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Visualizza Versione Completa : modo di imboccare le note acute



Levin
17th July 2012, 21:52
Ciao a tutti,
volevo chedervi se e come cambia il vostro modo di imboccare quando fare note acute dal re della terza ottava in poi. Ho notato che in qualche modo spostando l'imboccatura i suoni - a volte - riesco a produrli però ad esempio sono incapace di eseguire un mi alto attaccado la nota da sola (se faccio la scala mi viene). Volevo capire cosa cambia nella posizione fisica, si c'è una regola empirica generale o se ogniuno trova il suo modo particolare.

Grazie a tutti
Levin

~Torque~
18th July 2012, 10:57
Ciò che cambia maggiormente è la nostra emissione nel fare quelle note... anche mentre le fai in scala dai una pressione maggiore a queste note! La tecnica classica vorrebbe tenere invariata o quasi l'impostazione della bocca e far incidere tutto sulla nostra emissione... in genere sarebbe un qualcosa che non fa male imparare neppure a chi non è di stampo classico... è un qualcosa in più che aiuta!

Comunque almeno io imboccando più in punta il becco riesco a controllare più facilmente le note del terzo registro

fcoltrane
18th July 2012, 12:12
fino agli anni 60 si notavano sassofonisti che sembravano ruminare ed il suono ne risentiva di conseguenza .
oggi la tecnica sassofonistica si è evoluta e si basa sostanzialmente sul funzionamento dell'apparato della laringe con una emissione costante.
in pratica unica emissione , unica stretta (morso labbro) , unico modo di imboccare, articolare questo benedetto apparato.
flessibilità del modo di imboccare , movimenti del labbro , diverse emissioni interferiscono sul suono e se diventano prevalenti inibiscono il controllo dell'apparato.

è chiaro poi che se si riesce a controllare l'apparato della laringe e ad articolare tutte gli altri aspetti possono essere utilizzati per sfumature ulteriori.
in fase di studio quindi : unica emissione (addominale diaframmatica) unico modo si imboccare prestando attenzione che la direzione dell'aria sia univoca senza dispersioni e costante, unica stretta della mascella e del labbro.
infine per il labbro: il labbro non deve operare muovendosi.
nel senso che i micromovimenti se ci sono devono dipendere non dal controllo muscolare ma dalla aria che opera.
ricordo come fosse oggi S Coleman gestire in un solo 5 ottave e dall'esterno il viso ed il labbro apparivano immutati

Sansu
18th July 2012, 14:11
Io sposto leggermente il mento in avanti solo sul fa#, per le altre note cambio solo l'emissione.

Sansu
18th July 2012, 14:12
Io sposto leggermente il mento in avanti solo sul fa#, per le altre note aumento soltanto la pressione dell'aria.




[Mi ha postato 2 volte lo stesso messaggio :muro(((( ]

fcoltrane
18th July 2012, 14:49
concettualmente è un disperdere energie.
un solo modo di tenere il bocchino ed una sola emissione ti consente di far lavorare l'apparato della laringe.
è noto che il suono lo si può produrre in molti modi.
basti pensare alla infinite combinazioni di labbro ,stretta, movimenti della mascella del flusso di aria ecc..
ma se si impara a controllare l'apparato della laringe mantenendo costanti tutti gli altri elementi il controllo sarà davvero totale.
basti pensare che considerando un solo elemento l'aria la si può controllare (in relazione a pressione e quantità) sia con addominali diaframma ma anche con apparato della laringe e tutto ciò che si trova collegato (lingua ecc).
per non parlare della direzione , della possibile dispersione dell'uscita ecc..
una emissione costante prescindendo dal registro evita molti dei problemi collegati e consente di dedicarsi solo al controllo dell'apparato della laringe.
si parte da intervalli relativamente agevoli (mezzo tono) e via via si sale , una due tre ottave ecc....