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Visualizza Versione Completa : Quantizzazione, questa sconosciuta



bobby
2nd February 2012, 13:53
QUalcuno sa spiegarmi cosa vuol dire esattamente e piu o meno come si fa con Finale, anche se io ho Notation Composer, poi cerco di applicare li i vostri suggerimenti

re minore
2nd February 2012, 16:09
Come si faccia in finale non lo so, ma posso spiegarti cosa vuol dire.

Quando registri una traccia suonando uno strumento MIDI, il tuo sistema produce uno spartito il quale riportera' quanto da te suonato "al massimo grado di fedelta' possibile".

Il "massimo grado di fedelta' possibile" rende pero' illegibile lo spartito: ogni piu' piccolo anticipo o ritardo, voluto o meno, dell'esecutore trovera' corrispondenza nello spartito: questo conterra' quindi una miriade di note da 1/64, pause, tripli punti... un casino che la meta' basta.

Per rendere leggibile lo spartito, si ricorre alla funzione di quantizzazione: in pratica si dice al sistema di scrivere lo spartito approssimandolo ad una durata minima che decidi tu: se ad esempio decidi che la nota minima deve essere una croma, e che la pausa minima deve essere da un ottavo, tutto quello che non dura esattamente un multiplo di un ottavo, o che non parte e/o non finisce ad un ottavo esatto, viene approssimato in scrittura affinche non vi siano note e pause inferiori all'ottavo.

L'intero spartito viene quindi riscritto usando note e pause maggiori od uguali di un ottavo.

Questo, solitamente, non ha alcuna influena sul file MIDI in se, il quale rimane quello originale e verra' riprodotto esattamente come fu suonato all'origine; in altre parole la funzione di quantizzazione agisce a livello di presentazione, e non modifica il file a meno che questo non venga espressamnete richiesto al sistema.

semibiscroma80
2nd February 2012, 20:08
C'è da dire anche che la quantizzazione, se abusata, potrebbe distruggere il feel dell'esecuzione..immagina un take di batteria, una quantizzazione in sedicesimi potrebbe annullare quelle imperfezioni che rendono 'umana' un'esecuzione midi

tzadik
3rd February 2012, 02:18
No... semplicemente il computer diventa troppo "sensibile".
La quantizzazione non è altro che è una approssimazione secondo una divisione del tempo quantizzata: cioè la battuta viene suddivisa in un numero preciso di unità temporali... e ogni unità temporale può essere "nota" o "pausa".

La batteria di un file midi è già di per sè poco "reale"... anche senza un quantizzazione spinta... ma per motivi che sono anche indipedenti dalla quantizzazione stessa.

bobby
3rd February 2012, 09:25
OK, grazie, me lo chiedevo perche per tutti gli spartti che mi sono stampato, mi sono sempre chiesto "Azz, va be che io sto imparando a solfeggiare ora, alla veneranda eta' di 47 anni, ma a scrivere sti pezzi son tutti mostri?" infatti mi trovo sempre delle pause irriproducibili, legature di valore o note stra-puntate, che io gia faccio fatica a contarmi un punto figuriamoci tre.
Difatti io gli spsrtiti che mi tir giu li uso abbastnza come "traccia" anche se, preferisco sempre il mio orecchio. Pero' a volte in passaggi un po un po, se uno c'e l'ha scritto almeno ha gia le note li sott'occhio. Ok ora provero a leggermi in inglese le istruzioni dal manuale di Notation

re minore
3rd February 2012, 09:50
C'è da dire anche che la quantizzazione, se abusata, potrebbe distruggere il feel dell'esecuzione..immagina un take di batteria, una quantizzazione in sedicesimi potrebbe annullare quelle imperfezioni che rendono 'umana' un'esecuzione midi

In un take di batteria lavori con file audio, con i quali non si puo' parlare di un intervento di "quantizzazione".

Se la batteria e' MIDI, avrai uno spartito che potrai quantizzare: ma lavori appunto sullo spartito a livello di "presentazione" dello stesso: anche dopo la quantizzazione, in riproduzione si terra' conto dei paramenteri reali delle note, e non di quelli quantizzati.

Lo spartito di un file MIDI e' esattamente come la carta geografica di un territorio: piu' quantizzi e piu' la scala aumenta, e quindi piu' particolari perdi nella carta... ma il territorio rimane sempere lo stesso.

In un file audio, il file invece e' il territorio, che ovviamente puoi modificare... ma le due operazioni sono concettualmente diverse.

semibiscroma80
3rd February 2012, 17:55
beh io parlavo di registrazioni midi, dato che è di questo che si parla quando si parla di quantizzazioni.
Ci sono diversi sequencer che per umanizzare una traccia scritta con uno strumento tipo piano roll hanno delle funzioni che fanno l'esatto opposto, cioè "squantizzare" (brutto termine) una traccia per renderla credibile... Quindi non direi che la quantizzazione è legata solamente ad una questione di stampa...

semibiscroma80
3rd February 2012, 17:56
C'è da dire anche che la quantizzazione, se abusata, potrebbe distruggere il feel dell'esecuzione..immagina un take di batteria, una quantizzazione in sedicesimi potrebbe annullare quelle imperfezioni che rendono 'umana' un'esecuzione midi

In un take di batteria lavori con file audio quote]

I campionatori, questi sconosciuti...

semibiscroma80
3rd February 2012, 17:58
C'è da dire anche che la quantizzazione, se abusata, potrebbe distruggere il feel dell'esecuzione..immagina un take di batteria, una quantizzazione in sedicesimi potrebbe annullare quelle imperfezioni che rendono 'umana' un'esecuzione midi

In un take di batteria lavori con file audio, con i quali non si puo' parlare di un intervento di "quantizzazione".

Se la batteria e' MIDI, avrai uno spartito che potrai quantizzare: ma lavori appunto sullo spartito a livello di "presentazione" dello stesso: anche dopo la quantizzazione, in riproduzione si terra' conto dei paramenteri reali delle note, e non di quelli quantizzati.

Lo spartito di un file MIDI e' esattamente come la carta geografica di un territorio: piu' quantizzi e piu' la scala aumenta, e quindi piu' particolari perdi nella carta... ma il territorio rimane sempere lo stesso.

In un file audio, il file invece e' il territorio, che ovviamente puoi modificare... ma le due operazioni sono concettualmente diverse.

Guarda che quando quantizzi una traccia quantizzi le sue informazioni midi..Che poi verranno mostrate o meno come spartiti o riprodotte non cambia nulla, quantizzando le informazioni midi hai una perdita anche nell'esecuzione!

re minore
3rd February 2012, 20:43
Guarda che quando quantizzi una traccia quantizzi le sue informazioni midi..Che poi verranno mostrate o meno come spartiti o riprodotte non cambia nulla, quantizzando le informazioni midi hai una perdita anche nell'esecuzione!
Dipende: se usi cubase quando quantizzi lo fai a livello di presentazione, il che e' ovviamente preferibile (come e' facilmente intuibile anche al meno esperto). Poi puo' anche essere che ci siano dei prodotti beceri che quantizzano direttamente sul file MIDI.



…Ci sono diversi sequencer che per umanizzare una traccia scritta con uno strumento tipo piano roll hanno delle funzioni che fanno l'esatto opposto, cioè "squantizzare" (brutto termine) una traccia per renderla credibile... Quindi non direi che la quantizzazione è legata solamente ad una questione di stampa...
Pensaci bene: questa funzione di “umanizzazione” (l’opposto della quantizzazione) altera l’esecuzione ma non lo spartito. La quantizzazione altera lo spartito ma non l’esecuzione. ;)

Non ho poi capito il tuo post delle 17.56, in cui ti quoti da solo… Se usi suoni campionati stai usando una batteria MIDI, ed in questo caso puoi lavorare sia in audio che in MIDI. Se usi una batteria acustica puoi lavorare solo in audio. Tutto qui… facile… :mha!(