Marco Bertozzi
16th June 2012, 10:56
Ciao,
mi chiamo Marco e vivo a L'Aquila.
Trentacinque anni fa, quando ne avevo 20 e vivevo a Bologna, con i risparmi del mio primo lavoro ho comprato un alto Grassi (a giudicare dalla guida di Manlio Mannisi, dev'essere uno "Standard MkIII" non Giava), ma a causa delle comuni vicende della vita, e malgrado l'iniziale entusiasmo, l'ho dovuto riporre nella sua custodia, dove ha dormito per decenni.
Un paio di mesi fa il concatenarsi degli eventi mi ha spinto a rovistare nello sgabuzzino, e da lì è emersa la vecchia custodia, piuttosto male in arnese. La apro con apprensione, ma all'apparenza lo strumento non è poi così mal messo: un po' di patina, rimossa con un panno asciutto, la placcatura intatta, a parte due punticini, e molle e tamponi "quasi" in ordine. Certo, avrà bisogno di una revisionata, perché il chiver sfiata, e forse c'è qualche altra perdituccia - come non perdonarlo -, ma, per Giove, è bastata un'ancia nuova e l'amico suona, oh, come suona!
E' da un mesetto che mi esercito un'oretta tutti i giorni, con grande soddisfazione, anche perché il timbro di questo vecchio Grassi mi piace moltissimo: forse l'età gli ha donato un che di sabbioso e rauco, come di chi ha speso una vita fra alcol e tabacco, e questo me lo fa amare anche di più. Appena ne avrò l'occasione, lo farò rimettere in sesto, ma già sto in ansia pensando a quanto tempo dovrò restarne senza.
Ringrazio lo staff per aver reso possibile la lettura delle discussioni del forum anche senza esserne membro.
Ora ci sono anch'io.
:ghigno:
Marco
mi chiamo Marco e vivo a L'Aquila.
Trentacinque anni fa, quando ne avevo 20 e vivevo a Bologna, con i risparmi del mio primo lavoro ho comprato un alto Grassi (a giudicare dalla guida di Manlio Mannisi, dev'essere uno "Standard MkIII" non Giava), ma a causa delle comuni vicende della vita, e malgrado l'iniziale entusiasmo, l'ho dovuto riporre nella sua custodia, dove ha dormito per decenni.
Un paio di mesi fa il concatenarsi degli eventi mi ha spinto a rovistare nello sgabuzzino, e da lì è emersa la vecchia custodia, piuttosto male in arnese. La apro con apprensione, ma all'apparenza lo strumento non è poi così mal messo: un po' di patina, rimossa con un panno asciutto, la placcatura intatta, a parte due punticini, e molle e tamponi "quasi" in ordine. Certo, avrà bisogno di una revisionata, perché il chiver sfiata, e forse c'è qualche altra perdituccia - come non perdonarlo -, ma, per Giove, è bastata un'ancia nuova e l'amico suona, oh, come suona!
E' da un mesetto che mi esercito un'oretta tutti i giorni, con grande soddisfazione, anche perché il timbro di questo vecchio Grassi mi piace moltissimo: forse l'età gli ha donato un che di sabbioso e rauco, come di chi ha speso una vita fra alcol e tabacco, e questo me lo fa amare anche di più. Appena ne avrò l'occasione, lo farò rimettere in sesto, ma già sto in ansia pensando a quanto tempo dovrò restarne senza.
Ringrazio lo staff per aver reso possibile la lettura delle discussioni del forum anche senza esserne membro.
Ora ci sono anch'io.
:ghigno:
Marco