Visualizza Versione Completa : Tempi duri per la musica dal vivo
juggler
7th February 2012, 20:12
Riporto articolo comparso su "Brescia oggi", ma ciascuno diffonda/comunichi come tale situazione
sta evolvendo nelle varie regioni e città.
http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/ ... refresh_ce (http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/330564_lausterit_sta_uccidendo_il_jazz_dautore/?refresh_ce)
STE SAX
7th February 2012, 20:24
e si Jug, conosco perfettamente la situazione abitando a Brescia e ti devo dire che mentre l'anno scorso ho suonato tantissimo (una cinquantina di serate), quest'anno e' cominciato magro magro e c'e' davvero poco da fare. Un vero peccato, ma e' colpa dei proprietari dei locali e del pubblico stesso.
continuo dopo perche' ora devo uscire di fretta .........
STE SAX
7th February 2012, 21:43
continuo ...........
dicevo che e' colpa dei proprietari dei locali, veramente grezzi e poco o per nulla inclini a offrire alla clientela qualcosa di diverso e raffinato. Faccio un esempio che in 30 anni non mi era mai capitato, in un nuovo ristorante moerno di Brescia (faccio anche il nome perche' sono veramente degli s......, si tratta de IL FERMENTO) con un casino infernale fatto dal vociare dei clienti sono venuti a dirci di abbassare il volume che gia' tenevamo basso tanto che non sentivo gli altri neppure a due metri. Abbiamo comunque abbassato il volume (facevamo bossa nova quindi immagina che volume potevamo avere) e sono venuti ancora una volta mentre stavamo suonando in modo sgarbato a dirci malamente e maleducatamente di abbassare ancora. Beh, ce ne siamo andati all'istante smontando tutto in un baleno con la gente che ci diceva di rimanere e che non erano d'accordo.
Colpa poi anche del pubblico in genere, non parlo della circostanza di cui sopra, perche' non e' disponibile verso la musica e solo con molta fatica quando riesci ad appassionarli, allora ti riconoscono professionalita' e applaudono convinti. Sembra quasi che sono loro a farti un favore a sopportarti e non tu che fai un favore a loro dandogli anima e cuore.
Questo ovviamente in una piazza come Brescia dove i posti canonici per fare musica non ci sono piu'. L'unico locale serio, ilJazzonlive, sta chiudendo e non c'e' veramente altro al di la' di qualche pub/birreria o ristoranti vari dove come dicevo e' difficilissimo e disarmante suonare.
Aggiungi che il cantante con le basi (massimo rispetto ma e' il massimo del minimo) soppianta il gruppo live con costi molto piu' bassi.
Io che non ci devo campare e lo faccio per divertirmi, non bado a compensi e quindi mi basta suonare pero' dopo le ultime uscite nelle quali non sei considerato e ti senti quasi sopportato dal proprietario e snobbato dal pubblico mi chiedo: ma chi me lo fa fare? Per fortuna non sono tutti cosi' e quindi qualcosa in giro si trova sempre pero' se uno guarda all'estero dove in ogni paese la situazione e' migliore e c'e' rispetto non solo per chi suona ma anche per la musica in generale come forma di cultura, c'e' poco da stare allegri da noi.
Questo succede a Brescia
just
7th February 2012, 22:36
........Charlie si era sentito vietare, al pari dei suoi colleghi il passaggio attraverso l’ingresso principale del locale. Di lì potevano entrare solo i bianchi. Si vendicò passando di tavolo in tavolo, dove erano seduti i musicisti, e mandando in frantumi, uno dopo l’altro, i bicchieri in cui questi avevano bevuto. La direzione, spiegava, non li avrebbe più usati perché erano stati contaminati dalle labbra di gente dalla pelle scura.......
questo, purtroppo, accadeva non molto tempo fa al grande Parker...
quello che narri non mi stupisce ...
pazienza e perseveranza ;)
juggler
7th February 2012, 23:39
Just, se non si ha nulla da dire, si può evitare di fare della retorica spicciola con "citazioni vintage"...
E' un tentativo di riflettere sulla situazione complessiva di chi lavora (o cerca di farlo) con la musica
e la dimensione complessiva utenza (pubblico)/gestori/organizzatori in Italia e ora.
Ste, oltre alla situazione dei locali, che come descrivi mi sembra abbastanza "omogenea" in tutta la ns. penisola,
con qualche isolata eccezione, qua e là, siamo in una situazione in cui anche "realtà istituzionali",
festival e rassegne "storiche" si trovano a "tirare i remi in barca" e a non sapere se e/o fin quando potranno esistere/resistere...
Poco piu' di 3 anni fa (2008), Ilaria Scattina, ha girato un documentario sulla disastrosa situazione della musica live in Italia:
pur non essendo un documento esaustivo, mette in luce, tuttavia, diverse problematiche che tutte insieme fanno un mix abbastanza esplosivo
e deprimente, in cui probabilmente quello che assistiamo oggi è piu' un effetto che una causa...
la crisi, poi, sembra il paravento con cui giustificare tutto, in senso peggiorativo...un'altra "pezza" lanciata verso una decadenza da "basso impero"...
http://vimeo.com/2687833
Vediamo, nei limiti del possibile, di evidenziare complessivamente le cause di questo lento disastro, cercando di comprendere
i vari aspetti e magari prospettare se e in che modo possono crearsi nuovi scenari: se tutto sta crollando, forse qualcos'altro
dovrà pure rinascere, con basi diversificate...e quali possono essere? I "musici" son quelli che per primi dovrebbero prospettare
delle possibili soluzioni o alternative...anche perchè solo lamentarsi, come sempre e in ogni caso, non porta da nessuna parte.
fcoltrane
8th February 2012, 02:07
probabilmente Just evidenziava che da sempre i musicisti hanno avuto grandi difficoltà .
(a tutti i livelli soprattutto se non si trattava di musica che facilmente raggiungeva il grande pubblico)
trovo che la musica sia tristemente sottovalutata e in un momento di crisi siano i musicisti a soffrire più di altri.
Il jazz, ma anche altre forme musicali, sembrano sopravvivere solo quando nasce un felice connubio tra la passione e volontà di qualche organizzatore, accompagnato da un utile apporto del pubblico/privato a sostegno.
Mano a mano che vengono meno ed escono di scena certi personaggi, i festival, e le iniziative da quat'ultimi organizzati, se ne vanno con loro.
Sicuramente è un problema di cultura musicale, di un mancato sostegno pubblico ad alti livelli, della crisi, e di tutto il resto che più volte ci siam detti. Personalmente però, ho il dubbio che la componenete maggiore sia proprio l'assenza di persone che metteno in quello che fanno passione, che si impegnano per creare qualcosa.
L'ho vissuto direttamente più volte, un corso jazz con lezioni e jam finale, grazie alla disponibilità di alcuni locali poi naufragato per via della svogliatezza di alcuni, la banda cittadina che rischia il naufragio non per assenza di fondi (allora, non oggi....ndr) ma per la scomparsa di un paio di bandisti che si occupavano praticamente di tutto e con nessuno disposto a prenderne il posto.
Albysax
8th February 2012, 11:38
Sicuramente è un problema di cultura musicale, di un mancato sostegno pubblico ad alti livelli
ecco,secondo me,il nocciolo della questione...per non parlare dei media...da noi viene solo
propinata musica leggera 24h su 24 salvo rare eccezzioni la sera tardi;c'è stato
un assottiglimaento (non trovavo le parole) culturale molto marcato negli ultimi anni e questo
è innegabile.Per quanto riguarda la crisi...bè...è dappettutto in europa,però altrove non ci sono stati tagli alla cultura come da noi,all'etstero investono sempre in cultura...
questoè il mio punto di vista..
just
8th February 2012, 11:46
probabilmente Just evidenziava che da sempre i musicisti hanno avuto grandi difficoltà .
(a tutti i livelli soprattutto se non si trattava di musica che facilmente raggiungeva il grande pubblico)
trovo che la musica sia tristemente sottovalutata e in un momento di crisi siano i musicisti a soffrire più di altri.
l'episodio 'citato' mi sembrava emblematico per sottolineare quello che hai inteso e ribadito
chiedo venia se sono apparso retorico
docmax
8th February 2012, 12:18
La musica ben fatta (musica classica, pop, jazz, progressive, rock) andrà avanti con maggiori difficoltà ma andrà avanti. I modi di far musica credo cambieranno, dovranno per forza cambiare, ma obbligheranno coloro che di musica vivono a reinventarsi o a proporre cose nuove.
Cercare formule dove le arti si "sposano": musica-letteratura-pittura-danza possono interagire e mostrare un tangibile risultato del continuo divenire del genio creativo umano.
Cercare formazioni originali: nell'ambito musicale chi avrà originalità, pur nella semplicità di un progetto presentabile perché come spesa è ancora affrontabile economicamente dai gestori dei locali, avrà la possibilità di farsi ascoltare.
Importante sarà spingere chi legifera ad alleggerire gli orpelli dei balzelli che gravano sulla musica dal vivo (SIAE ENPALS) almeno per le categorie sotto la soglia minima di reddito, oppure dare la reale possiiblità di esibire un prodotto gratuitamente nel caso in cui per es. non vi sia altro che rimborso spese.
Infine cercherei di incrementare la diffusione dell'offerta didattica popolare: aumentiamo il gusto di imparare la musica e di fare musica da parte della gente che, a mio avviso, avra più tempo per affinare la propria musicalità e per imparare a suonare (possibile che di popolare ci sia solo il ballo? Le bande dove son finite?).
gnoato
9th February 2012, 13:11
Infine cercherei di incrementare la diffusione dell'offerta didattica popolare: aumentiamo il gusto di imparare la musica e di fare musica da parte della gente che, a mio avviso, avra più tempo per affinare la propria musicalità e per imparare a suonare (possibile che di popolare ci sia solo il ballo? Le bande dove son finite?).
Sono d'accordo sulla necessità di aumentare la cultura musicale di base. Chi sa apprezzare la musica (di qualsiasi genere) magari qualche volta preferisce rinunciare ad una serata in pizzeria a favore di un concerto.
Per quanto riguarda le bande (almeno qua al nord), vivendo praticamente solo di volontariato, sono in genere molto discontinue e tante volte la formazione musicale viene un po' trascurata.
Tommy
9th February 2012, 13:17
A Padova e Vicenza sopravvivono le rassegne più importanti, magari perché dietro hanno sponsor di un certo spessore (cito il Porsche Live a PD che si è svolto pochi giorni fa, o il Vicenza Jazz Festival in maggio) o perché un locale è riuscito a crearsi un bel giro (il Panic Jazz di Marostica ad esempio).
Sono però appuntamenti che chiamano artisti di grande attrattiva e ben noti, mentre latitano le occasioni per sentire (io vado a sentire) tanti altri artisti meno noti e qualche volta meno "scontati".
Anche per gli altri generi musicali la situazione è difficile, direi tragica. Un articolo di qualche tempo fa che descrive la situazione dei locali a Vicenza è questo e purtroppo è estremamente realistico
http://www.nuovavicenza.it/2011/12/tutt ... rockeggia/ (http://www.nuovavicenza.it/2011/12/tutto-chiuso-a-vicenza-non-si-rockeggia/)
STE SAX
9th February 2012, 13:34
beh, i grandi nomi piu' o meno non fanno fatica a suonare anche da noi perche' il richiamo degli appassionati e' per fortuna forte e quindi sia le rassegne all'aperto sia nei locali c'e' sempre il tutto esaurito e quindi l'organizzatore/proprietario del locale e' sempre contento. Il problema vero rimane per noi gente comune di semiprofessionisti/professionisti non conosciuti che non possiamo con il nostro nome riempire le sale e allora le occasioni sono sempre molto scarse. Il piu' delle volte il proprietario si aspetta che sia tu a portargli gente, ma il tuo ruolo e' quello di suonare non di fare il pierre, quindi dopo un paio di volte ti lascia a casa.
Tommy
9th February 2012, 13:46
Verissimo; che poi, a me appassionato ascoltatore, piace andar a sentire sia i grandi artisti internazionali ma anche musicisti meno acclamati: ho assistito a concerti bellissimi suonati in posti sconosciuti
Una parte della colpa secondo me va anche (almeno a PD) ai quotidiani, che nella pagina degli spettacoli spesso menzionano solo gli eventi più importanti o quelli che si svolgono nei soliti locali, ma agli altri non dedicano neanche una riga. Mi è capitato di sentire bei concerti solo grazie al passaparola, magari casuale... A Vicenza invece il quotidiano locale fa una meritoria opera di diffusione di tutto quello che gli arriva in redazione
tzadik
9th February 2012, 14:04
Per come la vedo io... la musica e i vari format musicali sono comunque soggetti alle leggi di mercato... e parliamo di intrattenimento.
È giusto che il promoter abbia un qualche tipo di "ritorno" di qualche tipo.
Piuttosto spesso invece è il promoter a essere poco competente.
Generalmente, il costo non è un problema dipende qual è il "ritorno" per il promoter.
Qui si chiama in causa il tipo di format che il musicista (o chi per lui) propone al promoter... e come viene proposto e pubblicizzato.
Nessuno fa niente per niente.
Quindi per me "tempi duri per la musica dal vivo" a me non dice niente: chi vende "qualità", non ha mai problemi... il problema è capire come vendere questa qualità e come far sì che questa "qualità" abbia visibilità e grande partecipazione da parte del pubblico.
Questo vale anche a bassi livellli...
STE SAX
9th February 2012, 14:13
non ti seguo molto Tza, secondo me quando un proprietario di un locale ti prende per suonare durante la settimana perche' si aspetta di lavorare di piu' con la gente che gli porti (e non con la giusta promozione che dovrebbe fare lui tramite segnalazioni al giornale locale, passaparola, etc., in fondo il locale e' il suo mica il tuo) e poi vede che il locale rimane vuoto e che gia' pagando la siae va sotto con le spese, tu in quel posto non ci suoni piu' perche' il locale perde.
E' giusto che il promoter come lo chiami tu abbia un ritorno, ma il ritorno se lo deve cercare lui, noi facciamo un altro mestiere. Come vendere la qualita' dovrebbe a mio avviso essere un problema del gestore/proprietario/promoter che prima cosa dovrebbe saper riconoscere la qualita' nella proposta musicale e poi valorizzarla con una corretta azione di marketing.
luca
9th February 2012, 15:28
... perchè la gente non va a sentire il jazz dal vivo... e la musica dal vivo in generale ??
sono tante le questioni sul tappeto...
1. eccessiva offerta di musica (televisione, radio, mp3, youtube, ipod con 40 giga di musica dentro...) e conseguente svalutazione della stessa;
2. lo spettacolo tradizionale (musicisti che suonano sul palco, che espongono i loro brani e pubblico seduto in sala che ascolta...) credo che abbia fatto il suo tempo, purtroppo... è dura la sera, dopo una giornata di lavoro, uscire di casa, andare in un locale, ... quando a casa hai il pc..., il rapporto costi/benefici tende sempre di più per stare a casa...
Forse funziona ancora per i grandi nomi...
3. mancano soldi, ma non credo sia la questione principale... le cose che davvero piacciono, la gente non se le nega...
quindi... per fare uscire di casa qualcuno bisogna che trovi in un pub, in un locale, qualcosa che a casa non trova...
e qui ragazzi c'è da sbizzarrire la fantasia... (donne? ok, a volte funziona...) ma quello a cui più spesso penso... è il coinvolgimento... fatto in vari modi....
lo spettacolo asettico in cui uno fa la presentazione (quando va bene dei pezzi) e li esegui ormai è diventato una pizza,... banale..
bisogna scherzare col pubblico...o trovare il modo di interloquire... aprire un canale comunicativo molto forte... ed è molto difficile (soprattutto per chi caratterialmente non ci è portato, come il sottoscritto...).
il pubblico preferisce quando succede qualcosa di imprevisto... si diverte di più quando il gruppo sbaglia e deve ricominciare il pezzo di quando invece va tutto liscio...insomma... deve essere qualcosa di £diverso" da quello che può fruire stando a casa...
detto questo mi fermo perchè non so neanche io dove voglio arrivare.. ma l'importante è il punto di partenza... lo spettacolo tradizionale non funziona più... bisogna inventarsi altro...
:BHO:
Danyart
9th February 2012, 15:33
"si diverte di più"
questo è un altro "problema"...cosa s'intende per divertirsi?? bisogna per forza essere divertenti per fare uno spettacolo interessante??
questo è triste, a mio parere
tzadik
9th February 2012, 15:37
Ste... è lì che sbagli.
Se ragioni così... avrai sempre problemi a suonare in determinati posti.
Tu al promoter vendi un prodotto (o format) e sei tu che gli garantisci che il prodotto funziona... esattamente come può essere per elettrodomestico.
Ognuno fà il suo lavoro... ma ognuno deve porsi nelle condizioni di farlo al meglio.
Ora con i social network puoi avere una visilibità enorme, a costo zero... e con pochissimi click.... poi la differenza la fai sul palco!
Qui ci sono delle cover band che girano a 2000€ + IVA e suonano comunque tanto... perchè? Perchè il promoter sà che chiamare quel gruppo porta automaticamente tot gente e con quello ci guadagna.
Solo a un certo livello, la promozione può farla il promoter... a basso livello bisogna farsela da soli però con i mezzi che ci sono oggi, per far promozione bastano non più di 5 click del mouse!
luca
9th February 2012, 16:40
@dany... per "divcertirsi" intendo dire essere coinvolti... compartecipare emotivamente... nel senso che dico io puoi "divertirti" anche ad ascoltare uno che suona spiritual di coltrane...
Su questi argomenti (misica live nei locali) sono d'accordo con Tzadik.
O sei tu che porti gente al locale, o nisba.
Almeno così funziona dalle mie parti.
Probabilmente in un mondo ideale le cose dovrebbero funzionare all'inverso...ma prima si è realisti e prima si capiscono certi meccanismi.
Mantenere unito un gruppo con il quale voler suonare musica live per locali richiede una grande impegno di promozione e sviluppo, se manca quello i progetti si sfaldano.
Non è un problema tirar su 250 - 350 euro con il quale garantire un minimo per la soppravivenza dei musicisti (anche si potrà discutere all'infinito sull'effettiva "non" valorizzazione della musica live), il problema è garantire al locale che avrà un ritorno netto adeguato.
tzadik
9th February 2012, 17:05
Funziona così dappertutto... il salto di qualità lo fai quando la "promozione" comincia a girare da sola: cioè quando il "format" è talmente "apprezzato" che le voci corrono da sole... senza l'ausilio da parte del musicista.
Per quella che è la mia esperienza (cioè per quelli che sono i format musicali, con cui ho suonato)... tutto dipende dal target del prodotto musicale... e dalla "notorietà" del format!
Albysax
9th February 2012, 17:30
Ognuno fà il suo lavoro... ma ognuno deve porsi nelle condizioni di farlo al meglio.
Ora con i social network puoi avere una visilibità enorme, a costo zero... e con pochissimi click.... poi la differenza la fai sul palco!
Qui ci sono delle cover band che girano a 2000€ + IVA e suonano comunque tanto... perchè? Perchè il promoter sà che chiamare quel gruppo porta automaticamente tot gente e con quello ci guadagna.
Solo a un certo livello, la promozione può farla il promoter... a basso livello bisogna farsela da soli però con i mezzi che ci sono oggi, per far promozione bastano non più di 5 click del mouse!
ha ragione...funziona così anche da queste parti...la cover band nella quale suonavo saltuariamente anch'io(fa di tutto,è unjuke box
ma questo è un altro discorso) riempe i locali della zona (ma battono anche il perugino e la meremma adesso,oltre ai matrimoni)
grazie alla miriade di amici sia usuali che virtuali (attraverso FB) che li seguono.E per i gestori della zona sono una garanzia.
Oltre al fatto che sul palco sono carismatici,sono molto coinvolgenti con il pubblico(insomma son ganzi!) e hanno un repertorio
molto ruffiano che alla gente piace(qui ci sarebbe da aprire un altra discussione!).Loro non hanno un promoter o impresario,
il promoter sono loro stessi attraverso FB..
Albysax
9th February 2012, 17:34
comunque all'estero le cose sono un po' diverse,così mi hanno detto amici musicisti per loro esperienza...
la gente paga per andare nei locali dove fanno musica dal vivo e gli artisti che suonano non sempre sono conosciuti...
culture diverse
Danyart
9th February 2012, 17:39
quindi, se per caso, come mi è successo 6 anni fa, vengo a trieste dove mi sembra impossibile che mi conoscano, devo portare io la gente al locale?? per fortun a quel giorno che suonai al Naima il locale era pieno comunque, e apprezzarono molto più di quanto potessi immaginare anche pezzi come Spiritual, Impressions, Dear Lord, Blue Train, A love supreme e anche uno mio sperimentale...
culo della situazione ovviamente...
tzadik
9th February 2012, 17:39
Si... attenzione che però il promoter è una figura diversa: http://it.wikipedia.org/wiki/Promotore_musicale
Per eventi piccoli di solito è la stessa persona che mette i soldi per i concerti. ;)
Capisco invece che suonando generi musicali "meno in vista", tutto sto meccanismo è difficile da comprendere... però bisogna sfruttare i social network (non MySpace... che non lo caga più nessuno!!!)... specialmente chi ha nell'attività musicale una buona fetta del suo reddito.
Ovviamente poi bisogna "suonare" e "saper lavorare".
All'estero si paga per sentire musica... però ci sono anche degli ambienti per poter far musica migliori dei nostri.
Hai il locale che ha un palco allestito, luci etc etc... Qua in Italia sta cosa non esiste, anche se fai una figata, devi sempre tener conto della parte tecnica (e dei sui costi), per quello che ho visto io è molto più semplice vendere un "format all inclusive" (gruppo musicale, service audio, service luci... tecnici audio e tecnici luci) che vendere solo la parte musicale. :zizizi))
Albysax
9th February 2012, 17:52
infatti questo gruppo che dicevo io organizzano,tramite una discoteca delle mie parti,anche concerti e/o rassegne dove suonano anche altri
gruppi anche insieme a loro...spesso a tema...e i soldi per organizzare li mette la suddetta discoteca,cioè un proprio budget che affida a loro
e ci rientra anche il loro compenso....hanno tirato su un bel giochino..
andreavezzoli
10th March 2012, 13:20
La mia opinione è questa: se da un lato la colpa è del pubblico che preferisce pagare meno ed ascoltare musica non live, il gestore del locale ha una responsabilità morale non indifferente nel non "rischiare" più... e di andare sul "sicuro"...
Colpa di chi non diffonde più la musica a livello scolastico, colpa di chi preferisce tagliare sulla cultura e che su altro...
Alla fine il pubblico diventa sempre ignorante e pretende solo di divertisri, anche con musica di bassa qualità.
Ma c'è una parte di responsabilità dei musicisti, che sembrano essere diventati dei "tecnici della musica" e non più degli artisti, gli artisti suonano prima di tutto perchè hanno passione per la musica, si fanno pagare come è giusto che sia, ma sono disponili a divulgare il loro sapere, coinvolgono il pubblico e
creano cultura.
I tecnici della musica, suonano solo se vengono pagati, non divulgano nulla se non a pagamento,
se li fai suonare qualche minuto di più di quello previsto dal contratto chiedono gli straordinari.
Non suonano per passione, ma suonano perchè è l'unico lavoro che sanno fare.
L'artista può anche decidere di mantenersi con altro lavoro, e suonare senza dover scendere a compremessi di basso livello musicale.
In fine, la concorrenza è diventata enorme, tutti i diplomati si sentono i migliori, tutti si sentono delle prime donne, e se devono suonare dal vivo devono essere al centro dell'attenzione...
Bisogna mettersi in testa che vivere con la musica è difficile, è non è detto che si riesca per forza.
Non prendete il mio discorso come un generale attacco alla categoria dei musicisti, di cui anchio faccio parte, ma come un iperbolazione di difetti che in questo momento di crisi appaiono enormi più di quanto lo siano
tzadik
10th March 2012, 15:26
Se la musica bisogna farla per professione... non si può non tenere conto dell'aspetto economico.
Ci si può permettere di non pensare ai soldi solo quando il cachet è molto alto e/o si ha già raggiunto il benessere economico.
Il mondo della musica è cambiato, è tutto cambiato, il mondo va molto più veloce e i costi per alcuni servizi sono aumentati.
Da questo... si è sviluppata la figura del "turnista" (con tutto quello che ne consengue).
La musica è prima di tutto è un business... poi si può anche farla passare per cultura.
Ci si lamenta tanto dei tagli alla cultura quando di fondo... la gestisce pubblica o pseudo-pubblica della "cultura" ha generato una serie di sprechi... tipici della gestione pubblica di qualsiasi cosa.
Moltissimi grossi festival vengono sponsorizzati da enti pubblici (per riuscire ad accedere agli spazi dove fare le manifestazioni culturali)... ma di fatto sono tutti possibili grazie a soldi privati.
Quoto sul fatto che spesso la preparazione "accademica" non fornisce gli strumenti (non tanto tecnici, quanto gestionali) per esercitare la professione.
andreavezzoli
10th March 2012, 15:40
il problema del cache è importante, ma io visto giovani che avevano appena iniziato l'attività chiedere cachet che neanche gente che suona ventanni si oserebbe chiedere
tzadik
11th March 2012, 02:24
... è una questione di qualità del prodotto (che il "giovane" vende) e di eventuale ritorno economico (che il "giovane" porta al promoter).
Il cache non è una questione "anagrafica".
Pino vitale
11th March 2012, 08:53
Credo che gli organi di informazione, TV, in particolar modo, fanno molto ma molto poco per far conoscere la buona musica, è fare avvicinare i giovani al Jazz, mai un concerto jazz, ho un programma televisivo dedicato solo a dei giovani musicisti.
andreavezzoli
11th March 2012, 14:16
I giovani, devono avere l'umiltà di accettare di "fare la gavetta" molti grandi jazzisti hanno cominciato a suonare nelle cantine, poi nei club, successivamente ai piccoli festivals, poi ai festival regionali e dopo molti anni ai grandi festival.
Ci vuole l'umiltà di voler faticare per fare un percorso, molti giovani invece rinuciano a suonare subito dopo che qualcuno gli ha detto "no" e gli a chiuso le porte in faccia.
Con l'impegno e l'umiltà si può anche riuscire a farcela,
qualche mese fa, con mio grande stupore mi telefonò il grande Gianluigi Trovesi perchè gli avevo inviato un CD con alcune mie composizioni jazz, lui mi chiamò per dirmi che l'aveva ascoltato e per incoraggiarmi.
Io dissi: "le faccio io complimenti per la sua musica" e lui rispose ironicamente "ormai la mia carriera è quasi finita..."
L'umiltà di Trovesi dovrebbe essere l'esempio per chi comincia, lui a 70 anni trova ancora il modo per "sminuirsi" e va in giro a suonare ancora con lo spirito del giovane.
Molti giovani di oggi hanno 20 anni ma vanno in giro a suonare con lo spirito dei 90 anni pretestuosi.
tzadik
11th March 2012, 15:45
Capisco la visione un po' "romantica" della musica... e il modo di approcciarsi alla musica (musica intesa come "lavoro).
Però non ci vedo nessun problema... una volta come adesso, i "geni" emergono sempre e non è una questione di gavetta.
La qualità della musica che si produce (e che poi si va a vendere) è spesso indipendente dall'esperienza, maturata con la gavetta.
I tempi sono cambiati... i meccanismi per cui un talento riusciva ad avere un successo pubblico sono cambiati.
Quoto sul fatto che in alcuni casi il talento non basta per affrontare la musica, come attività lavorativa.
Vi siete mai chiesti come mai molte delle persone uscite dai talent show, poi non fanno "subito" una intensa attività concertistica?
andreavezzoli
11th March 2012, 16:07
invece la gavetta è molto importante, se fatta nella giusta maniera, ti crea le basi per capire come funzionano certe cose.
Pure Mozart, il genio assoluto, faceva Gavetta componendo contraddanze, componendo messe alla maniera salisburghese, Bach fece molta gavetta per imparare bene il suo mestiere.
tzadik
11th March 2012, 16:09
Certe cose le capisci (e riesci a metterle in pratica) anche se le studi e se qualcuno te le insegna in un modo razionale... adesso funziona così, c'è poco da girarci attorno.
Il cache poi comunque va in base alla qualità della musica che vendi... la "gavetta" e in parte il "curriculum" possono anche passare in secondo piano.
Valgono le leggi di mercato.
andreavezzoli
11th March 2012, 16:18
le leggi del mercato valgono sempre anche a discapito della qualità
tzadik
11th March 2012, 16:26
Si però è fare sbagliato far passare l'equazione: "musicista giovane" = "musica di bassa qualità". :zizizi))
andreavezzoli
11th March 2012, 16:29
non è questo che affermo, ma che il giovane deve avere più umiltà nel proporsi, anche nel caso fosse il più grande musicista del mondo
Rosario Giordano
11th March 2012, 20:02
Cafiso non e' molto umile (così mi hanno detto) e x come la vedo io fa bene.
andreavezzoli
11th March 2012, 22:02
secondo me non fa bene, ci sono numerosi grandi concertisti che hanno fatto dell'umiltà il loro pregio, oltre ovviamente alla bravura.
Parlo di Abbado per la musica classica, Bollani per il jazz, Fresù per esempio è molto umile e disponibile.
Se sei bravo non hai ragione per non essere umile, se uno non è umile probabilmente è perchè ha paura che ci sia qualcuno che è più bravo di lui.
Gente come Cafiso dovrebbe imparare che al mondo non c'è solo lui che suona bene il sax.
tzadik
12th March 2012, 13:38
Io Cafiso l'ho sentito dal vivo... e non mi è sembrato "non umile".
Nel suo caso... le reazioni degli altri sassofonisti è di altra natura: si chiama "invidia". :zizizi))
Ci sono altri che suonano bene... pochi artisticamente/tecnicamente/sassofonisticamente sono al livello di Cafiso... e parlo anche di gente che suona da 40 anni. È una verità che bisogna accettare.
gf104
12th March 2012, 19:32
se ricordo bene, tempo fa Cafiso è stato invitato ad esibirsi dal vivo alla Casa Bianca, poi non so come sia andata a finire.
però probabilmente il fatto che questo ragazzo suoni ad altissimo livello può infastidire altri musicisti che suonano da svariati decenni e quindi magari un po di invidia o gelosia c'è.
il fatto che Cafiso non sia umile o invece lo sia, penso faccia parte delle leggende che vengono create artatamente attorno al personaggio. la realtà è che per musicisti di alto livello -giovani o meno giovani- il lavoro (forse) non manca anche se tutti dobbiamo fare i conti coi tempi che corrono.
KoKo
12th March 2012, 22:04
Magari fosse vero gf...
andreavezzoli
12th March 2012, 23:29
é un pò troppo presto per stabilire un giudizio complessivo musicale su Cafiso, non credo ci sia invidia, ma consapevolezza che forse Cafiso bravissimo tecnicamente, sia stato un pò "bruciato" subito fin quando era ragazzino, ammetto che era fuori dal comune per la sua età, ma un pò più di "anticamera" e sala d'aspetto non gli avrebbe fatto male, e lo avrebbe fatto maturare di più, alla sua età ha già raggiunto il massimo di quello che può dare.
Io ho visto dal vivo Cafiso ad Iseo jazz, come persona non mi sembrava molto umile, si dava un poco di arie...
Mentre gente come Fresù, Bollani, Trovesi, ... Coscia secondo me hanno capito l'importanza del non considerarsi i migliori.
alla fine bisognerebbe essere in grado di coniugare la bravura con l'umiltà.
Sul fatto che ci sia lavoro,... forse per Cafiso c'è lavoro, ma per gli altri?
quelli che non hanno avuto la fortuna di essere stati bambini prodigio?
il lavoro si misura non guardando i livelli alti ma guardando la base dei musicisti, cioè quelli che faticano ad arrivare alla fine del mese, a me che Cafiso lavori o meno non m'interessa, m'interesserebbe che ci fosse più lavoro per tutti
Rosario Giordano
13th March 2012, 16:12
X incrementare il lavoro dovrebbero imporre x legge il divieto assoluto delle basi a formazioni con piu' di 3 elementi.
So di orchestre che stanno lasciando a casa bravi musicisti x prendere gente che a malapena sa tenere in mano uno strumento (tanto x fare finta e' piu' che sufficiente) ma che costa molto meno.
Riguardo a Cafiso, se matura ancora un po' marcisce e cade dal ramo.
juggler
21st March 2012, 21:01
Rosario Giordano: "X incrementare il lavoro dovrebbero imporre x legge il divieto assoluto delle basi a formazioni con piu' di 3 elementi".
Ma sai, Rosario...trasponendo la tua considerazione, allora...dovrebbero mettere anche una legge ed obbligare un'azienda ad avere meno macchinari per far lavorare piu' persone? Perchè dovrebbe valere solo per la musica?
Non appartiene alla logica produttiva che noi occidentali abbiamo esteso su scala mondiale.
Per gravi problemi familiari, non posso seguire, nè contribuire come vorrei a questa come ad altre discussioni...
Do un piccolo dato per rientrare in topic.
Comunicato della Tosky Records apparso anche su FB:
"Siamo spiacenti dover comunicare a tutti i nostri clienti ed utenti che il concerto/presentazione They Say It's Spring del Marco Acquarelli Quartet feat. Alice Ricciardi del 30 Marzo 2012 previsto ed organizzato al club Ke Nako a Roma e' stata improvvisamente annullata dalla direzione artistica e dai titolari del club stesso senza alcun preavviso, per cause non dipendenti dalle nostre volontà'. Tutti coloro che hanno acquistato il biglietto online sono stati già' rimborsati del prezzo del biglietto. Siamo davvero imbarazzati nel constatare che la situazione dei club dove si fa live music peggiora di giorno in giorno".
La promozione di tale concerto è iniziata circa 4 mesi fa: costo biglietto Euro 10,00 (e si riceveva all'ingresso pure il CD...avete capito bene
Euro 10,00 = CD + concerto live).
C'è qualcosa che sta saltando...
Evitate di mettere davanti questioni o antipatie personali per questo o quel musicista (ne abbiamo tutti, ma non ci portano lontano...)
E' tutta la "piattaforma dell'entertainment musicale" che sta subendo sconvolgimenti e trasformazioni: ed è questa la centralità della discussione.
Tutti quelli che citate che considerate piu' o meno umili (ma si usa con troppa generica superficialità questo termine: ci sono anche tanti falsi umili...) e che hanno o ottengono un seguito o che hanno avuto riconoscimenti apprezzabili o sono ora "di grido" hanno avuto i loro "santi protettori" o appartengono ad epoche in cui le cose funzionavano diversamente...
Cafiso senza l' "aura protettiva" di Winton Marsalis...Bollani senza Rava...(e si potrebbe continuare)
sarebbero diventati quelli che sono ora? Probabilmente sì o chi lo sa...ma naturalmente quegli incontri sono stati per loro la manna!
C'è aldilà dei meriti/demeriti (o qualcos'altro vogliate), il fattore "fortuna" associato ad avvenimenti, persone o fatti occasionali a cui
la professione "musicista" è legata ed è innegabile.
La funzione dei social network, negli scenari attuali andrebbe approfondita:
si è detto, ad esempio, "Myspace è morto..." è vero, ma nessuno spiega perchè...
eppure, "Myspace" è stato la "manna" per alcuni gruppi sconosciuti...poi è decaduto...
sono questi processi che bisogna comprendere e approfondire
come anche su come stanno cambiando gli orientamenti del pubblico
(anche perchè niente pubblico, niente lives):
che poi vi piaccia di piu' questo o quello...rientra nel gusto personale
e non inficia la questione complessivamente, nè i cambiamenti in atto.
Rosario Giordano
23rd March 2012, 22:58
Rosario Giordano: "X incrementare il lavoro dovrebbero imporre x legge il divieto assoluto delle basi a formazioni con piu' di 3 elementi".
Ma sai, Rosario...trasponendo la tua considerazione, allora...dovrebbero mettere anche una legge ed obbligare un'azienda ad avere meno macchinari per far lavorare piu' persone? Perchè dovrebbe valere solo per la musica?
Non appartiene alla logica produttiva che noi occidentali abbiamo esteso su scala mondiale.
Ciao, scusa ma il paragone mi sembra un po' "tirato".
Tu compri un prodotto, che poi l'abbia costruito una macchina o un operaio non cambia niente, a te interessa il prodotto finito e quello ti viene dato.
Tu vai a "sentire" qualcuno che suona DAL VIVO, vuoi sentire quel qualcuno che DEVE suonare dal vivo, non che faccia finta scimiottando dei movimenti piu' o meno veritieri! Tu hai pagato una consumazione, un biglietto d'entrata ecc ecc per sentire uno che suona, non che ti prende x il culo!
cris war
24th March 2012, 01:51
mi vien da star male a sentire tutti sti discorsi!! :doh!: sopratutto perchè purtroppo sono gli unici argomenti di cui sento parlare negli ultimi tempi....e non solo nel ramo musicale!! ci stiamo proprio dirigendoverso una fine lenta e agonizzante......spero di sbagliarmi :zizizi))
juggler
24th March 2012, 10:47
Ciao, scusa ma il paragone mi sembra un po' "tirato".
Tu compri un prodotto, che poi l'abbia costruito una macchina o un operaio non cambia niente, a te interessa il prodotto finito e quello ti viene dato.
Tu vai a "sentire" qualcuno che suona DAL VIVO, vuoi sentire quel qualcuno che DEVE suonare dal vivo, non che faccia finta scimiottando dei movimenti piu' o meno veritieri! Tu hai pagato una consumazione, un biglietto d'entrata ecc ecc per sentire uno che suona, non che ti prende x il culo!
Non credo che l'acquisto di un prodotto, elimini un senso di responsabilità che ovviamente non sempre e non tutti abbiamo:
certo... chi compra un iPhone (come un qualsiasi altro prodotto) guarda le prestazioni e l'uso che ne deve fare;
che poi, dietro a quel prodotto ci siano storie raccappricianti di sfruttamento di uomini (i casi di suicidio alla Foxconn come gli orari di lavoro massacranti dei dipendenti Amazon ecc.) diciamo pure che gran parte dei consumatori se ne frega...
Certe situazioni o condizioni non possono interessarci solo se toccano i ns. interessi/bisogni: certe "storture sistemiche" coinvolgono tutti
e non solo particolari settori.
Se in certi ambiti musicali, viene accettato l'atteggiamento della "simulazione", evidentemente quella "simulazione" nulla toglie
al risultato che il pubblico si aspetta...e quindi ciò accade...
E' chiaro che non sono d'accordo con tale andazzo...ma come vedi e come ben comprendi, il risultato causa-effetto non cambia...
andreavezzoli
24th March 2012, 11:28
questo succede perchè molti musicisti accettano questo "andazzo" a volte anche costretti dal dover mantenere una famiglia , pensiamo a chi va a far finta di suonare nelle orchestre di liscio... chi va a suonare da solo con il lettore delle basi (succede non solo nel liscio), non è che io condanni a priori l'utilizzo di supporti elettronici, in certi sono parte integrante del genere musicale.
Condanno l'uso di questo quando è usato solamente per "evitare di sbagliare" o per "adeguarsi alla maggioranza"
Albysax
24th March 2012, 11:41
cultura musicale e non...ripeto:all'estero le persone comuni pagano per ascoltare musica dal vivo (e di quella buona),non si accontentano di sentire il solito imbecille(o furbo) che mette basi e fa karaoke...qui in italia è l'opposto a noi ci basta che ci mettano le solite caxxate tipo gioca jouer o la carrà o cose simili e siamo contenti...
re minore
24th March 2012, 11:51
Suonare con le basi non e' reato (ovviamente) e non puo' e non deve essere proibito. Alla fine ognuno e' libero di vendere il proprio spettacolo... se trova chi lo compra.
Pero' e' necessario essere espliciti: non si deve mai ingannare nessuno, tanto meno il proprio cliente e cioe' il pubblico. Non ho alcuna esperienza di questi eventi, quindi chiedo: ma il pubblico lo sa che fanno finta (e se ne frega) o non lo sa?
andreavezzoli
24th March 2012, 11:59
molto spesso pensa che suonino dal vivo e applaude anche il fisarmonicista che ha appena eseguito il volo del calabrone in playback, a volte se ne frega...
ReedBreacker
24th March 2012, 12:35
@Re minore
Penso che la risposta,come tutti sappiamo,è che almeno il 90% delle persone non lo sa neanche che è tutta una messa in scena.
Albysax
24th March 2012, 12:37
molto spesso pensa che suonino dal vivo e applaude anche il fisarmonicista che ha appena eseguito il volo del calabrone in playback, a volte se ne frega...
verissimo l'ho constatato di persona a una festa paesana,pensa che volevo tirargli 2 ceffoni!
Albysax
24th March 2012, 12:38
@Re minore
Penso che la risposta,come tutti sappiamo,è che almeno il 90% delle persone non lo sa neanche che è tutta una messa in scena.
è quello il problema...c'è mancanza di cultura musicale..
Rosario Giordano
24th March 2012, 21:26
Ripeto!!!!!
Le basi devono essere vietate x legge dal quartetto in su! X questioni di organico concederle fino al trio che comunque DEVE interagire con esse SUONANDO dal vivo il proprio strumento!
Il Playback DEVE ESSERE ABOLITO x legge in ogni circostanza, senza nessuna eccezione!!!!!!!!!!
Finche' continueremo a cercare motivazioni piu' o meno plausibili (che comunque non esistono) all'esistenza di tutto questo schifo, continueremo a tirarci la zappa sui piedi da soli!
andreavezzoli
25th March 2012, 12:39
non credo che sia il "proibizionismo" a portare ai risultati sperati, ben si il cercare di sensibilizzare quel poco di pubblico che ha voglia di essere sensibilizzato, manca una cultura musicale a partire dalle scuole elementari...
Rosario Giordano
25th March 2012, 22:06
Ma che c'entra? Siamo ai soliti luoghi comuni? Faccio l'insegnante di musica nelle scuole medie da 30 anni e di sicuro non ho mai rubato lo stipendio che prendo.
Tu che ne sai? Hai esperienze dirette o parli x sentito dire?
andreavezzoli
25th March 2012, 22:18
certo che ho esperienze dirette, vedo i ragazzini della banda in cui suono che non hanno una cultura musicale, le scuole che riducono le ore di educazione musicale, i comuni che hanno paura ha finanziare la cultura...
se non c'è la cultura musicale è inutile vietare il palyback o le basi.
Io suono sempre dal vivo e devo sorbirmi gente che dice:però quelli la mettono la base cosi non sbagliano e noi balliamo meglio, oppure vedo gente che applaude fisarmonicisti che fanno finta e dicono ai loro figli: guarda che bravo... e i figli non avendo una cultura musicale si bevono tutto...
domani sarò al conservatorio di Darfo (BS) per accompagnare alcuni allievi di corno al pianoforte,
chi avrà il coraggio di dirgli che anche se si diplomeranno rischiano di non trovare lavoro?
e se qualcuno gli offrisse soldi per far finta di suonare cosa dovrebbero fare?
morire di fame?
i musicisti sono vittime, anche quelli che fanno finta sono vittime degli impresari e dei gestori dei locali...
ma sono vittime di una società che non ha cultura musicale.
Albysax
25th March 2012, 22:27
certo che ho esperienze dirette, vedo i ragazzini della banda in cui suono che non hanno una cultura musicale, le scuole che riducono le ore di educazione musicale, i comuni che hanno paura ha finanziare la cultura...
se non c'è la cultura musicale è inutile vietare il palyback o le basi.
Io suono sempre dal vivo e devo sorbirmi gente che dice:però quelli la mettono la base cosi non sbagliano e noi balliamo meglio, oppure vedo gente che applaude fisarmonicisti che fanno finta e dicono ai loro figli: guarda che bravo... e i figli non avendo una cultura musicale si bevono tutto...
domani sarò al conservatorio di Darfo (BS) per accompagnare alcuni allievi di corno al pianoforte,
chi avrà il coraggio di dirgli che anche se si diplomeranno rischiano di non trovare lavoro?
e se qualcuno gli offrisse soldi per far finta di suonare cosa dovrebbero fare?
morire di fame?
i musicisti sono vittime, anche quelli che fanno finta sono vittime degli impresari e dei gestori dei locali...
ma sono vittime di una società che non ha cultura musicale.
quoto alla grande,purtroppo la situazione è così...
@Rosario...nessuno dice che non fai bene il tuo lavoro (anzi secondo me sei bravissimo,ti ho sentito per telefono e ho sentito
che sei una persona competente e in gambache fa il suo lavoro con passione )però è vero che la scuola considera la materia
un po' secondariamente...gli insegnanti non c'entrano nulla..
andreavezzoli
25th March 2012, 22:39
infatti anch'io ho avuto insegnanti alle elementari e alle medie molto validi da cui ho imparato molto, e che ancora oggi dopo 15 anni che ho finito le scuole media sostengono il mio percorso.
Ma se non gli si da i mezzi e il tempo come possono fare?
se si proponesse di fare 4/5 ore di musica alle medie? i genitori direbbero (fago fà matematica che le pio utile...) ma e li dove bisognerebbe agire, qualcuno che ha il coraggio di dire: la musica è fondamentale per la formazione del giovane individuo, e raccoglie di dentro di se molte altre discipline tra cui guarda caso la matematica, la storia ( la musica è storia) geografia...
Rosario Giordano
25th March 2012, 22:54
Lasciamo stare questi discorsi, non e' solo sulla musica che stanno tagliando, ma su tutta la scuola pubblica in generale; magari ricordatevelo la prossima volta che andate a votare.
Poi se siete contenti di non fare niente x contrastare l'andazzo schifoso in cui ci troviamo e' affar vostro (mi riferisco alle orchestre che fanno finta di suonare).
Io, in ogni situazione continuo a sostenere la mia ipotesi x cercare di salvare il mio mestiere di orchestrale ed ogni volta che vado a suonare i mie strumenti li suono x davvero.
Rosario Giordano
25th March 2012, 23:02
Alcune materie hanno avuto una riduzione di orario (tecnica, seconda lingua) portandole a 2 ore alla settimana x classe invece di 3, come Musica, Ginnastica, Arte che sono così da sempre, quindi dove prima bastavano 6 classi x fare cattedra in quelle materie adesso ce ne vogliono 9 risparmiando cosi' un insegnante ogni tre, poi chissenefrega se l'offerta formativa che danno ai nostri figli e' peggiorata di molto.
tzadik
25th March 2012, 23:12
Se parliamo di scuole media inferiore... tutto questo ha un senso.
Che l'istruzione italiana (un po' a tutti livelli) sia uno stipendificio... non serve ricordarlo.
Però bisogna ricordare che sono stati introdotti nuovi indirizzi per la scuola media superiore: liceo musicale, liceo sportivo... etc etc...
Quindi tutto quello che è stato "cancellatato" dalla scuola media inferiore... poi se uno vuole lo può approndire nella scuola media superiore.
Il limite dell'istruzione italiana, secondo me, è che alcune scelte bisogna farle troppo presto, visto il livello di percezione che mediamente l'italiano medio ha della realtà politica/economica/sociale in cui vive.
Albysax
26th March 2012, 14:28
noi parlavamo di scuola media inferiore...perchè poi per quanto riguarda la superiore uno sceglie...
secondo me nella media inferiore (ma anche alle elementari) l'educazione musicale è importante...tutto qua...
comunque Rosario io ti do ragione,questi gruppi che fanno soldi facendo finta sono scandalosi..
re minore
26th March 2012, 16:17
Ma come si fa a pensare seriamente di fare una legge che vieti "di usare le basi musicali"? Viviamo in un libero stato, e se uno vuole "usare le basi" deve ovviamente essere libero di farlo. Fino a quando paga i relativi diritti d'autore.
Le leggi debbono essere pensate a protezione del consumatore, e non del fornitore del servizio.
re minore
26th March 2012, 16:37
i genitori direbbero (fago fà matematica che le pio utile...)
E io sono uno di questi. Ai miei figli cerco di far entrare in testa che la conoscenza delle materie scientifiche (non solo matematica) e' fondamentale per poter - forse - trovare un lavoro un domani.
Io personalmente, per passione, passo un'ora e mezza al giorno tutti i giorni a studiare musica. Non sono quindi prevenuto nei confronti della musica. Ma ovviamente la matematica e' piu' utile. Tutti abbiamo un telefonino, un computer, un frigorifero, luce elettrica... Vogliamo ribadire l'ovvio, e cioe' che queste cose le abbiamo grazie a matematici, fisici, chimici ed ingegneri? Tutti andiamo dal dottore quando stiamo male, ed anche qui si propone un'altra vagonata di materie scientifiche. Volenti o nolenti, e' la conoscenza scientifica che guida il nostro mondo ed il nostro progresso, ed io sono molto piu' preoccupato del fatto che la scuola italiana risulti inadeguata nell'insegnamento delle materie scientifiche piuttosto che in quelle umanistiche ed artistiche.
Trovo anche abbastanza scontato che in un forum di musicisti si chiedano piu' ore di studio musicale. Scommetto che in un forum di recitazione chiederanno ore curriculari dedicate al teatro, ed in un forum di latinisti chiederanno piu' ore di latino. Per quello che riguarda i miei figli io pero' cerco di essere quanto piu' obiettivo e razionale possibile.
ReedBreacker
26th March 2012, 17:17
E' pur vero che non possiamo ridurci ad esseri freddi e calcolatori (Aspirante ingegnere che parla xD).
Pur avendo scelto un percorso prettamente scientifico,sento forte la mancanza di una cultura artistica e umanistica che la scuola non è riuscita a darmi e adesso purtroppo devo provvedere da solo.
E' importante guardare al futuro e a dove siamo diretti,ma penso che non dovremmo mai dimenticare da dove veniamo e chi siamo e l'Italia è un paese che del tipo di cultura di cui penso stiamo parlando ne ha avuta da vendere per secoli e secoli!
andreavezzoli
26th March 2012, 17:18
questo perchè non si capisce come la musica sia anch'essa una materia che riguarda "la matematica" e stimola il cervello, studi hanno dimostrato come chi fa musica è più preparato nello studiare le altre materie, perchè la musica stimola certe aree del cervello e le abitua al ragionamento e al calcolo...
non vorrei pensare ad una società che per star dietro al progresso facesse studiare solo le materie scientifiche... e vietasse le ore di musica per evitare che i ragazzi non studino matematica...
e poi la musica è una materia che racchiude in se molte altre discipline...
E non vorrei nemmeno pensare ad una società futura, in cui non si studia la storia dell'arte, o la storia in generale, solo per lascir più spazio alla matematica.
O ad una società in cui tutti hanno un posto di lavoro, ma non sanno più divertrsi, non ascoltano più musica, non vanno in vacanza per aumentare la produzione...
Capisco che un genitore possa fare questo ragionamento per il bene di suo figlio,
ma pensa se esistesse una società senza musica...
e tra un pò sarà cosi se non aumentiamo le ore di educazione musicale.
per troppo tempo alcune materie come: educazione fisica, educazione musicale, educazione artistica, religione vengono relegate a materie "non importanti" che anche se non studiate non compromettono il percorso scolastico, ma sono materie fodandamentali per la crescita dell'individuo, sia a livello dell'articolazione motoria (educazione fisica), di quella mentale (la musica può aiutare molto ad ottenere una migliore agilità mentale...
Rosario Giordano
26th March 2012, 19:03
Le leggi debbono essere pensate a protezione del consumatore, e non del fornitore del servizio.
L'hai detto tu: "a protezione del consumatore" quindi chi fa finta di suonare sta truffando il consumatore, di conseguenza va sanzionato, come sono sanzionate tutte le truffe.
L'orchestra, in quanto tale, NON DEVE FARE USO DI BASI. Gli orchestrali, se ne sono capaci, devono provvedere a sostenere l'orchestrazione con le loro capacita', magari frutto di anni e anni di studio. Se non ne sono capaci stanno a casa e fanno un altro lavoro. PUNTO.
Non ci sono alternative se vogliamo che questo mestiere esista ancora.
andreavezzoli
26th March 2012, 22:42
la truffa c'è se al consumatore interessa che l'orchestra suona dal vivo, altrimenti non c'è truffa ma solamente complicità tra orchestra e consumatore, il consumatore vuole ballare e non gli importa se la musica è live? se gli sta bene non c'è truffa.
Ci sono orchestre che basano il loro spettacolo solo sulle coreografie... e fanno playback per 365 giorni all'anno... dove sta il problema?
il problema e degli impresari, e dei gestori che chiamano queste orchestre che fanno finta.
e pensa che tra quelli che fanno finta ci sono pure diplomati al conservatorio.
poi c'è una parte del pubblico che va a vedere solo chi suona live: i grandi fisarmonicisti suonano tutti live (tranne che nei video clip), Walter Losi, Giannarelli, Bassissi... Bagnasco...
come pure i grandi sassofonisti: Tassinari...
magari alcuni di loro utilizzano basi per accompagnarsi, in cui c'è solo l'accompgnamento basso,batteria chitarra... ma questo è dovuto anche al fatto che mantenere un'orchestra di 10 elementi (il minimo per fare un certo tipo di liscio, e poter aver percussioni, trombe, sassofoni...)...
non è vietando che si risolve ma promuovendo ed incentivando chi suona live
re minore
27th March 2012, 10:17
Non ci sono alternative se vogliamo che questo mestiere esista ancora.
Appunto: e' la protezione del mestiere, e non del consumatore!
Rosario Giordano
27th March 2012, 11:53
:muro((((
:sonno:
re minore
27th March 2012, 12:42
Sai che farei? Metterei per legge la dichiarazione obbligatoria, in caso si usino figuranti, che si tratta di attori che fingono di suonare. E la stessa cosa farei per chi canta in playback.
Scommetto un milione di euro che il fenomeno si esaurirebbe all'istante :lol:
ReedBreacker
27th March 2012, 12:48
Sai che farei? Metterei per legge la dichiarazione obbligatoria, in caso si usino figuranti, che si tratta di attori che fingono di suonare. E la stessa cosa farei per chi canta in playback.
Scommetto un milione di euro che il fenomeno si esaurirebbe all'istante :lol:
Cosa dobbiamo fare per far approvare una cosa del genere?
juggler
27th March 2012, 20:30
Scusate, ma non ci si può "incantare" (come la puntina di un disco che gira a vuoto...)
su un fenomeno di nicchia: se una certa roba esiste, c'è una "complicità d'ambiente implicita"
in caso contrario, non c'erano luoghi disponibili per simili sceneggiate, nè astanti disposti a pagare
per assistere e divertirsi (?) per le stesse...
Tutti complici, tutti assolti.
docmax
28th March 2012, 07:37
La musica dal vivo sopravviverà se ci saranno idee realizzate da soggetti che penseranno, che studieranno ancora, partendo dal poco e dal livello popolare.
Ci vuole tempo.
Anche nostro tempo.
Avremmo più tempo se il lavoro fosse concepito diversamente, se ci lasciasse una parte da "spendere" in attività attive (suonare, ma anche leggere recitare dipingere) passive (partecipare a concerti e serate).
Purtroppo se limitiamo il tema del discorso a serate da balera, produzioni di cover band, serate da piano-bar mi sa che non ci schiodiamo da quanto fino ad ora detto.
Ho una idea che mi ravana dentro la capoccia: vorrei fare qualche mini concerto su delle piazzole di legno che hanno fatto affiancata ad una pista ciclabile pedonabile, abbinando poesia storia musica quando farà più caldo. Volutamente tutto acustico, solo un minimo per la voce, niente permessi (voglio vedere chi verrà a contestarci la mancanza del borderò... Dovrà fare 6 km a piedi) almeno quelle piazzole non marciranno inutilizzate.
Taras
28th March 2012, 08:45
concordo con Doc e lo invito ad occupare le piazzole con arte poesia e musica...la musica dal vivo con progetti originali è quasi impossibile da praticare se non con mille sacrifici e testardagine..io vieterei le cover band tasserei pesantemente il piano bar...consentirei solo musica da ballo dal vivo perchè ha fascino....darei un contributo statale ai locali che ospitano musica dal vivo d'autore e crerei una filiera tra i locali di musica dal vivo,i teatri e i luoghi dedicati alla musica dal vivo che li colleghi tra di loro in Italia,in Europa ,nel mondo per creare un calendario ,un tour a prezzi ragionevoli di musica originale....scusate era solo un sogno di un testardo cantastorie...basta musica dal vivo di sottofondo,musica tappezzeria e musica da ascensori...largo all'arte,alla poesia,alla musica improvvisata...basta a suonare nei bar...facciamoci rispettare...non accettiamo gli 80 euro...dignità e rispetto per il lavoro di musicista....buona musica a tutti...
juggler
28th March 2012, 10:27
Strategie e strumenti per promuovere la propria musica
http://www.promuoveremusica.it/
Taras
28th March 2012, 11:04
grazie Jug...leggerò con calma...aggiungo al mio intervento...io come altri musicisti lavoratori ho la fortuna di avere un lavoro che mi permette di pagare le bollette e condurre una vita dignitosa per me e la mia famiglia e mi permette anche di fare la mia musica,promuoverla,incidere e poter scegliere dove suonarla e come e quando...chi fa "solo" il musicista o è arrivato (1 su 100000 per essere ottimisti) oppure si svende per campare,accetta situazioni penose in tutti i sensi,vive strappando in nero pochi euro,combatte con la depressione e ha un maalox sempre in tasca o altre droghe oppure ha un carattere "superficiale" e gli va bene suonare sempre la stessa roba e alla fine timbra un cartellino pure lui...meno male che c'è la musica per matrimoni che può essere fatta anche con molto garbo...ma anche lì devi accettare di entrare nella "mafia" che gestisce questa forma di lavoro molto remunerativa...il musicista è una categoria lavorativa che non capisce l'importanza di un contratto di una copertura previdenziale e assicurativa di un sindacato che faccia rispettare i propri diritti e i propri doveri..in piuù aggiungete che esistono categorie che sfruttano gli artisti tipo i direttori artistici "famosi" che non pagano che tengono sulla corda e che "se non ti va bene cosiì puoi andartene tanto c'è ne sono mille che possono prendere il tuo posto...per non parlare della frustazione dei conservatorii dei finti docenti "titolati" disperati per il talento...timbra il cartellino...io personalmente uso la musica per automedicazione e tutto il resto è grasso che cola in una vita che è stata cattiva con me...sto male conoscendo la vita dei signor musicisti che collaborano con me...la loro insoddisfazione rabbia depressione...nessuno come i musicisti,gli artisti possono salire in alto nel paradiso di gioia e dopo poco sprofondare nell'inferno dello svendersi gli strumenti e la propria vita....lunga vita all'arte,alla musica che non è uno scherzo....andiamo avanti...darsi senza pretendere niente prendere il bello della giornata prendere coscienza di essere artisti e dei propri compiti nei confronti dell'umanità che ci circonda,sognare e far sognare...e per il resto mandare a fare in culo tutto e tutti ,conoscere i propri limiti ,esaltare i propri pregi,prendersi sul serio ma sempre fino ad un certo punto....insomma imparare a vivere da artisti, da poeti...il resto è niente d'importante (autocitazione dalla song "Il Poeta")...ogni bene e buona musica...
andreavezzoli
28th March 2012, 11:50
ecco l'utlimo intervento dice quella che è secondo me è la verità "l'artista deve ergersi attraverso la musica, la pittura, la scultura verso alte vette per poter poi creare qualcosa da offrire all'umanità"
ma nel caso uno voglia fare musica solo di professione deve accetare le regole del mercato
Taras
28th March 2012, 14:12
Strategie e strumenti per promuovere la propria musica
http://www.promuoveremusica.it/
interessante ma per me niente di nuovo..io per produrre la mia musica reinvesto i proventi di siae e concerti e compensi per collaborazioni e musiche per cinema e teatro...non mi ha mai interessato il guadagno sinceramente...avrei continuato a fare i matrimoni cosa che mi ha permesso di sostenermi negli studi e a vivere da solo dall'età di 18 aa...il fun funding consiste nel convincere i tuoi "fans" a versare una quota di denaro per arrivare ad una cifra totale che permetta la produzione fisica di un pezzo o di un cd o di un video...è quello che ha fatto Michele Santoro con la sua nuova trasmissione video...per ottenere devi avere credibilità e visibilità tale da coinvolgere molte persone...io insieme ad altri artisti una decina di aa fa ho fondato un ass.cult.,La Tarantola Ass.Cult.,di cui ora sono presidente,che finanzia con le iscrizioni cd,eventi artistici ,in quanto impresa dello spettacolo, e qualt'altro progetto artistico a 360 gradi che proceda nella mission dell'ass. che fondamentalmente persegue il fine di creare un archivio audio-video per il territorio e sul territorio,promovendo la salvaguardia della tradizione orale non scritta e promuovendo l'arte del territorio e sul territorio...non sono non siamo alle prime armi anche perchè ho 50 aa...so che bisogna perseverare nei propri intenti e passioni,non disperdendo energie creative e concentrandosi...nel rispetto di se e degli altri...nuotando piano si rimane a galla di più....imparando sempre...la vita è una giusta propensione d'animo e un guardare in faccia il prossimo con sincerità ,nel mio personale percorso di resilienza...
juggler
28th March 2012, 19:59
Taras: "ll fun funding consiste nel convincere i tuoi "fans" a versare una quota di denaro per arrivare ad una cifra totale che permetta la produzione fisica di un pezzo o di un cd o di un video...è quello che ha fatto Michele Santoro con la sua nuova trasmissione video...per ottenere devi avere credibilità e visibilità tale da coinvolgere molte persone".
Comprendo che non trovi nulla di nuovo: ma ai giovani può/deve interessare maggiormente.
Non c'è da coinvolgere molte persone, ma le persone giuste (non si può avere l'illusione di coinvolgere tutti):
quelle interessate alla propria nicchia espressiva, alla propria musica.
Ciò pone l'artista o aspirante tale, in una nuova posizione di responsabilità: di dialogo con i propri ascoltatori/estimatori (fans,
mi dà fastidio: sa di fanatismo...non tollero nessuna forma di fanatismo) e di reciproco rispetto e riconoscimento.
Ognuno di noi sostiene quelle cause in cui crede: sostenere in forme sostenibili, anche quegli artisti che hanno una loro visione,
un loro percorso umano-esistenziale è una nuova forma di collaborazione fra persone che condividono idee e (perchè no...) sogni e progetti
praticabili e sostenibili.
E' la nuova cultura dell'empatia che varie persone, gruppi ecc. stanno attuando in varie forme, che può contrastare il
vecchio regime di monopolio delle major (se lo riferiamo solo all'antico mercato discografico) come a nuove forme di auto-coscienza
e disponibilità che devono estendersi a varie problematiche sociali: siamo noi, che dobbiamo sostenere ciò che vogliamo,
il "sistema" complessivamente protegge solo se stesso e i suoi interessi...(è questo che deve farsi largo nelle coscienze).
E' la nuova sfida a cui tutti siamo chiamati e ciascuno per la sua parte deve avere coraggio, spirito di iniziativa
ed un rinnovato senso di responsabilità.
Taras
28th March 2012, 20:34
concordo in pieno caro Jug...la Tua anima di insegnante si fa vedere anche in queste parole...anima e carisma che io non ho...aggiungo al mio intervento...insegnare musica,arte e' un dono che fa dell'artista un essere importante se fatto con lo spirito giusto (il Tuo!!!)...
juggler
28th March 2012, 20:46
Caro Gianni, tu possiedi una grande umanità e una consapevolezza interiore, che ho riscontrato in pochissime persone,
nell'arco della mia esistenza.
Anima ne hai...carisma...bah, lascialo dire agli altri...
Non sempre sappiamo "giudicare" (un verbo davvero infame: preferisco osservare...)
con vera equidistanza noi stessi.
La sincerità del cuore è, comunque, ciò che non ha bisogno di artifici, nè di strategie:
o ce l'hai oppure si comprende subito la finzione!
Ne hai e da vendere...sicuro!
andreavezzoli
28th March 2012, 22:49
dal mio punto di vista credo che prima di tutto servano delle persone che ti sostengano senza se e senza ma, cioè senza essere interessati ad un ritorno "economico o di favore...".
Cioè qualcuno che sostiene la tua musica perchè veramente convinto in ciò che fai.
Io ho alcuni amici non musicisti, ma che sostengono la mia musica, cioè m'incoraggiano perchè trovano qualcosa d'interessante in ciò che compongo, sono venuti a vedere concerti anche a 400km di distanza per sostenere la mia musica, e questo che da la forza di proseguire.
juggler
29th March 2012, 09:20
Guarda, Andrea... che il fun funding non è un ritorno economico o di favore: funziona come libera sottoscrizione, ognuno dà, se vuole/intende sostenere un progetto artistico specifico, quello che gli pare, cifre simboliche o anche consistenti...
Non c'è favore, se c'è libertà d'azione e di decisione.
Anche chi fa 400Km. per venirti a sentire, in fondo, crede in ciò che fai
e impegna tempo e denari (non cambia molto...)
non ti dà soldi direttamente, ma fa aumentare la tua credibilità con la sua presenza.
Comunque, il fun funding non è la sola cosa praticabile e bisogna saper preparare prima il terreno:
nulla avviene in automatico...
andreavezzoli
29th March 2012, 11:36
infatti concordo sul fun funding, dicevo solo che in alcuni casi bisogna stare attenti a quelli persone che sembrano sostenere, ma lo fanno per interesse...
juggler
29th March 2012, 12:18
Nessuno dà niente per niente...
Chi dimostra/dialoga/ascolta/produce,
acquista credibiità e fiducia: se poi c'è qualche "ritardato" o furbastro...beh...
l'eccezione non fa la regola!
juzam70
8th April 2012, 23:12
Aggiungo una "triste", ma veritiera battuta.. che differenza c'e tra un musicista jazz e un musicista rock ? Il primo suona 3.000 accordi, davanti 3 persone , il secondo 3 accordi davanti 3.000 persone. Ora questa premessa per dire, che già esistono generi musicali più o meno apprezzati dai gestori dei locali o agli organizzatori di manifestazioni, ai quali importa solo quanta gente la band che suona porta all'interno. La qualita, ormai non interessa quasi piu a nessuno e non solo in ambito musicale, ci sono persone che suonano con una tastiera, neanche di qualità con dei suoni orribili, gli pseudo fiati che sembrano delle pernacchie. Chi se ne frega, per i gestori costano poco e fanno "musica". Ora elenchiamo alcune cose che mi sono accadute , suonavo la batteria , mi è stato detto che era rumorosa ( alcuni locali non ti fanno suonare se non hai quella elettronica),altri ti pagano in base a quanta gente porti, cioè io son li a suonare... e devo preoccuparmi del fatto che se ho poca gente non sono pagato ? Ma io il mio lavoro l'ho fatto lo stesso. I localini adesso fanno fatica a darti 150/200 euro. Parliamo ora di grandi artisti, sapete che ogni anno il festival del jazz di Roccella Jonica, rischia di non partire, non ci sono fondi e parliamo di una manifestazione dove hanno suonato fior fior di artisti.... il pubblico non risponde o meglio non come dovrebbe, questo diventa un problema. La musica è arte e come tutte le forme di arte acquista valore in base a chi si ha di fronte. Un quadro di Picasso per un critico d'arte è geniale per un incompetente è un pasticcio.
re minore
9th April 2012, 08:22
Si' pero' se io son imprenditore, e rischio quindi il mio denaro, voglio un ritorno dall'investimento. Per quale motivo il gestore di un locale dovrebbe voler pagare un musicista, per bravo che sia, se questo non gli procura un aumento nel numero dei clienti?
E' vero che tu il tuo lavoro lo hai fatto lo stesso, ma e' anche vero che devi essere tu a trovarti un tuo pubblico. Se non te lo trovi non vendi la tua musica, e se non vendi non guadagni.
juggler
9th April 2012, 12:59
Ecco un po' di pragmatismo venuto a galla...
Un errore grave che il musicista fa, è che per il fatto di suonare, debba essere riconosciuto per il proprio lavoro:
niente di piu' fallace! Tutti suoniamo perchè è una ns. grande passione: trasformare la propria passione in un
lavoro...è il passo piu' difficile.
Non serve fare proclami culturali come se esista una cultura dal valore indiscutibile
verso la quale fare genuflessioni che nella fattispecie si riduce nella riproposizione eterna
dei brani di repertorio che ogni genere/stile ha prodotto.
Perchè come tutti i lavori, bisogna sapere perchè, come e quando farlo: viceversa, il suonare fino a se stesso
"purchè si suoni e purchè ci siano i soldi..." diventa impiegatizio, con tutte le contraddizioni/storture che ogni ambiente di lavoro
ha...
Dare un valore alla propria attività è ciò che ogni musicista deve sforzarsi di realizzare: e ciò richiede vari livelli di preparazione
e di attivazione della propria creatività e intelligenza.
juzam70
9th April 2012, 13:15
Io suono per puro divertimento, ho un altro dipo di mestiere, però se io vado a suonare in un posto ( l'ho fatto anche gratis ) e il gestore mi dice ti do 1 euro a fine serata se incassa meno del previsto, non puo dirmi te ne do 50 centesimi è questo quello che intendevo...anche perchè non è che se c'e strapieno io vengo pagato più del pattuito. Che poi io spesso e volentieri prediliga suonare per divertrmi è un altro discorso.
juggler
1st June 2012, 13:19
Sintomatica e nefasta, la gestione dei festival musicali: questo è quanto sta accadendo a Bari
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 0009.shtml (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/spettacoli/2012/31-maggio-2012/roberto-ottaviano-contro-tuttispiega-perche-si-dimette--bari-jazz--201420170009.shtml)
lucaB
1st June 2012, 15:37
eh brutte notizie...
Taras
1st June 2012, 19:23
Sintomatica e nefasta, la gestione dei festival musicali: questo è quanto sta accadendo a Bari
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 0009.shtml (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/spettacoli/2012/31-maggio-2012/roberto-ottaviano-contro-tuttispiega-perche-si-dimette--bari-jazz--201420170009.shtml)
...non posso che essere concorde con Roberto,che anche in privato si e' sempre lamentato di una arrogante gestione delle cose artistiche dalle nostre parti da parte del Potere costituito...troppo fumo e poco arrosto se non per gli intimi e compagni di merende anche nella "Apulia Felix "....peccato...costituzione di una filiera di musicisti e progetti artistici,uso a favore delle realta' locali degli spazi teatrali ed artistici...solo chiacchiere vacanti...molti soldi dei FERS europei dati in poche mani (anzi in una sola ,Pugliasounds e al suo direttore Princigalli)) e spesi per fare manifestazioni solo di facciata pubblicitaria o dati a loro "bravi" o imboscati...scusate io sono abituato a fare nomi e cognomi e non devo dire grazie o sventolare la bandiera a nessuno...Vendola e' un grande comunicatore,poeta ,ideologicamente a me caro ma e' anche un politico che si e' circondato di persone un po' dubbie ,vedi anche in campo sanitario come l'ex assessore Tedesco ...peccato...ma e' probabile che faccia parte di un programma piu' ampio di campagna mediatica per una sua leadership nazionale...comunque le realta' indipendenti come la nostra associazione culturale non hanno beneficiato di nulla forse perche' non capaci e non intenzionate a fare campagna elettorale o a partecipare a spartizioni miserabili di lobby...amarezza...
juggler
1st June 2012, 19:41
Purtroppo, Taras...è una condizione nazionale non riguarda questo o quel luogo...o il colore politico...
Anche a Roma, il "festival musiche 2012" si è chiuso, come si sapeva:
c'erano già quelli che dovevano passare...e così è stato...
si dà la facciata (giuria di qualità (?), voto web ecc.): solo fumo negli occhi...
Passano gli "agganciati": è la solita Italia, che dovremmo dimenticare tirando lo "sciacquone"!
Quando accadrà? Non se ne può piu'...
Taras
2nd June 2012, 09:51
l'alternativa,l'unica che vedo all'orizzonte e' creare un proprio luogo fisico e/o virtuale dove vivere un laboratorio artistico aperto al pubblico per autofinanziarsi e innescare un processo di scambio di eventi sul territorio nazionale ed internazionale...per essere chiari Tu Artista vieni a suonare nel nostro locale della nostra citta' noi Ti ospitiamo Ti diamo un gettone di presenza concordato e chiaro e Tu Artista a Tua volta Ti impegni ad ospitare nel Tuo locale della Tua citta' il mio progetto alle stesse identiche condizioni...spese di gestione si potrebbero gestire con un tesseramento da parte del pubblico ed un minimo servizio ristoro...non c'e' da guadagnare da fare il botto c'e' da soppravvivere e far vivere l'arte....se si ha finanza (non e' nel caso della mia Ass.Cult.) prendere in affitto o acquistare un capannone e allestirlo al minimo per ospitare eventi artistici nell'unica direzione possibile per me e per la Ns. Associazione e cioe' la sperimentazione,l'avanguardia e la ricerca artistica...se no ricercare la direzione artistica di qualche locale e li' essere elemento catalitico per eventi facendosi carico di un calendario di eventi promuovendo lo scambio di eventi...non facile a meno che non trovi l'accordo anche filosofico oltre che finanziario con il gestore disposto ...la Ns. ass.cult. Latarantola si sta sbattendo in questa direzione....fisico e/o virtuale...in streming dalla Ns sala laboratorio dopo l'estate partira' un progetto del genere dove il pubblico e' della rete e potra' seguire in streming l'evento...vedremo...non cedere mai...
STE SAX
2nd June 2012, 10:12
Si' pero' se io son imprenditore, e rischio quindi il mio denaro, voglio un ritorno dall'investimento. Per quale motivo il gestore di un locale dovrebbe voler pagare un musicista, per bravo che sia, se questo non gli procura un aumento nel numero dei clienti?
E' vero che tu il tuo lavoro lo hai fatto lo stesso, ma e' anche vero che devi essere tu a trovarti un tuo pubblico. Se non te lo trovi non vendi la tua musica, e se non vendi non guadagni.
non sono assolutamente d'accordo :ehno:
questo e' il motivo per il quale non ti fa suonare piu' nessuno, se chi gestisce il locale fa questo ragionamento non va da nessuna parte. Il gestore sapiente offre un servizio in piu' alla sua clientela e la mette in condizione di tornare e di divertirsi, arricchendo l'offerta oltre al cibo e garantendosi clientela abituale e perche' no anche nuova. Ognuno deve fare il proprio mestiere, chi suona viene ingaggiato per suonare e basta e per questo contratta un corrispettivo che deve essergli pagato comunque. L'imprenditore fa un investimento e se ne assume il rischio (come in tutte le attivita'), a volte ci azzecca altre no ma ognuno deve fare il proprio mestiere. D'altra parte, se pretende (o meglio, si aspetta) che chi suona porti anche gente, deve alzare la posta e chiamare a suonare (e pagare di piu') professionisti con una certa fama che attirino naturalmente l'attenzione degli appassionati. Non puo' aspettarsi cio' da non professionisti o musicisti non di nome che paga 100 euro in tutto a sera.
seethorne
2nd June 2012, 10:19
ma state parlando di professionismo o di livello amatoriale?
perchè da amatore con la mia band folk-rock ci facciamo quella ventina di serate all'anno, pagati e con cibo aggratis e bevande aggratis fino ad esaurimento musicista. Non posso certo lamentarmi e siamo sempre stati trattati benissimo.
tzadik
2nd June 2012, 10:20
Si' pero' se io son imprenditore, e rischio quindi il mio denaro, voglio un ritorno dall'investimento.
Per quale motivo il gestore di un locale dovrebbe voler pagare un musicista, per bravo che sia, se questo non gli procura un aumento nel numero dei clienti?
È vero che tu il tuo lavoro lo hai fatto lo stesso, ma e' anche vero che devi essere tu a trovarti un tuo pubblico. Se non te lo trovi non vendi la tua musica, e se non vendi non guadagni.Infatti! :zizizi))
La musica è business. Poi bisogna il target di persone che vengono ad assistere un concerto.
non sono assolutamente d'accordo :ehno:
questo e' il motivo per il quale non ti fa suonare piu' nessuno, se chi gestisce il locale fa questo ragionamento non va da nessuna parte. Il gestore sapiente offre un servizio in piu' alla sua clientela e la mette in condizione di tornare e di divertirsi, arricchendo l'offerta oltre al cibo e garantendosi clientela abituale e perche' no anche nuova. Ognuno deve fare il proprio mestiere, chi suona viene ingaggiato per suonare e basta e per questo contratta un corrispettivo che deve essergli pagato comunque. L'imprenditore fa un investimento e se ne assume il rischio (come in tutte le attivita'), a volte ci azzecca altre no ma ognuno deve fare il proprio mestiere. D'altra parte, se pretende (o meglio, si aspetta) che chi suona porti anche gente, deve alzare la posta e chiamare a suonare (e pagare di piu') professionisti con una certa fama che attirino naturalmente l'attenzione degli appassionati. Non puo' aspettarsi cio' da non professionisti o musicisti non di nome che paga 100 euro in tutto a sera.Se suoni bene e porti gente... non hai problemi a suonare.
Se suoni gente e non porti gente... non suonerai mai più in locali pubblici.
Ne abbiamo già discusso all'inizio del thread.
STE SAX
2nd June 2012, 10:36
si Tza, infatti ne avevamo gia' parlato. Resta il fatto che non sono della stessa tua idea. Io suono, non faccio il portagente. Se chi mi fa suonare e' contento mi richiama altrimenti no, e' una sua libera scelta e per me non e' un problema (fortunatamente). Il pianto del gestore a fine serata quando tratta sul compenso a seconda di quanta gente c'era nel locale mi da il voltastomaco.
ReedBreacker
2nd June 2012, 12:51
Scusate ma prima come si faceva?
E' vero che adesso c'è internet e le cose sono cambiate ma prima come funzionava?
a me certi discorsi fanno stranire un po', e mi confermano che parte della responsabilità in italia è dei musicisti (che si fanno la guerra e difficilmente collaborano attivamente).
il lavoro del gestore è anche quello di portare il pubblico.
questa cosa del "va bene, pero' mi devi portare gente" non se po senti'...
sei un imprenditore, se la gente non viene nel tuo locale è colpa tua.
il musicista propone un progetto, se piace al gestore e lo fa suonare paga la cifra stabilita. se non piace chiama qualcun'altro.
altrimenti ok, io musicista porto la gente, pero' poi si fa a metà sull'incasso (o comunque mi dai una percentuale ragionevole), ma è un altro lavoro.
ropie
2nd June 2012, 15:29
La musica è business per certi gestori, per altri è una passione. Quando c'è passione c'è anche attitudine al rischio, sia economico che musicale. E il rischio, se sostenuto adeguatamente, paga! Sostenere locali, club e festival gestiti da persone che amano la musica è obbligatorio. È chiaro che se andiamo col nostro bel quartetto jazz in un pub che abitualmente programma coverband di ligabue, facciamo buca ed il gestore -l'imbecille- fa storie, la colpa è pure nostra.
STE SAX
2nd June 2012, 15:32
a me certi discorsi fanno stranire un po', e mi confermano che parte della responsabilità in italia è dei musicisti (che si fanno la guerra e difficilmente collaborano attivamente).
il lavoro del gestore è anche quello di portare il pubblico.
questa cosa del "va bene, pero' mi devi portare gente" non se po senti'...
sei un imprenditore, se la gente non viene nel tuo locale è colpa tua.
il musicista propone un progetto, se piace al gestore e lo fa suonare paga la cifra stabilita. se non piace chiama qualcun'altro.
altrimenti ok, io musicista porto la gente, pero' poi si fa a metà sull'incasso (o comunque mi dai una percentuale ragionevole), ma è un altro lavoro.
e' esattamente il mio pensiero ed e' quello che ho detto prima anche io
re minore
2nd June 2012, 15:38
... chi suona viene ingaggiato per suonare e basta e per questo contratta un corrispettivo che deve essergli pagato comunque...
Ste, probabilmente mi sono spiegato male: sono ovviamente d'accordo con te sul fatto che "pacta sunt servanda": se si e' stabilito un compenso per la serata quello va pagato comunque, incasso o no. Il punto, e credo che siamo d'accordo anche su questo, e' che l'imprenditore dopo due o tre volte che ti ha chiamato *e pagato" se non ne trova un beneficio concreto non ti chiama piu'. E' questo che intendevo dire dicendo che ti devi trovare un tuo pubblico.
STE SAX
2nd June 2012, 15:49
questa e' la legge di mercato Re. A serata finita se non sei piaciuto o se il gestore non ha ottenuto quanto si aspettava e' un suo diritto cercare altre soluzioni. Ma quello che volevo ribadire e' che ognuno deve fare il proprio lavoro. Se io assumo un cuoco nel mio locale, il suo compito e' di cucinare bene, poi la promozione al menu' la devo fare io, non me la posso prendere con il cuoco perche' non viene nessuno a mangiare. Certo, posso sempre cambiare il cuoco ma rimane il fatto che se non so far bene il mio mestiere di imprenditore il locale non lo riemipro' mai anche se chiamo Vissani, non so se mi spiego.
re minore
2nd June 2012, 16:00
il lavoro del gestore è anche quello di portare il pubblico.
questa cosa del "va bene, pero' mi devi portare gente" non se po senti'...
sei un imprenditore, se la gente non viene nel tuo locale è colpa tua.
Il punto e' che magari l'imprenditore fa 100 coperti indipendentemente dalla tua presenza. Per avere la presenza tua e del tuo gruppo magari tra una cosa e l'altra spende 300 euro. Per rifarsi di questi 300 euro deve avere diciamo 30 coperti in piu', ovvero 30 coperti che non avrebbe senza la tua presenza. E' per quello che ti paga: per quei trenta coperti in piu'. Se fa lo stesso numero di coperti con o senza di te chi glielo fa fare di pagare te, il tuo gruppo ed il service?
seethorne
2nd June 2012, 16:05
A me sembra che sia un po' la gara a chi tira più acqua al suo mulino.
Ho visto ragazzi del paesello suonare rock italiano davanti a 10.000 persone, ho visto musicisti coi contro*azzi suonare blues davanti a 10 persone (io e i miei amici). Ho visto gente suonare in cambio di birra, patatine e salamella, ho visto pagliacci far finta di suonare beccandosi 400 euro a testa.
Non c'è coerenza in questo mondo. In ogni caso c'è un motore che regola tutto. I soldi.
Suoni il miglior jazz del mondo meglio di tutti gli altri ma nessuno vuole venire a vederti? Pretendi di suonare? E di essere pure pagato?
Suoni da schifo musica da schifo ma tutti vogliono vederti e fanno guadagnare? Eccoti il palco ed eccoti i soldi.
Sarebbe bello se suonassero e venissero pagati solo quelli bravi? Boh, forse.
Io alle medie mi sono posto il problema: faccio il pianista di lavoro o faccio l'informatico e suono il piano per divertirmi? Scelsi la seconda.
Per chi sceglie la strada del professionismo sa già cosa deve aspettarsi, se non lo sa è un ingenuo, e se vuole combattere il sistema è libero di provarci ma non può pretendere più di tanto. Ovvio che poi non c'è intesa fra i musicisti quando senti dire che chi suona il rock suona tre accordi davanti a 1000 persone e chi suona il jazz suona 1000 accordi davanti a tre persone. "Per forza, la vostra musica è pallosa" dice il musicista rock, "niente affatto, è la gente che non capisce un *****" dice il musicista jazz. Arriva il musicista classico e dice "io suono quasi sempre gratis eppure la mia musica è la migliore in assoluto" e il musicista rock e quello jazz gli rispondono "ma se è roba vecchia di secoli, ma chi vuole sentirla!". Poi arriva il musicista metal e dice "tutto ciò che non è metal vale meno di una scorreggia". Ecc. Ecc. Ecc. Posto che passiamo troppo tempo ad autocompiacerci e a sentirci fighi perchè suoniamo x musica o y artista e a lamentarci perchè non siamo strapagati a differenza di Lady Gaga perchè ha centinaia di milioni di fan per il mondo e noi no anche se la nostra musica è migliore, ci tolgono il festival del jazz importante?
E noi ci mettiamo d'accordo, uniamo le forze e ne facciamo 3 nei nostri paeselli, montiamo i baracchini, salamella e birra e buon jazz. Gli appassionati se li chiami corrono. è un successo? l'anno prossimo 6 festival, quello dopo 12. Se il discorso è "devo tirare a campare col mio lavoro di musicista ma a nessuno frega della mia musica" allora la cosa si fa diversa, e molto meno divertente.
Se suonate per il portafoglio gonfio è un conto, se suonate solo per il piacere di farlo non vi dispiacerà farlo davanti a 30 appassionati davanti alla chiesa del paesino di campagna.
re minore
2nd June 2012, 16:07
questa e' la legge di mercato Re. A serata finita se non sei piaciuto o se il gestore non ha ottenuto quanto si aspettava e' un suo diritto cercare altre soluzioni. Ma quello che volevo ribadire e' che ognuno deve fare il proprio lavoro. Se io assumo un cuoco nel mio locale, il suo compito e' di cucinare bene, poi la promozione al menu' la devo fare io, non me la posso prendere con il cuoco perche' non viene nessuno a mangiare. Certo, posso sempre cambiare il cuoco ma rimane il fatto che se non so far bene il mio mestiere di imprenditore il locale non lo riemipro' mai anche se chiamo Vissani, non so se mi spiego.
Ste, sono d'accordissimo con te! Pero' ti invito a riflettere su una cosa: il cuoco nel ristorante e' un elemento essenziale e l'imprenditore uno almeno lo deve avere. Per quanto riguarda la musica puo' benissimo decidere che puo' far senza e restare comunque un imprenditore di successo con il locale bello pieno.
STE SAX
2nd June 2012, 16:29
ma certo RE, nessuno dice che sia obbligatorio per un locale avere la musica, anzi. Ci sono moltissimi bravi imprenditori che sanno come far andare avanti le cose e ottengono successo attraverso tanti altri elementi (qualita' del cibo/bere, servizio, ambiente raffinato, cortesia, etc. etc) ed in questo caso la musica potrebbe essere solo eventualmente un elemento distintivo in piu' e non la chiave del successo. Io parlo invece di coloro i quali hanno un locale di scarso successo e si aspettano di riempirlo solo per il fatto di aver chiamato il gruppo a suonare (e di questa tipologia ce ne sono tanti purtroppo), questo mio avviso e' profondamente sbagliato
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