Visualizza Versione Completa : Chu Berry del 1926: meccanica ostica?
dearchrists
11th May 2012, 15:11
Ciao ragazzi! Cosa ne pensate del tenore chu berry con il suo bel grosso suonone? E più nello specifico degli chu 166xxx (1926)?
Hanno una meccanica veramente tanto ostica? Molto diversa dal 10M?
Grazie perchè risolvete sempre i miei dubbi :)
Federico
11th May 2012, 16:07
La meccanica è solo questione di abitudine, logicamente se hai le mani piccole, starai molto scomodo. Il 10M ha le meccaniche più comode rispetto al Chu
fabioevans
11th May 2012, 17:57
Quoto Federico, anche se è vero che tutto è perfettibile, con un buon tecnico.
Io posseggo un Chu transitional ed ha un 'ottima meccanica, non al livello del 10M (che ha il plateau più comodo, avendo un rollino in più sul passaggio B-Bb e sul C#-Bb) - ovviamente è inferiore rispetto ai selmer, perché più semplice, ma con un po di esercizio. :ghigno:
la differenza tra il mio ed uno del 26 è sicuramente la chiave laterale del E alto, che è più ergonomica (arcuata) rispetto al modello vecchio (piatta).
Probabilmente, potresti trovare difficoltà nel Bb (preso con l'indice sx) perché la chiave è molto distante, ma dipende dal modello (ne ho provati 4-5) e stranamente sui più vecchi mi sono trovato meglio... :mha!
Secondo me dipende da quanta dedizione hai per lo strumento e quanto puoi studiare. :-leggi-:
Saluti.
dearchrists
11th May 2012, 19:20
Grazie ^^ ma cambia anche il timbro da argento a laccatura normale? O è solo questione estetica?
Alessio Beatrice
11th May 2012, 19:23
Titoli chiari, grazie. ;)
zkalima
11th May 2012, 20:54
Normalmente l'argentatura lascia vibrare la lastra meglio della laccatura, che essendo una resina applicata è una massa isolante, anche se di spessore irrisorio.
Rosario Giordano
11th May 2012, 23:56
Quindi faccio bene a far placcare argento un alto MK VII? (scusate l'ot)
maurisax
12th May 2012, 10:56
Dopo 25 anni di Selmer SAII tenore ci ho messo un mese ad abituarmi al Conn Transitional.
La difficoltà che trovavo all'inizio era principalmente la posizione del sol# e secondariamente il Sib grave che però avevo risolto abbastanza presto premendo la parte della chiave corripondente al tasto del Selmer.
Il suono del Conn per il jazz lo trovo bellissimo (mentre trovo bello il suono del Selmer per la classica), tanto che ancor oggi, dopo qualche mese che lo suono, quando lo ripongo sul suo "trespolo" provo un senso di stupore e di gratitudine.
Se suoni jazz mi sento di consigliartelo, tieni presente però che io non sono nè un professionista nè un virtuoso per cui la meccanica meno agevole forse non mi ostacola perchè non faccio cose straordinarie. Ho avuto la sensazione, per esempio, che un professionista, dopo averlo provato ed apprezzato per il gran suono, avesse concluso che tutto sommato la meccanica del suo Mark VI lo agevolava parecchio.
alerar
12th May 2012, 15:17
Il mio insegnante alterna un mark VI a un conn new wonder ma la maggior parte del tempo suona quest'ultimo e l'ho sentito suonare cose assolutamente straordinarie anche dal punto di vista meccanico.
Probabilmente il Conn richiede un pò di adattamento a chi non è abituato a quella meccanica ma non credo che abbia limiti insormontabili ;)
Tblow
13th May 2012, 21:57
Quoto quanto detto da chi mi ha preceduto, per l'emissione (canneggggio largo) e per la meccanica ci vuole un po' di studio ma ci si abitua, forse potrebbero sorgere svantaggi se si deve eseguire passaggi estremamente difficili e/o veloci ma, almeno io, non ce la farei comunque ed in ogni caso si viene ripagati dal suono :saxxxx))) .
La matricola è buona, generalmente dal 150XXX in poi la qualità dei sax Conn ha acquistato la costanza che alle volte mancava nei prodotti precedenti
fcoltrane
13th May 2012, 22:14
la chiave del do diesis basso se come il transitional non è la stessa del sol diesis .
nel senso che non si può suonare con lo stesso tasto ma è necessario spostare le dita.
(nei sax moderni o anche nei mk6 non è così ).
la posizione delle chiavi è un po diversa più scomoda (rispetto ai modelli mk6 style)
il mio transitional poi si prende molta più aria (con quello che comporta in termini di suono) ma anche in relazione al setup ed alla fatica
fabioevans
13th May 2012, 23:03
lil mio transitional poi si prende molta più aria (con quello che comporta in termini di suono) ma anche in relazione al setup ed alla fatica
Il mio decisamente no :mha!(
ma hai controllato bene le chiusure? Il mio è ermetico e con un'emissione morbida come il burro....
Per il C# basso hai ragione, non c'è il ponticello, che però appesantirebbe anche la chiave.
Potrebbe essere comodo nei passaggi in chiave di C# (arpeggi/scale). Però credo che sia anche lì un discorso di abitudine, se si proviene da meccaniche moderne, manca - ma sui vintage spesso capitava nn ci fosse (ad esempio il mio Huller non lo aveva) - ovviamente i selmer si.
Comunque si può aggiungere...
fcoltrane
14th May 2012, 13:42
proprio per gli arpeggi è un po scomodo.
(con le meccaniche moderne è molto più semplice).
facevo riferimento alla quantità d'aria che è maggiore rispetto ad esempio al mk6.
una differenza analoga la riscontro ad esempio nei sax rampone.
non dipende da eventuali perdite ma probabilmente dl diverso canneggio.
per ottenere lo stesso risultato devo necessariamente adottare un setup meno impegnativo.
in rapporto al suono questo comporta un diverso punto di saturazione (alcuni armonici sono più equilibrati) ma non so se saprò rinunciare alle comodità del mk6.
ad oggi da quando ho il transitional suono quasi ininterrottamente con questo.
dearchrists
14th May 2012, 17:33
Ma fatemi capire, (giusto per continuare con l'OT) se il sax avesse le chiavi argentate/nichelate e il corpo di laccatura "normale" suonerebbe diverso da uno con chiavi e corpo uguali? O è solo la laccatura del corpo a fare la differenza?
Grazie
fcoltrane
14th May 2012, 19:13
per diteggiatura scomoda intendo posizione delle chiavi che rendono il movimento delle dita meno agevole: ad esempio il movimento che deve effettuarsi con il mignolo per suonare un arpeggio Bb basso Db in successione ecc.
questo comporta una difficoltà in più che può tradursi in irrigidimento ecc....
diverso è il discorso della dimensione del corpo del sax (diversa dimensione diversa la quantità d'aria per raggiungere il punto di saturazione).
la laccatura delle chiavi dal mio punto di vista influisce niente quella del corpo un po.
più rilevante la posizione dei cuscinetti e le relative chiavi .
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