Visualizza Versione Completa : Bocchino: Bari? Ottolink? Drake? JodyJazz? Meyer? Selmer?
Novecento
6th October 2012, 19:15
Ciao a tutti!!!!
Da qualche settimana ho preso un sax soprano.
Si tratta del L.A.Ripamonti V-Jazz Custom VI con cui mi trovo molto bene.
Ora vorrei sostituire il bocchino in dotazione.
Non so proprio come orientarmi.
Tra i nomi che ho sentito più frequentemente ci sono questi:
BARI HARD RUBBER
BARI DKOTA
OTTOLINK
DRAKE "SON OF SLANT"
JODY-JAZZ HR*
MEYER
SELMER
Mi potete dire quali sono le caratteristiche, i punti forti e deboli di ciascuno?
Sono tutti validi oppure c'è qualcosa assolutamente da evitare?
L'intenzione è di provarli, ma non so se è possibile e almeno così so già qualcosa...
Beefcake
6th October 2012, 19:36
Io di quelli citati ho:
- Selmer Super Session (tra l'altro in vendita) che dà al soprano un suono molto nasale
- il Bari, che è il più versatile. Suono molto rotondo. E' il classico becco da soprano, il più indicato per chi voglia suonare musica moderna o jazz.
- Il Drake Son of Slan che è quello che preferisco e che mi permette di gestire meglio intonazione e controllo sul volume, ma è anche dato dal fatto che è estremamente aperto. Ha un gran volume.
SteYani
6th October 2012, 19:51
Linea guida:
1) stabilire il budget per l'acquisto;
2) definire il suono che si cerca;
3) recarsi in negozio;
4) esporre le proprie esigenze al negoziante tenendo ANCHE conto e facendo presente al predetto negoziante quali sono le proprie capacità esecutorie (leggasi: non è il caso di prendere un becco iperaperto se si suona da 1 settimana...);
5) se possibile verifica sul campo (prova del becco).
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p.s.: ma il becco che hai usato per provare il sax che hai preso... che fine ha fatto? Mi pare che ci sia un problema metodologico qui...
Novecento
6th October 2012, 21:11
Grazie Beefcake e SteYani per le vostre risposte!!!
Quindi tra Bari e Drake quest'ultmo permette di gestire meglio intonazione e volume, buono a sapersi.
Riguardo alle linee guida, ora sono a metà tra il punto 2) e il punto 3).
Il suono che mi piace è quello di Brandford Marsalis e di Stefano Di Battista.
Ora, prima di recarmi in negozio, la consulenza "aiuto dei forumers" per non essere totalmente spiazzato in negozio.
La mia domanda non era sull'apertura (cerco un'apertura media) ma piuttosto sulla qualità del bocchino.
Quando suonavo il contralto sono passato quasi subito al Selmer e la qualità del suono è migliorata del 200%.
Prossimamente passerò al tuo punto 5). Vi terrò informati.
Risposta al ps:
Il becco che ho usato per provare il sax che ho preso è quello in dotazione, che è quello che sto usando attualmente.
Inoltre, quel giorno ho provato anche il JodyJazz che è rimasto lì in negozio.
Se posso sapere, che cosa ti fa pensare a un problema metodologico?
tzadik
6th October 2012, 22:32
"Qualità di suono" (parlando di bocchini) è un termine che sento spesso nominare da gente che frequenta o ha frequentato il consevatorio.
Razionalmente, non vuole dire niente.
Si può misurare la qualità intrinseca materiale di un bocchino in maniera oggettiva andando a vedere come è realizzato, la qualità con cui è realizzato, la bontà del progetto...
Ma il bocchino alla fine è un mezzo che ha il fine di generare suono... quindi la "qualità" di quello che genera è cosa totalmente soggettiva.
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Se l'obiettivo è quello di fare un acquisto ragionato bisogna tenere conto di alcune cose:
- capacità e limiti personali
- caratteristiche e limiti dello strumento che hai
- cosa vuoi ottenere (tipo di suono/timbrica)
- un autovalutazione (possibilmente razionale) su quello che vuoi ottenere... se effettivamente riuscirai a ottenerlo soltanto con l'oggetto che hai intenzione di acquistare.
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L'acquisto in sé è l'ultimo dei problemi.
Se i punti sopra non sono chiari... ha ragione SteYani a dire che è un problema "metodologico".
L'esperienza, poi, aiuta per bisogna fissare certi punti prima.
phatenomore
6th October 2012, 22:39
Si può misurare la qualità intrinseca materiale di un bocchino in maniera oggettiva andando a vedere come è realizzato, la qualità con cui è realizzato, la bontà del progetto...
Ma il bocchino alla fine è un mezzo che ha il fine di generare suono... quindi la "qualità" di quello che genera è cosa totalmente soggettiva.
Ingegnere questa Sua affermazione mi sorprende: l' analisi di Fourier, per caso, formisce dati soggettivi? :lol:
Se proprio vogliamo, ogni individuo genera, con lo stesso bocchino, una forma d'onda diversa da quella di chiunque altro, ma la forma d'onda generata da un individuo ovvero la qualità del suono, per noi ingegneri è cosa oggettiva, misurabile scientificamente, o no? :smile:
phatenomore
6th October 2012, 22:41
(leggasi: non è il caso di prendere un becco iperaperto se si suona da 1 settimana...)
... ma neanche se si suona da 200 anni...
tzadik
6th October 2012, 23:39
Se proprio vogliamo, ogni individuo genera, con lo stesso bocchino, una forma d'onda diversa da quella di chiunque altro, ma la forma d'onda generata da un individuo ovvero la "qualità del suono", per noi ingegneri è cosa oggettiva, misurabile scientificamete, o no? :smile:Di misurare di "qualità" non me ne hanno mai parlato... :mha!(
Di misurare "quantità" si... alcune "quantità" del suono sono misurabili eccome... però come si fa a combinarle per definire una "qualità"... diventerebbe una cosa un po' filosofica. :D-:
Meglio il suono di Coltrane o quello di Liebman?
Meglio Bill Evans o Branford Marsalis?
(leggasi: non è il caso di prendere un becco iperaperto se si suona da 1 settimana...)
... ma neanche se si suona da 200 anni...
Non c'è nessuna relazione che dice "bocchino aperto = suono migliore"... però non c'è nemmeno nessuna relazione che dice "bocchino chiuso = suono migliore".
E quindi?
... e quindi meglio trovare il bocchino che funziona al meglio per "noi stessi"... con l'apertura che funziona al meglio per "noi stessi"
... e lasciare i dogmi al "residui" della seconda repubblica e ai preti.
Novecento
7th October 2012, 11:49
Per "qualità" non intendevo nel mio post la "bontà del materiale".
Per "qualità" non intendevo neanche il concetto di migliore/non migliore, molto soggettivo.
Per "qualità" intendevo la "descrizione del timbro" oppure della "facilità di emissione".
In questo senso mi è stato molto utile la risposta di Beefcake che dice:
Selmer: più nasale
Bari: più rotondo
Drake: più facilmente intonabile e voluminoso.
(indipendentemente dal fatto che persone diverse e in momenti diversi generano timbri diversi)
;-)
Se avete aggettivi da associare agli altri marchi, fate sapere.
Buon sax a tutti!!!!!
:saxxxx)))
tzadik
7th October 2012, 12:14
Per "qualità" intendevo la "descrizione del timbro" oppure della "facilità di emissione".Tanto valeva dire subito timbro.
Il suono finale lo fa la persona, con il suo modo di suonare... con quello quello strumento, con quel setup.
Quindi il setup è uno dei fattori che influenzano il suono e in molti casi non è nemmeno il fattore più rilevante.
---
È importante capire cosa serve complessivamente per generare un determinato suono... perchè cambiando solo il bocchino può anche cambiare poco. :zizizi))
Beefcake
7th October 2012, 13:22
(leggasi: non è il caso di prendere un becco iperaperto se si suona da 1 settimana...)
... ma neanche se si suona da 200 anni...
Su questo argomento se ne potrebbe discutere per anni... io dico il mio parere e spero che qualcuno me lo contesti, così arrivo anche io a rivedere quello di cui sono convinto. Da qualche mese mi sono dato alle aperture estreme, che sostanzialmente hanno due caratteristiche:
- richiedono una forza espiratoria maggiore ed anche un volume d'aria nell'unità di tempo superiore rispetto ad una apertura più ridotta
- richiedono un controllo sul suono maggiore, in quanto il range di intonazione può variare, di conseguenza con poca sensibilità sull'ancia è possibile essere calanti o crescenti
Sul primo punto starei addirittura pensando di indagarlo meglio. Cioè dimostrare se una buona capacità polmonare possa poi essere d'aiuto nell'utilizzo di un'imboccatura di apertura elevata. Nel mio caso sò di avere un volume polmonare elevato e credo che questo sia correlato. Sarebbe da verificare tramite apposite spirometrie se la funzione polmonare di sassofonisti sia correlabile al tipo di apertura utilizzata. Ma non mi dilungo sull'argomento.
Per quanto riguarda il secondo punto, sebbene all'inizio si possa dire "sei stonato" o "non riesco a gestire il suono", questo t'impone ad adattarti, a stare molto attento a come gli altri suonano, alla base che ti accompagna e di conseguenza si impari davvero a gestire il suono a proprio piacimento, alterandolo leggermente dove necessario (sostanzialmente alla ricerca dei glissati). Alla fine diventa una lama a doppio taglio, ma se si impara a gestire, è un grande vantaggio.
Di questo sono convinto.
phatenomore
7th October 2012, 14:01
Cioè dimostrare se una buona capacità polmonare possa poi essere d'aiuto nell'utilizzo di un'imboccatura di apertura elevata.
Se non hai una capacità polmonare adeguata NON riesci ad usare bocchini aperti (se non respirando in continuazione).
...si impari davvero a gestire il suono a proprio piacimento, alterandolo leggermente dove necessario (sostanzialmente alla ricerca dei glissati)
Domanda? Usi un bocchino aperto e NON stringi assolutamente oppure "la gestione del suono" di cui parli consiste nello stringere le labbra? Se è così, hai la prova lampante che, nei fatti, trasformi un bocchino aperto in uno chiuso sprecando energie che dovresti investire in altro.
My 2 cents.
Beefcake
7th October 2012, 14:12
Prova con un becco per tenore aperto a 100 e con uno a 130 a suonare solo il becco e verifica a che estensione arrivi. Lavorando con faringe+lingua+labbro ottieni con il becco più aperto delle grandi differenze. Nel mio caso nell'ordine di 1 tono e mezzo. Il preferisco il becco aperto.
phatenomore
7th October 2012, 14:14
Sì, ma non ho capito la tua risposta BC... Usi un bocchino aperto ed alla fine della sessione hai il labbro sfatto / segnato / dolorante?
Beefcake
7th October 2012, 14:26
No perchè dovrebbe? Assolutamente no. Anche dopo alcune ore.
Ovviamente uso ance più morbide.
re minore
7th October 2012, 14:33
Per quanto riguarda il secondo punto, sebbene all'inizio si possa dire "sei stonato" o "non riesco a gestire il suono", questo t'impone ad adattarti, a stare molto attento a come gli altri suonano, alla base che ti accompagna e di conseguenza si impari davvero a gestire il suono a proprio piacimento, alterandolo leggermente dove necessario (sostanzialmente alla ricerca dei glissati). Alla fine diventa una lama a doppio taglio, ma se si impara a gestire, è un grande vantaggio. Di questo sono convinto.
Mi sembra molto convincente :bravo: Ci faccio un pensiero anche io :D-:
Beefcake
7th October 2012, 14:34
Simone Borgianni si prepari ad aprire le imboccature degli iscritti al forum!! :lol:
Il_dario
7th October 2012, 14:39
Poi alla fine di tutto : materiali, camere , aperture , durezza ance e predisposizione al suono. esiste sempre la possibilità di passare alla GAM... Vai in negozio o sul mercatino.. Prendi un becco qualsiasi, che non ti faccia svenare e con cui ti trovi e lo prendi!
Potrebbe essere il tuo becco della vita sul soprano oppure durare qualche tempo!
Poi lo cambi o lo affianchi con un altro di pari caratteristiche ( che non ti faccia svenare intendo) .. Fra qualche anno o sarai talmente affezionato a tuo primo bocchino che non lo cambieresti cn nulla o avrai nel cassetto una infinità di becchi più o meno suonati ed una esperienza di suono emesso considervole !
In un modo o nell'altro sarai un buon saxofonista :D
red
7th October 2012, 16:11
..e compra e rivendi compra e rivendi alimenterai la sana GAM di tanti altri tuoi colleghi! :ghigno:
SalVac85
7th October 2012, 16:31
Ciao novecento, dell'elenco dei bocchini che hai elencato posso dirti le mie impressioni, almeno su quelli che ho provato:
Premessa: a me sul soprano piacciono i suoni piuttosto chiari e nasali.
BARI HARD RUBBER - li odio, suono veramente impersonale, ne funziona 1 su 10
OTTOLINK - penso che parli del Tone Edge, peggio ancora dei Bari, qui ne funziona 1 su 1000. Penso anche che una camera troppo larga sul soprano sia controproducente perchè rende il registro acuto esile nonchè difficile da raggiungere
JODY-JAZZ HR* - gran bella imboccatura, facile e potente..... troppo potente!
MEYER - ne ho provato solo uno, un 7, e mi fece una buonissima impressione, suono medio-scuro
SELMER - se parliamo degli S80 - S90 non posso esprimermi perchè questi bocchini non sono mai riuscito letteralmente a farli suonare (penso che sia un mio limite :mha!( ) se invece parliamo del Super Session per me è ottimo, suono chiaro (ma non troppo) nasale ma morbido, ne ho avuti tre e tutti e tre andavano benissimo
Ti consiglierei di provare, se ne hai la possibilità, sia i Vandoren V16 (per un suono moderno) ma soprattutto i Lakey, meglio un 6* perchè è molto facile e funzionale come bocchino, suono molto versatile, a me fece un'ottima impressione
Ripeto, queste sono solo le mie impressioni personali
Spero di esserti stato d'aiuto ;)
fabioevans
2nd November 2012, 09:36
Evita l'ottolink HR nella maniera più assoluta....!
Quoto pienamente Salvac 85!
Per farti degli esempi, l'ho provato (ed era stato pure ritoccato e migliorato da un noto refacer) su 3 soprani, regolati a perfezione ed in alcune note era stonato, persino su un Super Bal Act. selmer .
Vai nella sezione i miei files c’è proprio un forumista che si ostina a suonarlo - ottolink HR 8 - sul rampone saxello con risultati pessimi (ance la voz), che imputa a fattori diversi….
L'S 80 è eccezionale come intonazione, magari ne prendi uno un po più aperto e vai alla grande, il super session era meno intonato dell' s 80, almeno quei due che ho provato (lett. H e J), però aveva un suono più proiettato.
Tutto quello che ti sto scrivendo vale nell’immediatezza, senza correggere troppi eventuali errori col labbro.
C’è gente che suona i Vecchi Rampone degli anni 70 e riesce a tenerli intonati con setup assurdi, quindi tutto è fattibile e perfettibile secondo me…
Mi sento di consigliarti di non prenderlo troppo chiuso il becco, perché se no poi lo dovrai cambiare, prova ad impostarti già con un apertura media (.66 o .68).
Questa è la mia esperienza pratica, ma mi sento di dirti prova e sperimenta, :saxxxx))) non c’è altro modo.
David Brutti
2nd November 2012, 15:56
Due annotazioni: gli Otto Link moderni non sono assolutamente a camera larga: hanno piuttosto una camera tonda medio-piccola (simile a quella dei soloist).
Concordo sul fatto che "di fabbrica" siano tagliati letteralmente con una roncola da potatura e rifiniti col lanciafiamme. Però se accuratamente sistemati (tipo dal Doc) sono dei becchi fantastici soprattutto se ci si avvicina al soprano per la prima volta.
Io stesso ne ho utilizzato uno per tanti anni, poi sono passato a un Early Babbitt (camera simile a quella dei precedenti ma leggero roll over in punta che da più proiezione e facilità).
Per quel che riguarda i becchi a camera larga sono a mio parere il top sul soprano (infatti suono con un Link Slant 10*) MA ci si deve arrivare per gradi in quanto la camera larga non frappone ostacoli tra te e il sax, di conseguenza se non hai le idee ultrachiare sul da farsi può uscire fuori un disastro sia per quel che riguarda l'intonazione sia per quel che riguarda attacco e omogeneità.
Per quel che riguarda le camere quadrate tipo S-80, io non le sopporto: ora, è vero che facilitano di molto emissione e intonazione, ma il suono risulta estremamente inscatolato. Inoltre col fatto che becchi del genere suonano anche smoccolandoci dal naso, a mio parere tendono a far impigrire chi li usa. Queste ovviamente sono mie considerazioni in risposta alla domanda "cosa mi consigliate per iniziare", poi ci sono musicisti che con l'S-80 si trovano (molti di area "classica" pochi francamente di area jazz).
Il bari non lo sopporto nemmeno io, non riesco a capire perchè sia così stra-consigliato: ne ho provati diversi a più riprese e mi sono sembrati sempre dei tappi.
Sull'apertura disquisisco il meno possibile in quanto è un fatto più soggettivo che altro. Ti dico solo che il soprano è una bestiaccia, non andare su roba troppo aperta per iniziare ma nemmeno estremamente chiusa. Se vai di Otto Link, tieniti tra un 6 e un 7* 8 al massimo.
Un'ultima cosa poi taccio per sempre: inutile cercare un'oggettività su un campo in cui il soggettivo la fa da padrone in quanto le "casistiche" vengono puntualmente smentite (e non sto a elencarle per brevità). Direi che la cosa migliore quando uno chiede un consiglio sul setup o su uno strumento è riportare la propria esperienza e le proprie idee senza la pretesa che quest'ultime siano dei "dogmi scientificamente dimostrati".
fabioevans
2nd November 2012, 20:37
Quoto David, e che ben vengano i consigli di chi come te ha una grande esperienza.
Il mio post era indirizzato a far evitare l' ottolink tone edge, credo moderno....non ho mai provato uno slant o l'equivalente della drake, ma lo farò, ne sento parlare molto bene.
Io sono alle prime armi sul soprano e mi sono sentito di dare questo consiglio, perchè per iniziare lo ritengo un buon becco, facile da controllare,come molti professionisti.
Il campo è davvero soggettivo quindi.....a lui la scelta.
P.s. Il link che avevo provato è peraltro di un amico che abbiamo in comune.....quello del sax basso.
red
3rd November 2012, 17:09
dico la mia che, soprattutto in questo caso, vale molto poco. da pochissimo sto starnazzando dentro al soprano e ho provato qualcosina in termini di becchi e sax....ho scelto come becco personale un Bari hr 66 e mi ci trovo benissimo: intonato, spontaneo e molto neutro (per me è un pregio, poi tutto è soggettivo). dipende da cosa cerchi: io cercavo la facilità (essendo alle prime armi col sop.) e la neutralità del suono (no suono nasale) e col Bari ho fatto bingo! ho provato anche un lar, un s80 e un jody jazz esp....preferisco il Bari a tutti questi menzionati! ;)
gil68
4th November 2012, 16:45
dico la mia che, soprattutto in questo caso, vale molto poco. da pochissimo sto starnazzando dentro al soprano e ho provato qualcosina in termini di becchi e sax...
Che marca e tipo di soprano hai preso? :BHO:
red
5th November 2012, 02:00
ancora nessuno...ho provato tre soprani: yamaha 475, m&g vintage e ripamonti old vintage. tutti e 3 appartengono a dei colleghi di banda...diciamo che sto provando il maggior numero di soprani possibile per farmi un'idea. per ora ho preso solo il becco! :ghigno:
Novecento
3rd December 2012, 21:48
Ho preso il Drake Son of Slant apertura 8.
Grazie a tutti per i vostri interventi!
Novecento
8th December 2012, 14:51
alla fine, provandone tanti, ho optato per il Drake Son of Slant apertura 8.
Grazie a tutti per la partecipazione!
bb
13th December 2012, 15:54
La Qualità non è data solo dalla bontà del materiale, ma soprattutto dall'accuratezza costruttiva interna.
Tra i becchi che hai citato il mio favorito è l'ottolink, se ne trovi uno ben riuscito ha un timbro scuro e pastoso che io apprezzo sul soprano.
Il selmer super session è anch'esso un buon becco, ma piu' chiaro e tagliente, decisamente moderno come sonorità.
Dei drake ne parlano tutti bene, ma io non li conosco, i bari sono molto utilizzati, ma personalmente non mi hanno mai dato un "buon feeling".
Sul mio sito se ti interessa trovi la recensione di un ottolink tone edge 8*
http://www.fabriziodalisera.com/index.p ... 64&lang=it (http://www.fabriziodalisera.com/index.php?option=com_k2&view=item&id=4:recensione-sax-soprano-sequoia-lemon&Itemid=64&lang=it)
Ciao, buona scelta!
Novecento
17th December 2012, 13:04
grazie fabrizio!
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