Visualizza Versione Completa : Cambio setup sul soprano: Otto Link Slant 10
David Brutti
8th February 2012, 13:26
Ho da poco intrapreso una nuova avventura con il mio fiammante soprano in argento massiccio (ritirato circa un mese fa).
Dopo anni di ricerche sono riuscito a mettere le mani su uno Slant originalissimo per soprano apertura 10 (quindi anche un discreto pezzo da collezione essendo tale numerazione completamente fuori dagli standard dell'epoca).
Sono stato inoltre baciato dalla fortuna in quanto dopo il mio ultimo tour di master in vari conservatori ho avuto il piacere di trascorrere del tempo con il mitico François Louis che ha potuto misurare il suddetto confermandomi l'estrema accuratezza del lavoro svolto dagli artigiani della Otto Link: il roll over in punta poi è un piccolo capolavoro e sembra cesellato da un gioielliere.
Ho cercato a più riprese ad avvicinarmi ai becchi a camera larga moderni (copie o presunte tali di becchi d'epoca) ma non c'è stata storia: contrariamente alla camera larga questi becchi moderni mi suonano ultra chiari, sarà per la diversa cameratura, sarà per i materiali e soprattutto iper-facili e io diffido profondamente delle imboccature eccessivamente spontanee che suonano "subito" poiché sono fermamente convinto che molte compagnie utilizzano questa componente come uno specchietto per le allodole per vendere facile.
Insomma metto le mani su questo becco spaziale: difficile, difficilissimo da gestire anche perché la camera larga unita a un'apertura così importante ti da una libertà incredibile: il sax praticamente fa tutto ciò che tu comandi di fare ma se non hai le idee chiare e se si ha un approccio "digitale" di stampo classicoide (del tipo dita veloci e pedalare) praticamente possono uscire delle nefandezze senza pari.
Non mi arrendo e ci investo tempo e studio. A tratti torno al mio vecchio Early Babbitt, ma niente da fare una volta abituati alla rotondità di suono che da la camera larga e soprattutto alla libertà estrema di questo becco è difficile tornare indietro.
Come suona? Che dire: questo becco ha praticamente tutto un pò come il mio Slant da baritono.
In ogni caso, sempre per andare controcorrente, ci suonerò principalmente classica e ci inciderò il 3° CD del cofanetto che ormai da un anno sto realizzando per l'etichetta Brilliant Classics che comprende le 2 Sonatine di Charles Koechlin per sax soprano e orchestra.
KoKo
8th February 2012, 13:30
sono curioso di sentirlo, non c'è niente in giro di ascoltabile ve?
fcoltrane
8th February 2012, 13:58
il vecchio babbit che apertura ha?
utilizzi la stessa ancia?
David Brutti
8th February 2012, 14:34
x koko: per ora no ma le prossime cose che inciderò saranno tutte con questo setup
x fcoltrane: il vecchio EB è un 7* ci suonavo le 3,5 Légère Signature
Con questo sono dovuto scendere alle 3 sempre Signature (non di tantissimo visto lo sbalzo estremo di apertura)
tzadik
11th February 2012, 15:18
Ho cercato a più riprese ad avvicinarmi ai becchi a camera larga moderni (copie o presunte tali di becchi d'epoca) ma non c'è stata storia: contrariamente alla camera larga questi becchi moderni mi suonano ultra chiari, sarà per la diversa cameratura, sarà per i materiali e soprattutto iper-facili e io diffido profondamente delle imboccature eccessivamente spontanee che suonano "subito" poiché sono fermamente convinto che molte compagnie utilizzano questa componente come uno specchietto per le allodole per vendere facile.
... il livello medio dei sassofonisti è molto basso e quindi chi costruisce un bocchino deve per forza costruire un bocchino facile da suonare (più o meno efficiente per la completezza del suono che genera... ma comunque deve essere facile/rassicurante da suonare).
Spesso le geometrie e le proporzioni interne non cambiano poi molto, sui bocchini Slant-style per soprano... e il materiale ha un'influenza marginale.
Piuttosto spesso non si fa attenzione ad altri parametri importanti, che variano:
- l'angolo tra la tavole dove si appoggia l'ancia e l'asse del collo.
- la lunghezza della finestra
- il tipo di facing
Anche avendo una geometria interna molto molto simile all'originale variando quei tre parametri... si ottengono variazioni importanti... per una serie di ragione che non dipendono solo dal setup e dallo strumento.
Poi è una cosa molto soggettiva quanta resistenza bisogna avere per avere il suono che vogliamo (e come è distribuita questa resistenza è distribuita tra bocchino e ancia). :zizizi))
Io ho un bocchino artigianale "moderno" ispirato allo Slant e non mi suona chiaro... magari sono stato fortunato! :D
David Brutti
11th February 2012, 15:34
Mah, credimi risparmierei volentieri 600 Euro di differenza acquistando un becco moderno, ma mi dispiace tornare a ribadire che non c'è stata UNA marca moderna che abbia in scuderia un prodotto che soddisfi le mie esigenze.
Per non parlare del fatto che se rompo questo becco avrò difficoltà estreme a trovarne degli altri mentre invece se mi affido al moderno ho un rimpiazzo in qualsiasi momento.
Purtroppo invece sono convintissimo che i materiali facciano una grandissima, enorme differenza e ribadisco che proporre copie di becchi d'epoca su materiali diversi dall'originale sia una follia, un'assurdità.
Non condivido nemmeno il discorso sul livello medio: un tempo con l'esiguità dei prodotti a disposizione ci si "accontentava" e ci si concentrava sullo studio. Adesso si hanno 1000 modi diversi di procrastinare e di sacrificare lo studio imputando al setup le problematiche che si incontrano e che spesso sono del tutto personali.
Eppure lo si vede anche nel mercatino pieno di "becchi rivelazione" acquistati 2 settimane prima e venduti per un tozzo di pane...
fcoltrane
11th February 2012, 16:14
la mia esperienza è simile a quella di David.
se ti piace il suono degli slant devi prenderti uno slant non ci sono bocchini equivalenti.
certo è che il rapporto scelto non è da tutti.
hai avuto modo di provare anche altri bocchini simili con la stessa apertura?
e in questo caso l'ancia legere 3 è sempre la pù indicata?
la mia sensazione è che questi slant consentano anche una ancia più resistente rispetto ad altri bocchini.
sarà il materiale sarà la perfezione costruttiva :mha!(
tzadik
11th February 2012, 16:25
Non condivido nemmeno il discorso sul livello medio: un tempo con l'esiguità dei prodotti a disposizione ci si "accontentava" e ci si concentrava sullo studio. Adesso si hanno 1000 modi diversi di procrastinare e di sacrificare lo studio imputando al setup le problematiche che si incontrano e che spesso sono del tutto personali.
Eppure lo si vede anche nel mercatino pieno di "becchi rivelazione" acquistati 2 settimane prima e venduti per un tozzo di pane...
... è proprio per questo motivo che mediamente i bocchini "moderni" (di un certo livello) sono sempre più immediati.
Il sassofonista medio (che è a un livello tecnico medio basso) compra questi bocchini pensando che alcuni suoi limiti tecnici, soltanto cambiando bocchino, si riducano... in realtà la maggior parte dei bocchini moderni non riducono i limiti tecnici del sassofonista medio ma semplicemente li spostano.
Quando puntualmente il sassofonista medio si accorge che comunque i suoi limiti ci sono ancora... vende il "bocchino rivelazione" e ne compra un altro. :zizizi))
Il discorso dei materiali... è riconducibile sia alle caratteristiche del materiale sia alla forma esterna: questi sono i parametri che influenzano la trasmissione delle vibrazioni dal bocchino al corpo dello strumento.
Alcuni produttori moderni utilizzano ebanite ancora più pura (più costosa... e più pesante!) di quella usata per gli Otto Link e Meyer di 50/60 anni fa', si contano sulle dita di un mano.
Ragionando in questi termini per influenzare la risposta del bocchino basta a appesantire il bocchino (se è in ebanite e ci metti una grosso anello di acciaio/bronzo/rame... la differenza la senti e di brutto) e anche modificando il materiale tra il bocchino e lo strumento (il sughero).
@fcoltrane: la differenza per quanto riguardo la resistenza... su uno Slant per soprano dipende soprattutto dalla camera larga (che non costringe l'aria a cambiare il suo stato fluidodinamico (velocità e pressione) e successivamente da come gestisce l'aria. Si chiamano "perdite di carico"
Per soprano non credo nemmeno io che esistano bocchini perfettamente fedeli allo Slant (anche considerando la minima variabilità che può essere su bocchini con così tanti alle spalle). C'è qualcosa di artigianale artigianale però... i costi sono tutt'altro che bassi.
Per tenore la storia cambia... anche perchè, in termini numerici, un bocchino Slant-style è molto più ricercato sul tenore e quindi il mercato è più vasto.
Poi, alla fine, il contesto in cui quella musica veniva suonata con quei bocchini (...) sono cambiati e quindi alcune caratteristiche non bastano più... da qui, i motivi per "aggiornare" quella sonorità. Pensaci un momento... ;)
David Brutti
11th February 2012, 16:42
No, gli Slant per soprano sono introvabili: considera che all'epoca pochi suonavano il soprano mentre moltissimi erano i tenoristi con relativa produzione.
Uno slant per soprano come il mio può superare (e di molto) i 1000 Euro su canali come ebay.com (con relative maggiorazioni dei negozianti).
Il materiale in se ha già una sua caratteristica "risonanza" e risposta e questo non lo dico io che non sono nessuno ma un vero "guru" della costruzione dei becchi come Mr. Louis. Caso strano che il becco moderno che più si avvicina a uno slant, il Theo Wanne per soprano che non mi è dispiaciuto affatto anche se purtroppo dovrei ricorrere ad aperture "fuori scala" per avere sensazioni analoghe, sia fatto in ebanite di ottima qualità.
Se si vuole essere fedeli a becchi reputati "i migliori", il "santo graal del saxofonista" (forse a ragione forse a torto, secondo me a ragione) occorre replicare materiali e secondo me anche procedure costruttive e metodologie poiché anche queste (pur dando risultati meno precisi di tanti produttori moderni) conferiscono l'anima unica che solo questi becchi hanno (e che solo chi ci suona regolarmente riesce a capire).
Ma non mi interessano tali dispute francamente (anche perché da possessore di diversi becchi d'epoca resto fedelmente attaccato a tali convinzioni fintantoché ovviamente non vengano contraddette con dei fatti), mi interessava condividere delle sensazioni e questo mio radicale cambio di setup
David Brutti
11th February 2012, 16:52
la mia esperienza è simile a quella di David.
se ti piace il suono degli slant devi prenderti uno slant non ci sono bocchini equivalenti.
certo è che il rapporto scelto non è da tutti.
hai avuto modo di provare anche altri bocchini simili con la stessa apertura?
e in questo caso l'ancia legere 3 è sempre la pù indicata?
la mia sensazione è che questi slant consentano anche una ancia più resistente rispetto ad altri bocchini.
sarà il materiale sarà la perfezione costruttiva :mha!(
Rispondo con calma alle tue interessanti domande:
1) il rapporto che uso è tostissimo, ma è l'unico che mi piace. In questo becco con questa apertura, applicata al sax che suono attualmente (un R&C in argento massiccio placcato oro 24K) ho trovato un'omogeneità di suono incredibile, un'emissione incredibilmente spontane sul grave e una sonorità rotonda ma allo stesso tempo robustissima. Altra caratteristica che io cerco da sempre in un becco e che per la mia esperienza è stata impossibile trovare in altri becchi moderni: suono centrato su dinamiche dal fff al ppp. Altri becchi avevano grossi limiti da questo punto di vista e sul forte tendevano a "spaperare", sul piano a detimbrare. Questo resta sempre uguale a se stesso e a me la cosa piace;
2) si, ho provato un Theo Wanne 9 e per il Musikmesse arriverà da Mr. Zolla un 10 (o 9*?? Boh) custom perché mi risultava eccessivamente facile anche se è forse il becco moderno che più gli somiglia. Ancia sempre Légère 3.
Ho anche avuto un Aizen 10 copia slant. Bel becco facile, centrato, ma stranamente molto, molto più chiaro. All'epoca utilizzavo le Marca Jazz 3,5 però per scurire il suono dovevo aumentare alle 4 e tuttavia sopraggiungeva molto soffio nel suono purtroppo.
Poi ne ho provati altri ma con aperture molto più piccole e che purtroppo si comportavano in modo analogo all'Aizen.
Si gli Slant consentono ance toste senza però arrivare al soffio: sul baritono ad esempio utilizzo le Légère "normali" n°3 su uno slant 9* che normalmente sono durissime e li ci vanno a bomba. Questo è un becco "stortissimo" fisicamente ma che suona in modo veramente divino.
11th February 2012, 22:29
... è proprio per questo motivo che mediamente i bocchini "moderni" (di un certo livello) sono sempre più immediati.
Il sassofonista medio (che è a un livello tecnico medio basso) compra questi bocchini pensando che alcuni suoi limiti tecnici, soltanto cambiando bocchino, si riducano... in realtà la maggior parte dei bocchini moderni non riducono i limiti tecnici del sassofonista medio ma semplicemente li spostano.
Quando puntualmente il sassofonista medio si accorge che comunque i suoi limiti ci sono ancora... vende il "bocchino rivelazione" e ne compra un altro. :zizizi))
...super quoto...
non c'è alternativa allo studio.
Sul discorso dei produttori moderni, a voler guardare in fondo, sul mercato sembrano esserci tantissime copie del passato, in realtà a guardar bene pochi becchi sono veramente delle copie reali, anzi, spesso il loro richiamo al passato è solo un'azione di marketing.
Ad aggi l'unica vera copia che ho mai avuto per le mani è il Link TE Tenormadeness, copia fedele dell'Early Babbitt, e lo è sul serio.
GLi Aizen sono tutti chiari, non so perchè, forse è questione del materiale, ma di Slant, o Soloist o Meyer NY non hanno un bel niente.
Per quanto rigarda i materiali, oggi ci sono produttori che utilizzano ebanite di qualità anche superiore rispetto al passato.
Ma maggior qualità del materiale non significa necessariamente maggior resa sonora, chissà, forse esistono mescole con grande resa ma che non sono di "qualità" in ambito strettamente chimico. Non so se mi sono spiegato, spero abbiate compreso il concetto...
Sta di fatto che anche io credo che chi cerchi un suono come uno Slant non abbia, al momento, alternativa...o si compra un originale o non esiste copia che tenga!
Mi fa strano che abbianoprodotto la copia fedele degli EB e non degli Slant...chissà, forse tra qualche tempo...
David Brutti
11th February 2012, 22:51
La copia di tenormadness è ricavata da un blank Otto Link e se non sbaglio utilizzano rimanenze di blank "d'epoca", giusto?
Quindi stesso materiale, stessa forma, "finitura" a mano identica (o forse simile).
E di conseguenza copie ma fino a un certo punto... Li definirei piuttosto un "quasi originale"...
Compreso il concetto. Lo condivido anche. Per altro l'ebanite è un materiale piuttosto "povero" e gli slant come il mio nascono come cugini poveri dei Link in metallo.
fcoltrane
12th February 2012, 10:19
per lungo tempo ho creduto che vi fossero solo 3 strade percorribili.
bocchino aperto ancia leggera , bocchino chiuso ancia molto resistente o rapporto medio.
David è la prova vivente che si può sceglire una quarta strada.
ancia resistente e bocchino aperto.
il timbro del suono riesco a percepirlo , il volume pure così come l'omogeneità dell'intonazione.
il parametro che secondo me muta in questo caso è il corpo del suono.
ma spesso è di più difficile comprensione (aprire il suono in alto ad esempio) .
probabilmente per capire questo parametro bisogna considerare tutti gli altri aspetti.
grazie delle info ciao fra
David Brutti
12th February 2012, 10:29
Beh si, poi certe caratteristiche sono anche suscettibili dei gusti personali e pertanto soggettive.
12th February 2012, 15:11
Senza nulla togliere a David ma da sempre esiste una quarta via...
mi vengono in mente solo Ernie Watts e Jerry Bergonzi...
Solo che per percorrerla occorrono due m....i così!
David Brutti
12th February 2012, 18:49
Ma certo New York, un setup simile al mio non è una novità e sono consapevole di non avere inventato nulla di nuovo.
A mio parere setup e rapporti particolari come quello che io utilizzo sul soprano ( sono dovuti a particolari esigenze anche fisiche se vogliamo. Io me la spiego così: suono quasi giornalmente saxofoni molto diversi tra loro ma molte delle ore di pratica le passo su strumenti estremi (basso, contrabbasso) che richiedono una massa d'aria doppia rispetto ai tagli medi (se si sbaglia la respirazione su quei mostri si è letteralmente finiti). Di conseguenza sugli altri tagli vado a cercare una resistenza simile. Poi ovviamente ci sono scelte personali e di gusto: personalmente non amo suoni chiari su soprano e alto, o meglio, mi piace sentirli dal di fuori ma per la mia personalità e il mio modo di concepire la musica stonano. Di conseguenza sono sempre alla ricerca di un rapporto che mi dia il suono più scuro possibile senza rinunciare a una tavolozza dinamica ricca.
gil68
12th February 2012, 22:09
Consideriamo che non tutti sono in grado di suonare con ance da 3,5 su becchi con apertura 10...ci vuole molto allenamento,studio,costanza nel farlo e...polmoni d'acciaio(ed anche,sicuramente,mandibole e diaframma assai...muscolosi)
fcoltrane
13th February 2012, 02:01
recentemente alla masterclass tenuta da Max Ionata ci riferiva di come fosse passato da un link 10 sul tenore ad un bari lavorato che come apertura era un 7 stella.
quando suonava con il link faceva una certa fatica soprattutto quando in trio doveva suonare molto .
in pratica ci riferiva una tendenza .
il suono appariva ora più brillante ma non potrei giurare (pur avendolo sentito anche con l'altro setup) se il suono avesse perso un po di corpo.
tutto questo per dire che la preferenza del musicista andava ad un rapporto medio per il convincimento che con questo rapporto era in grado di ottenere "quasi" lo stesso risultato.
La mia convinzione era che Bergonzi suonasse con un rapporto medio sia al tenore che al soprano .
(al soprano non lo conosco quasi per nulla),
altro sassofonista che per l'idea che mi sono fatto utilizza rapporti aperti al tenore è Emanuele Cisi ma il francois Louis lo considero un bocchino anomalo (nel senso che consente grandi aperture per le peculiarità costruttive) io stesso che sono una pippa suono con un 9 in metallo con poco sforzo rispetto al link che si prende davvero tantissima aria.
stesso discorso per Lovano.
(mi riferisco al tenore anche se credo che il discorso sia analogo sul soprano ma non ho mai avuto il piacere di provare un fl o di ascoltare dal vivo questi musicisti al soprano )
Watts non ho avuto mai il piacere di ascoltarlo dal vivo.
tutto questo per dire che David al contrario ci riferiva una controtendenza motivata anche da ragioni di scelta del suono che poteva ottenere.
magari se avrò l'occasione di ascoltarlo ancora dal vivo gli chiederò la cortesia di farmi sentire se riesco a percepire differenze o è solo una questione che percepisce l'esecutore ma che non si trasforma in differenza nel suono.
il corpo del suono insomma.
KoKo
13th February 2012, 02:10
Bhe c'è tutta una scuola di sassofonisti che usano setup estremi...da eddie lockjaw davis a garzone...in genere sono suoni che amo...io però non c'ho il fisico per farlo, al contrario di david :-)
fcoltrane
13th February 2012, 02:18
anche il Jodi jazz di Garzone però si prende meno aria dello slant.
Eddie ''Lockjaw'' Davis e tutti gli altri old style per il suono che producono non li considero proprio.
per la presenza eccessiva di soffio nel suono e per il corpo che sembra un cono con bassi poderosi ma alti che stringono sempre più.
David Brutti
13th February 2012, 10:32
La Ottolink mania comunque non da scampo: progressivamente sto adottando la stessa tipologia di becco sia per alto che per tenore.
Sull'alto sto rispolverando un vecchio Slant apertura 5 che utilizzavo principalmente in accoppiata col Conn. trovo qualche difficoltà per via dell'apertura piccolina ma le impressioni di grande libertà espressiva restano eccome. Ci lavorerò o ne troverò uno un pelino più aperto.
Sul tenore, in attesa dello Slant, ho trovato un Early Babbitt 8* originale che mi piace davvero moltissimo. Forse ho fatto bene così in quanto un cambio così "radicale" di setup potrebbe crearmi dei problemi di adattamento (prima suonavo con un Selmer Soloist E originale, poi lo alternavo a un Woodwind & Co B7 semplicemente meraviglioso). Quindi ora suono l'EB e quando (e se ) trovo uno Slant senza svenarmi troppo vendo questo e mi piglio il nonnetto.
In ogni caso sia su alto che su tenore non sento l'esigenza di avere setup così estremi come invece accade su soprano, baritono e basso.
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