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Visualizza Versione Completa : Selmer Soloist Short Shank



andrec75
16th December 2011, 12:50
Buona giornata a tutti gli amici del forum.
Da alcuni anni possiedo un Selmer Soloist Short Shank per alto acquistato insieme al Mark VI ancora del tutto originale con apertura C che è molto chiusa per come sono abituato.
Il suono è molto bello ed anche il volume non è male però non mi trovo a mio agio e sono indeciso se farlo aprire oppure cambiarlo.
Volevo sapere che differenze che ci sono con un Long Shank e se secondo voi era il caso di farlo modificare (ma non vorrei comprometterne il valore).
Grazie a tutti.

tzadik
16th December 2011, 13:08
http://anders.svanoe.com/thoughts.html

... conviene farlo aprire! :zizizi))

Bracc
16th December 2011, 13:16
Fallo aprire da Simone che è molto bravo, o cmq da uno bravo e vedrai come spacca dopo!!!

andrec75
16th December 2011, 13:28
Non so che valore possa avere questo bocchino ma non vorrei che l'operazione non mi soddisfacesse ed in più perdere valore per una eventuale vendita.
Io attualmente uso un Jody Jazz HR 8 ed un Ponzol Vintage 85 (a volte anche un Barone 7).
Secondo voi a quanto dovrei farlo aprire, in funzione anche del tipo di camera?

re minore
16th December 2011, 14:11
Ecco infatti, io sono di questa opinione. Prima di farlo aprire dovresti perlomeno riuscire a provare un becco identico al tuo ma piu' aperto, per avere un minimo di confidenza che il risultato ti soddisfera'. Altrimenti rischi di svalutare il becco, oltre a perdere i soldi dell'intervento, ed a doverlo comunque rivendere. Se invece riesci a provare PRIMA uno short shank piu' aperto potresti decidere di correre il rischio.

Tra l'altro, visto le aperture che usi, il salto da un C secondo me e' potrebbe essere troppo spinto gia' in partenza, questo pero' te luo' dire meglio Simone.

Io in una situazione esattamente analoga ho venduto lo short shank, invece di farlo aprire, e mi sono tenuto il soloyst style (che e' long) che mi piace di piu'.

andrec75
16th December 2011, 16:16
Ecco infatti, io sono di questa opinione. Prima di farlo aprire dovresti perlomeno riuscire a provare un becco identico al tuo ma piu' aperto, per avere un minimo di confidenza che il risultato ti soddisfera'. Altrimenti rischi di svalutare il becco, oltre a perdere i soldi dell'intervento, ed a doverlo comunque rivendere. Se invece riesci a provare PRIMA uno short shank piu' aperto potresti decidere di correre il rischio.

Tra l'altro, visto le aperture che usi, il salto da un C secondo me e' potrebbe essere troppo spinto gia' in partenza, questo pero' te luo' dire meglio Simone.

Io in una situazione esattamente analoga ho venduto lo short shank, invece di farlo aprire, e mi sono tenuto il soloyst style (che e' long) che mi piace di piu'.
Potrei probabilmente rischiare di farlo aprire a 75 (ho già un Ponzol M1 con questa apertura e non mi da grossi problemi).
Sai qual'è la quotazione per questo bocchino nel caso volessi venderlo?

tzadik
16th December 2011, 16:41
La quotazione tiene conto sia del valore del bocchino sia della sua effettiva funzionalità.

Un Selmer aperto a "C" ha una funzionalità scarsa... visto e considerato che ai giorni d'oggi si prediligono aperture mediamente un po' più ampie.

La funzionalità del bocchino, una volta che è stato aperto, dipende sia dalla qualità del lavoro fatto sul bocchino, sia da quanto sono state variate le caratteristiche originali del bocchino.
Nel caso di una differenza di apertura (verso l'alto) minima si ha che il bocchino "migliora" in funziona di quanto è stato aperto. Esempio: da "C" lo vuoi portare a "E" o "E" scarso.
Viceversa, se vuoi portarlo da C a G/H... il salto di apertura è più ampio e quindi possono esserci dei problemi.

A monte di questo andrebbe considerato anche come venivano ricavate le varie aperture: se si partiva dallo stesso blank per ricavare tutte le aperture o se si usavano di blank leggermente differenti per i vari range di apertura (in cui ero proposto originariamente il bocchino).


Personalmente ho sempre avuto meno difficoltà a vendere bocchini "ottimizzati" (anche se qualche volta esoterici... anche all'estero). :zizizi))

andrec75
16th December 2011, 17:00
I Selmer C* sono ancora uno standard per quanto riguarda la musica classica ed io personalmente ho suonato per diversi anni con un S80 C*.
Inoltre un bocchino degli anni 50 originale avrà sempre un valore collezionistico superiore di uno modificato.
Poi bisogna vedere se qualcuno abbia piacere di collezionare tale bocchino, ma questo è un altro discorso.
Pur essendo abituato ad aperture abbastanza ampie, ho sempre preferito le aperture basse per i bocchini Selmer, infatti possiedo anche un Super Session E (75).
Una volta ne acquistai uno con apertura G (90), apertura più simile a quelle che uso normalmente, ma suonava decisamente peggio rispetto a quello E e lo vendetti praticamente subito.
Non so se per il tipo di camera o cosaltro ma non mi sono mai trovato bene con bocchini Selmer troppo aperti.
Mi piacerebbe avere qualche opinione di chi abbia fatto questa modifica su un Soloist vintage per capire il vantaggio che ha riscontrato.

re minore
16th December 2011, 17:05
Io il mio short shank C intonso e praticamente nuovo lo ho (s)venduto intorno ai 200E, mi sembra.

tzadik
16th December 2011, 17:52
Inoltre un bocchino degli anni 50 originale avrà sempre un valore collezionistico superiore di uno modificato.
Poi bisogna vedere se qualcuno abbia piacere di collezionare tale bocchino, ma questo è un altro discorso.

Non necessariamente... difficile fare una statistica.
I Soloist "vintage" non sono bocchini rari... in meno di una settimana hai a casa un Soloist a qualsiasi apertura (basta pagare).

Di solito... se la modifica è fatta da una persona "abile" (e Simone è bravo, ho venduto all'estero bocchini modificati da Simone in tempi molto molto brevii, gli ho venduti all'estero perchè in Italia nessuno li "cagava")... il bocchino acquista valore perchè la sua funzionalità è migliorata.

Quindi molto dipende chi ti compra... e da "come" lo vendi (un bocchino del genere).

andrec75
16th December 2011, 17:56
Inoltre un bocchino degli anni 50 originale avrà sempre un valore collezionistico superiore di uno modificato.
Poi bisogna vedere se qualcuno abbia piacere di collezionare tale bocchino, ma questo è un altro discorso.

Non necessariamente... difficile fare una statistica.
I Soloist "vintage" non sono bocchini rari... in meno di una settimana hai a casa un Soloist a qualsiasi apertura (basta pagare).

Di solito... se la modifica è fatta da una persona "abile" (e Simone è bravo, ho venduto all'estero bocchini modificati da Simone in tempi molto molto brevii, gli ho venduti all'estero perchè in Italia nessuno li "cagava")... il bocchino acquista valore perchè la sua funzionalità è migliorata.

Quindi molto dipende chi ti compra... e da "come" lo vendi (un bocchino del genere).
Scusa ma non so chi sia il Simone di cui parli.
Se hai esperienza di come suonano tali bocchini dopo un refacing mi potresti dare qualche impressione?

KoKo
16th December 2011, 17:58
ciao, queste sono le mie idee sui soloist
viewtopic.php?f=12&t=8377&p=91242&hilit=soloist+koko#p91242 (http://saxforum.it/forum/viewtopic.php?f=12&t=8377&p=91242&hilit=soloist+koko#p91242)
se ti piace ilt imbro io lo farei aprire...

tzadik
16th December 2011, 18:19
Scusa ma non so chi sia il Simone di cui parli.

memberlist.php?mode=viewprofile&u=8 (http://www.saxforum.it/forum/memberlist.php?mode=viewprofile&u=8)

Riguardo alle esperienze... dipende troppo da che aspettative hai e da cosa vuoi ottenere... e ovviamente da che modifiche hai detto di fare a chi va a "rilavorarti" il bocchino.