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Visualizza Versione Completa : nuova recensione mr jobhopper su jazz convention



bb
17th October 2012, 15:06
Ciao, è stata pubblicata su jazz convention una nuova recensione del mio disco "mr. jobhopper" scritta da Adam D'Amato.
Se volete ascoltare dei samples di brani potete andare sul mio sito www.fabriziodalisera.com (http://www.fabriziodalisera.com) , dove tra l'altro potete tovare le recensioni di Max Ionata, Emanuele Cisi, All about jazz ed altro.

"I primi due brani di Mr. Jobhopper - la veloce title track e la morbida ballad Second one - aprono il disco di esordio come leader per Fabrizio D'Alisera all'insegna dell'hardbop. Coordinate stilistiche precise per un lavoro tutto sommato coerente e suonato con buona disposizione da una formazione decisamente amalgamata. Elementi divergenti da questa linea, infatti, sono portati dalla funkeggiante Rubber groove, dalle atmosfere seventies, e dalla presenza del Fender Rhodes in Night Journey e Indach song in strutture peraltro del tutto in linea con il resto del disco. Se nel primo caso si può immaginare la voglia di mostrare la padronanza di un aspetto ulteriore del linguaggio jazzistico, nel secondo viene messa in luce l'intenzione di arricchire in maniera rispettosa quanto particolare lo spettro espressivo all'interno del genere.
Detto questo, Mr. Jobhopper è un lavoro che mantiene una concreta varietà di temi e spunti all'interno delle coordinate definite in partenza. La scelta di utilizzare due pianisti - Karim Blal, che utilizza sempre il pianoforte, e Martino Onorato artefice delle escursioni elettriche del quintetto - offre diverse possibilità alle scelte del leader. La disposizione della scaletta e gli accostamenti dei brani disegnano, poi, un viaggio nelle varie stagioni del jazz - dal bebop ai primi accenti modali - capace di accompagnare con garbo l'ascoltatore di traccia in traccia.
Il quintetto si disimpegna con buona proprietà di linguaggio all'interno del percorso tracciato da D'Alisera e affronta in maniera frontale i vari brani: in entrambe le sue formazioni, suona senza fronzoli inutili le composizioni del sassofonista e ne sviluppa in maniera asciutta e decisa i temi con assolo sempre organici e lineari."