dalla teoria...

1. far scendere il diaframma espandendo all'esterno la fascia addominale creando una sorta di salvagente (non si respira infatti soltanto con la parte anteriore del corpo ma anche con quella posteriore)
2. allargare la cassa toracica distendendo il diaframma.
Compiendo ciò non bisogna ispirare l'aria con forza perchè essa entea automaticamente da sola (aggiungo che una gola rilassata ed aperta (come se si dovesse pronunciare una a aperta o una o) aiuta).
L'appoggio dell'aria è al basso ventre dove si percepisce una sensazione di leggera compressione, poi il diaframma torna alla sua posizione iniziale.

...alla pratica:

1 rilassa il corpo, braccia morbide. Concentrati solo sui muscoli che servono
2 svuota lentamente i polmoni espirando dalla bocca
3 inspira lentamente in 6 secondi (respirazione molto lenta e progressiva) riempiendo il salvagente nella parte pù bassa della fascia addominale. si può anche respirare dal naso tappandosi una narice. Ciò aiuta inizialmente a respirare in modo lento e a mandare l'aria nella parte bassa dei polmoni
4 trattieni il respiro per 6 secondi comprimendo l'aria con un morbido scatto che blocca l'aria in basso. Rilassa totalmente la parte superiore: questo è il cosiddetto appoggio sul'aria. Per esperienza risulta difficile comprendere come bloccare l'aria, quindi per aiutarti utilizzerò una similitudine quanto mai bizzarra ma efficace: il movimento per bloccare l'aria equivale a quella spinta naturale che ogni giorno compiamo per andare di corpo
5 espira lentamente in 6 secondi dalla bocca svuotando il salvagente e tornando alla posizione originale.

ripetere 3 4 volte di seguito poi riposati e ripeti ancora 2 volte.

Una volta acquisita coscienza del diaframma e di come dovrebbe lavorare, applicare tale tecnica di respirazione a note lunghe e scale, magari cronometrando le durate e cercando di ottimizzare al meglio l'ispirazione e l'espirazione.
Mai applicare tali tecniche a passaggi in velocitÃ* che richiedono respirazioni veloci e ravvicinate. Dapprima concentrarsi su note lunghe e passaggi lenti successivamente, quando si otterranno dei buoni e stabili risultati, passare ad applicare questo tipo di respirazione a passaggi rapidi e dispendiosi.
Vedrete comunque che respirando correttamente potrete persino raddoppiare la durata dele vostro respiro.

Gnao!

Aktis_Sax
10th March 2008, 20:03
wow, pozzo di scienza! bellissime queste tecniche , ora ci provo

bb
10th March 2008, 21:02
Personalmente quando insegno è la prima cosa che dico:"se respiri male il suono parte male e finisce peggio!".Inoltre respirando male si va spesso incontro a maggiori stonature e minore escursione dinamica,poichè il diaframma lavorerÃ* sull'aria inspirata in modo improprio e non avrÃ* abbastanza margine per dosare quest'aria che si rivela spesso insufficiente.Inoltre mi capita spesso di vedere gente che per cosi dire "si strozza" mentre suona,poichè prende l'aria non avendo termnato quella in precedenza,quindi il motore (il diaframma è un muscolo,ed è il nostro motore che spinge l'aria) si ingolfa perchè brucia benzina (nel nostro caso aria) incombusta.Io sono fermamente convinto che almeno il 50% di come si suona (ed intendo nel complesso,quindi qualitÃ* del suono,dinamica,intonazione,emissione dei suoni sovracuti...) dipende da come si prende aria e da come si spinge.Io ho avuto il pregio di studiare per un po' con Badolato,un docente Berklee che mi diceva sempre "it'in the air man,it' in the air.La veritÃ* pero' è che per imparare a respirare serve moltissimo studio ed un buon insegnante ed è una delle ultime cose che si comprende,in quanto bisogna che il nostro corpo conosca a fondo il sax.Bisogna inoltre prendere coscienza del nostro diaframma e di come lavora.Vedo pero' che i miei allievi che studiano con passione e con costanza capiscono in fretta l'importanza di quest'aspetto e conseguentemente ci si dedicano.Purtroppo credo poco a consigli da dare (o da ricevere ovviamente) via web,bisognerebbe ascoltare per capire.Andate da un insegnante ,non imparate il sax con you tube,fidatevi!Ciao

bb
10th March 2008, 21:04
Ottimi comunque i consigli di david.

almartino
10th March 2008, 23:39
Per esperienza risulta difficile comprendere come bloccare l'aria, quindi per aiutarti utilizzerò una similitudine quanto mai bizzarra ma efficace: il movimento per bloccare l'aria equivale a quella spinta naturale che ogni giorno compiamo per andare di corpo

lo stesso esempio me lo fece un Maestro di Flauto traverso, devo dire che questo metodo è tanto bizzarro quanto efficace!!!
Ottimo David!!!
Al

David Brutti
11th March 2008, 09:06
E' stato un lavoro sporco ma qualcuno doveva pur farlo per spiegare l'argomento!!

Ora sotto a chi tocca per spiegare "l'imboccatura" :lol: :lol: :lol:

Nous
16th March 2008, 19:55
Individuato il mio problema : a volte inspiro troppo frequentemente senza aver bruciato tutto il tanto fiato che accumulo, vado in affanno. In effetti sabato con un paio di indicazioni della mia insegnante (sempre sia lodata) ho quasi azzerato il problema.

Ctrl_alt_canc
16th March 2008, 20:02
succedeva spesso anche a me...penso sia normale...bisogna imparare a non farlo :grin:

PallaDiCannone
16th March 2008, 21:27
E' un problema abbastanza ricorrente nei neofiti. Solo con lo studio e imparando a "conoscere la propria durata" si riesce a gestire in maniera ottimale la respirazione

Josax
16th March 2008, 23:00
io sono una vera e propria vergogna non mai imparato nessuna tecnica di respirazione.... :cry: non ho avuto dei grandi insegnanti... son molto fai da te.... :azzangel le poche cose che so sulla respirazione diaframmatica me le hanno dette quando cantavo al coro di chiesa...ma non le ho mai messe in pratica perchè non mi son state imposte.... :roll:

Aktis_Sax
17th March 2008, 14:53
beh diciamo che, a parer mio, anche se ti vengono date precise indicazioni, non è facile...

Nous
17th March 2008, 15:18
beh diciamo che, a parer mio, anche se ti vengono date precise indicazioni, non è facile...

Confermo che la difficoltÃ* non era tanto nella teoria della respirazione, ma nell'applicarla al pezzo specifico...forse non si era capito (o forse ci si è dimenticati man mano che si parlava di altro), ma il mio problema non era un problema di durata (non mi sento tanto neofita...dilettanti magari sì).

Mi cito :



Adesso sono in difficoltÃ* per esempio nei respiri tra una sequenza molto lunga e molto veloce e l'altra, ovvero nel prendere tanta aria quanto me ne serve per sopravvivere tra una sequenza e l'altra senza andare fuori tempo (immaginiamo di dover respirare tra un sedicesimo ed l'altro, per indicazione sullo spartito)...ma anche nel distribuire uniformemente il fiato sul pezzo che sto suonando.


Quindi il problema per me non è tanto la durata, bensì il bruciare tutto prima del respiro successivo (che devo fare perchè indicato sullo spartito) oppure espirare il fiato in eccesso prima di inspirare per evitare di andare in affanno senza andare fuori tempo nel fare tutto ciò. L'ideale probabilmente sarebbe inspirare tanto aria quanto me ne serve, ovvero non andare al limite della mia enorme capacitÃ* polmonare, in modo da arrivare al momento del respiro successivo senza rischiare di andare avanti (perchè ce la faccio), senza andare fuori tempo per espirare e senza iperossigenarmi. Sto migliorando un pò in questo aspetto, anche se continuo a fare pietÃ* :lol:

17th March 2008, 16:09
Io invece ho davvero problemi molto più seri a periodi alterni: se suono con un ancia particolarmente dura (tipo quella mia attuale che è una 4,5) all'inizio magari no, ma dopo mi stanco a tal punto che devo proprio fermarmi..mi affanno da morire e anche la mia vista tende a sforzarsi. La cosa più brutta, poi, è quella di essere a costretti a fermarsi nei mommenti in cui tutte le note e la ritmica (soprattutto) scorrono fluide: è davvero fastidioso, perchè è come avere delle "limitazioni§", mi spiego?
Adesso sto provando con una Rico da 3,5. E' un'ottima ancia, però non risulta poi così dura e sarò costretto a prendere una 5 per arrivare ad una durezza concreta (come se fosse una Vandoren). Oltrettutto, essendo progressivamente più leggera, non rispetta il timbro di suono che mi affascina..cioè quello più pastoso, e dunque mi capita molto spesso di "sguaiare" i suoni, specie se più acuti (visto che io sono particolarmente crescente...).
Come potrei risolvere? :roll:

ModernBigBand
17th March 2008, 16:20
Io invece ho davvero problemi molto più seri a periodi alterni: se suono con un ancia particolarmente dura (tipo quella mia attuale che è una 4,5 ) all'inizio magari no, ma dopo mi stanco a tal punto che devo proprio fermarmi..mi affanno da morire e anche la mia vista tende a sforzarsi.
Adesso sto provando con una Rico da 3,5. E' un'ottima ancia, però non risulta poi così dura e sarò costretto a prendere una 5 per arrivare ad una durezza concreta (come se fosse una Vandoren).


Una 4.5??E su che becco la usi? Se mi dici un 7-8 ti regalo un compressore figlio!! :lol:
La 4.5 è quasi sicuramente troppo dura. Certo c'è chi suona pure con le 5 ma credo che normalmente si debba rimanere sulle 3,5-4 su bocchini chiusi, a scendere su quelli più aperti.
Ricordati che il suono "pastoso" devi farlo tu, non l'ancia. Secondo me hai un becco chiuso e cerchi di dare maggiore volume al suono con un'ancia dura, ma allo stesso tempo credo che questo provochi un calo in termini di "qualitÃ*" del suono o mi sbaglio?
Cerca di scendere, magari alla 3.5, ed esercitati molto sul suono e sull'intonazione. Troverai benefici sia in termini di minore affaticamento che di qualitÃ* del suono.

;)

17th March 2008, 19:01
Proverò...grazie :!:
Comunque per mettere il mio setup in firma, sto aspettando le stramaledette vacanze di Pasqua che inizieranno questo mercoledì, perchè essendo il mio strumento un ottantenne "con tantissima esperienza alle spalle " ( :lol: adoro quello strumento!) devo svolgere un lavoro di decifraggio sulle incisioni, che sono un pò "scomparse". Penso di riuscirci, e ciò vale anche per quelle scritte presenti sul bocchino.
MMh..ho un buon 70% di possibilitÃ*. :idea:

Nous
8th September 2008, 09:21
In settimana se riesco posto le fotocopie degli esercizi di respirazione che abbiamo distribuito agli allievi, sono tre paginette, ovvero tre esercizi (più uno di riscaldamento).

gm85
14th September 2008, 23:25
Col Baritono, quando suono le note basse, dal do al la, ad alto volume (e dico ALTO), brucio tantissimo fiato. Veramente troppo, se le suono fino a mezzo forte va bene, quando aumento ancora col volume mi sgonfio come un palloncino bucato.Per il resto va bene, quando sono rilassato e riesco ad usare il diaframma non ho mai problemi, anche nei legati lunghissimi ed interminabili che qualche geniaccio mette nelle partiture per baritono.Forse non riesco a mantenere la giusta pressione del flusso? C'è un trucco o mi devo far trapiantare un polmone artificiale?

Isaak76
14th September 2008, 23:32
Buona l'ultima che hai detto :lol: :lol:
Trucchi penso non esistano, più che altro è l'allenamento che serve.
Quando ho iniziato a suonare, avevo pochissimo fiato e nella mia ditta ogni anno organizzano visite mediche e speriometriche (volume polmonare). In principio mi fermavo a 4,5 litri (polmonari) ora, dopo 5 anni che suono il baritono, sono arrivato a 6,5 litri. In pratica 2 litri in più :shock: :shock: quasi come Fausto Coppi :half:

David Brutti
15th September 2008, 07:53
Col Baritono, quando suono le note basse, dal do al la, ad alto volume (e dico ALTO), brucio tantissimo fiato. ... C'è un trucco o mi devo far trapiantare un polmone artificiale?

Esistono degli esercizi per aumentare la capacitÃ* respiratoria; se si suona il baritono e soprattutto il basso è necessario avere molta aria a disposizione e soprattutto cercare di sfruttarla al meglio.
Molto utile inoltre sarebbe apprendere anche la respirazione circolare (vedi il mitico Harry Carney)

gm85
15th September 2008, 13:12
:BHO:
dura la vita del baritonista ...

thenuts
27th August 2009, 15:59
Ciao Tutti,

Da pochi giorni leggo con molta attenzione il forum.
Purtroppo non riesco a trovare risposta per quello che stò per chiedervi anche se l'argomento è largamente trattato: (miei limiti)


...alla pratica:

1 rilassa il corpo, braccia morbide. Concentrati solo sui muscoli che servono
2 svuota lentamente i polmoni espirando dalla bocca
3 inspira lentamente in 6 secondi (respirazione molto lenta e progressiva) riempiendo il salvagente nella parte pù bassa della fascia addominale. si può anche respirare dal naso tappandosi una narice. Ciò aiuta inizialmente a respirare in modo lento e a mandare l'aria nella parte bassa dei polmoni
4 trattieni il respiro per 6 secondi comprimendo l'aria con un morbido scatto che blocca l'aria in basso. Rilassa totalmente la parte superiore: questo è il cosiddetto appoggio sul'aria. Per esperienza risulta difficile comprendere come bloccare l'aria, quindi per aiutarti utilizzerò una similitudine quanto mai bizzarra ma efficace: il movimento per bloccare l'aria equivale a quella spinta naturale che ogni giorno compiamo per andare di corpo
5 espira lentamente in 6 secondi dalla bocca svuotando il salvagente e tornando alla posizione originale.


Non mi è ancora chiaro cosa bisogna esattamente fare, in termini di organi per la respirazione, quando suoniamo mentre si espira. Riprendendo i consigli di "davidbrutti" citati sopra, siamo al punto 5.

Ovvero, nel momento in cui ci siamo creati questa ciambella d'aria a livello addominale.... e cominciamo a soffiare nel bocchino, cosa dobbiamo fare esattamente con l'addome, diaframma etc.

Ho spesso letto nel forum: "sostenere il suono con il diaframma". (sacrosanto)

All'atto pratico cosa bisogna fare? Non credo rilassarsi completamente e lasciare che l'aria esca!

Quando si soffia... come il diaframma sostiene il suono? O meglio quali parti del corpo agiscono e come affinchè il diaframma sostenga il suono.

durante l'espirazione, bisogna mantenere la "ciambella" intorno all'addome dilatata mandando gli organi addominali verso l'esterno?
O bisogna aiutare a "svuotare", spingendo gli organi addominali verso l'interno?

Purtroppo il diaframma non essendo visibile e direttamente comandato, mi risulta difficile agire se mi si dice spingi o rilassa il diaframma :BHO: serve un paragone con situazioni o organi che conosciamo giÃ*. Come dice "davidbrutti" al punto 4.

Grazie per le risposte
Pietro

David Brutti
27th August 2009, 17:38
L'esercizio da me proposto è un preliminare da praticare senza strumento. Serve appunto per iniziare a prendere coscienza dei muscoli coinvolti nell'atto.
Per capire il tipo di velocitÃ* necessaria a sostenere il suono sul sax può essere utile una metafora: soffia concentrando il più possibile l'aria come se stessi soffiando sul fuoco per ravvivarlo. Con i miei allievi normalmente questa similitudine funziona.

Ovviamente affrontare tali discorsi in forma scritta ha i suoi limiti. In effetti per questo tipo di problematiche esistono le mastesclass... :fischio:

thenuts
27th August 2009, 18:09
grazie "davidbrutti" per la risposta.
conoscevo la metafora del "soffiare sul fuoco"

Non capisco invece, quando soffiamo........ dal torace in giu, cosa deve fare il ns. corpo, (come azione volontaria) per sostenere il flusso d'aria.

Se ci rilassiamo soltanto e lasciamo che l'aria esca........ ci sgonfiamo semplicemente come farebbe un palloncino e il suono così non è sostenuto.

Tempo fa ho chiesto al mio insegnante se durante il soffio la pancia/addominali andava spinta in fuori o tiranta in dentro.
Non mi ha saputo rispondere perchè pare che per lui fosse un'azione così naturale che non riusciva a spiegarmela e naturalmente io non l'ho capita.

In definitiva cosa si fa per sostenere il suono col diaframma?

grazie
Pietro

David Brutti
27th August 2009, 19:27
Detto in 2 parole dovrebbe essere necessaria una contrazione della muscolatura dell'area addominale in generale (in realtÃ* non soltanto il diaframma è coinvolto nell'atto ma anche tutti i muscoli addominali e lombari) unito al diaframma che in modo naturale "spreme" i polmoni.

Purtroppo senza una spiegazione pratica non riesco ad essere molto chiaro. Sorry

27th August 2009, 20:25
Io credo che e' molto importante e essere rilassati e sicuri ,ed essere responsabili delle proprie capacita'.

thenuts
27th August 2009, 22:39
grazie per il tentativo nel descrivere il tutto.

scusa se insisto "davivbrutti" ma in qualche modo il comportamento da adottare quando si soffia, si avvicina alla metafora che tu stesso hai usato nella spiegazione dell'esercizio propedeutico?

Per esperienza risulta difficile comprendere come bloccare l'aria, quindi per aiutarti utilizzerò una similitudine quanto mai bizzarra ma efficace: il movimento per bloccare l'aria equivale a quella spinta naturale che ogni giorno compiamo per andare di corpo
Sai una volta mi è stato detto che mentre si soffia bisogna spingere in dentro la pancia, ma francamente mi sembra così innaturale e non mi sembra dia risultati. Mi confermi che almeno questo è sbagliato farlo.

grazie
Pietro

David Brutti
27th August 2009, 23:05
Chiarisco: l'esercizio che ho riportato è stato tratto da un noto metodo propedeutico per cantanti lirici i quali notoriamente posseggono una meccanica respiratoria ottima ma estremamente naturale.
Inarcare, gonfiare o assumere posture innaturali sono a mio parere metodologie estremamente controproducenti quanto inutili. I movimenti muscolari volti a "velocizzare" l'aria sono per lo più interni e, ripeto, risulta per me impossibile spiegare la cosa in forma scritta via forum. Mi scuso per questo limite.

ModernBigBand
28th August 2009, 01:22
Concordo con David sul fatto che è davvero difficile far capire determinati concetti per iscritto. Spesso si tratta di concetti che se espressi in una lezione frontale risultano subito chiari, viceversa possono apparire incomprensibili.
Se può esserti utile per capire un po' la dinamica del diaframma fai questo piccolo esperimento:
- siediti su una poltrona con lo schienale o stenditi supino sul letto (ancora meglio);
- poggia le tue mani sull'addome e respira normalmente (a questo punto dovresti avvertire un certo movimento addominale legato alle fasi della respirazione).

Per capire cosa succede quando si "sostiene il diaframma":
- tieni una mano sull'addome (per sentire come la muscolatura reagisce) e allunga totalmente l'altro braccio (verso l'alto o davanti, a seconda se sei sdraiato o seduto) rivolgendo il palmo della mano verso di te;
- cerca di "colpire" il palmo della tua mano con il tuo soffio, cercando altresì di mantenere l'emissione omogenea;
- Prova a imitare i vari tipi di emissione (imitando le dinamiche), cercando di soffiare prima piano e poi man mano più forte, sempre in maniera del tutto controllata.

Fatto ciò dovresti essere riuscito a capire un po' meglio in che modo il soffio viene "sostenuto dal diaframma"...

Mandrake
28th August 2009, 10:22
a me e' risultato tutto chiaro facendo in questo modo:
1: supino sul letto
2 un mattone (o analogo) sul petto
3: un mattone sull'ombelico
4: respirare mantenendo fermo il mattone sul petto e facendo andare su e giu solo il mattone sulla panza. Quella e' la respirazione con il diafframma

thenuts
28th August 2009, 10:48
Complimenti.... esempi estremamente asaustivi.

Calza a proposito l'esempio posto da "mandrake", infatti in questo processo ormai chiaro, vorrei, se possibile, un'uleriore chiarimento.

Quando espiriamo/soffiamo con l'intento di sostenere il suono col diaframma......... paragonandoci all'esercizio col mattone..... quello sulla "panza" lo si lascia scendere? o si contraggono gli addominali tentando di tenerlo sostenuto (cioè in alto?), sostenendo così anche il soffio?

Ringrazio intanto "ModernBigBand" per il chiarissimo esercizio.

giosuei
28th August 2009, 15:12
Il punto 4 di Davidbrutti sarÃ* anche espresso in modo bizzarro ma è efficace. Mi ha fatto intuire come ritrovare il modo giusto che ho perso dopo una lunga interruzione.
SarÃ* anche un modo naturale di respirare ma nego che sia assolutamente spontaneo.
Credo inoltre che un pò di malintesi si formino sui termini "rilassato" e "concentrato".
Per il linguaggio italiano comune ci si rilassa stando stravaccati, pensando a poco o a niente. Qui è il contrario, ci si deve controllare completamente per tenere la laringe "relaxed" cioè aperta e non in tensione (e non è naturale); per tenere il labbro "relaxed" nel senso di non contratto (e non è naturale, perchè intanto l'ancia vibra a una composizione di qualche decina di lunghezze d'onda diverse) e non è naturale nemmeno contrarre la "ciambella" per spingere nel "ff" (non succede quando si urla per esempio).
In realtÃ* si deve suonare "concentrati" su se stessi, ma il termine "concentrato" in italiano popolare implica impegno, tensione e lavoro e non rende affatto l'atto di suonare che invece è divertente e introspettivo.

ModernBigBand
28th August 2009, 15:14
...Quando espiriamo/soffiamo con l'intento di sostenere il suono col diaframma.... quello sulla "panza" lo si lascia scendere? o si contraggono gli addominali tentando di tenerlo sostenuto (cioè in alto?), sostenendo così anche il soffio?

Il mattone sulla "panza" tende inesorabilmente a scendere quando soffi perché la zona addominale si "sgonfia" poco a poco, mentre quello sul petto dovrebbe rimanere fermo.
Tu non devi fare alcun movimento innaturale o forzato, se hai capito il concetto (ovvero quello di respirare "di pancia" e non "di spalle") il tuo diaframma sa giÃ* cosa fare in automatico, devi solo assecondare il movimento naturale e non contrastarlo con altri tipi di movimento.
Considera sempre che nel torace i polmoni si comportano come palloncini che si gonfiano e sgonfiano...quando inspiri si dilatano perciò dovrai fargli spazio o a livello addominale (in questo caso il diaframma agisce come una sorta di membrana elastica che si tende e poi ritorna alla posizione naturale spingendo in alto i polmoni e l'aria all'interno contenuta) o a livello del petto espandendo la gabbia toracica e quindi alzando anche le spalle (come quando di solito ci si "carica" per spegnere le candeline sulla torta).
E' chiaro che la tecnica di respirazione giusta nel nostro caso è quella addominale e per apprenderla è sufficiente solo un po' di attenzione (se suonando le spalle rimangono ferme e dritte vuol dire che stiamo lavorando nella direzione giusta).

thenuts
28th August 2009, 16:09
Oramai il concetto è sempre più chiaro.

Anche se le teorie mi sembrano spesso lievemente differenti pur magari convergendo su punti in comune,
mi riferisco ad un video su you tube dove una una flautista tiene una lezione sulla respirazione diaframmatica.

Mi sembra di capire che lei sconsiglia di gonfiare l'addome quando si inspira, (tanto i polmoni non si gonfieranno mai verso il basso) e sconsiglia anche di contrarlo quando si espira.
Consiglia vivamente, invece, di avere costantemente l'addome fermo e in tensione per restare fermi e avere anche un maggiore controllo del processo di respirazione e anche di se stessi.

ecco il link:
http://www.youtube.com/watch?v=Q0Kyg0FXXD0

Quindi una ciambella che sì....si gonfia ma dietro costante sorveglianza dei muscoli addominali?
che ne pensate?


a presto
Pietro

fcoltrane
28th August 2009, 17:08
questa della respirazione è una domanda difficile.
posso aggiungere a ciò che ti è stato detto alcuni spunti problematici.
tutti gli esercizi che ti sono stati indicati possono essere fatti in maniera corretta o meno.
ad esempio l'esercizio del mattone sulla pancia esteriormente può esser fatto simulando una respirazione corretta (e quindi il mattone scende quando espiri e sale quando inspiri).
in pratica simuli con la fascia addominale una respirazione corretta (i dati esteriori sono quelli).
ma in realtÃ* la respirazione non è per nulla corretta poichè ciò che deve essere rilassato è contratto e viceversa.
un indicatore certo per ovviare a questi inconvenienti sono le note lunghe e lo studio con il collo dello strumento.
in questi casi infatti la durata delle note intervallata da un unico respiro ti dice se stai respirando correttamente o meno.
(inoltre questo tipo di studio sistema anche altri aspetti quali il modo di imboccare la postura ecc.
)ciao fra

thenuts
29th August 2009, 10:11
Stamane, durante un gesto che frequentemente tutti noi compiamo, ho avuto la sensazione di effettuare in maniera più che naturale tutti i comportamenti descritti.

Mi sono semplicemente soffiato energicamente il naso (ho un pò ri raffreddore) :\\:

Provateci, vi sembra di usare il corpo più o meno allo stesso modo per soffiare nel sax?
Ho la sensazione che sia una metafora calzante.

....attenzione però, meglio evitare di farlo contemporaneamente se siamo in bagno. (punto 4 di davidbrutti) potrebbe scoppiarci qualcosa! :ehno:

ciao

leosaxarubra
2nd September 2009, 14:20
[quote="Nous"]

La domanda è quindi : come si migliora la capacitÃ* di utilizzo dell'aria che si incanala, dando per scontato che i momenti scelti per respirare siano corretti?

Personalmente effettuo 15 minuti al giorno di respirazione controllata tutti i giorni, ovvero alterno piccoli respiri molto intensi a scatti tipo cane a lunghi respiri e con questi ultimi quando faccio fuoriuscire l'aria cerco di tenere il costato aperto.
E' fondamentale allenare il diaframma uro-genitale e la "cintura" diaframmatica che cinge, appunto, il torace all'altezza del plesso solare...Caruso con il diaframma spostava un pianoforte. Io sono autodidatta e quando qualche professionista mi ha sentito non è mai mancata volta che mi facesse i complimenti per il suono...ora, difficilmente mi imbrodo ma avere un diaframma bene allenato ti toglie molte preoccupazioni... 15 minuti di respirazione prima di cantare 15 minuti di note lunghe prima di suonare. TUTTI I GIORNI.... :evil:
Cercare di imparare la respirazione circolare...fa figo. Questo è il consiglio. :saputello

mario
2nd September 2009, 20:28
Chiedo a docmax (persona autorevole in questo campo) se può portare a qualche problema di salute tipo apnea o quelle robe li tutto questo can-can sulla respirazione o se al contrario porta a dei benefici in quanto si impara ad utilizzare tutta la capacitÃ* polmonare che è noto non viene utilizzata nella sua totalitÃ*.

Alastor
2nd September 2009, 23:00
Io penso di no, suonare penso aiuti a allargare i polmoni e non può fare male(almeno penso)

stravientu
4th September 2009, 00:13
Quello che chiedo è : ma nel lungo periodo questo lavoro respiratorio non predispone all'enfisema?

docmax
5th September 2009, 10:29
Se si esegue un normale esercizio fisico di apnea, e si è allenati a farlo non succede nulla di grave.
Per il suonatore l'apnea è diversa da quella del sub: noi impariamo ad utilizzare il diaframma (ci serve molto per sostenere bene il suono) mentre cerchiamo di non lavorare sulla dilatazione toracica (che ci rende le cose più difficili nel controllo).
I polmoni in genere si dilatano come capacitÃ* ed elasticitÃ* (non ci fumate però :ehno: eh).
Certo l'enfisema del soffiatore è ben conosciuto. L'enfisema cos'è? Se voi ipoteticamente spalmaste la superficie dei vostri alveoli polmonari dove avvengono gli scambi gassosi che riossigenano il sangue coprireste n muro di dimensioni pari a circa 20 m/quadri, ebbene tale affezione riduce progressivamente la superficie polmonare di scambio perchè scompaiono alveoli. Ma l'enfisema, che quindi è una scomparsa di materiale polmonare, non potrebbe avvenire se non ci fosse la tendenza ad avere questa precoce degenerazione tissutale alveolare.
Il malato di enfisema assume un aspetto a Pink puffer (sbuffatore rosa per il colorito della pelle) ma ahimé nei suonatori mi capita più spesso di ritrovare l'aspetto a Blue bloather (aringa blu sempre per il colorito della pelle che diventa scuro perchè il sangue non è riossigenato e ciò è tipico dei soffiatori e insieme forti fumatori).
Le cose si complicano quando suonando spingiamo molto forte (i trombettisti in genere sono più impegnati rispetto ai noi saxofonisti) eci succede specie suonando con becchi estremi: mettendo in funzione il "torchio" addominale aumentiamo la pressione addominale e così rischiamo di provocare:
varicocele (frequenti dilatazioni delle vene spermatiche e conseguente ipofertilitÃ*)
riacutizzazione di dolore lombare (frequenti da discopatia o da ernia discale: per es. il mio dukoff per l'alto era di un altista americano che per ernia discale è passato al JodyJazz)
varici (delle gambe e/o emorroidi rare)
ernie inguinali (io non le ho mai viste...)
Vi sono altre problematiche provocate alla circolazione della testa sia per il soffiare fortemente sia per il cinturino che quando viene stretto forte e vicino al collo potrebbe chiudere le giugulari (quelle vene laterali del collo che si dilatano quando soffiate, site più o meno a tre dita trasverse rispetto il pomo d'adamo), ma qui non v'è concordanza e ci sono pochi dati, vista l'estrema raritÃ* con la quale si riscontrano incidenti acuti (ictus e stroke) o cronici (ischemie cerebrali ecc.).
Scusatemi la lungaggine...

mario
5th September 2009, 12:37
Proprio la risposta che cercavo formulata in modo impeccabile
Grazie. :half:

Alastor
5th September 2009, 13:49
Ciao Vì :half:

thenuts
9th September 2009, 16:56
Mi confermate che i muscoli addominali, (durante il processo di respirazione mentre suoniamo), sono sempre contratti?
O quanto meno non sono mai completamente rilassati? ma partecipano attivamente a tutto?

grazie
Pietro

fcoltrane
9th September 2009, 18:47
il termine contratto in relazione agli addominali è veramente ciò che può causare i peggiori fraintendimenti.
in relazione alla respirazione è come volere unire il diavolo e l'acquasanta.
concetti come equilibrio rilassarsi ecc.. sono molto più utili e legati ad una respirazione corretta.
ti dicevo che gli unici indicatori certi sono dati dal risultato.
provo a farti un esempio:
spesso viene considerato un male quando la respirazione evidenzia un movimento delle spalle ed un allargamento della zona polmonare.
al contrario viene indicata una respirazione corretta quando a gonfiarsi non sono i polmoni ma la zona vicino all'ombelico.
visivamente questa zona rimane gonfia e si sgonfia per ultima via via che l'emissione si esaurisce.
in realtÃ* questo che ho descritto è possibile simularlo proprio con gli addominali bassi.
e proprio grazie alla contrazione.
in pratica non è l'aria che fuoriesce nella maniera corretta ma noi simuliamo che lo faccia.
ciao fra

docmax
9th September 2009, 23:02
Ho riletto tutti gli interventi e mi sono reso conto che c'è bisogno di molti esempi pratici ma, credo, se vedete e capite come funziona il diaframma (e il torchio addominale) vi resterÃ* tutto più facile.
Inannzitutto dobbiamo vedere come è fatto il mitico diaframma
http://www.youtube.com/watch?v=hp-gCvW8PRY&feature=related
immaginate che il diaframma contraendosi può solo tirare giù e quando lo fa:
- il polmone si espande ( inizialmente non arriva ad espandere il torace poi entrati 3-4 litri di aria anche il torace PER FORZA si espande)
- la pancia si gonfia, cioè siccome il diaframma spinge in basso gli organi contenuti nella pancia e siccome tali organi non possono fuoriuscire dalla parte bassa dal bacino, si dilata PER FORZA la cosiddetta ciambella addominale.
Abbiamo respirato e riempito i polmoni d'aria.
Ora dobbiamo suonare :smile: .

Per suonare e svuotare i polmoni dobbiamo fare il meno possibile con il torace: non muoviamo le spalle non premiamo con i pettorali. Però abbiamo detto che il diaframma non può spingere verso l'alto (perchè lui sa solo tirare verso il basso) quindi come lo sosteniamo? Con il torchio addominale (è chiamato torchio l'insieme dei muscoli addominali retto, trasverso sin dx, obliquo interno e obliquo esterno sin dx).
Per capire come funziona il torchio addominale dovete pensare a quello che succede nella defecazione: i muscoli della parete addominale si contraggono, aumenta la pressione addominale che (se bloccate l'espirazione) spingerÃ* in basso la massa fecale o (se non bloccate l'espirazione) spingerÃ* in alto il diaframma e farÃ* uscire l'aria.
Quindi il sostegno del diaframma altro non è che il cosiddetto torchio addominale.
Il meccanismo così come illustrato è molto semplificato... ma penso sia sufficiente per capire. Complicato? Spero di no! ;)
Max

thenuts
10th September 2009, 11:18
:shock: :shock: :shock: complimenti docmax,
credo che tu debba brevettare il tuo concetto, esposto così chiaramente non l'ho mai letto da nessuna parte.


Mi confermate che i muscoli addominali, (durante il processo di respirazione mentre suoniamo), sono sempre contratti?
O quanto meno non sono mai completamente rilassati? ma partecipano attivamente a tutto?

Il mio dubbio è sempre stato questo: Quando si soffia, per suonare....., il corpo quale azione volontaria deve compiere?


Ora dobbiammo suonare :smile: .
Per capire come funziona il torchio addominale dovete pensare a quello che succede nella defecazione: i muscoli della parete addominale si contraggono, aumenta la pressione addominale che (se bloccate l'espirazione) spingerÃ* in basso la massa fecale o (se non bloccate l'espirazione) spingerÃ* in alto il diaframma e farÃ* uscire l'aria.
Quindi il sostegno del diaframma altro non è che il cosiddetto torchio addominale.
Max
Intuivo che bisognava contrarre..... ma non sapevo esattamente come, tanto che in un precedente post, avevo usato come paragone l'azione del soffiarsi energicamente il naso. Ora la risposta ora è più che mai chiara.

grazie a tutti
Pietro

P.S. Se lo inserissero così com'è nei manuali, non ci sarebbero più dubbi

24th September 2009, 10:15
ciao, ho letto un po (non tutta) questa parte di forum dedicata alla respirazione, suonacchio il didjeridoo e cercavo di capire se si può applicare la respirazione circolare al sax ma da quello che ho capito qui si lavora di diaframma ... argomento molto interessante !

ModernBigBand
24th September 2009, 10:18
Certo che si può usare la respirazione circolare, ma è una tecnica non facile da applicare al sax.
Tanti grandi saxofonisti l'hanno usata o la usano, ma limitandosi ad "episodi" o frammenti musicali, generalmente si suona con la normare respirazione diaframmatica.

pumatheman
27th October 2009, 20:47
può essere che l'emissione sia diaframmatica quando si suona soffiando come per emettere aria calda... :BHO: per capirsi come quando si annebbiano le lenti per pulire gli occhiali

fcoltrane
27th October 2009, 21:02
se sia diaframmatica non so dirlo.
però se lo fai in rapida successione e vedi la tua pancia ballonzolare sei sulla buona strada. :lol:
il rumore emesso di questo esercizio è come di un cane accaldato che prende aria.
meglio da seduti per evitare brutte esperienze.
ciao fra

docmax
27th October 2009, 21:12
Quando pulisci gli occhiali hai una emissione di aria molto calda (quella che viene dalla parte più periferica dell'"albero bronchiale") non è necessariamente perchè respiri con il diaframma.

27th October 2009, 21:28
la respirazione è fondamentale, ma io ad esempio chiudo la gola quando suono e credo che questo impedisca molto i risultati finali del brano

Alastor
27th October 2009, 22:43
devi aprirla la gola, il suono sarÃ* migliore anche il volume

thenuts
10th April 2010, 19:11
...alla pratica:

4 trattieni il respiro per 6 secondi comprimendo l'aria con un morbido scatto che blocca l'aria in basso. Rilassa totalmente la parte superiore: questo è il cosiddetto appoggio sul'aria. Per esperienza risulta difficile comprendere come bloccare l'aria, quindi per aiutarti utilizzerò una similitudine quanto mai bizzarra ma efficace: il movimento per bloccare l'aria equivale a quella spinta naturale che ogni giorno compiamo per andare di corpo
5 espira lentamente in 6 secondi dalla bocca svuotando il salvagente e tornando alla posizione originale.


Rileggendo l'infinitÃ* di materiale contenuto nel forum, in merito a respirazione, emissione, laringe, diaframma etc. mi sono accorto che, a volte, nel tentativo di mettere in atto tutta la teoria letta, si finisce per creare più tensioni che altro.

Vorrei, quindi condividere con voi una sensazione e cioè:

Ho notato che fischiettando, magari anche energicamente, accade che magicamente tutte le teorie esposte in merito alle tecniche di respirazione etc. naturalmente accadono da sole.

Mi spiego...ho notato che l'inspirazione ed espirazione avviene senza fatica;
quando si riprende fiato non c'è aria residua nei polmoni,
la gola, laringe etc sono molto rilassate,
l'appoggio sull'aria e quindi quella spinta naturale citata da davidbrutti avviene in modo naturalissimo,

Detto questo è sbagliato dire che l'insieme dei meccanismi che usiamo per fischiettare sono il giusto approccio per emettere un suono nel sax, a parte le labbra che assumono una posizione diversa?

cosa ne pensate?

a presto
Pietro

just
13th April 2010, 02:25
fai caso a quando sbadigli... in quel momento usi il diaframma
io, data l'ora, lo sto facendo :lol:
facci caso, ti accorgerai di mandare l'aria 'in pancia'
buonanotte :sonno:

thenuts
13th April 2010, 17:05
certo just, il tuo paragone è perfettamente calzante.

La mia curiositÃ*, invece, è capire per quanti di voi il meccanismo del suonare il sax è paragonabile al meccanismo che usiamo per fischiettare, ed in particolare al movimento naturale che fa la laringe se per esempio fischiettiamo una scala...a salire e a scendere.

Mi chiedevo, quindi, se può essere vantaggioso approcciare al sax nello stesso modo.

grazie
Pietro

docmax
14th April 2010, 11:55
E' un tantino più complesso il movimento della laringe che peraltro viene tirata su dalla faringe (per intenderci la gola), che si apre e si chiude velocizzando il pazzaggio dell'aria.
Con il sax si compie è un movimento più o meno simile ma ci sono varianti ovvie (lingua per es.) e c'è tutto il sax in più per accolgiere la colonna d'aria.
La curiositÃ* mia invece è quella delle corde vocali: vederle in azione; ma ancora non riusciamo a fare questa videolaringoscopia! Mannaggia!

Whirly Bird
26th May 2010, 17:48
Vorrei avere un parere su un problema che mi si presenta. A volte suonando ho come la sensazione di comprimere la parte del petto, come se andassi in apnea. Qual'è il vizio?

docmax
26th May 2010, 20:48
Non è un vizio, forse non riempi ben bene la parte bassa del torace e premi invece sopra per trovare l'aria che ti serve... ma è difficile che io abbia colto pienamente la natura del tuo distrubo. :mha!(

PS nel mio post precedente non leggete pazzaggio ma passaggio :lol:

Whirly Bird
12th June 2010, 19:48
Si. Il problema è che non riesco a tenere un certo ritmo durante gli esercizi. Per esempio non trovo lo spazio per riempire bene i polmoni dovendo stare a tempo dell'esercizio, quindi arrivo sfiatato e non posso che fermarmi un paio di secondi per riprendere fiato.

ModernBigBand
13th June 2010, 02:52
E' altamente probabile che tu abbia problemi a livello di respirazione (ovviamente intendo il modo di respirare applicato allo strumento musicale!). Se tendi ad andare in apnea e a comprimere il petto quasi sicuramente commetti l'errore di respirare "con i polmoni" e non "con il diaframma".
Quando respiri le tue spalle non dovrebbero alzarsi mentre dovrebbe "dilatarsi" la parte bassa dell'addome: in sostanza devi utilizzare la respirazione che utilizzeresti in posizione supina.
Oltre all'errore di respirazione, probabilmente commetti anche un errore di gestione del fiato: per fare un esempio pratico, se in un dato esercizio riesci a suonare per 10 battute prima di rimanere senza fiato questo vuol dire che non devi prendere fiato ogni 10 battute ma magari ogni 7-8.
Ovviamente questo è un esempio molto grossolano (perché considera esclusivamente la durata) ma può servire per farti capire che il fiato va gestito sulla base di quello che si deve eseguire, della velocitÃ*, dello stile, ecc..., puntando sempre a non rimanere totalmente "in mutande", a non arrivare ad esalare l'ultimo respiro ma ad avere sempre un certo margine.
Se devi fare una lunga camminata in montagna è meglio fare piccole e frequenti pause all'ombra di un albero piuttosto che fare una lunga pausa dopo ore di cammino: una volta raffreddati i muscoli diventa ancora più difficile ripartire.
Se arrivi all'"apnea" e non gestisci bene il fiato poi è inevitabile dover ricorrere ad inspirazioni lunghe che possono compromettere inesorabilmente la riuscita di uno studio...

13th June 2010, 14:04
Non ho avuto modo di leggere tutte le pagine con i post scritti, ho dato giusto uno sguardo veloce perché ero molto curioso sull'argomento. Ricordo che le prime settimane che iniziai a soffiare nello strumento usciva un suono molto "elettrico" o comunque duro, sembrava quasi un citofono :lol: , successivamente dopo vari esercizi di respirazione eseguiti con l'ausilio del mio professore ho imparato ad eseguire la famosa respirazione diaframmatica, che permette la fuoriuscita in un suono molto soft, che a me piace molto.

Ricordo che i primi tempi gonfiavo la gola, infatti è proprio su quello che abbiamo lavorato maggiormente... Ho imparato a pensare che quando suono soffio nel bocchino e non in tutto lo strumento, infatti molte volte suonavo solo nel bocchino (ed effettivamente se il bocchino era staccato dallo strumento non gonfiavo la gola). Poi ho imparato a controllare questo fenomeno, anche se mi capita spesso di rimanere senza fiato eh, credo sia anche e soprattutto colpa del fumo.

phatenomore
13th June 2010, 14:26
Gonfiare la gola non è, di per sè, negativo (mentre gonfiare le guance sì)...

Whirly Bird
20th June 2010, 18:21
E' altamente probabile che tu abbia problemi a livello di respirazione (ovviamente intendo il modo di respirare applicato allo strumento musicale!). Se tendi ad andare in apnea e a comprimere il petto quasi sicuramente commetti l'errore di respirare "con i polmoni" e non "con il diaframma".
Quando respiri le tue spalle non dovrebbero alzarsi mentre dovrebbe "dilatarsi" la parte bassa dell'addome: in sostanza devi utilizzare la respirazione che utilizzeresti in posizione supina.
Oltre all'errore di respirazione, probabilmente commetti anche un errore di gestione del fiato: per fare un esempio pratico, se in un dato esercizio riesci a suonare per 10 battute prima di rimanere senza fiato questo vuol dire che non devi prendere fiato ogni 10 battute ma magari ogni 7-8.
Ovviamente questo è un esempio molto grossolano (perché considera esclusivamente la durata) ma può servire per farti capire che il fiato va gestito sulla base di quello che si deve eseguire, della velocitÃ*, dello stile, ecc..., puntando sempre a non rimanere totalmente "in mutande", a non arrivare ad esalare l'ultimo respiro ma ad avere sempre un certo margine.
Se devi fare una lunga camminata in montagna è meglio fare piccole e frequenti pause all'ombra di un albero piuttosto che fare una lunga pausa dopo ore di cammino: una volta raffreddati i muscoli diventa ancora più difficile ripartire.
Se arrivi all'"apnea" e non gestisci bene il fiato poi è inevitabile dover ricorrere ad inspirazioni lunghe che possono compromettere inesorabilmente la riuscita di uno studio...

Tu che tipo di esercizi mi consigli di fare per migliorare questi due aspetti?Della respirazione non riesco molto a rendermene conto perché le spalle non le alzo.Sento sì molto riempire il petto d'aria... :BHO:

zkalima
20th June 2010, 19:00
Durante una masterclass François Louis mi ha insegnato questo esercizio; si inspira in cinque volte (senza espirare ogni volta) arrivando praticamente alla capacitÃ* massima dei polmoni, poi, chiudendo bene bocca e naso, si "spinge verso il basso l'aria", proprio come si fa al cesso, ma cercando di percepire lo sviluppo della parte bassa dei polmoni nella regione lombare, (mi diceva che di norma quando respiriamo la parte bassa dei polmoni la usiamo pochissimo e che invece è fondamentale), poi si apre una fessura tra le labbra e si soffia spingendo col diaframma fino allo svuotamento completo, cercando di far durare questa parte più a lungo possibile, magari legandola ad un tempo contando i 4/4.
L'esercizio serve a migliorare la capacitÃ* polmonare, a migliorare i muscoli addominali che controllano il plesso e fa bene ai muscoli delle labbra.
Come secondo esercizio consigliava l'espirazione, sempre in cinque fasi, (Senza inspirazione tra una e l'altra) cercando di arrivare a svuotare completamente i polmoni.
Aggiunse che bisogna porre una certa attenzione a non sbottare di colpo quando si sono gonfiati e a non inspirare violentemente una volta svuotati i polmoni a causa di un certo rischio per la pleure.
E' un esercizio che mi ha aiutato molto e ha migliorato notevolmente la qualitÃ* del mio suono.

docmax
20th June 2010, 22:43
Bell'esercizio! I rischi che dici, penso siano riferiti allo pneumotorace, che tuttavia il più delle vlte è spontaneo e non è direttamente legato alla pratica musicale del sax. ;)

Aktis_Sax
5th October 2010, 11:13
Riesumo questo topic per porvi una domanda.
Durante questi anni di studio, ho sempre sentito, da parte di maestri e musicisti sassofonisti, due differenti versioni per l'inspirazione: c'è chi inspira allargando le costole, e chi "gonfiando" la pancia.

Quale delle due è la migliore?

mix
5th October 2010, 11:59
io credo di aver sbagliato qualcosa perchè ultimamente mi si è allargata la pancia... (non so se le costole si siano gonfiate)... ;)

Filippo Parisi
5th October 2010, 18:50
Riesumo questo topic per porvi una domanda.
Durante questi anni di studio, ho sempre sentito, da parte di maestri e musicisti sassofonisti, due differenti versioni per l'inspirazione: c'è chi inspira allargando le costole, e chi "gonfiando" la pancia.

Quale delle due è la migliore?


Io non so come si possano allargare le costole suonando (altra cosa è assumendo pose da culturista quindi con le braccia in alto... :smile: ) ma direi che la seconda è più azzeccata anche se quello è solo l'effetto visivo del riempire d'aria la parte bassa dei polmoni ed utilizzare i muscoli addominali in maniera tale che si "gonfi" una sorta di cuscinetto per sostenere il diaframma che a sua volta sostiene la colonna d'aria.

Sax30
23rd November 2010, 12:52
Apro un thread su un argomento di cui non si discute mai, e secondo me è un peccato : cosa sarebbe uno strumento a fiato senza fiato?

In effetti trovo che la respirazione sia, tra i vari tecnicismi, quello più snobbato ... ovviamente è al momento uno dei miei maggiori crucci. Un peccato, se si considera che le pause per i respiri sono parte fondamentale del linguaggio musicale, elemento distintivo tra una buona esecuzione ed un pasticcio enorme, e soprattutto momento critico della musica d'insieme.
Venendo al dunque, esercitandomi su pezzi più o meno impossibili a volte mi succede uno tra questi fenomeni :

1) finisco il pezzo senza problemi (raro, ma possibile :lol: );
2) finisco il pezzo in apnea, o in deficit respiratorio (non che io diventi cianotico). Questa cosa è fastidiosa perchè la qualitÃ* della conclusione ovviamente ne risente ;

La domanda è quindi : come si migliora la capacitÃ* di utilizzo dell'aria che si incanala, dando per scontato che i momenti scelti per respirare siano corretti?

Esercizi di apnea modello sub? Agli esperti la parola


Il mio insegnante altro che sottovalutare al respirazione... sta diventando il mio incubo :devil: Dice che penso a fare la nota e non mi concentro sulla respirazione.... e alcune volte vado in piena crisi. Speriamo che riesco a risolvere presto questo mio problema... :saxxxx)))

giorgiomilani
23rd November 2010, 14:04
Riesumo questo topic per porvi una domanda.
Durante questi anni di studio, ho sempre sentito, da parte di maestri e musicisti sassofonisti, due differenti versioni per l'inspirazione: c'è chi inspira allargando le costole, e chi "gonfiando" la pancia.


Voto per la pancia e butto lì un suggerimento che mi è stato dato tanto tempo fa per familiarizzare con la respirazione diaframmatica:

sdraiarsi su un divano, gambe reclinate, mani dietro la testa e almeno un dizionario sullo stomaco (pronti ad aggiungere il secondo) e giù a respirare lentamente. Si finisce generalmente per addormentarsi ma è una buona tecnica per i rudimenti della respirazione diaframmatica che, dopo parecchia fatica ora faccio normalmente senza bisogno di pensarci.
Variante: dopo un po' che si fa questo esercizio, provare a espirare facendo passare l'aria dentro al becco smontato ma completo di ancia dello strumento, senza emettere suono e soffiare soffiare soffiare.....
Io ho ottenuto ottimi risultati. Provare non costa molto.
Ciao a tutti

docmax
23rd November 2010, 15:51
Aktis respira come ti viene spontaneo respirare. Per la donna è spontanea la respirazione diaframmatica (di pancia). Non muovere le spalle e il petto, respira con la restante parte e soffia partendo dal basso (ventre).

zkalima
23rd November 2010, 21:43
Ci sono due aspetti, poco usati nella musica oggi, che andrebbero praticati di più; le note lunghe, (anche quando si suona in pubblico e non solo, quasi vergognandosi, quando si studia) e il vibrato.
Il vibrato in particolare costringe a sostenere il suono col diaframma e non con l'apparato della bocca e della gola, (errore abbastanza frequente e segno di cattiva respirazione), che diventano più mobili.
Nella mia esperienza queste due azioni, specialmente la seconda hanno migliorato molto la mia voce, contribuendo ad una maggior rilassatezza e ad un colore più intenso del suono.