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ptram
31st March 2013, 00:15
Ciao,
Non ho ancora un maestro, ma intanto lavoro sull'impostazione con le informazioni che trovo in rete. Ho letto quello che i maestri consigliano qui sul forum, e ho visto un po' di video didattici. Finora, il più chiaro mi è sembrato questo:
http://www.youtube.com/watch?v=nTtB48faUQY
In sintesi, la respirazione con il diaframma può essere spiegata in un altro modo: respirare come se si stesse mandando il fiato sulle lenti degli occhiali o su uno specchio. Il fiato (caldo) viene da dentro, e l'azione del diaframma rimane istintiva.
La bocca deve dire una 'O' stretta, con gli incisivi superiori leggermente appoggiati sul bocchino (a circa un centrimetro dalla punta), e quelli inferiori, appena coperti dal labbro, leggermente appoggiati sul punto in cui l'ancia incontra il bocchino, o poco più vicino alla punta. Senza mordere.
Con l'aiuto di un accordatore, si dovrebbe cercare di suonare un La5.
Funziona! Secondo voi, a seguire queste istruzioni ci si arriva per c... fortuna, o il tipo ha davvero delle eccellenti doti didattiche?
Ciao,
Paolo
Placebo
31st March 2013, 00:27
Ciao....
comprendo che non vuoi sprecare neppure un minuto ed imparare il prima possibile, ma col lavoro che stai facendo, rischi di acquisire impostazioni sbagliate che poi il maestro dovrà faticare a correggere.
Ti direi che è anche presto per te concentrarsi sulla respirazione diaframmatica: impara prima a camminare, poi a correre.
Lo so che vorresti rispondermi che il mondo è pieno di musicisti autodidatti che hanno fatto molta strada, ma credimi... è una strada molto tortuosa e ricca di insidie: un maestro è importante.
Buona fortuna e naturalmente, buona Pasqua! ;)
ptram
31st March 2013, 01:18
Ciao Placebo,
Credevo che l'unico modo possibile per emettere qualche nota fosse la respirazione di diaframma. Perlomeno, non riesco a far suonare quell'affare soffiandoci dentro in un altro modo. Naturalmente, questo lo dico senza sottovalutare i rischi di un'impostazione sbagliata che potrei assumere cominciando a studiare senza maestro, diaframma o non diaframma. Ma mi sono costretto a tenere il sax nella custodia per troppi giorni, ormai. Non chiedetemi di aspettare ancora!
Buona Pasqua anche te, e grazie per i consigli!
Paolo
re minore
31st March 2013, 12:04
Non ho visto il video ma l'azione che si fa per mandare il fiato sulle lenti degli occhiali non c'entra assolutamente niente con quello che si fa quando si spinge con il diaframma.
ptram
31st March 2013, 12:38
Così come l'ho capita (e lo dico da ragazzino che guarda con occhi innocenti un mondo nuovo), il modo classico per espirare con il diaframma consiste nel concentrarsi proprio sui muscoli della parte alta dell'addome (zona costale-addominale). Quando si manda il fiato sulle lenti si fa la stessa cosa, ma senza pensare ai muscoli: si rilassa la muscolatura, e si lascia uscire il fiato. In maniera involontaria, è il diaframma a spingere fuori l'aria.
Una differenza importante è certamente che nel canto e nel sax l'apertura di uscita è diversa per forma e dimensioni (si deve stringere, non allargare la bocca; nel video parlano di una 'O' molto stretta, al limite della 'U'). Immagino che un'altra differenza importante sia che nel canto e nel sax si debbano riempire bene i polmoni prima di espirare, cosa che non si fa quando serve solo un po' di fiato caldo.
La parte importante (a parte la continuità dell'emissione) sembra essere il fatto che il fiato che esce in questo modo è caldo, quindi esercita pressione dall'interno dello strumento. Il metodo può essere strano, ma il principio è in effetti lo stesso.
Dite che mi sto rovinando polmoni e tecnica per sempre? :-)
Paolo
Placebo
31st March 2013, 17:41
ehehhe... no dai, non esageriamo...
La respirazione diaframmatica è importante si, ma è una tecnica non di facile apprendimento, e comunque non credo si posso acquisire senza l'ausilio di un esperto che ti segua e ti indirizzi nel modo corretto. Francamente credo che i video di youtube in questo servano a poco.
Ci sono insegnanti che prendono in considerazione da subito la suddetta tecnica, altri preferiscono inserirla successivamente, dando la priorità al lavoro del labbro, altra brutta bestia....
ptram
31st March 2013, 18:02
Beh, mercoledì sentirò la locale scuola civica. Spesso passano come insegnanti anche ottimi sassofonisti. Per i corsi propedeutici non dovrebbero esserci problemi di iscrizione tardiva.
Comunque, senza respirazione di diaframma note a me non ne escono! :-)
fcoltrane
31st March 2013, 22:00
imparare la respirazione corretta è fondamentale per un sassofonista ma è altrattanto importante tutto il resto: posizione della bocca delle guance del viso della lingua del'apparato della laringe ecc.. ecc.
descrivere minuziosamente tutto questo potrebbe essere controproducente.
magari stai a pensare agli addominali e nel mentre produci rigidità da altre parti che ti precludono una corretta respirazione.
ti propongo uno studio diverso che parte da dati concreti facilmente verificabili.
lo studio con il collo dello strumento.
cerca sul forum questo argomento e in breve risolverai i problemi legati a impostazione e respirazone.
ptram
4th April 2013, 22:30
Grazie. In effetti, mi dedico addirittura agli esercizi con il solo bocchino/ancia. Ma credo di aver superato questo stadio.
Paolo
fcoltrane
5th April 2013, 20:49
lo studio con il solo bocchino più ancia è uno studio avanzato.
(presuppone cioè una serie di elementi che devi avere già acquisito).
non capisco quando dici di aver superato questo stadio perchè uno studio di questo tipo presuppone una evoluzione continua che può accompagnare tutta la tua vita sassofonistica.
per semplificare: capire come far vibrare l'ancia con il solo bocchino ti consente non di superare uno stadio ma di acquisire un elemento utile per lo studio.
(necessario ma del tutto insufficente)
respirazione posizione della bocca della lingua del labbro della mascella rilassatezza di alcuni muscoli ecc...eccc..
per questo ti indicavo un diverso studio , l'alternativa:
studio della nota lunga.
ptram
6th April 2013, 03:30
Grazie del tempo che mi dedichi, fcoltrane!
Seguendo il bel metodo Londeix, alla nota lunga dedico la maggior parte del tempo. Insomma, sono alle prime pagine del manuale, e ripeto le formule pensate per la regolarità del respiro e la stabilità dell'intonazione. Lavoro sul diaframma, pensandolo come mantice, cercando di neutralizzare ogni oncia di respiro di gola. Solo oggi sono riuscito a fare dei crescendo/diminuendo con il diaframma, e ne ho intuito tutta la potenza.
Agli esercizi con il solo bocchino continuo a dedicare il riscaldamento. Però riesco già a tenere la nota fissa, e ad oscillare con facilità tra il La e il Do. A questo punto, trovo più interessante verificare l'azione delle labbra/denti sul complesso ancia/bocchino a sax montato, in modo da capire cosa succede nel passaggio di registro. Ci sono cose che senza l'intero strumento in azione non si riesce a capire (come evitare l'armonico nel passaggio alla seconda ottava, come legare o staccare le note).
Sono cosciente della necessità di un maestro che si prenda cura di me. Ma - sto ancora scartando il giocattolo!
Paolo
ptram
7th April 2013, 11:56
Ah, ho visto che sto sbagliando tutto!
1) Le note da emettere con il solo bocchino non sono le tre che riesco a fare io, ma l'intera scala cromatica nell'ambito di un'ottava-decima. Non ci sono. Leggendo il Liebman, vedo che per riuscirci bisogna mettere in azione la laringe (le corde vocali). Nemmeno sapevo di averle! 0-)
2) La respirazione diaframmatica mi stanca, e mi è venuta una specie di pneumotorace in zona intercostale-diaframmatica. Morirò?
3) Diaframma + laringe sono la tecnica che usavo per fare canto armonico, cento anni fa. Mai fatto bene. Ora, come allora, mi va in risonanza il cranio. Diverrò pazzo prima di morire?
Paolo
fcoltrane
7th April 2013, 12:22
non stai sbagliando tutto perchè tutto quello che fai ti serve come esperienza.
quello che dicevo era volto a massimizzare il profitto.
lo studio con il bocchino se fatto correttamente ti porta a controllare molto più di una ottava.
il rischio invece (se lo studio è fatto senza criterio è quello di acquisire vizi che da una parte possono inibire l'utilizzo dell'apparato della laringe e dell'emissione e dall'altra procurare problemi fisici (dal taglio del labbro sino a patologie più gravi).
è normale che tu riesca in questo momento a controllare una terza il problema è capire come.
purtroppo si riesce a controllare agevolmente una terza anche con una combinazione di morso e labbro che prescinde del tutto da laringe ed emissione.
si riesce invece a controllare sino a tre ottave solo con una emissione costante ed un controllo sull'apparato della laringe.
la respirazione e l'uso di una corretta respirazione diaframmatica è cosa ancora diversa .
nel senso che potresti imparare ad articolare ma potresti non essere in grado di respirare correttamente.
(la respirazione corretta è legata alla possibilità di replicare un suono di tenerlo in termini di volume durata e timbro.)
ptram
7th April 2013, 12:30
Grazie. Tre ottave raggiunte con il solo bocchino mi sembrano una cosa enorme. Lo dici per impressionarmi, vero? :-)
Voglio provare ad esaminare il modo in cui produco quelle tre misere note che riesco a fare. Sto cercando di abituarmi a non mordere (denti superiori che sfiorano, labbro inferiore che sfiora appena appena i denti e si tiene una certa mobilità), ma è molto probabile che inconsciamente io lo faccia, mentre penso alle note da fisch... ehm, suonare.
Ho vicino casa un eccellente centro yoga. Forse dovrei, parallelamente alle lezioni di sax che dovrò cominciare a prendere, seguire anche un buon corso di respirazione.
Paolo
fcoltrane
7th April 2013, 12:38
se puoi prendi lezioni di sax da un bravo insegnante che ti spieghi come respirare.
potresti imparare a respirare nel centro yoga per poi non riuscirci affatto quando suoni il sax.
ti proponevo lo studio con il collo perchè impietoso e con indici certi e verificabili.
il problema con la respirazione corretta del sax è che presuppone alcuni concetti comuni con quella che ti serve per lo yoga (equilibrio rilassatezza) ma diversamente da questa prevede che l'emissione si trasformi in suono .
ptram
7th April 2013, 17:58
In effetti, ho sempre pensato che lo yoga servisse per ingannare il tempo, mentre suonare consistesse nel fare qualcosa di divertente! :-)
Oggi mi sono esercitato più di un'ora con il solo bocchino. Ho curato in particolar modo l'allargamento della gola: al mio 'OOOM' ripetuto, gli amici del centro yoga avranno pensato all'arrivo di qualche nuovo maestro yogi!
Credo di aver capito che le note si possano fare con una combinazione di laringe e labbra. O si deve puntare a farle con la sola laringe?
In ogni caso, ho fatto un altro passettino avanti: il diaframma non fa più male. In compenso, ora mi fa male la schiena...
Paolo
ptram
8th April 2013, 19:37
Ecco, è successo.
Arriva quel momento in cui senti che il fiato non è più spinto sulle labbra. Non è più una turbolenza in bocca. Non sono più i denti a vibrare.
Senti il fiato che arriva dritto dai polmoni, come se ci fosse un canale aperto. Lo senti dietro la lingua, ed è quella breve zona che si trova tra il collo e la lingua a vibrare.
A quel punto, il suono non va più inseguito: è con te, ti accompagna. Un passo alla volta, poi pochi passi. Poi, si vedrà.
Paolo
fcoltrane
9th April 2013, 09:21
Quanto più riesci a disimpegnare il labbro meglio è
ptram
9th April 2013, 19:00
Grazie. Cerco di essere il più leggero possibile. Cerco di sfiorare appena.
Ma è soprattutto sulla laringe, che mi concentro ora. Si sta ammorbidendo, mi lascia "cantare" qualche nota.
Comunque, il salvaschermo del Mac, quello con le parole pescate a caso dal dizionario, mi ha appena dato: degrade, brutalism e artless. Anche le macchine stanno cominciando ad averne abbastanza del mio starnazzare! :-)
ptram
11th April 2013, 19:06
Lo studio sul solo bocchino ha dato i suoi frutti. Non solo ora ho una padronanza enormemente maggiore su emissione e intonazione, ma posso anche fischiare intere canzoncine allo stadio! :-)
Tornando al sax, ho scoperto con sorpresa che le note che prima trovavo difficilissime (sola mano sinistra) ora sono facilissime; sono diventate difficili, invece, quelle con la mano destra, che mi prendono troppo spesso l'armonico. Ma ora credo di poter passare proprio allo studio degli armonici, e cercare di tenerli sotto controllo.
Mi ha sorpreso anche il controllo (solo un timido controllo) sul timbro. Gola aperta e labbra leggerissime, e il suono è brillante. Gola un po' più chiusa (abbasso lo strumento), e il timbro diventa morbido, lunare - quello che amo di più nel soprano. Se lo voglio quasi spento, vellutato, posso stringere anche un pochino le labbra. È emozionante!
Domani potrei andare a una prima lezione da un bravissimo sassofonista alla civica della mia città, ma ammetto che la strada per arrivarci è da voltastomaco (buche, tornanti, sampietrini, saliscendi da montagne russe...). Prima della lezione dovrei riprendere colore. Nella città accanto c'è un altro bravissimo musicista come insegnante, ed è infinitamente più facile andarci. Purtroppo salta tutto alla prossima settimana. Intanto, mi avvantaggio.
Paolo
ptram
15th April 2013, 22:53
Ancora sull'emissione: ora faccio tranquillamente la scala (ascendente e discendente), e sono certo che fra qualche giorno/ora di studio riuscirò anche ad essere più o meno intonato (ringrazio il cielo per le ore passate ad esercitare l'orecchio in passato: ora è tutta sofferenza che mi condurrà, prima o poi, al piacere...)
Una cosa che non capisco è se la differenza di timbro tra un'ottava e l'altra dipenda da miei problemi con la posizione delle labbra (o altra parte dell'apparato fonatorio). Immagino che lo strumento debba avere un suono omogeneo, e mi sembra che il grado di omogeneità cambi di volta in volta (facendomi credere che si tratti proprio di un problema dell'esecutore, e non dello strumento).
La seconda ottava mi sembra un po' calante: anche qui, è questione di labbra che devono compensare i difetti impliciti nel soprano (o in questo particolare esemplare)? È corretto stringere un pochino con il labbro inferiore per alzare l'intonazione delle note alte? Sto cercando di abituarmi a non mordere il bocchino, sfiorandolo con gli incisivi superiori; ma mi accorgo che tenere i denti appoggiati rende l'intonazione delle note acute più precisa, più facile da controllare.
Paolo
ptram
17th April 2013, 11:08
Stringendo un po' più i denti, sono riuscito a controllare l'intonazione della seconda ottava. Non ho ben capito se si tratti della normale pratica con il soprano, o capiti in alcuni modelli/esemplari.
Il salto di ottava verso il basso è ancora una bestia nera. I fischi che partono qui, nel passaggio da Sol5 o Do5 a Sol4 sono eloquenti:
http://snd.sc/ZqgFwW
Paolo
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