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Stefano Ensabella
13th December 2012, 18:08
Un saluto a tutti!

Voglio condividere con voi la mia ricerca ai riguardi di Frank Martin.
E' stato un compositore di grande importanza nel quadro musicale del '900.

Di seguito vi posto l'intervista fatta a sua moglie, fondatrice della società Frank Martin che si occupa del conservazione e divulgazione del repertorio e della 'memoria' di questo grande compositore.

http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... -xZ5bsFuQ# (http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=SG-xZ5bsFuQ#)!

Poco dopo la morte di mio marito, mi sono resa conto avrebbe continuato a occupare il mio tempo a causa dell’enorme richiesta di commenti (dichiarazioni, aneddoti) e informazioni sulla sua vita.
Tutto questo mi rendeva felice.
Mi dava la sensazione che lui fosse ancora qui.
Vista la continua affluenza di richieste ho voluto creare la Società Frank Martin.
Ma il mio primo pensiero é stato : la casa deve essere conservata.
Per mio marito questo era un piccolo paradiso.
Era cresciuto a Ginevra in una casa grandissima circondata da un vasto giardino.
Successivamente aveva solamente vissuto dentro degli appartamenti… ed ecco che aveva di nuovo a disposizione un grande giardino. Lo adorava.
Tagliava le siepi, seminava… in breve : si prendeva cura del giardino, era felice.
Abbiamo traslocato il 1 marzo 1956, ed é deceduto nel1974; quindi ha potuto lavorare per molto tempo qui, in pace, e scrivere molte importanti opere.
Quelli che visitano la casa sono sorpresi di tutto cio’ che c’é da scoprire.
Naturalmente in primo luogo c’é lo studio di mio marito con il suo pianoforte a coda.
Sulla sua scrivania sono esposti alcuni suoi manoscritti, soprattutto testi.
Quando ha composto Golgotha, ha utilizzato dei vecchi quaderni di scuola di mio figlio.
Li ho messi sulla sua scrivania.
C’é anche il libretto che ha utilizzato per comporre Der Cornet.
Cercava degli scritti per un ciclo di Lieder ma, di fatto, tutti i piu’ bei poemi erano già stati utilizzati da Fauré, Duparc, Ravel, e altri.
Allora gli ho proposto Der Cornet di Rilke.
Non ne aveva mai sentito parlare, “é in Tedesco”.
Una sera gli ho letto la storia. Ne é rimasto entusiasta.
Disse: « é assolutamente stupenda ma non é nella mia lingua materna, non posso utilizzarlo »
Qualche giorno dopo mi ha detto : « Quella storia non mi lascia piu’, é stata talmente bella,
la prendero’ ugualmente ma tu dovrai aiutarmi per la declamazione [elaborazione del testo per la musica] ».
Il tedesco era praticamente la mia seconda lingua materna ; mi era quindi facile farlo.
All’inizio del nostro matrimonio, ho scoperto un sacco di sue particolarità.
Fra tutte una cosa stupefacente : Quando una nuova opera o una una nuova idea maturavano in lui sebrava malato; due volte ho creduto che avesse veramente l’influenza.
Ma « l’influenza » spariva il giorno stesso in cui la composizione prendeva il via.
L’ho chiamata la ‘composite’. L’ho presto capita.
Si coricava molto tardi, spesso dormiva male e in quei casi si alzava tardi.
Componeva a fine mattinata e soprattutto il pomeriggio.
Era molto importante per lui che l’opera avesse una progressione che mantenga bene l’attenzione e l’interesse degli ascoltatori.
Qualche volta suonava tutta l’opera già composta per capire come essa avrebbe dovuto continuare .
Durante quei momenti non doveva assolutamente essere interrotto.
Avevamo un adorato collie scozzese : Duke ; era il solo a entrare quando voleva.
Vosto che poteva aprire la porta nei due sensi marcia, entrava, si accucciava sulla poltrona del padrone, e partiva cinque minuti dopo per ritornare subito dopo.
Ma non chiudeva la porta, quindi moi marito doveva alzarsi ogni cinque minuti per chiudere e aprire la porta.
Ma, quando decideva di suonare tutto il brano per intuire il seguito, mi chiedeva di trattenere il cane per non essere disturbato.
Era molto importante… adorava Duke.
Gli parlava, e Duke lo capiva.
Successivamente abbiamo avito un altro cane che non lo capiva.
Mio marito diceva che quel cane non era bi-lingue, Duke lo era certamente.
Ho quindi tenuto in vita questa casa, ci vengo quasi tutti i giorni.
Adesso vivo a un kilometro e mezzo da qui, ma sono molto spesso alla ‘Bollelaan’ [credo sia il nome dell’abitazione], e mi sento a casa mia.
Mi prendo cura dei manoscritti nei cassetti ecc…
E’ importante che le persone ricevano informazioni e dichiarazioni corrette, senza errori.
Questo puo’ sembrare incredibile, ma credo di non aver mai visto un programma di concerto o un libretto di un CD senza errori.
I musicologi in particolare inventano un sacco di cose e le presentano come verità.
Sono delle ipotesi, ma questo non lo dicono.
E’ quindi importante che io possa controllare le informazione e fornirne loro delle altre.
Ho per esempio pubblicato un libro contenente i commenti delle opere di mio marito scritti di suo pugno : ‘A propos de’.
Se non aveva il tempo di farlo lui stesso, chiedeva a me di farlo.
Per la dedica della ‘Ballade’ per flauto, mi ha detto : « fallo per me »,
Sapeva bene che potevo farlo…

http://www.frankmartin.org/index.php/fr/maison

Spero con questo post di dare il via a un interessante scambio di idee e conoscenze.

Buona musica

David Brutti
14th December 2012, 09:55
Per chi non lo sapesse, Frank Martin è stato forse il più rappresentativo compositore Svizzero di sempre. La sua Ballade per flauto e orchestra (o pianoforte) è un'opera di capitale importanza per il flauto e fa parte integrante del repertorio dei migliori virtuosi al mondo.
Il nostro ha dedicato al saxofono 2 opere importantissime e ahimè poco eseguite:
Ballade per sax contralto e orchestra (archi, pianoforte e timpani), dedicata ovviamente al grande virtuoso Sigurd Rascher
Ballade per sax tenore e orchestra, che in realtà è la trascrizione della celebre Ballade per trombone.

Parlando della Ballade per sax alto, come tutte le composizioni "di spessore" per saxofono, questa partitura è rimasta inseguita per decenni e solo ora viene "timidamente" proposta. Come sempre, piango questa "deriva retrograda" del sax classico che vede tanti esecutori cimentarsi in partiture di valore musicale nullo (ma magari accattivanti per il pubblico) oppure in trascrizioni davvero kitsch, che funzionano male e suonano anche peggio (ho visto trascrivere davvero di tutto con risultati che vanno dal raccapricciante al penoso). Ma purtroppo, come dal mio articolo sui pionieri del saxofono, questa forma mentis a quanto pare ci accompagna dalle nostre origini dove da sempre al confronto con compositori di spessore si è preferito "glissare" su musiche divertenti e che dessero un momentaneo ed effimero plauso del pubblico.

Fortunatamente abbiamo avuto anche figure come Rascher che da sempre ha cercato il contatto con le figure di spessore prima in Germania, collaborando con i compositori definiti dai nazisti "degenerati" cosa che gli costò l'esilio, poi nel resto d'europa e nel mondo.

Stefano Ensabella
14th December 2012, 15:23
Forse il problema principale é la pigrizia. Suonare grande repertorio richiede lavoro e ascoltarlo richiede concentrazione. Non tutti sono disposti a farlo.

Stefano Ensabella
20th December 2012, 16:26
[youtube3:8tlxshu1]http://www.youtube.com/watch?v=Ebw0NeGlQUE[/youtube3:8tlxshu1]