Visualizza Versione Completa : Cronache da Francoforte 2012
David Brutti
28th March 2012, 10:49
Ciao a tutti,
sono appena tornato dal mitico Musik Messe 2012 dove sono stato chiamato a rappresentare la Rampone & Cazzani con il True Voices Saxophone Quartet. Vorrei pubblicare una serie di post nei quali vorrei descrivere i prodotti degni di nota che ho potuto "toccare con mano" durante la fiera.
Non nego che andare al Musik Messe rappresenta per me un'occasione di crescita importante in quanto posso testare direttamente le novità che purtroppo faticano ad arrivare negli scaffali dei nostri negozi, vuoi per la pigrizia del mercato musicale italiano, vuoi per un disegno delle majors che preferiscono imporre al mercato italiano pochi e poco selezionati prodotti in modo da poter guidare gli acquisti in modo più sicuro per le loro tasche.
Grande delusione dal mio punto di vista è rappresentata dai prodotti "asiatici": ero partito da casa con l'idea di acquistare un buon sax cinese (possibilmente con finitura vistosamente tamarra!!!!) visto che da destra a manca arrivano sempre più testimonianze del fatto che questi prodotti siano in forte crescita: purtroppo quello che ho potuto constatare in fiera è che il livello medio di questi costruttori è molto molto basso ed è davvero raro trovare un sax senza difetti di intonazione e di emissione. Non parlo del suono che ovviamente non mi aspettavo che fosse ricco e interessante, ma mi aspettavo sinceramente una crescita maggiore in generale. Anche costruttivamente si denotano gravi mancanze dovute secondo me a una forte carenza di "know how" e penso sempre più che questi produttori fatichino davvero a raggiungere livelli qualitativi sufficienti senza una guida esterna che possa indirizzarli meglio.
L'unico sax degno di nota è un baritono che si è portato a casa Zeppellini che non era male per nulla e che soprattutto alla cifra ampiamente sotto i 1000 euro che l'ha pagato rappresenta comunque un buon affare anche se resta uno strumento per divertircisi o poco più.
La più grande rivelazione di quest'anno è a mio parere quella relativa agli accessori: ho potuto provare con calma i prodotti di Aaron Drake, di Theo Wanne e le fascette Rovner e ho apprezzato il grande lavoro che queste ditte stanno svolgendo. Ne parlerò diffusamente di seguito.
Ho potuto testare con calma i prodotti Taiwanesi principalmente i Paul Mauriat e i Cannonball.
Dei Mauriat ho provato i modelli con camini rigirati (baritono e tenore): strumenti sicuramente facili da suonare e da gestire ma il cui suono non mi ha fatto impazzire e in alcuni casi (un tenore con finitura "anticata" e camini rigirati) anche non esenti da problemi d'intonazione. A mio parere sono prodotti orientati a "stupire" nel breve tempo soprattutto l'amatore/studente ma che presto rivelano dei limiti.
Il baritono (credo fosse il 300DK) in particolare aveva un La grave imponente e facile a livello d'emissione ma già Sib-Si e Do gravi avevano più o meno un terzo del suono del La. Il registro medio poi era vuoto e l'acuto un pò tappato. L'intonazione non era male per nulla. In generale sarebbe un buon prodotto se si attestasse al di sotto dei 2000 Euro secondo me, ma mi sa che siamo al di sopra di queste cifre.
Il tenore era forse più interessante a livello di suono ma ahimé rivelava alcuni disequilibri a livello d'intonazione tra ottava alta e ottava bassa.
I Canonball sono sicuramente una spanna sopra ai P.M. quanto a qualità costruttiva. Mi sono soffermato principalmente sugli alti a campana grossa. L'aspetto lascia davvero a desiderare con questa campana esageratamente grande; poi ci sono queste pietre incastonate nello strumento che fanno un pò effetto "bubbone" e che non danno un aspetto aggraziato allo strumento inclusa la finitura "finto vintage" che purtroppo non rientra nei miei gusti.
L'alto in ogni caso era molto intonato, omogeneo e facile. Il suono secondo me non era un granché e ho notato alcuni suoni vuoti nel registro medio. Anche qui, la cifra è tutt'altro che abbordabile e sfiora pericolosamente le soglie del vintage di altissima qualità rendendo a mio parere questi strumenti poco appetibili. Sia Mauriat che Cannonball propongono variazioni sul tema del buon vecchio Selmerone d'annata senza ovviamente raggiungere la profondità di suono e la personalità che le vecchie glorie parigine hanno.
Ho potuto anche conoscere i capi della Légère Reeds che non finirò mai di ringraziare abbastanza per l'eccellente lavoro svolto sul modello Signature. Purtroppo le tanto attese Signature per sax baritono non erano presenti e mi hanno confermato che sono ancora in fase di sviluppo. Avrò tra le mani i primi prototipi non appena saranno pronti.
Taras
28th March 2012, 11:15
grazie David per i Tuoi report
un saluto Maestro
maxort
28th March 2012, 11:17
Grazie mille per queste perle di saggezza, David.
Spero ci vedremo a Quarna per la masterclass, quest'anno vengo anche col baritono così ci sarà da ridere per tutti !
David Brutti
28th March 2012, 11:26
Grazie Taras, grazie Maxort ci si vede a Quarna!!!!!!
luca
28th March 2012, 11:41
grazie david per le preziose informazioni... attendo con ansia le tue impressioni sui becchi drake e theo wanne...
David Brutti
28th March 2012, 11:42
ROVNER LIGATURES
www.rovnerproducts.com (http://www.rovnerproducts.com)
e iniziamo la rassegna dei prodotti e delle novità da me testati a Francoforte.
Veniamo alla Rovner serissima ditta statunitense capitanata dall'ultraottantenne Phil Rovner e rappresentata al Musik Messe dal gentilissimo e disponibile George Reeder.
Partiamo subito con 2 belle novità:
VERSA X:
http://www.rovnerproducts.com/newimages/versa-x_1med.jpg
Una fascetta che deriva direttamente dal modello VERSA (detto anche Eddie Daniels III), con corpo sintetico piuttosto massiccio. Al posto della placchetta intercambiabile della Versa abbiamo tre inserti in metallo a forma di V.
La suddetta fascetta conferisce un volume semplicemente impressionante ma senza rinunciare al controllo. Particolarmente efficace sul baritono che aiuta a dare un pò più di proiezione. Io l'ho testata sul mio Drake fiammante (poi vi dico :ghigno: ) e era una bella accoppiata. Insomma me la sono presa al volo...
PLATINUM:
http://www.rovnerproducts.com/newimages/smaller.jpg
Testata su soprano (Slant e Drake, come sopra poi vi dico :ghigno: ) e baritono (il mio vecchio Slant).
E' una fascetta in metallo placcata in platino con un sistema di fissaggio molto molto efficace ma che allo stesso tempo lascia l'ancia libera di vibrare.
E' a mio parere un prodotto estremamente performante e tende a conferire brillantezza e corposità al suono. Morale della favola, me le sono portate a casa entrambe.
LIGHT:
http://www.rovnerproducts.com/newimages/lightthumb.jpg
Ovviamente non è una novità ed è un classico piuttosto popolare, ma la recensisco lo stesso.
Me ne ha regalata una il simpaticissimo Aaron Drake con il suo Son of Slant per tenore.
Una fascetta molto pratica e performante, conferisce facilità e spontaneità all'emissione.
STAR:
http://www.rovnerproducts.com/newimages/sstop.jpg
Fascetta sintetica con delle bande orizzontali. Mi è stata regalata dal gentilissimo George.
Può essere utilizzata sia con la vite verso il basso che con la vite verso l'alto.
Forse è la più scura delle fascette in produzione da Rovner assieme alla Dark.
Devo dire che sono sempre stato scettico sulla funzione delle fascette nel setup e mi sono sempre accontentato di suonare con prodotti pratici e funzionali o con la prima cosa che mi passa per le mani. Devo dire però che a causa della fattura estremamente curata di questi prodotti assieme all'ampio ventaglio di possibilità offerte, la differenza con altri produttori è piuttosto marcata e importante.
KoKo
28th March 2012, 11:48
la platinum sembra molto **** =)
David Brutti
28th March 2012, 11:58
Koko, la platinum è semplicemente una meraviglia dell'ingegno umano: a vederla in foto sembra avvolgere completamente il bocchino; in realtà ha una forma leggermente "ovalizzata" (ma è molto riduttivo definirla così) e ha soltanto pochi punti di contatto con il becco. Quindi lascia molto libera l'ancia e il bocchino. Il sistema di fissaggio è davvero molto, molto efficace e l'ancia resta ferma nella sua posizione anche quando si ha necessità di riaccordare (utilizzando fascette "leggere" mi capita spesso che mentre accordo mi si smonta tutto creando non poco imbarazzo).
gf104
28th March 2012, 12:16
grazie David per le tue graditissime recensioni, anche questa è musica per le nostre orecchie ;)
gandalff
28th March 2012, 12:34
Grazie David,
le tue impressioni sono utilissime per guidare zappatori del sax come me all'interno di questo affascinante universo.
Zeppellini Matteo
28th March 2012, 13:20
Grazie ancora david per aver provato il mio baritono.. Io non volevo un baritono professionale assolutamente anche perche' non avrei la disponibilita' economica..
Lo strumento alla fine l'ho portato a casa x 700 euro.. E penso, orsi a parte, che in italia sia difficile trovare qualcosa di simile a questo prezzo... O sbaglio?
Io cercavo un baritono per divertirmi e farci anche delle serate ma non assolutamente al tuo livello.. Solo qualche pezzo con qualche gruppo funky soul con giovani ragazzi x divertimento.. Oddio, io ci studio anche jazz con quello, pero' non ho gran pretese per ora.. Quindi penso che per quello che ci devo fare sia lo strumento adatto.. Se poi tra un paio di anni pensero' che il baritono e' proprio il sax in cui voglio specializzarmi vedro' cosa comprare.. Ma questo rimane sempre un ottimo muletto.. In relazione al prezzo pagato..
Grazie ancora david
lordsax
28th March 2012, 13:25
Tempi di crisi..... molte le produzioni cinesi che hanno snobbato la musik... molti erano gli stessi prodotti proposti da piu' compagnie, ma la grande , grandissima delusione, mi e' arrivata dalle ceneri del marchio piu' blasonato al mondo, SELMER, relegati a comparsa di penultima fila ...... io credo che siano alla frutta......
Overtone
28th March 2012, 13:28
Ciao David,
in effetti anche io ho avuto modo di constatare che il livello generale degli strumenti asiatici, non offrisse grandi novità o miglioramenti. Mi aspettavo qualche cosa di più quest'anno, mentre in realtà in alcuni casi (esempio Tenon instruments china) era addirittura peggiorato in termini di qualità e intonazione. Non è solo il caso dei cinesi comunque... ho provato un Keilwert che era assolutamente stonato. Anche la Amati presentava degli strumenti alquanto discutibili, il tenore nichelato che avevano esposto, semplicemente non suonava le note basse. Posso anche capire che si tratta di strumenti "pastrugnati" da tutti quelli che passano, ma quella cosa mi è successa solo con il loro strumento. E comunque...non solo a me.
Vorrei però chiederti se hai avuto modo di provare il Pro one della Antigua ed eventualmente che cosa ne pensi, da professionista quale sei (e che sicuramente ci capisce di più!). Io ho avuto modo di provarlo e mi ha colpito molto il tipo di meccanica, in particolare le chiavi delle note acute che mi è sembrato avessero una corsa veramente minima. Mi pareva uno strumento molto interessante, ma si sa com'è, in pochi minuti di prova ed in mezzo al trambusto di una fiera non è facile dare un giudizio che possa determinare la scelta di uno strumento, al massimo un'idea...
Overtone
28th March 2012, 13:30
@lordsax: lo stand Selmer è una pena...
lordsax
28th March 2012, 14:08
:\\: a dire il vero....anche i due Rampone soprani non suonavano il secondo giorno, credo per fare l' esibizione abbiano dovuto intervenire per farli suonare :\\: Bello l' effetto scenico e l' esclusivita' degli strumenti italiani, a certe manifestazioni credo che certe attenzioni fossero il minimo da dover prestare, comunque il grado di messa a punto degli strumenti e' piuttosto lacunoso.
David Brutti
28th March 2012, 14:22
DRAKE MOUTHPIECES
http://www.drakemouthpieces.com
Una delle più interessanti rivelazioni di questo Musik Messe dal mio punto di vista.
La Drake Mouthpieces è un'azienda statunitense al 100% capitanata dal bravissimo artigiano e refacer Aaron Drake.
Drake lavoro in 3 direzioni distinte:
1) becchi "moderni" con ampie possibilità combinatorie tra vari tipi di camere e di baffle;
2) repliche fedeli dei becchi vintage più ricercati
3) repliche esatte dei becchi dei grandi virtuosi del passato. Oltre alla ricerca di sonorità ormai perdute è da notare anche una ricerca "filologica" che a me ha colpito moltissimo
I prodotti Drake vengono forniti in diversi materiali:
1) resina mescolata a ceramica. Si tratta di un materiale ibrido molto particolare e brevettato da Aaron. Grande somiglianza con l'ebanite;
2) ceramica (utilizzata nei modelli "contemporanei" anche per forgiare la camera)
3) metallo. Sui modelli in metallo non mi esprimerò poiché li ho provati di sfuggita e soprattutto non utilizzando questo materiale abitualmente faccio davvero fatica ad esprimere un giudizio equilibrato.
Veniamo a qualche test.
SON OF SLANT PER SOPRANO
http://www.drakemouthpieces.com/images/ab0dcbc358d3cccfe62370bc4a959354_5txf.jpg
Appena arrivato a Francoforte mi sono subito gettato verso lo stand di Aaron Drake. Gli chiedo senza mezzi termini se ha un becco che possa somigliare al mio Slant 10 per soprano da potere affiancare come muletto. Lui mi dice che normalmente non fa aperture così grandi ma casualmente ha portato in fiera un becco da soprano apertura 0.85 (che si avvicina al mio slant).
Lo provo con molta diffidenza aspettandomi il solito suono delle numerose copie in resina di becchi vintage: un suono che somiglia all'originale ma con una tendenza al suono chiaro e a enfatizzare delle armoniche acute che personalmente odio.
VENGO SMENTITO SUBITO: questo becco ha i cosiddetti e suona davvero molto molto simile al mio Slant. Smonto l'ancia per osservare il lavoro di Drake: Aaron è riuscito a beccare e a replicare manualmente l'esatta forma del Roll Over che rappresenta la caratteristica unica degli Slant d'annata. Morale: me lo sono accattato al volo!
CONTEMPORARY ROLLOVER, CROSSOVER I e CROSSOVER II PER BARITONO
http://www.drakemouthpieces.com/images/8e80970606599f2657f6dac235d23a64.jpg
Ho testato con cura tutte le soluzioni offerte da Aaron per il sax baritono.
La Drake produce un becco in resina ibrida ispirata sempre ai becchi vintage più blasonati; anche qui la camera risulta sempre molto molto larga. La mia idea è analoga a quella del soprano: trovare un muletto da affiancare al mio Slant 9*.
Inizio dal Contemporary I, becco estremo con tetto basso. Mi stupisce la grande efficienza e il volume enorme. Grande botta sull'attacco del suono cosa che rende questo becco molto appetibile per chi fa Rhythm & Blues o suona in sezione. Rispetto al mio Link gli manca quella pastosità di suono unita però alla comunque rispettabilissima presenza, ma ovviamente questo becco nasce con presupposti completamente diversi a quelli di uno slant classico e se ne intuisce la volontà di creare un becco molto molto proiettivo.
La cosa che mi ha stupito dei becchi "contemporanei" di Drake è che comunque l'obbiettivo di avere un grande volume di suono non mette mai in secondo piano la ricchezza e complessità della pasta armonica, cosa che invece accomuna la maggior parte dei becchi "moderni" e che me li rende piuttosto indigesti.
Glisso sul contemporary due, becco simile al precedente ma con un tetto leggermente più alto. Caratteristiche simili al precedente ma meno estremo. Anche qui siamo lontani dal mio slant pur trattandosi di un becco molto performante.
Arrivo al modello "Roll Over" quello che più spiccatamente si ispira agli Slant e qui mi fermo: trovo come anche in questo caso Aaron abbia colto appieno l'anima del vintage cercando di copiare le proporzioni e l'anima di questi prodotti.
La somiglianza con il mio Slant è impressionante e anzi il volume di suono oserei definirlo superiore. Altra caratteristica di questo modello è la grande plasmabilità del suono: ci si può tirar fuori un suono classico morbidissimo e puro (ma nettamente più scuro e interessante di quello che si può tirar fuori dai soli becchi classici da 2 soldi...) oppure si può essere molto, molto cattivi.
Insomma lo sto alternando col mio slant di sempre.
Segue...
David Brutti
28th March 2012, 14:27
X Overtone: no non ho provato i sax antigua, non c'è stato tempo e me ne dispiaccio
X Lordsax: strano abbiamo fatto un pezzo con 3 soprani e un sopranino sabato pomeriggio e ho suonato tranquillamente senza fatica. Ovviamente la cosa può capitare in una fiera con tutte quelle persone che smanacciano senza riguardo sax da 4000 Euro in su... Peraltro lo stand Rampone attire sempre nubi di curiosi che spesso pigliano strumenti senza chiedere e li ripongono mollandoli sul tavolino di prova senza riguardi.
In ogni caso il discorso che facevo io sul made in cina non era riferito alla messa appunto dei suddetti ma a problemi strutturali che mi sono sembrati piuttosto importanti (talché ripeto partito con le peggiori intenzioni sono rimasto a bocca asciutta...)
maxort
28th March 2012, 14:32
sto già sbavando..........
chissà se mettono uno stand anche qui a Bologna ad inizio maggio.......
KoKo
28th March 2012, 14:39
bene, come mi dicevi sembrano molto interessanti.
Unico rammarico è che tutti quanti (TUTTI) per alto fanno praticamente solo repliche dei vecchi Meyer.
Sarà che è il becco piu' inflazionato, a me però una replica otto link per alto piacerebbe parecchio!
David Brutti
28th March 2012, 14:40
...seguito del resoconto sui prodotti DRAKE
SON OF SLANT PER SAX TENORE:
http://www.drakemouthpieces.com/images/ecd2cbee16f39b1445363395722b4d79_t1dn.jpg
La domenica mattina rieccomi a rompere le scatole a Aaron per testare i becchi per tenore.
Essendo un malato del vintage chiedo di provare la copia dello Slant che propone. Qui purtroppo non ho un riferimento come per il bari e il soprano in quanto non posseggo un vero slant ma un Early Babbitt 8* originale, che però è un becco molto molto diverso dallo slant (più moderno e nasale).
In ogni caso le caratteristiche che mi hanno colpito sul bari e sul soprano restano inalterate. Mi stupisce in particolare la pienezza e la facilità del registro grave che quasi ti risuona dentro. Anche qui camera larga unita a un rollover che sembra un affresco di Giotto. Preso pure questo!!!!!
Come dicevo Drake offre anche una linea di copie esatte dei becchi suonati dai grandi nomi del passato.
In una bacheca vedo la copia del Brilhart di Parker. Come resistere alla tentazione????
Inizio a suonarci: scuro, non molta proiezione ma il suono è davvero molto caratteristico.
La copia ha una finestra molto molto piccola e quasi a V cosa che da una resistenza piuttosto elevata. Insomma è tuttaltro che un becco facile. Certo che per tirar fuori il suono che tutti associamo al grande Bird, Parker doveva essere un mostro davvero (e chi aveva mai dubitato???).
Provo anche il becco di Benny Carter che è uno degli altoisti che preferisco. Qui la musica cambia: si tratta sempre di una copia di un Brilhart ma questo becco è molto più performante, il suono ha molto più volume e si ha l'impressione di suonare un'imboccatura molto più moderna.
Per entrambi i becchi il materiale utilizzato da Drake è diverso dagli altri moderni. Lui lo chiama "acoustalin" e vuole replicare la resina adottata dalla Brilhart.
Carlo Micheli e Davide Grottelli si sono concentrati sui becchi "contemporanei" e hanno entrambi testato i modelli con camera in ceramica.
Io ci ho sputato dentro per pochi minuti in quanto non sono avvezzo a utilizzare bocchini così moderni, ma quello per alto in particolare mi ha davvero impressionato. Magari Carlo e Davide ci diranno qualcosa di più.
Ciao!
David Brutti
28th March 2012, 14:42
Unico rammarico è che tutti quanti (TUTTI) per alto fanno praticamente solo repliche dei vecchi Meyer.
Il modello "spinto" è tutt'altro che un Meyer!!!! Butta giù le case e è da provare.
Si tratta del Contemporary per alto con camera in ceramica: 'na bbestia!
La difficoltà per ora di provare questi becchi è cha non c'è una distribuzione per l'Italia, ma presto ci saranno novità esaltanti.
STE SAX
28th March 2012, 14:47
grazie David, da possessore di un magnifico Son of Slant non posso che confermare quanto di buono esce da questa imboccatura. Ci ho messo un po' a farmela piacere ma ora (circa due mesi) devo dire che e' veramente il top in quanto a grana di suono e vibrazione soprattutto sui toni medio bassi. Per il registro alto occorre spingere e dare piu' aria ma una volta trovato il feeling e' impareggiabile, sempre per gli amanti di un suono tradizionale ovviamente
tzadik
28th March 2012, 18:50
La difficoltà per ora di provare questi becchi è cha non c'è una distribuzione per l'Italia...Io in Italia di Drake ne ho "distribuiti" una decina: vinco qualcosa? :ghigno:
David Brutti
28th March 2012, 19:16
Ahahahah Tzadik potresti proporti come distributore per l'Italia.
Jaco_b
28th March 2012, 22:31
grande david! info davvero utili :yeah!)
Jaco_b
28th March 2012, 22:31
grande david! in ogni caso, cosa mi potresti dire dei nuovi rampone? intendo il nuovo rodio e l'alto armonico?? me ne ha parlato davide, essendo suo studente, però sono ancora molto curioso di sapere un pò di piu su questi sax.. specialmente quello in rodio!
David Brutti
1st April 2012, 10:38
RAMPONE & CAZZANI
http://www.ramponecazzani.com
L'Italianissima Rampone & Cazzani ha presentato quest'anno alcune novità molto interessanti.
Prima fra queste è la creazione fortemente voluta da Claudio Zolla di un quartetto di sax di artisti Rampone & Cazzani. La R&C, oltre a produrre eccellenti sax, è forse una delle pochissime ditte a supportare in modo TANGIBILE i propri artisti e la loro creatività fornendo occasioni sempre eccitanti per potersi esibire e per proporre i propri progetti, attività tanto più nobile in tempi di profonda crisi come questi dove tutti cercano il business facile.
http://www.davidbrutti.com/Public/File/Le_Foto/My_Album/default.htm?filename=L9999132_1.jpg
© Heinrich Brinkmöller-Becker
Il quartetto si chiama True Voices Saxophone Quartet ed è formato da Giancarlo Maurino, Carlo Micheli, Davide Grottelli oltre che da me. Per l'occasione del Musik Messe il quartetto ha presentato il suo primo lavoro discografico interamente supportato dall'azienda Piemontese. Nella "genesi" del quartetto ha giocato un ruolo fondamentale anche saxforum.it in quanto è proprio durante lo scorso raduno che ho avuto l'occasione di conoscere il grandissimo Carlo Micheli e proprio nelle ultime ore del raduno abbiamo iniziato a parlare di questo fantastico progetto. Parlerò meglio del quartetto in un articolo a parte.
http://www.davidbrutti.com/Public/File/Le_Foto/My_Album/default.htm?filename=L9999112.jpg
© Heinrich Brinkmöller-Becker
Claudio Zolla & Carlo Micheli
Ed ecco le novità in casa R&C:
SOPRANO CURVO RODIATO:
Una nuova finitura si va ad aggiungere alle già numerose possibilità offerte da R&C che permetterà ancor più di personalizzare il proprio sound.
Ho testato con cura questo bellissimo R1-Jazz fiammante ed esteticamente molto particolare (il rodio conferisce un colore metallizzato con dei particolarissimi riflessi scuri). Rispetto alle finiture "tradizionali" (oro, argento, ottone nudo etc...) si nota che la rodiatura conferisce una grande spontaneità e facilità all'emissione. Il soprano curvo, strumento cha da normalmente una resistenza molto superiore al semicurvo e al dritto, in questo caso diventa davvero molto più facile e spontaneo. Una finitura davvero interessante secondo me. In futuro sarebbe interessante sperimentarla anche su strumenti come il tenore o il baritono
SOPRANO DRITTO CON COLLO CURVO:
Questo tanto atteso strumento è stato finalmente presentato al Musik Messe in modo ufficiale.
Per ora è stato sviluppato su finitura "ottone grezzo" (detta anche "nudo e crudo") ma è possibile richiedere altre prestigiose finiture.
La ditta non si è accontentata di fornire un "normale" soprano sulla falsariga del 62R della Yamaha ma offre ben tre possibilità diverse di angolatura della curva. Ogni curva offre delle differenze di suono piuttosto sensibili.
Claudio mi ha confermato che questa "forma" verrà fornita principalmente su ordinazione.
ALTO ARMONICO:
La R&C ha appena iniziato questo percorso su questa particolare tipologia di sax. Si tratta di un sax alto senza fori (simile allo strumento utilizzato da Sigurd Rascher per confermare la sua teoria sugli armonici) e che quindi va suonato utilizzando esclusivamente la tecnica degli overtones.
Lo strumento per ora presenta anche le due chiavi d'ottava che non sono necessarie per ottenere gli armonici ma che generano delle variazioni microtonali aumentando le possibilità espressive dello strumento.
Oltre all'utilizzo degli overtones "naturali" basati sul Sib grave (nota a tubo chiuso) è possibile ottenere altre successioni di armonici andando a chiudere più o meno la campana con la mano (un pò come si fa nel corno naturale). Mediante l'utilizzo della mano si possono ottenere le fondamentali La e Lab le quali tuttavia escono con un suono molto meno brillante e molto più cupo rispetto al Sib grave generando un ulteriore timbro da poter sfruttare.
Altra caratteristica di questo sax è la possibilità di utilizzare alcune sordine (penso che le più adatte siano quelle del corno per il sax armonico contralto).
E' uno strumento che nasce per l'improvvisazione libera e che penso possa essere sfruttato in modo molto originale. In programma la costruzione dell'intera famiglia dei sax armonici, anche perché immagino che con la ricchezza di spettro dei sax gravi si possa fare ancora di più...
Continua...
tzadik
1st April 2012, 13:07
PLATINUM:
http://www.rovnerproducts.com/newimages/smaller.jpg
E' una fascetta in metallo placcata in platino con un sistema di fissaggio molto molto efficace ma che allo stesso tempo lascia l'ancia libera di vibrare.
E' a mio parere un prodotto estremamente performante e tende a conferire brillantezza e corposità al suono. Morale della favola, me le sono portate a casa entrambe.Avevo comprato in anteprima (fine 2010) la Rovner Legacy... che riprendere alcune caratteristiche della Platinum. Con i dovuti paragoni, credo proprio che la "Platinum" sia un prodotto eccezionale (per chi cerca da una legatura quelle caratteristiche). :zizizi))
Come dicevo Drake offre anche una linea di copie esatte dei becchi suonati dai grandi nomi del passato.
In una bacheca vedo la copia del Brilhart di Parker. Come resistere alla tentazione????
Inizio a suonarci: scuro, non molta proiezione ma il suono è davvero molto caratteristico.
La copia ha una finestra molto molto piccola e quasi a V cosa che da una resistenza piuttosto elevata. Insomma è tuttaltro che un becco facile. Certo che per tirar fuori il suono che tutti associamo al grande Bird, Parker doveva essere un mostro davvero (e chi aveva mai dubitato???). Non ho mai preso in mano sto bocchino... però ho visto delle foto molto dettagliate.
Credo che il bocchino sia la "copia" del bocchino che arriva di serie con il King Super 20, che era un Runyon Model 22 (sempre di colore bianco)... bocchino molto molto simile al Brilhart Tonalin, che ha/aveva una finestra piuttosto lunga di forma "triangolare" e un camera trapezioidale ("uguale" a quella del Tonalin).
Tra l'altro la Runyon produce ancora il Model 22, anche se non credo che sia esattamente uguale al Model 22 degli anni 40/50.
David Brutti
1st April 2012, 13:22
No, gliel'ho chiesto esplicitamente se aveva copiato il Runyon 22 o il Brilhart: Drake mi ha confermato di aver copiato il Brilhart.
tzadik
1st April 2012, 13:25
Interessante. :zizizi))
Per via della forma della finestra, guardando le foto del Drake e del Model 22 e poi con quelle di un Brilhart Tonalin... notavo più somiglianze con il Runyon Model 22 (bocchino che Parker ha usato per molto tempo).
Comunque nella sostanza cambia poco: chi compra un bocchino del genere lo compra proprio per "emulare" il suono di Parker (e il suono che esce rimanda comunque a Parker). :zizizi))
David Brutti
1st April 2012, 13:35
Infatti anch'io sono rimasto stupito quando m'ha detto che era il Brilhart.
Il suono che esce somiglia un pochino a quello di Parker ma siamo abbastanza lontani dall'originale; secondo me il manico era superiore al setup e di molto...
tzadik
1st April 2012, 13:47
Bisogna dire che Parker cambiava bocchino/sax con molta frequenza... e oltrettutto le registrazioni di Parker (dell'epoca), a livello di fedeltà (visti anche i mezzi e le tecniche di registrazione dell'epoca) era quello che era. È un non-problema però! :D
Se Drake ha deciso di fare delle "copie" (per conto di RS Berkeley), si vede che il mercato le chiede... non vedo altra spiegazione.
Altrimenti non le avrebbe fatte anche perchè il catalogo Drake è oltremodo vasto... e la produzione è comunque limitata (visto ogni bocchino è fatto a mano da un sola persona).
David Brutti
1st April 2012, 13:54
Io la vedo anche come un'occasione interessante di studio, anche perché visti i costi elevati non credo che ci siano tante richieste (o almeno a Francoforte erano i prodotti che destavano meno curiosità): quanti di noi hanno o avranno la possibilità di suonare sui becchi originali dei grandi artisti e pertanto di conoscere TOCCANDO CON MANO come è stata l'evoluzione del suono del sax?
Poi vale sempre il principio, se funziona bene perché no?
Ad esempio, il becco di Parker non mi interessa più di tanto, mentre per la replica di Benny Carter ci farei un pensierino.
tzadik
1st April 2012, 14:39
In effetti queste sono forse le uniche motivazioni interessanti per fare un acquisto del genere (una copia "esatta" di un bocchino di un grande sassofonista). :zizizi))
David il quartetto dei true voices è semplicemente un'idea meravigliosa, ho fatto i miei complimenti a Claudio ma ancora non sono riuscito a sentirvi!
ps. un'altra news da francoforte..selmer non verrà più distribuita da mkm..
dimenticavo! nemmeno Vandoren! ..
gf104
1st April 2012, 19:58
sapete chi sono i nuovi disributori Selmer e Vandoren?
gf104
1st April 2012, 20:01
@David Brutti - nuova fascetta Versa X: i 3 inserti a V sono amovibili?
David Brutti
1st April 2012, 20:14
ciao gf104,
gli inserti a V sono fissi e non rimuovibili.
gf104
1st April 2012, 20:55
ok grazie David ;)
darionic
1st April 2012, 21:04
David grazie per le preziose informazioni. Lo so che è una domanda un pò fuori luogo per un endorser legere...."hai avuto occasione di provare le forestone??
David Brutti
1st April 2012, 21:10
Le ho provate prima di Francoforte.
Blue Train
1st April 2012, 21:15
... e quindi?
:ghigno:
darionic
1st April 2012, 21:22
... e quindi?
:ghigno:
:lol:
Blue Train
1st April 2012, 21:25
Scusi, sa che ore sono?
Si
David Brutti
1st April 2012, 21:39
Non mi hanno fatto impazzire: concepisco l'utilizzo delle sintetiche in sostituzione della canna non perché amo un suono diverso dalla canna ma perché desidero avere un suono "tradizionale" ma senza i difetti che un materiale "organico" comporta (usura, variabilità a seconda delle condizioni atmosferiche differenze tra ancia e ancia etc...).
Tutte le sintetiche che suonano "da sintetiche" per me risultano inutilizzabili pur riconoscendo la grande efficienza che molte sintetiche hanno.
non ci sarà più un distributore italiano per selmer ma solo una persona che farà da tramite tra la fabbrica e i rivenditori italiani..per vandoren funzionerà nello stesso modo ma l'azienda di questa persona avrà un magazzino con i prodotti vandoren
David Brutti
2nd April 2012, 18:26
THEO WANNE
http://www.theowanne.com
http://www.theowanne.com/images/logo.png?1333219176
Purtroppo dirò poco su questa azienda in quanto non ho potuto testare il sax Mantra a causa di un problema che ha colpito l'innovativa chiave d'ottava. In pratica la suddetta rimaneva aperta permettendo praticamente di prendere solo le note la la acuto in su.
Peccato, lo avrei provato con enorme piacere. Le innovazioni introdotte (ad occhio ovviamente) riguardano principalmente la meccanica: il corpo sembra essere plasmato sempre su base "Selmer". Interessante l'introduzione del triplo anello sul corpo per permettere una regolazione ottimale del cordino (cosa già presente peraltro sui sax King d'annata oltre che sul basso selmer). Di più non posso dire.
Per quel che riguarda le imboccature, ero partito da casa per provare un Gaia da soprano molto aperto (9 o più) ma purtroppo Theo aveva soltanto un 8. Di conseguenza anche in questo caso non posso azzardare pareri in quanto l'apertura è così diversa da quella che utilizzo abitualmente che non posseggo nemmeno le ance adatte per poterlo testare. Traspare in ogni caso la grande facilità d'emissione e spontaneità di questo prodotto.
Emozionante è stato invece vedere il maestro all'opera: il Sabato Theo si è messo a ritoccare il becco Mantra (becco in metallo in dotazione con l'omonimo sax). Theo lavora in modo incredibile estraniandosi dalla realtà (rumorosa e confusionaria) che lo circondava nello stand al MusikMesse. Sembrava quasi che fosse in meditazione.
tzadik
2nd April 2012, 18:28
non ci sarà più un distributore italiano per selmer ma solo una persona che farà da tramite tra la fabbrica e i rivenditori italianiÈ l'inizio della fine? :BHO:
gf104
2nd April 2012, 18:43
Selmer: conoscendo molto bene i francesi non è improbabile che vada tutto a puttane!
venderanno il marchio...
@David Brutti: non voglio minimizzare però gli inglesi dicevano che tutto quello che non c'è non si rompe...
certo che a livello immagine l'innovativa chiave d'ottava non ne esce molto bene.
(potevano portarsi un ricambio o un secondo sax)
peccato perchè il tuo punto di vista sulla nuova creatura di Theo mi sarebbe interessato parecchio! pazienza sarà per un'altra volta ;)
Federico
2nd April 2012, 18:43
Ma questo Mantra impossibile avere notizie :mha!(
David Brutti
2nd April 2012, 19:02
x Gf e Federico: sapeste che curiosità che m'ha lasciato a me... :muro((((
Ma non era G. Ford che disse che ''ciò che non c'è non si può rompere''? Comunque, qualcuno ha notizie più precise su Selmer? Ho anche io l'impressione che a breve vi saranno delle notizie spiacevoli...
homer
2nd April 2012, 19:48
Daminelli a quanto ne so ha in magazzino gli ultimi selmer.
Dopo questi non ne venderanno più.
David Brutti
2nd April 2012, 20:54
Potrebbe essere il sintomo di una crisi come detto da molti, o potrebbe anche essere che il mercato Italiano non interessa più tanto la Selmer.
Mi spiego: il mercato di chi fa Jazz ormai è totalmente orientato sul vintage o su prodotti artigianali, amatori, studenti e quant'altro magari acquistano Selmer ma si rivolgono nell'80% dei casi all'usato di qualità (molti preferiscono il made in Japan sia nuovo che usato che è sicuro, affidabile e spesso costa meno). A mantenere lo status quo restavano gli studenti di conservatorio che (per quanto mi è dato di vedere) sono gli unici che potevano permettersi di spendere 3500-4000 euro su un Selmer nuovo fiammante, vuoi perché costretti da "docenti" poco informati e un pò pigri, ma anche quest'ultima categoria visti i tempi di crisi inizia a guardarsi attorno di più prima di acquistare la prima cosa che capita.
Di conseguenza, attualmente è un mercato difficile per certo.
Blue Train
2nd April 2012, 21:18
Ma non era G. Ford che disse che ''ciò che non c'è non si può rompere''?
Infatti, a proposito dell'essenzialità della Ford T, ma era Henry Ford...
Fine OT
tzadik
3rd April 2012, 10:44
Forse la Selmer si lamenta del fatto che l'importatore/distributore chiede percentuali troppo alte (e non solo l'ex distributore odierno... ma anche i precedenti).
Il target di mercato di un Selmer "nuovo" generalmente se ne frega del fatto di quello che si sente/dice/scrive in giro, compra un Selmer "nuovo" perchè "deve" (in certi ambienti, avere un Selmer è una cosa abbastanza psicologica... visto e considerato l'uso che si andrà a fare dello strumento). :mha!(
David Brutti
5th April 2012, 09:21
http://www.eppelsheim.com/images/eppelsheim_en.gif
http://www.eppelsheim.com
Ed eccomi arrivare a parlare di questo geniale costruttore e delle sue invenzioni-innovazioni.
Non è la prima volta che testo i prodotti di Benedikt ma ne parlo sempre con estremo piacere.
Quest'anno al Musik Messe Benedikt ha portato un bel campione della sua scuderia:
TUBAX IN MIb:
http://www.contrabass.com/pages/tubax.jpg
Lo so non è una novità, ma è sempre un piacere ri-testare il mitico contrabbasso compatto, un gioiello della meccanica.
Le dimensioni sono poco più di un sax baritono, quindi è molto compatto e agile da trasportare. A livello meccanico si raggiungono delle vette altissime: le numerose e lunghe aste non inficiano l'agilità meccanica (si ha l'impressione di suonare un alto per quanto è agile).
Sul pollice sinistro (al posto del la grave del baritono) è presente una 3a chiave d'ottava che permette di facilitare il registro sovracuto: in pratica tale chiave apre un foro in una zona del collo vicina al bocchino che favorisce l'armonico di 12ma aumentando le possibilità espressive dello strumento.
Ovviamente, a causa del canneggio molto piccolo il volume sonoro risulta ridotto rispetto a un contrabbasso compatto, ma ovviamente se si vuole praticità nel trasporto da qualche parte bisogna tagliare.
CONTRABBASSO COMPLETO IN MIb DISCENDENTE AL LA GRAVE
http://bassic-sax.ca/blog/wp-content/uploads/2008/10/eppi-contra-2.jpg
Ed ecco la rivisitazione made by Eppelsheim del contrabbasso "tradizionale" NON compatto. Si tratta di un gigante alto quasi 2 m.
Colpisce al primo colpo la presenza del La grave (la chiave è stata posta sotto al portavoce come nel sax baritono) e il collo che è forgiato in modo "circolare" per evitare le turbolenze che spesso possono essere generate nelle varie ritorte dello strumento.
Il sax si suona su di uno stand apposito che consente di regolarne l'altezza e l'inclinazione.
Il suono è ottimo ed estremamente profondo. Come tutti gli strumenti "estremi" occorre una preparazione particolare e una cura estrema per quel che riguarda la respirazione e l'emissione (se si sbagli qualcosa l'aria finisce subito e non è piacevole), ma rispetto ai contrabbassi "vintage" che ho avuto occasione di provare nel tempo (un Kalison made in Italy degli anni '60 e un Buescher anni '20), il tutto risulta più facile e immediato.
SOPRILLO IN SIb:
http://www.eppelsheim.com/images/SoprilloP3k.jpg
Passo da un'estremo all'altro a testare l'ottavino dei saxofoni. Il soprillo in Sib è un sax sovracuto tagliato un'ottava sopra al consueto soprano.
L'estensione del soprillo va dal Sib grave (Lab secondo spazio in suoni reali) al Mib (Reb scritto). A un primo sguardo traspare la volontà di Benedikt di non voler rinunciare a nulla: eccetto le chiavi degli acuti estremi (che sono praticamente impossibili da piazzare in quanto si andrebbe a bucare il bocchino), questo micro-sax ha praticamente tutto compreso un mini-tasto per il sib alternativo (il cosiddetto P) che è ridotto a una piccolissima spatola ma c'è!
Una nota particolare al bocchino: il becco del soprillo è della HSM mouthpieces (http://www.hsm-masterpieces.com) progettato e disegnato quindi da Daniele Lucchetta. Devo dire che l'ultima volta che provai il Soprillo a un Musik Messe di qualche hanno fa, lo strumento non mi aveva fatto impazzire. L'emissione era piuttosto difficile e il registro acuto molto tosto da raggiungere.
Sarà che sono migliorato io o sarà quasi certamente a causa del bocchino, quest'anno non ho avuto particolari difficoltà a suonare su tutto il registro.
Un'ultima nota sul becco: lo strumento è talmente piccolo che uno dei portavoce è posizionato proprio sul bocchino.
SOPRANO IN DO (by Eppelsheim & Reese):
http://biskey7.files.wordpress.com/2009/12/image5b125d3437e3d2.png?w=294&h=213
Benedikt con questo innovativo progetto vuole dare onore e gloria alla tanto bistrattata famiglia dei sax "sinfonici" (in Do e in Fa).
Fino ad oggi l'unico modo per poter suonare un sax soprano in Do è di prendere un vintage con i pro e i contro che ne conseguono. Il limite principale del vintage è che ad eccezione dell'Holton (introvabile, credetemi) i soprani in do hanno un'estensione che va dal Sib al Mib rendendo difficile un utilizzo nella musica "moderna". Inoltre i modelli intonati di questo particolare strumento si collocano alla fine degli anni '20, anni nei quali il suddetto cugino del Soprano in Sib iniziava a cadere pesantemente in disuso.
Eppelsheim riprende questo antico progetto dotando lo strumento di tutte le chiavi e portando l'estensione dal Sib grave al Fa# acuto. Non manca nemmeno la chiave dei sovracuti. Il suddetto inoltre è fornito esclusivamente a pezzo unico (e sapete quanto io sia fermamente convinto che avere meno spezzettature della canna aiuti a ottenere uno strumento acusticamente superiore e con una minore incidenza di difetti, nonostante chi ha interessi nel vendere tali prodotti tenda a minimizzare).
La meccanica dello strumento è moderna e funzionale e ovviamente "selmer style".
Speriamo che nel futuro Benedikt si dedichi a dare nuova luce all'alto in Fa e al tenore in Do.
Altri strumenti presenti nello stand di Benedikt sono il clarinetto contrabbasso e il contrafforte, un nuovo tipo di controfagotto (che non sono in grado di testare).
fabioevans
6th April 2012, 16:57
Sapete dirmi, io non sono mai stato a Francoforte, se c'era anche uno stand della Blashaus? :slurp:
Qualcuno è riuscito a provare una di quelle belve usate dai grandi nomi? Non credo sia un'azienda grande....
e se sì che impressioni? :saxxxx)))
Per quanto possono valere le mie impressioni...
ho acquistato una Rovner Platinum per tenore ed una per soprano.
Il mio set up, tenore Drake Sos 8 con Legere S 3,25 e al soprano Bari 74 con Legere S 2,75.
Beh...sintesi della sintesi, meravigliose. Migliorano il volume, l'omogeneità tra i diversi registri, sembrano legare molto di più tutte le note dello strumento senza modificare in alcun modo il timbro. Avevo il timore che potessero schiarire leggermenta la voce, invece non ho trovato un effetto sulla timbrica, ma solo sugli aspetti, per così dire, tecnici.
Dopo dieci minuti di uso ci si dimentica subito del nuvo giocattolino, ma non perchè, come spesso accade, l'effetto magico è svanito facendo emergere i soliti difetti dello scarso esecutore, ma perchè ci si abitua subito ad una emissione più omogenea e confortevole.
Un grazie a David che le ha segnalate sul forum.
cosa utilizzavi prima della Rovner Platinum?
con le Légère per tenore mi trovo molto bene con la Rovner Dark2R mentre la resa è inferiore se uso legature metal
David Brutti
2nd May 2012, 19:19
Ciao New York,
sono contento di sapere che anche tu condividi grosso modo le mie impressioni.
Ho ordinato anch'io sul sito della Rovner due altre Platinum per alto e tenore visto che in fiera non mi era stato possibile acquistarle.
Ciao Gianfranco, sul tenore usavo la classica in metallo a 2 viti, che preferisco alle varie FL, anelli vari ecc, sul soprano invece la FL pure brass. Unico difetto delle Platinum, sono veramente vistose, ma chi se ne importa...!
giosuei
2nd May 2012, 20:47
........ Unico difetto delle Platinum, sono veramente vistose, ma chi se ne importa...!
e rigano anche i Lebayle, ma chi se ne importa.................vanno molto bene :yeah!)
homer
10th May 2012, 13:46
@David: che differenze ci sono tra la versa X e la versa classica a livello sonoro?
David Brutti
10th May 2012, 14:03
La Versa è praticamente il nuovo nome per la vecchia Eddie Daniels. Non l'ho riprovata a Francoforte in quanto l'ho utilizzata un periodo sul soprano. In genere è una fascetta piuttosto versatile anche se ricordo che scuriva un pò il suono.
La Versa X è una fascetta volta a garantire grande proiezione di suono e potenza. E' adatta principalmente a chi ha necessità di avere un gran volume di suono. Io l'ho trovata particolarmente interessante sul baritono in quanto conferisce un pò di proiezione aumentando le armoniche acute.
homer
10th May 2012, 17:56
non ho grande bisogno di volume (per ora) e voglio scurire il suono. prenderò la Eddie Daniels.
Grazie =)
tzadik
10th May 2012, 18:19
Se vuoi scurire -un po'-, prendi la Rovner Dark.
Se vuoi scurire -tanto-, prendi la Vandoren "Leather".
Se vuoi "oscurare".... prendi la Rovner MkIII.
David Brutti
10th May 2012, 18:47
Secondo me anche la Platinum potrebbe fare al caso tuo.
Da provare insomma
homer
10th May 2012, 21:39
Adesso ho la Dark...
aspetterò di andare in un negozio ben fornito e vedrò cosa prendere.
Grazie dei consigli =)
tzadik
12th May 2012, 00:47
Prima di vedere quelle legature lì in un negozio... in Italia... ci vorranno almeno un paio d'anni.
Invece... qualcuno è riuscito a provare il contralto Powell "Silver Eagle"?
homer
12th May 2012, 00:53
Infatti non le proverò in Italia :)
manciosax
27th May 2012, 03:45
Probabilmente intendi Bauhaus Walstein, fabbricazione cinese e distribuzione inglese. Li ho provati l'anno scorso perdendoci un po' di tempo perché avevo letto qualche recensione interessante. Purtroppo alla prova dei fatti per quanto dignitosi non mi hanno colpito. Non male le finiture ma suono un po' "fermo". Quello che andava meglio era sicuramente quello in bronzo (copper bronze), in generale anche per Tenon e System '54 il modello bronzato era quello dal suono più intrigante.
Mancio
Sapete dirmi, io non sono mai stato a Francoforte, se c'era anche uno stand della Blashaus? :slurp:
Qualcuno è riuscito a provare una di quelle belve usate dai grandi nomi? Non credo sia un'azienda grande....
e se sì che impressioni? :saxxxx)))
maxort
27th May 2012, 08:16
Ieri da allformusic a Bologna ho visto che hanno le platinum
tzadik
27th May 2012, 09:26
Probabilmente intendi Bauhaus Walstein, fabbricazione cinese e distribuzione inglese.
Credo che intendesse proprio Blashaus, produttore/tecnico svizzero che propone vecchi strumenti americani, rifatti con una meccanica moderna: http://www.blashaus.ch/home.html
Invece... qualcuno è riuscito a provare il contralto Powell "Silver Eagle"?http://www.saxforum.it/forum/images/smilies/mha!.gif
fabioevans
27th May 2012, 11:55
Probabilmente intendi Bauhaus Walstein, fabbricazione cinese e distribuzione inglese.
Credo che intendesse proprio Blashaus, produttore/tecnico svizzero che propone vecchi strumenti americani, rifatti con una meccanica moderna: http://www.blashaus.ch/home.html
Confermo..intendevo quello che modificava i sax vintage con meccaniche moderne. (Che ha fatto il Conn di James Carter)....ma a questo punto credo non ci fosse.....a francoforte.
David Brutti
27th May 2012, 12:52
Mi pare che non ci fossero, altrimenti mi ci sarei fiondato...
manciosax
27th May 2012, 19:44
Scusate, davo per scontato che fosse stato scritto male.
Confermo che non l'ho visto, sinceramente non me lo ricordo da quando ho iniziato ad andarci qualche anni fa.
Mancio
Powered by vBulletin® Version 4.2.5 Copyright © 2025 vBulletin Solutions, Inc. All rights reserved.