PDA

Visualizza Versione Completa : "Sfogare" il sax



zeprin
21st January 2008, 14:23
Credo si impossible stabile esattamente quanto bisogna suonare un sax per sfogarlo, ma dalle vostre esperienze cosa ne pensate?
Pensate a un tot di giorni,mesi con una certa continuita' o forse c'e' differenza tra suonare i pezzi e gli esercizi trascurando le famose note lunghe?
Io ero un famigerato trascuratore di note lunghe, mi sono solo ricreduto recentemente e adesso cerco di farne almeno 1/2 ora tutti i giorni.
Quanto pensate conti il volume in questo? Io vivevo in casa con i miei e tra loro, mio fratello e i vicini suonavo si ma in punta dei piedi.
Adesso non ho + alcun problema, i cani non ci vanno matti ma loro sono con mia moglie a guardare la televione mentre io suono. :saxxxx)))

bb
15th February 2008, 16:16
Mah diciamo che il discorso è un po' complicato.
Per sfogare veramente un sax tocca suonarlo di brutto e bene (cosi' lo strumento vibrerÃ* intonato e sempre allo stesso modo e nel tempo acquisterÃ* "personalitÃ*") ,nel senso che è un lavoro di anni!Oltre alle differenze costruttive e di materiali è proprio questa "sfogatura ad arte" che il vintage possiede e gli strumenti moderni guadagnano nel tempo.E' ovvio che piu' tempo suoni e prima lo sfoghi.
Se vuoi una mia opinione non devi dare molta importanza a questa cosa,perchè anche se sfogato il sax mantiene le sue caratteristiche base e non credere che lo strumento migliori sensibilmente, a meno che non si tratta di uno strumento incredibile suonato da 40 anni da gente incredibile.La qualitÃ* dello strumento e della sua laccatura poi sono fondamentali: un sax cinese da 300 euro dopo 30 anni di studio non potrÃ* mai diventare un grande strumento.
Se lo strumento è buono DEVE suonare bene da subito dentro al negozio.
Non tutti gli strumenti poi sono riusciti allo stesso modo,anzi.Spesso mi è capitato di suonare dei sax vintage super quotati di piu' di 40 anni fa stra suonati che non erano niente di particolare.Certe volte invece capita il contrario,ma probabilmente appena uscito dalla fabbrica quello strumento era giÃ* di per sè migliore....La sfogatura non va mitizzata,uno yamaha economico (non le serie custom,notevoli) di 30 anni fa quasi sicuramente suonerÃ* peggio di un selmer reference suonato mezz'ora!

zeprin
15th February 2008, 19:21
Grazie dell'analisi,molto esaudiente.
Mi sto dando da fare per far la mia parte..dopo anni senza suonare ci sto prendendo veramente gusto e riesco a impregnarmi discretamene.
:saxxxx)))

almartino
15th February 2008, 23:05
sinceramente questo fatto della sfogatura mi giunge nuova, non vedo un nesso logico in questa teoria almeno dalle mie capacita' intellettive o forse con il tempo si hanno modifiche a livello molecolare del metallo?
Concordo con bb sul fatto che se un sax suona bene, suona bene gia' da quando esce dalla fabbrica. Io dubito che possa migliorare negli anni, anzi , secondo me peggiora in quanto i cuscinetti i sugheretti i feltri e le molle iniziano a consumarsi e allora si deve ricorrere ad una manutenzione che se fatta bene e nel migliore dei casi lo strumento ritorna come prima altrimenti puo' solo peggiorare...

ciao
Al

red
15th February 2008, 23:21
quoto Al. secondo me è basilare il setup. un sax sfogato suonerÃ* solo impercettibilmente in modo diverso (si tratta pur sempre di cambiamenti molecolari). se si vuole far cambiare suono, bisogna cambiare setup! :yeah!)

16th February 2008, 00:31
E invece no...con gli anni..ma soprattutto suonandolo ..il sassofono si "plasma" sul tipo di armonici prodotti.
A livello fisico penso che sia dovuto ad un discorso di colonna d'aria che incontra delle resistenze (parlo di micron e non di mm) nell'emissione del suono.
Col tempo diciamo che queste resistenze si logorano...e quindi il suono esce in modo + naturale.
A livello estetico..generalmente la perdita della laccatura ( e non dico un sax slaccato da tecnici) è spesso sintomo di un sax sfogato.
Vibrando in un certo modo...alcune zone sono + soggette a sollecitazioni..tali zone saranno quelle dove la laccatura andrÃ* via prima. (eccezion fatta per le zone a diretto contatto con la pelle...esempio il gruppo di chiavi del "RE alto" dove il sudore gioca la sua parte)
Spero di non aver detto cavolate...comunque credetemi un sax sfogato generalmente suona meglio di un sax nuovo...poi vabbè dipende sempre dal modello di sax.. :saputello

Danyart
16th February 2008, 00:37
il mio sax tenore selmer serie 2 l' ho acquistato nel 2000, obbiettivamente oggi suona molto, molto meglio di qualche anno fa, di sicuro gli ho fatto cambiare alcune cose, aveva qualche difetto di fabbricazione, inoltre ho cambiato bocchino e ance..forse sarò migliorato anch'io in questi anni e ora è "il mio strumento", lo conosco alla perfezione..però credo sia anche il fatto che lo suono tantissimo da 8 anni, cerco di farlo suonare in tutta l'estensione, ho fatto tante note lunghe e ore di suoni fortissimi, rauchi per "far uscire" il suono il più possibile, il suono ora è più caldo, forte e brillante, soprattutto nelle note acute..quindi credo sia vera questa storia del "sfogare" lo strumento, che negli anni acquista un timbro decisamente migliore e volume..anche se non so scientificamente quale sia il motivo!

gm85
17th February 2008, 09:56
Ci sarebbe da approfondire l'argomento. Trovo molto affascinante questa cosa. Cmq anche il suono del mio alto sembra migliore rispetto a qualche anno fa ma ho sempre pensato che sia merito mio, il labbro che riesce a mantenere meglio la pressione grazie alla pratica. Non saprei.

Nous
17th February 2008, 14:56
Cmq anche il suono del mio alto sembra migliore rispetto a qualche anno fa ma ho sempre pensato che sia merito mio

Illuso....è il sassofono che col tempo capisce come deve correggerti :lol:
Infatti non a caso i sassofoni col suono migliore sono i vintage...sono così vecchi che hanno esperienza da vendere, sanno come rendere un pivello un sassofonista :saputello

zeprin
17th February 2008, 19:26
il mio sax tenore selmer serie 2 l' ho acquistato nel 2000, obbiettivamente oggi suona molto, molto meglio di qualche anno fa, di sicuro gli ho fatto cambiare alcune cose, aveva qualche difetto di fabbricazione


Questa parte mi incuriosice, cosa ci hai fatto cambiare?

darionic
17th February 2008, 20:27
Quando comprai il mio Mk7, anche se è uno strumento del 79, era stato suonato pochissimo e il mio riparatore oltre a cambiare i tamponi e i risuonatori (ha messo quelli in metallo perchè gli originali erano in plastica come quelli del Mk6), ha fatto alcune modifiche per es. riguardanti l'apertura (la distanza dai fori ) dei tamponi stessi. Mi disse che lo ha aperto di più perchè era troppo chiuso. Così facendo il suono rispetto a quando lo avevo provato prima di comprarlo era molto più potente e più pieno. ;)
Mi disse addirittura che quando M. Breker suonò a Palermo ebbe un problema con il suo sax, fece lui una piccola riparazione e rimase sorpreso dall'aperura delle chiavi....quasi quasi ci entravano due dita!!!
Buona musica

red
18th February 2008, 14:59
sarÃ*, ma io ho dei dubbi su sto fatto del sax sfogato. col passare degli anni, dite ke il sax cambia suono. è anke vero ke gli anni passano anke per ke lo suona, quindi mi kiedo: ma nn sarÃ* l'esecutore ke, acquisendo esperienza, impara a suonare meglio di prima? sembra banale ma a me sembra la cosa + logica. inoltre ,in tutti questi anni, avrete anke cambiato setup o no? io credo di si. quindi, altra variabile in più ;) . :zizizi))

gm85
19th February 2008, 00:05
Illuso....è il sassofono che col tempo capisce come deve correggerti :lol:
Infatti non a caso i sassofoni col suono migliore sono i vintage...sono così vecchi che hanno esperienza da vendere, sanno come rendere un pivello un sassofonista :saputello

Quindi c'è la possibilita che mi picchia se non apprendo bene??
Cmq io sono d'accordo con il red.

8th July 2008, 13:20
al terzo mese un sax nuovo o ritamponato si "sfoga" ! e comunque dipende da quante ore si dedicano a suonarlo durante la settimana . e la qualita' del suono con cui si suona lo strumento influisce in modo positivo come anche suonare tutte le note dello strumento usando varie dinamiche .

gm85
8th July 2008, 16:49
ripeto che non so se un sax si sfoga o no ma di sicuro mi sfogo io quando lo suono!! :D
:saxxxx))) :yeah!)

Novazione77
8th July 2008, 21:22
Alcuni pragonano il sax alle scarpe, infatti esse(inizialmente un pò scomode)dopo un pò di tempo prendono la forma del piede di chi le indossa!
Inoltre col tempo si slaccano naturalmente delle parti del sax, ciò lo aiuta nell'emissione degl'armonici!
:saxxxx)))

Isaak76
8th July 2008, 21:36
Secondo me ha ragione BB quando dice che uno strumento debba essere suonato molto e bene; è un fattore fisico (io essendo ignorante in materia non sono in grado di approfondire ma), i materiali che lo conpongono hanno una loro struttura molecolare che, seppur impercettibilmente, cambia forma (non del tipo che un Sax diventa una Tromba :lol: ), ma nel senso che acquista più flessibilitÃ* ed asseconda il flusso d'aria rendendolo più armonioso. ... chiamiamolo anche assestamento! ;)

8th July 2008, 21:55
Quoto, Riquoto e Straquoto nuovamente...e, se non lo avete capito, quoto Isaak :lol:

No, scherzi a parte, prendete in considerazione ciò che sto per dirvi. Non voglio mettermi nel piedistallo (proprio NO) però, io possiedo sicuramente uno tra gli strumenti più antichi e maturati tra tutti gli utenti di questo forum e posso assicurarvi che:

- la differenza tra uno strumento nuovo ed un vintage è abissale. Che si tratti del migliore tra i Selmer o tra il più "feccioso" delle cineserie, la struttura molecolare del tessuto cambia e molto più notevolmente di quanto si possa immaginare ( se poi prendete in considerazione il mio Sassofono, il quale fusto è argentato e per di più formato da connite, il processo è ancora più evidente ). I primi cambiamenti, si avvertono all'interno della campana. La linea al centro che si viene a formare, tende ad allargarsi come se fosse una crepa. Ed effettivamente il processo è omonimo: segue l'emissione dei suoni. I suoni, sono come la "chiazza" ma anche la spinta motrice del dilagarsi di tale impuritÃ*. ImpuritÃ* stessa che, a mio parere, oltre a sottolineare la maturazione progressiva dello strumento, arricchisce e spezza ( esteticamente ) la sinuositÃ* della campana medesima.
Ecco, questo è il segno dal quale si deve partire per riconoscere il vero " Vintage ". Posso assicurarvi che il mio Sassofono, per quanto giÃ* fosse stagionato, ha mutato e continua a mutare il suono progressivamente nel tempo. Tralasciando l'intesa che ormai ci lega :azzangel la sua flessibilitÃ* è aumentata vertiginosamente e le vibrazioni contribuiscono ad allargare come una spirale concentrica la chiazza di cui sto parlando.

almartino
8th July 2008, 23:35
ciò non toglie che si possa trovare anche tra i vintage ( compreso i famosi Selmer MKVI ) dei sax che suonano male nonostante siano stati suonati tanto.
Secondo me ha ragione gm85, l'unico a sfogare é chi lo suona ;)

ciao
Al

Sax O' Phone
8th July 2008, 23:48
Ma infatti, non stiamo parlando di un Guarnieri o di uno Stradivari, il cui legno si stagiona, è più soggetto all'umiditÃ* ed alla secchezza; certo conta moltissimo il materiale iniziale che viene usato negli strumenti musicali; il sax ha tutta una meccanica che deve assestarsi, così come i tamponi, e quindi si dice un sax sfogato in quel senso, penso... Io non credo ci siano delle alterazioni nelle leghe che possano essere percepiti a livello del suono neanche in cent'anni...

Isaak76
9th July 2008, 10:17
Io non credo ci siano delle alterazioni nelle leghe che possano essere percepiti a livello del suono neanche in cent'anni...
Hai ragione, però come tutte le cose, nulla è eterno, quindi come il Legno (ma in maniera molto ma molto più lenta), anche le leghe si deteriorano influenzando così tutta la meccanica e leggermente anche il timbro (percettibile solo probabilmente al proprietario del Sax che l'ha suonato x 50anni).
E' anche vero che conta molto l'esperianza umana, il processo evolutivo delle prestazioni non è direttamente proporzionale all'invecchiamento dello strumento.
Una persona può suonare una vita e non capire la differenza di Suono che aveva il suo strumento quando era alle prime armi.
Mentre altre persone hanno una percezione superiore anche dopo pochi anni o addirittura mesi.
Come dici te "Sax O' Phone" ci sono diversi fattori da tenere conto, il così detto assestamento degli elementi, ma alla fine sono tutte supposizioni che si fanno, è difficile capire se quello strumento 50anni prima suonava in modo differente, quando nel frattemo magari, è stato ritamponato 10 volte..........qualcosa cambia sempre. ;)

FrankRanieri
9th July 2008, 10:21
Ciao a tutti,
ho letto con molto interesse il thread e vorrei dire che secondo me, vale la pena di fare qualche test empirico... perchè non registrarsi, magari in concomitanza dell'acquisto, del cambio di sax o magari a seguito di lavori di tamponatura, ecc.? E poi magari dopo un annetto rifare la registrazione....? Scommetto che il suono è diverso...
Io sono partito con uno yamaha YTS-25 e devo dire che i giapponesi hanno una lega che secondo me si modifica meno nel tempo. Poi sono passato a Selmer (Reference 54), ok tutt'altra impostazione ma...all'inizio il suono era chiuso, privo di armonici. Dopo 5 anni era migliorato e anche di parecchio! Il fatto è che il sax è uno strumento vivo, perchè noi ci soffiamo dentro e vibra...e non è mica cosa da poco...non dobbiamo pensarlo come un pezzo di metallo e basta...negli anni, gli armonici suonati, le vibrazioni, le differenze di temperatura, noi stessi, tutto contribuisce a plasmare il suono di quel sax.
Pensate solo alla mole di vibrazioni a cui è sottoposto nel corso degli anni...quando si suona si generano degli armonici complessi, e secondo me col tempo mutano (seppur di poco) la composizione molecolare della lastra.
Se prendete un Sax del '38 rimasto insuonato ed uno dello stesso anno suonato in modo normale sentirete un abisso di differenza!! Basta chiedere ai collezionisti, in genere posseggono strumenti suonati molto poco, con il 99% di lacca originale...
Pensateci, in tutti questi anni non sono mai stati fatti degli studi di ricerca seria sulla dinamica molecolare dei saxofoni...Secondo me conosciamo ancora poco circa questi meravigliosi strumenti...

gm85
9th July 2008, 13:11
Ma scusa come fai a registrarti? Dopo un anno che suoni tutti i giorni per forza il suono deve essere meglio! La pratica ripaga sempre e si migliora sia la tecnica che il suono. Come fai poi a dire, dopo un anno o dopo 50, che è merito del "sax maturato" ?? :mha!(
Non lo so l'unico modo per scoprire se è vero tutto ciò è di finanziare una ricerca scientifica, dai facciamo una colletta noi di saxforum!!! :lolloso:

FrankRanieri
9th July 2008, 13:19
Per registrarsi è sufficiente un registratore digitale...o il computer...
E' giustissimo quello che tu dici, che con la pratica si migliora sempre, suono compreso, però sarebbe cmq interessante registrarsi e ascoltare le differenze...
Dico ce un sax matura perche vibra, e a furia di vibrare la struttura molecolare cambia, di pochissimo se vogliamo ma cambia. Ho avuto modo di ascoltare un tenore Mark VI di un collezionista, era immacolato. Un 5 cifre per la precisione. Poi lui stesso ne ha suonato uno tutto malandato, slaccato, e iper-abusato, bè quest'ultimo suonava diversissimo!! Da non crederci...
Eppure mi sono dovuto arrendere all'evidenza. Capiamoci, l'impronta del suono era la stessa ma c'erano più armonici, era più caldo...
Cmq io ci sto per il finanziamento alla ricerca struttural-molecolare del sax!! :ghigno:

Isaak76
9th July 2008, 13:23
Anch'io la penso come FrankRanieri ;)
Se esistesse una macchina del tempo .... tutti i nostri dubbi sarebbero fugati :lol:
Anche il tempo gioca un ruolo molto determinante a riguardo ;)

9th July 2008, 13:55
Secondo me ha ragione BB quando dice che uno strumento debba essere suonato molto e bene; è un fattore fisico (io essendo ignorante in materia non sono in grado di approfondire ma), i materiali che lo conpongono hanno una loro struttura molecolare che, seppur impercettibilmente, cambia forma (non del tipo che un Sax diventa una Tromba :lol: ), ma nel senso che acquista più flessibilitÃ* ed asseconda il flusso d'aria rendendolo più armonioso. ... chiamiamolo anche assestamento! ;)

... da quello che resta di una laurea in fisica conseguita tanto (troppo) tempo fa, non penso siano sufficienti le vibrazioni a modificarne la struttura melocolare! penso che piuttosto sia l'uso dello strumento nel tempo a modificarne alcune caratteristiche, con la vernice che si leva in maniera non uniforme, la polvere che si deposita, l'umiditÃ* che lentamente corrode, la meccanica che si smussa e si adatta ecc. ecc.
D'altronde un test si potrebbe fare, avendo a disposizione (sigh) un analizzatore di spettro e verificando come e se cambiano le armoniche (in fisica son al femminile!) con l'utilizzo quotidiano (ad esempio su tre note)! Posso provare, e se lo trovo tra i miei ex colleghi vi farò sapere! :saxxxx)))

9th July 2008, 13:58
Ciao a tutti,
ho letto con molto interesse il thread e vorrei dire che secondo me, vale la pena di fare qualche test empirico... perchè non registrarsi, magari in concomitanza dell'acquisto, del cambio di sax o magari a seguito di lavori di tamponatura, ecc.? E poi magari dopo un annetto rifare la registrazione....? Scommetto che il suono è diverso...
Io sono partito con uno yamaha YTS-25 e devo dire che i giapponesi hanno una lega che secondo me si modifica meno nel tempo. Poi sono passato a Selmer (Reference 54), ok tutt'altra impostazione ma...all'inizio il suono era chiuso, privo di armonici. Dopo 5 anni era migliorato e anche di parecchio! Il fatto è che il sax è uno strumento vivo, perchè noi ci soffiamo dentro e vibra...e non è mica cosa da poco...non dobbiamo pensarlo come un pezzo di metallo e basta...negli anni, gli armonici suonati, le vibrazioni, le differenze di temperatura, noi stessi, tutto contribuisce a plasmare il suono di quel sax.
Pensate solo alla mole di vibrazioni a cui è sottoposto nel corso degli anni...quando si suona si generano degli armonici complessi, e secondo me col tempo mutano (seppur di poco) la composizione molecolare della lastra.
Se prendete un Sax del '38 rimasto insuonato ed uno dello stesso anno suonato in modo normale sentirete un abisso di differenza!! Basta chiedere ai collezionisti, in genere posseggono strumenti suonati molto poco, con il 99% di lacca originale...
Pensateci, in tutti questi anni non sono mai stati fatti degli studi di ricerca seria sulla dinamica molecolare dei saxofoni...Secondo me conosciamo ancora poco circa questi meravigliosi strumenti...


Si, ecco: era proprio ciò che intendevo. Facile a dirsi dopo che qualcuno lo ha giÃ* scritto, ma diciamo che io avevo scritto la parte precedente il tuo magnifico discorso, senza analizzare e dilungarmi sulla conclusione pratica.
Il suono cambia e muta nel tempo come qualsiasi altra cosa, la struttura molecolare dello strumento, beh anche. Ovviamente, seguendo questa scia temporale, inarrestabile e "trascendente" (oserei dire) anche il Sassofonista cambia: muta la sua condizione, può andare avanti tecnicamente e musicalmente, come può anche regredire. Ad ogni modo, l'avanzamento e le modifiche temporali, fisiche e tecniche sono percepite da tutti gli elementi sopra citati. Questo è sicuro.

9th July 2008, 14:20
.... per chi conosce l'inglese e ha tempo è voglia consiglio: http://www.phys.unsw.edu.au/jw/saxacoustics.html
in cui si parla dell'impedenza acustica degli strumenti (quella che secondo me varia col tempo....)

...... ma è meglio forse, anzi, sicuramente suonare!!!!! :saxxxx))) :saxxxx))) :saxxxx))) :saxxxx)))

ciak
9th July 2008, 16:16
Io credo che il tempo trasforma piu' il nostro corpo, la nostra mente, il nostro modo di suonare che il sassofono. Credo nell'uomo e nelle sue capacitÃ*. Per definizione il sassofono è uno "strumento", senza di noi lui non puo' nulla... noi qualcosina riusciamo a fare!
Saluti a tutti gli elucubratori.

Isaak76
9th July 2008, 19:05
Saluti a tutti gli elucubratori. :lol: non potevi trovare terminologia Migliore :yeah!)

Simone Borgianni
9th July 2008, 21:03
In passato abbiamo affrontato questa discussione, ma ora chissÃ* dove sarÃ* :BHO:
Qualche tempo fÃ* ho deciso di andare un pò a fondo sull'argomento, non di rado ho trovato scritto che l'ottone è un metallo con memoria!
Propio così, la scienza che studia queste caratteristiche è l'ingegneria metallurgica, e su alcuni testi si trova la spiegazione a questo detto.
Il reticolo atomico dell'ottone è molto duttile , quando suoniamo le varie frequenze tradotte in vibrazioni (se è slaccato vibra di più) lo attraversano contuinuamente, così nel corso degli anni lo stesso reticolo modifica la sua struttura per facilitare il propagarsi di queste vibrazioni,giusto notare che questo avviene se viene suonato tanto e bene , ne risulta così un sax particolarmente ricco di armonici.
Nei vintage alla base del pregio stava la lega utilizzata, molto semplice , la seguente battitura a mano non arrecava particolare stress al metallo(facilidando l'azione di modificarsi) le lacche poi serano molto leggere (alcuni non ne avevano propio) si staccavano facilmente specie in quei punti del canneggio dove le vibrazioni sono più forti, ed ecco il sax dei desideri.
Nella produzione moderna sono stati fatti progressi incredibili sul fronte dell'affidabilitÃ*,maneggevolezza e intonazione ma nalla maggior parte dei casi le parti sono idroformate e le lavorazioni richiedono una lega molto duttile così è aumentata di molto la percentuale di piombo, ottimo per lavorare bene la lastra ma pessimo per il suono, le lacche poi sono talmente spesse che non si staccheranno mai.
Per i sax moderni parlerei più di assestamento che di sfogare, una sorta di rodaggio che avviene per pad molle e sugheri fÃ* percepire notevoli miglioramenti nell'arco di qualche mese.
Fortunatamente esistono fabbriche con una produzione quasi del tutto manuale, questa è una gran fortuna anche se le leghe (materia prima)che circolavano 50/60 anni fÃ* non esistono più.
Mi sembra chiaro che personalmente preferisco i vintage per i suddetti motivi ma rimango dell'opinione che il 70% lo fÃ* chi "soffia".

Sax O' Phone
9th July 2008, 21:11
Caspita Simone! il reticolo molecolare... Illuminante!
Grazie!

Isaak76
9th July 2008, 21:42
Quello che dice Simone è verissimo.... aprendo una parentesi che apparentemente non c'entra nulla, ma serve a capire quanto i materiali utilizzati x formare un Sax è parte fondamentale x averne uno stupendo o uno mediocre.
Per la fabbricazione del Selmer Mark VI (considerato il miglior Sax mai costruito) erano state utilizzate percentuali diverse di materiali (ottone, zinco ect.), quando la fabbrica che produceva queste leghe ha modificato le percentuali (probabilmente x livellare i costi di produzione), la Selmer non è più riuscita a replicare al 100% le prestazioni del Mark VI nonostante siano state ristabilite le percentuali dei materiali modificate.
Quindi, tornando a noi, lo sfogo di uno strumento, risente molto dal tipo di leghe utilizzate, ed è x questo che, come dice bene Simone, i Sax Vintage si prestano molto bene a modificare la propria "PersonalitÃ*" appunto xchè, oltre a essere costruiti a mano (la maggior parte), sono stati utilizzati materiali "poveri" ,non del tipo che nn valgono niente, ma materiali semplici senza aggiunte dei moderni ritrovati chimici.

zeprin
10th July 2008, 03:04
L'idea di registrarsi non e' male ma personalmente non credo che funzioni nel mio caso.
Dal basso del mio livello posso tranquillamente scrivere provo a suonare almeno un ora tutti i giorni e se per qualche motivo non suono per 2 0 3, be' faccio passi indietro come i gamberi.
Io mi sono fatto un paio di video ma + che altro per sentire eventuali differenze avendo recentemente cambiato il becco.
parlando solo del sax, la faccenda e' complicata perche' e' un po come quando il nostro maestro di turno ci soffia dentro, sentiamo un suono + pieno in generale ma la differenza e' chi lo soffia.
Fisica a parte, voglio credere che un po' il sax cambia (speriamo in meglio), sarebbe un po' la conferma che riusciamo a interagire un po' di + di quello che pensiamo, come uno scambio sincero di opinioni tra amici, alla fine ci sentiamo tutti ricchi.

10th July 2008, 08:59
:muro(((( Perchè mi sono lasciato coinvolgere!?!?!?!?! Solo al fine di evitare errate interpretazioni:

In passato abbiamo affrontato questa discussione, ma ora chissÃ* dove sarÃ* :BHO:
Qualche tempo fÃ* ho deciso di andare un pò a fondo sull'argomento, non di rado ho trovato scritto che l'ottone è un metallo con memoria!
Significa che, se il reticolo è stato "deformato" perchè sottoposto a forti stress meccanici, se portato generalmente ad alta temperatura, recupera (=ricorda) lo stato originario! Non certo che ricorda chi, come o che cosa è stato suonato!


Propio così, la scienza che studia queste caratteristiche è l'ingegneria metallurgica, e su alcuni testi si trova la spiegazione a questo detto.
Il reticolo atomico dell'ottone è molto duttile , quando suoniamo le varie frequenze tradotte in vibrazioni (se è slaccato vibra di più) lo attraversano contuinuamente, così nel corso degli anni lo stesso reticolo modifica la sua struttura per facilitare il propagarsi di queste vibrazioni,giusto notare che questo avviene se viene suonato tanto e bene , ne risulta così un sax particolarmente ricco di armonici.
:BHO: ... e se viene suonato tanto e male? Le vibrazioni poi prodotte suonando sono di frequenza talmente diversa da quelle atomiche che non possono certo modificarne la struttura.


Nei vintage alla base del pregio stava la lega utilizzata, molto semplice , la seguente battitura a mano non arrecava particolare stress al metallo(facilidando l'azione di modificarsi) le lacche poi serano molto leggere (alcuni non ne avevano propio) si staccavano facilmente specie in quei punti del canneggio dove le vibrazioni sono più forti, ed ecco il sax dei desideri.
:bravo: Questo, come giÃ* detto mi sembra l'azione importante, ossia la "slaccatura" non uniforme che, grazie alle vibrazioni ed all'azione del tempo (usura, polvere, sporco, saliva, fumo ecc. ecc) caratterizza il suono vintage. Azione questa sicuramente più macroscopica e
:saputello Sono certo (ma non mi giocherei un cent!) che se impazziti, prendessimo un magnifico sax vintage del valore di savriate migliaie di euro, suonato da uno dei big, e lo "pulissimo perfettamente" dentro e fuori eliminando qualsiasi residuo :cry: , oltre a fare un danno a noi stessi, ne altereremmo completamente il suono (pur non avendone minimamente alterato la struttura molecolare)!

Simone Borgianni
10th July 2008, 09:57
Non certo che ricorda chi, come o che cosa è stato suonato!


Come no! al mio gli faccio un fischio e lui salta fuori dalla custodia e viene da me scodinzolando la campana :ghigno:

PJ
10th July 2008, 11:16
Non certo che ricorda chi, come o che cosa è stato suonato!


Come no! al mio gli faccio un fischio e lui salta fuori dalla custodia e viene da me scodinzolando la campana :ghigno:

E se lo fai arrabbiare gli si drizzano tutte le chiavi sul fusto? :lol: :lol:

PallaDiCannone
10th July 2008, 11:26
Premettendo che non sono un fisico della materia, nè un ingegnere metallurgico, dalle mie poche reminiscenze, sarei d'accordo con ugo911. Mi sembra molto difficile che delle vibrazioni prodotte da suoni possano modificare il reticolo molecolare di uno strumento, ma credo sia molto più importante a livello macroscopico una slaccatura non uniforme, qualche bottarella qui e la...insomma, quoto ugo911 :ghigno:

Mandrake
10th July 2008, 12:00
Io credo che la passione, lo spirito artistico, la voglia di dare un anima ai ns strumenti, portino ad un atteggiamento irrazionale

l'accezzione con cui si usa il termine "memoria " in metallurgia non puo' essere distorta a ns piacimento ed interpretata come sostegno al fatto che "sfogato" e' meglio.

Con la stessa logica potremmo sostenere che i motori funzionano meglio, sempre meglio, all'infinito perche' i metalli si "ricordano" come si fa a girare, o che in generale le parti meccaniche piu' son vecchie e meglio e', perche' hanno imparato a fare il loro lavoro.
Invece i dati certi, verificati sperimentalmente infinite volte, sono che i metalli "invecchiano" , le parti meccaniche si usurano e le infinite vibrazioni li indebiliscono sino a renderli fragili .

Le modificazioni nella struttura del reticolo atomico che qualcuno cita (ancorche' da dimostrare.. mi pare inverosimile) sarebbero comunque di ORDINI DI GRANDEZZA inferiori alle modificazioni apportate dalla variazione di un solo grado della temperatura ambiente, un po' come dire che uno tsunami e' diverso perche alcuni granelli di sabbia del fondo sono stati spostati

in buona sostanza, usando la mente razionale e non il cuore, l'idea che il metallo ricordi di essere stato "ben suonato" e dunque tenda a suonare bene mi appare, purtroppo, affascinate ma poco credibile.

questo guardando con l'occhio del fisico, con quello del sassofonista ..non so, non lo sono (ancora) :muro((((

Simone Borgianni
10th July 2008, 12:11
Signori, io non sono ne un fisico ne un'ingenere , quelle che ho scritto anche in modo semplicistico (ma mi sembra che così si sia capito bene) è stato il frutto di una ricerca che feci con l'aiuto di un'amico geologo che mi consigliò i testi da consultare, poi qualche scambio di mail con Steve Goodson di saxgourmet anche in relazione alla criogenesi, ad oro non ho ne tempo ne voglia di fornire prove scritte da personaggi sicuramente + attendibili di me (forse non ho neanche + il materiale, visto che era una ricerca a scopo esclusivamente personale),mi sembra cmq più che giusto che ci siano pareri discordanti (ricordo il topic della slaccatura) significa che la discussione è risultata interessante ed è seguita ;)

Mandrake
10th July 2008, 12:19
.....mi sembra cmq più che giusto che ci siano pareri discordanti (ricordo il topic della slaccatura) significa che la discussione è risultata interessante ed è seguita ;)

certo! daccordissimo con te, se no a che servono i forum? :D

Sax O' Phone
10th July 2008, 12:49
Mandrake, in linea di massima tenderei ad essere d'accordo con te, però mi sembra che Simone abbia pure fatto dei riferimenti precisi: sottigliezza della lastra d'ottone, caratteristiche specifiche di questa lega, etc.
Cioè, non si parlava della memoria del metallo sottoposto a calore, ma della memoria della sua struttura molecolare di per sé; forse in questo caso si potrebbe ipotizzare che vi siano delle alterazioni percentualmente significative anche nella struttura molecolare stessa, e non solo nella laccatura/meccanica/tamponi.
Io comunque, ad essere del tutto sincero, non spenderei mai le cifre che vengono chieste per dei ferri vecchi! (Lo so, qui si scaenerÃ* l'inferno! :lol: :twisted: ) manco fossero un Guarnieri Del Gesù!

(Le ultime parole famose) ;)

Simone Borgianni
10th July 2008, 12:53
Io comunque, ad essere del tutto sincero, non spenderei mai le cifre che vengono chieste per dei ferri vecchi! (Lo so, qui si scaenerÃ* l'inferno! :lol: :twisted: ) manco fossero un Guarnieri Del Gesù!

(Le ultime parole famose) ;)

E spese 8000 € per un Balanced del 36 :lol:

Mandrake
10th July 2008, 13:10
Mandrake, in linea di massima tenderei ad essere d'accordo con te, però mi sembra che Simone abbia pure fatto dei riferimenti precisi: sottigliezza della lastra d'ottone, caratteristiche specifiche di questa lega, etc.
!

(Le ultime parole famose) ;)

non contesto che i vintage fossero costruiti meglio/peggio, non mi sento in grado di valutare. Quello a cui non credo e che 2 strumenti identici, costruiti entrambi ieri/10/20/100 anni fa suonino diversamente in conseguenza del fatto che uno e' rimasto chiuso in cassaforte ancorche' perfettamente conservato e l'altro e' stato suonato da Coleman

Cioe' contesto che il fatto stesso di suonarlo implichi modificazioni molecolari nel metallo tali da farlo suonare meglio.

Che l'uso modifichi lo strumento e' accettabile, nel bene (meccaniche piu' scorrevoli? tamponi meglio adattati alle loro sedi? ..qui Simone detta legge, nessuno sa meglio di lui) ma anche nel male (usura/ colpi/ graffi/ ossidazione/ deformazioni meccaniche ecc), ma le modificazioni della struttura molecolare (o peggio atomica) a seguito delle "good vibration" tanto da far si che ora "suoni meglio"
..proprio non mi vanno giu' :)

Sax O' Phone
10th July 2008, 14:59
Sì, proprio queste cose che dici mi sembrano fondate... Certo non credo Simone volesse dire che c'è una mutazione atomica! dove il piombo della lega diventa oro (il famoso sax dell'alchimista! :lol: ), ma parlando appunto del reticolo molecolare questo ha una sua possibile trasformazione. Come penso saprai (e come penso di sapere io :ghigno: ) il reticolo è composto da catene di molecole di un dato materiale che si uniscono a catene di un altro materiale: queste catene unite tra loro non hanno la stessa forza di legame che hanno al loro interno (lo stesso materiale), quindi si può teoricamente ipotizzare che siano più soggette a spostamenti e mutazioni del legame dovuti a forze esterne, quali la temperatura, le vibrazioni, il flusso aereo, l'umiditÃ* (anche quella del fiato). Ora, quanto ciò possa effettivamente influire in tempi così brevi (100 anni) la cosa sarebbe tutta da verificare. Consideriamo però che come tutti sanno, gli strumenti lignei sono molto più influenzati da quanto vengano suonati, oltre che dai fattori ambientali: ovvio che il legno sia un materiale più soggetto a trasformazioni, rispetto ai metalli...

:BHO:

Isaak76
10th July 2008, 16:00
Verissimo Sax O' Phone, infatti il legno (essendo materiale organico) è molto più suscettibile a variazioni e mutamenti climatici. ;)

Sax O' Phone
10th July 2008, 18:57
Sì Isaak, come dicevo, ma sottolineavo il fatto che a quanto si esperimenta sugli strumenti lignei, più li suoni, e più si arricchiscono di qualitÃ* inerenti al suono; che so, ipotizzo che le fibre si compattino, in altri luoghi si espandano, contemporaneamente queste azioni dovute alla pressione dell'aria generata dalla vibrazione acustica, modificano anche i contenuti acquei, etc...
In fondo non stiamo parlando di baubaumiciomicio, con le vibrazioni sonore puoi far saltare dei cristalli, e chissÃ* quanti e quali trasformazioni esistono nei materiali provocate dalle lunghezze d'onda...

:???:

juggler
13th July 2008, 00:34
Tutto ciò che esiste, nel ns. sistema naturale, vibra e si modifica a determinate frequenze.
Nel 1700, il fisico tedesco Ernst Chladni, ricoprendo il fondo di una cassa armonica di un violino con uno strato finissimo di sabbia e suonandolo notò che la sabbia formava precise e regolari forme geometriche: nacque la Cimatica (scienza che studia il fenomeno delle onde sonore e la relazione che esiste tra forme e frequenze).
Molto tempo dopo, negli anni '60, Hans Jenny (fisico svizzero) grazie alle evoluzioni della scienza, confermò gli esperimenti di Chladni: il suono influenza la materia...non è una barzelletta (come alcuni credono), ma è stato ampliamente dimostrato!

http://it.youtube.com/watch?v=MPcJbb5Qfj0

Jenny, continuando i suoi esperimenti utilizzò una polvere sottilissima (lycopodium) e pare che producendo un'onda sonora vocale, ad una certa frequenza corrispondente al mantra OM, il lycopodium formò il mandala Sri Yantra, simbolo induista del grande potere cosmico, Tripura Sundari. Altra intuizione di Jenny fu che pronunciando alcune lettere degli alfabeti fenicio, ebraico e sanscrito, si disegnavano graficamente le lettere pronunciate: la stessa cosa non accadde con le lingue moderne!
Ciò puo' portare a riflessioni molto affascinanti su fenomeni non facilmente spiegabili: il fatto che la scienza, talvolta, non riesca a dimostrare o comprendere certi "fenomeni"...non significa che essi non esistano...con tutte le implicazioni benigne/maligne che possono avere...

Riguardo al raffronto violino/sax...Stradivari, Guarnieri del Gesu' con la loro "dipartita"... portarono nella tomba anche i loro "segreti"...nonostante, accurate analisi scientifiche con i mezzi che attualmente possediamo, non si è riuscito a comprendere il segreto costruttivo di tali strumenti...
C'è da pensare che tali sapienti liutai conoscessero delle modalitÃ* "segrete" o antichissime per combinare legnami, resine ecc. per ottenere strumenti di qualitÃ* straordinaria e si potrebbe dire pressochè "eterni"...un po' come certi contadini, un tempo, raccontavano che certi liquori, vini, dolci, conserve ecc. venivano fatti con frutti raccolti ad un certo periodo dell'anno e talvolta addirittura ad un certo giorno ed a una certa ora e preparati secondo una "modalitÃ*" che se non rispettata...poteva compromettere la pregevolezza che rendeva unico il prodotto!

E chi ci dice...che per "analogie sincretiche" ciò non possa valere anche nella costruzione del ns. amato strumento?
Ovvero...c'è qualcuno che si è occupato di comprendere le proprietÃ* dei vari metalli...limiti e pregi...e di come questi interagiscano nelle varie "leghe"...comprendendo ciò che acquistano e ciò che perdono in termini di duttilitÃ*, risonanza, resistenza all'umiditÃ* ed ad altri fattori ambientali, d'uso e/o accidentali? Quali fattori "combinativi" o errori di "laboratorio" possono compromettere/esaltare le "qualitÃ*" di certe "leghe"? Cosa non è stato ancora provato?
Se lo stesso Adolphe Sax pare ritenesse che il materiale di costruzione non fosse la cosa piu' importante rispetto alla sezione del tubo...se è stato costruito anche il Grafton Plastic, oggi oggetto di culto per amatori...perchè non si è continuato a sperimentare con altre resine plastiche (pur non essendo un esperto...so che ne esistono un'infinitÃ*)? Ho la sensazione che l'uso di materiali pregiati (argento e oro in primis...che non sono mai puri...) serva solo a "gonfiare" i prezzi...
un po' come l'uso del petrolio che sta sconvolgendo l'economia mondiale (per non parlare della nostra...) quando, in realtÃ* le "alternative" ci sono...ma ragioni politiche-mercantili basate sul profitto vogliono altro...

Credo che ci vorranno sperimentazioni e ricerche che coinvolgano piu' soggetti, piu' generazioni, "intelligenze" con diverse competenze...per far luce su tanti "misteri"...come su altre possibilitÃ*...se con determinate frequenze, in certi casi, oggi si "distruggono" certi calcoli renali o biliari...se come è stato dimostrato vi sono frequenze che danneggiano l'organismo ed altre che lo rafforzano...se vi sono musiche che possono indurre psichicamente ad uno stato di trance o di meditazione...voglio credere che una sempre maggior consapevolezza a vari livelli del potere del suono non possa che accrescere la consapevolezza umana, il benessere e la crescita spirituale dell'intera UmanitÃ*!
Per ciò che concerne il sax o qualsiasi altro strumento...l'"alchimia del cuore" è superiore a qualsiasi "sfogamento"...o cambiamento particellare, molecolare, temporale o quello che vi pare...

Isaak76
13th July 2008, 11:52
Perle di Saggezza :yeah!)
Complementi "juggler" :bravo:

almartino
13th July 2008, 12:01
riflessioni interessanti juggler,
complimenti!!!

darionic
13th July 2008, 12:27
Veramente interessante!! :shock:
invece di spendere tutti quei soldi per gli armamenti dovrebbero spenderli prima per sfamare i 4/5 della popolazione mondiale che muore di fame :muro(((( e poi per ricerche di questo tipo ;)

juggler
13th July 2008, 23:47
Grazie! Molto gentili e generosi con le vs. attestazioni di stima...ricambio con sinceritÃ*!

Nous
12th October 2008, 21:12
non credo Simone volesse dire che c'è una mutazione atomica!

Nella polizza assicurativa che copre gli strumenti della banda c'è scritto che gli stessi non sono coperti contro la trasmutazione dell'atomo.. :lol:

Ctrl_alt_canc
12th October 2008, 21:41
bellissime considerazioni,ma a quanto dicono,non è solo marketing il sax fatto di materiali pregiati...chiedete a david! ( e al suo rampone)


hai fonti attendibili e consultabili per quella cosa dell'alfabeto? :BHO: mi interessa

juggler
13th October 2008, 00:36
Che si usino esclusivamente materiali pregiati è incontestabile...come lo è pure che non ci sono sperimentazioni sull'altro versante...e quindi un paragone non esiste...ma è una possibilitÃ* che non può essere esclusa a priori!

Riguardo alla tua curiositÃ*...considera che Hans Jenny era uno scienziato, ma anche un antroposofo...devi quindi dirigere le tue ricerche verso le teorie di Rudolf Steiner...i simboli e la cosmogonia su cui si basano le "culture mantriche"...l'origine e il significato del Mandala...le filosofie olistiche...la differenza fra le lingue antiche e quelle moderne... semiotica, linguistica, filosofia, matematica...è una ricerca complessa e interdisciplinare...serve curiositÃ*, pazienza e una grande dedizione!
In bocca al lupo!

juggler
13th October 2008, 00:53
A livello introduttivo, posso segnalarti 2 testi:

HAZRAT INAYAT KHAN - IL MISTICISMO DEL SUONO - Ed. Mediterranee - 1994

DANIEL LEVY - EUFONIA, IL SUONO DELLA VITA - Ed. Cassiopea - 1986 (quest'ultimo meraviglioso testo, non so se è ancora in qualche modo reperibile...)

Nous
13th October 2008, 12:21
Il mio libro definisce la sfogatura come la rimozione (più o meno naturale) della laccatura dai punti dove questa impedisce alla lastra di vibrare liberamente. Immagino che in effetti con gli anni le vibrazioni dello strumento producano, dove sono maggiori, delle modificazioni anche impercettibili alla laccatura.

Ne consegue che un sax slaccato è automaticamente sfogato :saputello:

Il Fumatore di Sax
13th October 2008, 18:59
Confermo! :saputello
Il mio Mark è stato slaccato di recente e con tecnica superba, adesso ha degli armonici che non mi immaginavo neppure! :shock: :yeah!)
Difatti lo dico sempre: per me il mio Mark VI è sprecato... :zizizi))

Isaak76
13th October 2008, 19:09
Il mio libro definisce la sfogatura come la rimozione (più o meno naturale) della laccatura dai punti dove questa impedisce alla lastra di vibrare liberamente.Li potremmo chiamare semplicemente "Nodi di Congiunzione".
Comunque nonostante la tecnologia avanzi e creino Laccature pempre più elastiche, penso proprio che non arriveranno mai allo stesso livello di uno strumento slaccato (mai :BHO: .... per lo meno per ora :D ).


Il mio Mark è stato slaccato di recente e con tecnica superba, adesso ha degli armonici che non mi immaginavo neppure! :shock: :yeah!)
Difatti lo dico sempre: per me il mio Mark VI è sprecato...Eppure io mi continuo a chiedere, ma un Sax slaccato non si deteriora più in fretta? :BHO:

almartino
13th October 2008, 19:14
Il mio Mark è stato slaccato di recente e con tecnica superba, adesso ha degli armonici che non mi immaginavo neppure! :shock: :yeah!)
Difatti lo dico sempre: per me il mio Mark VI è sprecato...
Eppure io mi continuo a chiedere, ma un Sax slaccato non si deteriora più in fretta? :BHO:
certo che si deteriora prima, ma in condizioni normali di utilizzo ed ambientali parliamo di secoli... ;)

Il Fumatore di Sax
13th October 2008, 19:16
Se però lo si utilizza come sputacchiera, clava, bacchettona per la batteria, grattaschiena o mestolo, un mio amico mi ha detto che dura di meno. :BHO:

Isaak76
13th October 2008, 19:20
certo che si deteriora prima, ma in condizioni normali di utilizzo ed ambientali parliamo di secoli... ;)Ah!!! così tanto :shock:
e io che mi facevo dei complessi per delle macchie di usura sull'Alto :D

Il Fumatore di Sax
13th October 2008, 19:24
Beh, ovvio che se fai lo zozzone e non lo pulisci (nè asciughi! :ehno: ) mai, quello che ti ricondurrÃ* sulla via della pulizia non sarÃ* la paura che si deteriori ma la decenza! :lol: :lol:

Sax O' Phone
13th October 2008, 19:45
...
Difatti lo dico sempre: per me il mio Mark VI è sprecato... :zizizi))
Va bene, allora se me lo porti tu, magari in cambio ti do il mio SA 80 II, che non mi merito! :ghigno:

Isaak76
13th October 2008, 19:48
Beh, ovvio che se fai lo zozzone e non lo pulisci (nè asciughi!) mai, quello che ti ricondurrÃ* sulla via della pulizia non sarÃ* la paura che si deteriori ma la decenza! :lol: No No, il mio Sax lo curo più della mia Persona :lol:
Ogni volta che finisco di usarlo, lo pulisco per bene, asciugo i tamponi, uso i guanti per non lasciare impronte digitali (lo faccio per depistare gli inquirenti) e poi lo ripongo nella Vaschetta :lol:

Il Fumatore di Sax
13th October 2008, 19:55
Va bene, allora se me lo porti tu, magari in cambio ti do il mio SA 80 II, che non mi merito! :ghigno:
Eh, ma mi sa che non mi merito manco quello! Magari un Comet... Mah... Modello Fermacarte... :ghigno:

Nous
13th October 2008, 19:56
Non è che ... come dire ... siete OT?
Caspita, non si riesce a mantenere UN topic pulito :mha...:

Il Fumatore di Sax
13th October 2008, 19:58
Eh, qui casca il Nous! Perchè dal mio post riapro la discussione IT con un trucco da maestro dicendo: "Ma secondo voi, un Comet vale la pena di sfogarlo?". :lol: :lol:

Isaak76
13th October 2008, 19:59
Come????? Affogarlo????? :lol: :lol: :lol:

Il Fumatore di Sax
13th October 2008, 20:03
Massì!!! Affogarlo!!!! :lol: :lol:

PallaDiCannone
13th October 2008, 20:47
Confermo! :saputello
Il mio Mark è stato slaccato di recente e con tecnica superba, adesso ha degli armonici che non mi immaginavo neppure! :shock: :yeah!)
Difatti lo dico sempre: per me il mio Mark VI è sprecato... :zizizi))

Se vuoi te lo prendo io :saputello :saputello
:lol: :lol: :lol:

Il Fumatore di Sax
14th October 2008, 10:14
Shhh! Shhhhh! L'ho tenuto in tema, non divagate! Ricordate: commentando un OT create voi stessi un OT nell'OT! :\\:

15th October 2008, 00:10
Parlo per esperienza professionale e per gli studi che ho fatto.
In realtÃ* tutti i metalli sono soggetti ad alterazioni con il passare degli anni.
Queste alterazioni sono dovute principalmente all' ossidazione che tutti i metalli subiscono e al successivo processo di passivizzazione.
Cercherò di essere breve.
Un qualsiasi metallo subisce ossidazione, inox compreso, quello che poi interrompe il processo di ossidazione è il fenomeno dela passivizzazione.
Nell' inox ad esempio questo processo è rapidissimo, motivo per il quale l' inox è appunto inossidabile.
L'ossidazione cambia le caratteristiche meccaniche di tutti i materiali, compreso l' ottone e tutte le sue leghe, compresi i comportamenti che si possono ricondurre alla meccanica delle vibrazioni che è l' argomento che ci interessa di più.
L' esempio è una corda di chitarra in metallo, se suoniamo sulla stessa chitarra un mi cantino nuovo di zecca avrÃ* un suono squillante, mentre se ne suoniamo uno vecchio ed arruginito, il suonorisulterÃ*molto diverso, di solito meno squillante e meno sostenuto.
Non è solo l'aria a far ossidare un metallo, nel nostro caso anche la saliva, il sudore delle nostre mani, le sostanze acide che depositiamosullo strumento quando lo tocchiamo, le caratteristiche ambientali etc. etc.
Quindi questa ossidazione fa vibrare il metallo differentemente da quando era nuovo.
Oltre a questo, e qui entra in gioco la meccanica delle vibrazioni, si creano delle corsie preferenziali per le vibrazioni appunto, cioè delle zone dove le vibrazioni si trasmettono più agevolmente che in altre, queste zoni sono a densitÃ* di ossidazione diversa dalle altre e non sono tutte della stessa densitÃ*.
Per capirci è come se lo strato di ossido è in alcune zone più sottile ed in altre più spesso.
E questo succede soltanto suonando lo strumento, aprendo così questa sorta di corsie preferenziali.
Naturalmente tutto il corpo metallico vibra ma a fequenze diverse da zona a zona, variando quindi la produzione di armonici e di conseguenza il timbro di ogni strumento.
Da queste cose si intuisce perchè la laccatura è importantissima per le caratteristiche timbriche di un sax.
A seconda del materiale e dello spessore variano infatti le caratteristiche di uno strumento.
Spero di essere stato utile.
A presto.

just
15th October 2008, 01:06
Non posso condividere perchè non sono un esperto in materia
Dico però che è assolutamente interessante
Se così fosse il mio strumento, con tutta la saliva che ci lascio scendere, si è giÃ* ossidato con gli stessi tempi dell'acciao :ghigno:

Fabrysax
12th August 2009, 15:06
Ottimo argomento,resto comunque dell'idea che i miglioramenti che può avere uno strumento con gli anni in fatto di "sfogatura" non sono così rilevanti,si evidentemente qualcosa succede al canneggio per via dell'ossidazione di cui parlava il collega ma in fondo se uno strumento suona bene dopo 50 anni mi viene da pensare che quello stesso suonava bene anche da nuovo,non vi pare?
Sono convinto che il mark VI suonava bene anche da nuovo,solo che quasi nessuno di noi ha suonato un mark appena uscito di fabbrica per una questione temporale e non ci sono termini concreti di paragone.
Ma poi questi mark VI sono davvero i migliori sax in assoluto?????Accidenti ma dopo 50 anni la tecnologia non riescie a superarli?Iniziano a starmi antipatici questi Selmer vintage....anche perchè non posso permettermene uno! :lol:

Ciao da Fabry

docmax
12th August 2009, 15:18
Sopravvalutati sicuro, buoni strumenti sicuro, i Mark VI sono il riferimento (specie dei jazzisti) ma i nuovi sax mettono in atto quello che molto dettagliatamente (tecnicamente lo sa solo massymylyano...) sono stati illustrati e che mi hanno convinto a provare nuovi sax e nuovi materiali... un professionista pilota secondo me guida bene anche la topolino ma un dilettante se lo si mette a guidare una vettura nuova con abs esp cambio automatico controllo trazione ecc ecc fa sempre bella figura!
L'effetto della sfogatura lo conosciamo bene: in definitiva è la messa a punto del sax che ovviamente sarÃ* tanto migliore quanto suonava bene in partenza (mamma mia che frase poco scontata mi è uscita!).

corvo50
18th August 2010, 20:00
non volendo avevo aperto un topic su questo argomento ,perchè questo mi era sfuggito.trascurando le migliorie del tempo che vengono ovviamente dall'esecutore,e le migliorie che vengono da aggiustamenti della meccanica,io ho sentito parlare(secondo me siamo a livello di stregoneria) del fatto che è proprio il metallo del sax che col tempo aquisisce timbro per cosi dire suonandoci, e, altra stregoneria, se è stato suonato da uno capace = timbro ottimo , da uno incapace =timbro scadente.teoria alquanto empirica ,non so come si possa dimostrare,se non con l'esperienza di tutti

phatenomore
18th August 2010, 21:45
Tempo fa ho visto una trasmissione su S.Accardo il quale affermava che nel suono del suo Stradivari riconosceva le sfumature del suono di molti dei suoi illustri possessori, prima di lui. Affermava infatti che il suono di uno strumento si modifica in funzione del modo in cui viene usato.

Io personalmente sono sempre stato scettico, però se lo dice Accardo... e comunque agli otorini l' ardua sentenza (Ciao Mad!)

corvo50
18th August 2010, 22:05
beh un violino lo posso capire è di legno e quello sente tutte le variazioni possibili(vedi ancia)ma un sax è di ottone ,si vede che anche il metallo ha un anima ???pero il mio sax sembra migliorato col tempo ,ma io non posso dire se dipende da come lo suono

mario
19th August 2010, 09:37
Se prendiamo anche un sax della "mutua" purchè sia a posto e lo diamo in mano a un califfo questo suonerÃ* bene (Parker suonava bene anche il famoso tubo della stufa,così si dice anche quì nel forum) poi le leggende è bello che ci siano ,danno colore e calore alla vita. :???:

P.S. mica tutti i vintage saranno stati suonati da professionisti ,la maggior parte saranno stati
bandisti o dilettanti anche stonati o poco capaci come me ,conclusione ,ti fai arrivare un vintage dall'america e sei convinto che suonerÃ* bene? ;)

corvo50
19th August 2010, 10:30
mah potremmo per considerazione empirica ,accettare la cosa visto che quasi tutte le cose che possediamo con l'uso si adattano ,migliorano la loro funzione,perchè non dovrebbe essere cosi anche per il sax ?chiaro che col tempo subentra poi anche un logorio , un consumo , che va ripristinato con la manutenzione,ma il suono non credo che consumi la lamiera del sax.E,visto che il metallo ,in teoria, dovrebbe poi aquistare maggiore capacitÃ* di vibrare e rispondere alle frequenze del suono,comincio a credere che la cosa non sia poi cosi campata in aria. bisognerebbe sentire piu pareri. facciamo un annuncio :CERCASI ULTERIORI PARERI SU QUESTO ARGOMENTO .

corvo50
19th August 2010, 10:32
Mario come sarebbe un califfo ?se non sbaglio era uno che aveva un harem :lol:

marco_palomar
30th November 2023, 23:18
Avevo aperto un post simile poi mi è stato giustamente fatto notare che esisteva già questa discussione mai ripresa da più di 13 anni.
Io onestamente non credo che con il tempo il bravo (o il cattivo) sassofonista crei dei cambiamenti nella struttura molecolare dell'ottone, né che il sassofono "ricordi" di essere stato suonato "tanto" e "bene" e neanche che il mio sax sia calante su alcune note perché è stato "sfogato male": mi assumo tutta la colpa. Sarebbero fenomeni che sfidano le leggi della fisica, oltre che la logica. Credo che, molto più banalmente, la "sfogatura" consista nel fatto che nel tempo cambiano il musicista, che si adatta allo strumento, e i tamponi (troppo duri appena usciti di fabbrica o dal riparatore, poi giusti per un lungo periodo, poi il logoramento nell'ultima parte della loro vita); credo che anche le meccaniche, i feltrini ecc. abbiano un periodo di funzionamento ottimale successivo al loro primo periodo di esercizio. Ma forse un riparatore (più che un sassofonista esperto) potrebbe insegnarmi qualcosa di nuovo.