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Visualizza Versione Completa : Addio a Athos Bergamini



Alessio Beatrice
7th September 2012, 17:54
E' morto un sideman, un orchestrale capofila, uno di quelli capaci d'attirare valanghe d'applausi, ma anche di incutere timore e soggezione in chi si trovava a suonare al suo fianco. Il sassofonista Athos Bergamini s'è spento l'altra notte all'arcispedale Santa Maria Nuova all'età di 85 anni.
Con lui se ne va un pezzo della cultura della seconda metà del Novecento, quando la musica dal vivo aveva uno spazio e una rilevanza oggi inimmaginabili. Il direttore Vanni Catellani, che lo ebbe con sè per molte stagioni, non ha dubbi: «Era un grande musicista, un virtuoso del sassofono molto ammirato e ricercato, che s'è esibito nei teatri, nei locali da ballo e negli studi televisivi in Italia e all'estero come elemento di punta di complessi strumentali molto affermati e applauditi». L'astro di Bergamini era spuntato nel dopoguerra, la stagione d'oro della musica popolare, che subì a un certo punto l'influenza del jazz importato dall'America, dando luogo a nuovi stili caratterizzati dalla ritmicità. «Il jazz - sottolinea Catellani - era il genere da lui prediletto, nel quale diede il meglio di sè. Nel 1962 si tenne al teatro Municipale la prima rassegna nazionale di jazz spettacolo. In quell'occasione formai una big band, della quale Bergamini era il primo sassofono contralto. Ci misurammo con Chet Baker e il suo ensemble, con il sestetto di Basso e Valdambrini, con Dino Piana e con il gruppo di Franco Cerri». Bergamini, nato a Casoni di Luzzara nel 1926, da ragazzo si era trasferito a Reggio. Bebuttò in città con la Symphony Orchestra di Carlo Torelli. Allora nella nostra regione, ma anche nel resto della penisola, la gioventù amava assieparsi in innumerevoli balere, cinquantadue soltanto nella nostra provincia. Il valzer, la polka, il tango, poi il boogie-wwogie, il rock and roll e i ritmi lenti fecero vorticare e saltare folle di giovani. Di lì veniva la maggior parte dei contratti per i musicisti. Anche Bergamini ne trasse una fonte di guadagno, che ben presto superò quella del suo primo mestiere, quello del saldatore. «Bergamini - ricorda Catellani - fece parte di diverse orchestre importanti. Lavorò con Iller e Dienno Pattacini, con il quartetto Star di Mario Campioli e con Henghel Gualdi, ma la maggior parte dell'attività la svolse con me. Si esibì in teatro con Carlo Dapporto, Walter Chiari, Renato Rascel, Tino Scotti e Alighiero Noschese. Nel 1972 fece l'ultima tournée con le sorelle Kessler e Paolo Villaggio. Diede il suo contributo alla commedia musicale "Giove in doppiopetto", con Carlo Dapporto e Delia Scala. Iniziò con la fisarmonica, poi passò alla tromba e, infine, al sassofono e al clarino. Continuò a suonare fino a due o tre anni fa». Athos Bergamini, che abitava in via Matilde di Canossa, lascia i figli Angela, Carlo e Luca. Il funerale si svolgerà domani. Alle 10 si terrà una funzione religiosa nella chiesa annessa all'obitorio del Santa Maria Nuova. Quindi la salma verrà trasportata per la cremazione al cimitero di Coviolo.
Luciano Salsi

ErikBanjo
9th September 2012, 15:22
Quoto in pieno! :bravo: