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Visualizza Versione Completa : Naima sax tenore solo, ma proprio solo



Danyart
19th April 2013, 20:14
se qualcuno avrà interesse e coraggio ad ascoltare questa registrazione di oggi pomeriggio, subito noterà qualcosa di strano, poi se qualcuno (ma credo pochissimi o nessuno), riuscirà ad arrivare alla fine, allora meriterà tutto il mio rispetto!

NAIMA, sax tenore solo, ma proprio solo
[soundcloud:u1s1lobh]https://soundcloud.com/danyart/naima-sax-solo-ma-proprio-solo[/soundcloud:u1s1lobh]

zkalima
19th April 2013, 22:58
Solo solo si può suonare questo solo :cool:
E' magnifico, tutto e c'è un momento che sprofonda in una antichità magica, eterna, una grande esplorazione di questo abisso musicale di Trane, forse non è toccante come quella che ci hai fatto ascoltare tempo fa, che aveva un'intenzione particolare dovuta all'occasione, ma è ampia, sfaccettata e contiene o stesso urlo interiore espresso in un altro modo, più investigato, una grande meditazione da cui tutti impariamo più di qualcosa.
Grazie per la condivisione.

darionic
19th April 2013, 23:18
:bravo:

almartino
19th April 2013, 23:53
Bello Daniele, complimenti!!!

fcoltrane
20th April 2013, 08:55
bel solo yesssssssssssssssssssssssssssssss

Danyart
20th April 2013, 11:57
qualcuno ha per caso individuato qualcosa di particolare, o meglio, di insolito?

fcoltrane
20th April 2013, 12:19
taccio perchè avevo il sospetto di quello che avevi eseguito ma la certezza la ho acquisita leggendo un intervento..........

almartino
20th April 2013, 12:25
il tema sul registro dei sovracuti? le note basse finali soffiate?

Danyart
20th April 2013, 12:38
semplice, ho suonato una quinta sopra, praticamente la tonalità del contralto ma sul tenore e in più ho mantenuto il riferimento dell'armonia abbastanza coerentemente ma senza tenere l'unità di tempo, interpretando la lunghezza delle misure a piacere ed istinto del momento

zkalima
20th April 2013, 22:55
Senza sapere ci avevo in qualche modo azzeccato, "solo solo si può suonare questo solo", la libertà del tempo infatti non l'avevo tanto individuata ma l'ho sentita ed è un privilegio della musica naturale molto antica, credo che sia legata alle necessità del cantastorie di modulare il tempo musicale sul periodo della parola, ci sono dei blues molto arcaici dove la modulazione armonica avviene dove il discorso della canzone ha necessità di variare, indipendentemente da qualsiasi ciclicità.
Anche il modo magrebino, ma credo che nella tradizione sarda ci sia ugualmente, da 6,00 in poi, è così arcaico e misterico che mi rimandava ad un antico omerico.

"In un villaggio africano quando un cantastorie arriva alla fine del suo racconto, appoggia il palmo della mano sulla terra e dice: “Poso qui la mia storia”. E aggiunge: “Così forse qualcuno, un giorno, potrà riprenderla”.»

dearchrists
21st April 2013, 09:14
Stupendo.. gli acuti sono belli naturali e "pieni", sembra proprio di ascoltare un sax alto.. magari saperli prendere così! Complimentoni :)