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Visualizza Versione Completa : Esistono sax più o meno "veloci"?



juzam70
5th April 2012, 17:04
Ciao, avendo tra i vari strumenti, suonato anche la chitarra, nella quale esistevano delle chitarre cosiddette "veloci" , cioè con dei manici che agevolavano " tendenzialmente" l'esecuzione veloce delle note ( Fender strato o Ibanez ) per citare alcune case, oppure altre, con altro tipo di sonorità e caratteristiche ( tipo Gibson Les Paul) con manico leggermente più "lento". Esistono dei sax con meccaniche piu fluide rispetto ad altri, o con posizionamento particolare dei tasti, tali da essere considerati più "veloci" come tipo di sax ? Grazie Mille

Mad Mat
5th April 2012, 17:15
Nel forum avrai spesso letto che un certo sassofono ha "una buona meccanica".

Questa espressione indica che un sassofono ha una meccanica che facilità l'esecuzione di passaggi veloci in maniera fluida e precisa. Pertanto un sassofono con una buona meccanica può essere definito un "sax veloce".

Generalmente gli Yamaha sono considerati i sassofoni con la migliore meccanica, seguiti a brevissima distanza dai Selmer Mark VI, dai Selmer S.A. delle tre serie e dagli Yanagisawa.

Si tratta però di giudizi di massima. A seconda della forma e delle dimensioni della mano, sassofonisti diversi possono trovare "più veloci" sassofoni diversi.

phatenomore
5th April 2012, 19:36
Mio caro Amico e sempre esaustivo Mad, Tu sai quanto io ti abbia a cuore per il tuo modo equilibrato, per la tua capacità di dire solo quello che va detto, per la tua competenza e per le tue doti musicali (che proponi sempre in minore e senza spocchia).

Però:

stavolta sono un po' offeso perchè hai buttato il cuore oltre alla barricata. Hai risposto così, di getto, in merito alla velocità di un sax, senza chiedermi di scoprire cheddicon'eccarte.

Lo sai che è sempre risolutivo, no?

Mad Mat
5th April 2012, 19:42
E allora ripariamo al torto arrecato.

Annaré, chediccon'eccarte?

tzadik
5th April 2012, 19:52
L'ergonomia è una cosa del tutto soggettiva... anche se in alcuni casi meccaniche che permetto di mantenre dita/mano/polso/avambraccio "in linea" tendono a rendere lo strumento.

Esistono strumenti con una meccanica più o meno curata nell'assemblaggio... e più o meno veloce (nell'azionamento).
Considera però l'hardware (la meccanica) può essere "impostata" in diversi modi e quindi risultare più o meno fluida/veloce.
Tenendo conto di questa cosa (che il modo in cui lavora la meccanica può essere modificato, anche radicalmente)... spesso il discorso riduce a considerare l'ergonomia ed eventualmente l'action della meccanica, nella realtà il discoro è più complesso, perchè ci sono tante variabili, che si possono cambiare,

fcoltrane
5th April 2012, 20:02
posso solo aggiungere una considerazione che per molti sarà superflua ma io la faccio comunque. :lol:
posto che stiamo discutendo di uno strumento a fiato a differenza della chitarra, un elemento rilevantissimo è l'emissione combinata con l'altezza della meccanica.
(emissione intesa non solo come produzione del suono ma anche in relazione a sforzo e rigidità)

è chiaro che se fosse uno strumento dove l'emissione non influisce l'unico dato rilevante sarebbe la velocità con la quale le chiavi si chiudono o aprono.
(quindi più corta è la corsa meglio è)


in questo caso invece l'emissione interferisce in maniera rilevante per la produzione del suono.
quindi è necessario operare una scelta in relazione all'altezza della corsa delle chiavi al setup e alla propria emissione.

due esempi : Brecker usava un mk6 con una apertura delle chiavi davvero al limite .
(e non può sostenersi che avesse difficoltà nella esecuzione di passaggi veloci)
io da poco utilizzo un Conn con le chiavi più alte del mio mk6 e ho davvero tante difficolta per fare passaggi medio veloci. :ghigno:

tzadik
5th April 2012, 21:28
Dal punto di vista fisico (=fluidodinamico), più il tampone è distante dal "camino" (specialmente i tamponi subito dopo la chiave chiusa) più il tampone "ostruisce" l'uscita dell'aria... andando anche a variare il pitch (l'intonazione... la lunghezza della "colonna d'aria" corrispondente alla nota).
Oltre una certa altezza/distanza (tra tampone e "camino"), avere o non avere il tampone non cambia niente a livello fluidodinamico.

Quindi generalmente più l'action è alta, più lo strumento "suona"... il problema è che lo strumento è progettato (posizione e dimensioni di fori/camini) per avere una precisa action (qua il discorso si fà lungo) e quindi il range di action (parlo di regolazione) è vincolato sia dalla geometria della meccanica stessa sia dall'intonazione risultante.

Riguardo alla "velocità"... il parametro da tenere costante è il tempo in cui si chiude (e poi si riapre la chiave.
Se l'action è più alta, le dita devono essere più veloci (e di conseguenze deve essere più veloce il cervello a farle muovere... le dita! :D ), poi però le chiavi devono anche risalire.
Per risalire (o riscendere) più velocemente le molle devono essere più dure (più "tirate" o volendo semplicemente più "grosse") (e anche qui il discorso è lungo).

fcoltrane
5th April 2012, 23:58
"il problema è che lo strumento è progettato (posizione e dimensioni di fori/camini) per avere una precisa action (qua il discorso si fà lungo) e quindi il range di action (parlo di regolazione) è vincolato sia dalla geometria della meccanica stessa sia dall'intonazione risultante"
il discorso è interessante e ci sono almeno due linee di pensiero.
recentemente mi è capitato di suonare un mark 6 con le chiavi regolate in maniera diversa rispetto al mio. (più corta la corsa)
chi lo aveva regolato (così mi è stato riferito) riteneva che fosse quella la posizione ideale.
io ritengo invece che in quella maniera molte delle potenzialità dello strumento si perdano.

per tornare in tema ritengo che la regolazione sia vincolata anche al setup utilizzato e alla preferenza del sassofonista.
la velocità delle chiavi intesa come semplice azione delle molle è elemento trascurabile
(ormai quasi tutti i sax di nuova produzione hanno molle funzionanti)
più rilevante è lo sforzo che ci vuole per produrre suono.

quindi per rispondere alla domanda può capitare che quello che a me appare un sax "veloce" possa apparire ad altro sassofonista un sax lentissimo .

bb
6th April 2012, 15:20
La velocità dipende al 90% dalla tecnica dell'esecutore.
Poi ovviamente esistono strumenti piu' o meno agevoli, ma non è vero che non si possa suonare veloci e precisi con uno strumento meccanicamente poco ergonomico.
La storia è piena di sassofonisti che l'hanno fatto.
Poi esistono musicisti flessibili che si adattano allo strumento ed altri che hanno bisogno di un certo tipo di strumento per poter suonare.
Spesso secondo me la differenza (quasi sempre sottovalutata) la fa il settaggio dello strumento, in particolare la durezza e la prontezza della meccanica dovrebbe essere regolata come piace all'esecutore e non in un modo standard.

fabioevans
6th April 2012, 18:12
Concordo con Fabrizio, sui sax è importantissimo il "tecnico", o se si è in grado da soli di farlo, per la regolazione dello strumento.
Molle, aperture delle chiavi influiscono sulla velocità, sull'intonazione dello strumento. Quante volte nei negozi si trovano strumenti blasonati e pure costosi che non chiudono correttamente, o regolati male.... (risultato. quella marca x fa schifo, invece quel modello y è più veloce, anzi vado su Sxxxxr o yxxxxxxxa che vado sul sicuro, anche se a me suonava meglio Hxxxxr)

Sul vintage questa percezione è maggiormente amplificata, molti stanno sempre lì a regolare...e i risultati si vedono e si sentono.

Risultato: io ti consiglio uno strumento completamente revisionato (se vuoi l'usato - il blasonato Mark 6) oppure sul nuovo attualmente i moderni anche cinotaiwanesi hanno meccaniche veloci ed ergonomiche, ma meglio una marca affidabile, così ci tiri fuori un suono più interessante, purché sia preso in un negozio che ti fa l'assistenza, e che comunque dimostri la dovuta competenza.

Se il negoziante ti vende uno strumento che ha bisogno di qualche regolazione, tu glielo riporti ogni giorno, fino a farlo impazzire....e vedrai che sarà perfetto.
OT:
Io ho fatto così quando ho iniziato, andavo nel negozio, però ero cattivello :devil: , (mi portavo la mia peggiore ancia logora) e gli dicevo sai qui non suona bene, gli alti non escono perfetti....qui è calante.....alla fine avevo un sax sempre regolato perfetto :ghigno: e sapevo che lì non avevo scuse :mha...: e mi dovevo mettere a studiare!!!!

darionic
6th April 2012, 22:36
diciamo che hai ricevuto tante risposte esaustive...vorrei aggiungere alcune cose.
Non esistono sax più o meno veloci di altri. Nel senso che esistono sax con una meccanica che ti permettono di essere veloce dopo poco tempo che li suoni e sax che ti permettono di essere veloce ma ci vuole più tempo per abituarti. Ho suonato per molto tempo uno zephyr che non è il massimo dell'ergonomia, ma dopo un anno che ci ho suonato potevo eseguire brani anche a più di 300 bpm, ovviamente con il mio nuovo mark 6 ci ho messo una settimana per raggiungere quelle velocità.
Ricorda che parker è stato virtuoso con conn e king.......

docmax
6th April 2012, 22:54
Secondo me si ha l'impressione di essere più veloci quando si suona un sax le chiavi che vengono regolate al loro limite basso, cioè alla minore altezza possibile.
Minore è il movimento delle dita più veloce è l'esecuzione.
Io ho l'alto regolato con le chiavi molto basse, fila liscio come l'olio, come già detto mi sono fidato del tecnico che mi ha suggerito un setup così performante (non lo merito...).

juzam70
7th April 2012, 12:26
Secondo me si ha l'impressione di essere più veloci quando si suona un sax le chiavi che vengono regolate al loro limite basso, cioè alla minore altezza possibile.
Minore è il movimento delle dita più veloce è l'esecuzione.
Io ho l'alto regolato con le chiavi molto basse, fila liscio come l'olio, come già detto mi sono fidato del tecnico che mi ha suggerito un setup così performante (non lo merito...).

Questo in gergo chitarristico, viene definito "regolare l'action", non so se è lo stesso per il sax ( cito sempre le chitarre perchè mi è piu facile, su una Les Paul, puoi regolare tutto l'action che vuoi sarà sempre come conformazione un manico più lento rispetto a quello di una Strato, che poi ci sia gente che con la Les Paul sia in grado di far cose da far accapponare la pelle è un altro discorso ). Io intendevo di base,se esiste un sax più "veloce" e ho avuto le risposte che cercavo da tutti voi. Grazie

ropie
10th April 2012, 15:04
Dato che sono uno specialista nel portare acqua al mio mulino,
non posso non citare tra i sax "veloci" quello che ho in vendita in firma.
La meccanica dei 28M è probabilmente la più avanzata e veloce mai costruita (anche se non si possono tessere lodi della lastra).
Questo ha purtroppo decretato la prematura morte di questo strumento, difatti i costi di produzione erano insostenibili per l'epoca, e probabilmente lo sarebbero tuttora.