23rd November 2011, 11:10
Vorrei riportarvi la mia esperienza....
facendo una piccola premessa...dato che la piccola recensione che andrò a presentarvi non è definibile imparziale, ovviamente perchè il sax oggetto di descrizione è il mio, quindi non può esservi imparzialità o indipendenza.
Come spesso ho dichiarato sul forum sono un grande amante dei sax vintage, suono solo tenore e raramente il soprano. Sul tenore non ho dubbi, apprezzo strumenti moderni come Rampone o Borgani, ma ritengo che i vintage Selmer siano semplicemente imbattibili, l'ho scritto in lungo ed in largo. Ho posseduto diversi strumenti e testati una infinità...ma alla fine il MK6, ed ancora di più il Super Balanced, sono a mio avviso qualcosa di unico ed inavvicinabile.
Per quanto concerne il soprano al contrario sono stato da sempre un sostenitore del made in Italy, R1jazz e Borgani Jubilee, nonchè degli Yamaha (tra cui anche l'ormai definibile vintage YSS 62), e soprattutto del monoblocco.
Come soprani ho posseduto di tutto.....Selmer SA II e III serie, Yanagisawa 901 e 902, Rampone R1 jazz Saxello e dritto, Borgani Jubilee, Yamaha YSS 62 e 675, da vergognarsi....e ne ho provati ancora di più (Yanagisawa 991 -992, Selmer Mark VI, Yamaha 875...).
Di questi al primo posto metterei il YSS 62 (completo, meccanicamente, volume, suono non nasale ma ricco e potente), al secondo il R1 jazz dritto (suono largo, scuro e ricco) ed al terzo un pari tra il Saxello ed il Borgani.
Per capire i miei gusti...il mio sassofonista preferito al soprano è Marsalis (usava il Mk Vi, ora il Yamaha 82 Z)...a seguire adoro il suono di Jimmy Greene (Borgani Jubilee Gold), nonchè il suono di Redman (YSS 62, 62r e Mk VI) e Chris Cheek. Altri sono Frahm e Seamus Blake (molto raro al soprano...).
Detto questo parliamo del Sequoia modello Gold K91 con il 91% di rame nella lastra, che ho recentemente acquistato.
Ho deciso di buttarmi in questo acquisto, anche contro le mie convinzioni per un mix di fattori, tra cui budget, pareri positivi di altri utenti, disponibilità del venditore...e da ultimo un commento del nostro Tzadik che recentemente ha definito la meccanica dei Sequoia in stile Messori....chi mi conosce sa che sono Messori dipendente....
Per non farmi mancare niente ho anche acquistato altri due chiver Lemon, cioè slaccati, per un totale di 4 colli, due dritti e due curvi (leggermente).
Custodia
Molto robusta e protettiva, semirigida con telo esterno idrorepellente, capiente con tanto spazio per tutti gli accessori, libri e spartiti, può essere portato anche a tracolla o a zainetto. Cosa importante, quando si apre rimane fermo, non si ribalta come spesso succede con questo tipo di custodie semirigide a causa del peso della parte che si solleva.
Estetica
Il sax è laccato, il flusso ha dei riflessi tendezialmente rossi/rosa, la meccanica è color oro. Al primo esame sono rimasto sbalordito, la laccatura è perfetta, gli spessori, i feltri, l'incollaggio, i tamponi non presentano alcuna sbavatura. perfetto. Incisione molto essenziale, numero di matricola, finte madreperle in plastica, comunque esteticamente accettabile e non orribili come alcune volte si vedono in giro (o come sugli Yamaha 675 e 475 che non mi piacciono per niente).
Meccanica
Sbalorditiva, non ci credevo, mai provato niente di simile se non in un sax appena ultimato da Messori. Silenzioso, robusto, le chiavi sono forti e lo dimostrano ad ogni sollecito. Non ha un gioco che sia uno, nessuna imperfezione, ho provato a muovere le aste, le rotelline, non cede di un millesimo di millimetro. Assurdo. Il progetto, di Buttus, è chiaramente originale, vi sono alcune soluzioni che sino ad ora non avevo ancora visto su altri strumenti, soluzioni che non semplificano in alcun modo l'assemblaggio o la riparazione, ma che al contrario mirano solo a rendere la meccanica più ergonomica, duratura e robusta (esempio i doppi spessori singoli per le chiavi F,E eD gravi sul lato sx). Una gioia scorrere le dita. I chiver hanno tutti una particolarità che non so come descriverla, all'innesto la forma del bordo è a scivolo, non dritto, in modo da facilitare il passaggio dell'aria. Trovata rara che fino ad ora avevo riscontrato solo sui Borgani Jubilee. Un guanto, a mio avviso una spanna sopra qualsiasi altro sax nuovo in commercio, e parlo anche di Yanagisawa e Yamaha.
Tamponi Pisoni, risonatori in metallo, molle in acciaio blu.
Suono
L'ho testato con un becco Link 7* e ance Rigotti, leggermente troppo leggere per i miei gusti, ma al momento questo è ciò che passa il convento... in attesa di un Warburton in arrivo.
Ogni collo ha delle peculiarità diverse, ma i fattori comuni sono comunque un volume davvero notevole ed inaspettato, un suono molto caldo ed avvolgente, tondo ma allo stesso tempo mai nasale, ricco, molto personale. In sintesi è il sax che di più in assoluto, su quelli che ho mai avuto si avvicina al mio ideale di sonorità. Ovviamente il manico è sempre il fattore determinante (e qui il manico è quello che è...), ma sicuramente questo sax da un mano enorme. Chiude alla perfezione, le note basse sono meravigliose, omogeneo per tutto il registro, non ci sono salti od interruzzioni nella colonna d'aria, il chiver intercambiabile non è assolutamente un limite, al contrario di altri strumenti come il 911 Yana o il 675 -875 della Yamaha. Le acute sono molto facili, il sax non si "rompe" mai e le note palmari sono limpide ed omogenee agli altri registri.
I chiver dritto Lemon, che per ora preferisco, sembra più carico di armonici e cattivello con maggfiore resistenza, il dritto laccato (interamente rossiccio, ho il dubbio che sia rame) molto più tondo e gentile, il curvo Lemon una via di mezzo tra i due, ed il curvo laccato il più scuro e tondeggiante.
I chiver curvi sono solo leggermente curvi, agevolano la postura ma la tendenza è comunque quella di tenere il sax dritto.
Che dire....i richiami ad altri sax più blasonati possono esser molti, ma in realtà posso affermare con certezza che questo sax non si ispira a nessuno, è un progetto completamente originale e lo si nota appena lo si prende in mano, lo si percepisce ancora di più non appena si comincia a suonare. Dire che ne sono soddisfatto è dir poco.
Difetti? Se proprio li devo trovare..per i miei gusti l'incisione è leggermente povera, la scritta Sequoia nonchè il numero di matricola non rendono giustizia alla qualità dello strumento. Sicuramente si è badato più al sodo per mantenere un prezzo incredibilmente competitivo.
Per il resto non ne ho trovati altri.
A breve foto e piccolo file audio...
facendo una piccola premessa...dato che la piccola recensione che andrò a presentarvi non è definibile imparziale, ovviamente perchè il sax oggetto di descrizione è il mio, quindi non può esservi imparzialità o indipendenza.
Come spesso ho dichiarato sul forum sono un grande amante dei sax vintage, suono solo tenore e raramente il soprano. Sul tenore non ho dubbi, apprezzo strumenti moderni come Rampone o Borgani, ma ritengo che i vintage Selmer siano semplicemente imbattibili, l'ho scritto in lungo ed in largo. Ho posseduto diversi strumenti e testati una infinità...ma alla fine il MK6, ed ancora di più il Super Balanced, sono a mio avviso qualcosa di unico ed inavvicinabile.
Per quanto concerne il soprano al contrario sono stato da sempre un sostenitore del made in Italy, R1jazz e Borgani Jubilee, nonchè degli Yamaha (tra cui anche l'ormai definibile vintage YSS 62), e soprattutto del monoblocco.
Come soprani ho posseduto di tutto.....Selmer SA II e III serie, Yanagisawa 901 e 902, Rampone R1 jazz Saxello e dritto, Borgani Jubilee, Yamaha YSS 62 e 675, da vergognarsi....e ne ho provati ancora di più (Yanagisawa 991 -992, Selmer Mark VI, Yamaha 875...).
Di questi al primo posto metterei il YSS 62 (completo, meccanicamente, volume, suono non nasale ma ricco e potente), al secondo il R1 jazz dritto (suono largo, scuro e ricco) ed al terzo un pari tra il Saxello ed il Borgani.
Per capire i miei gusti...il mio sassofonista preferito al soprano è Marsalis (usava il Mk Vi, ora il Yamaha 82 Z)...a seguire adoro il suono di Jimmy Greene (Borgani Jubilee Gold), nonchè il suono di Redman (YSS 62, 62r e Mk VI) e Chris Cheek. Altri sono Frahm e Seamus Blake (molto raro al soprano...).
Detto questo parliamo del Sequoia modello Gold K91 con il 91% di rame nella lastra, che ho recentemente acquistato.
Ho deciso di buttarmi in questo acquisto, anche contro le mie convinzioni per un mix di fattori, tra cui budget, pareri positivi di altri utenti, disponibilità del venditore...e da ultimo un commento del nostro Tzadik che recentemente ha definito la meccanica dei Sequoia in stile Messori....chi mi conosce sa che sono Messori dipendente....
Per non farmi mancare niente ho anche acquistato altri due chiver Lemon, cioè slaccati, per un totale di 4 colli, due dritti e due curvi (leggermente).
Custodia
Molto robusta e protettiva, semirigida con telo esterno idrorepellente, capiente con tanto spazio per tutti gli accessori, libri e spartiti, può essere portato anche a tracolla o a zainetto. Cosa importante, quando si apre rimane fermo, non si ribalta come spesso succede con questo tipo di custodie semirigide a causa del peso della parte che si solleva.
Estetica
Il sax è laccato, il flusso ha dei riflessi tendezialmente rossi/rosa, la meccanica è color oro. Al primo esame sono rimasto sbalordito, la laccatura è perfetta, gli spessori, i feltri, l'incollaggio, i tamponi non presentano alcuna sbavatura. perfetto. Incisione molto essenziale, numero di matricola, finte madreperle in plastica, comunque esteticamente accettabile e non orribili come alcune volte si vedono in giro (o come sugli Yamaha 675 e 475 che non mi piacciono per niente).
Meccanica
Sbalorditiva, non ci credevo, mai provato niente di simile se non in un sax appena ultimato da Messori. Silenzioso, robusto, le chiavi sono forti e lo dimostrano ad ogni sollecito. Non ha un gioco che sia uno, nessuna imperfezione, ho provato a muovere le aste, le rotelline, non cede di un millesimo di millimetro. Assurdo. Il progetto, di Buttus, è chiaramente originale, vi sono alcune soluzioni che sino ad ora non avevo ancora visto su altri strumenti, soluzioni che non semplificano in alcun modo l'assemblaggio o la riparazione, ma che al contrario mirano solo a rendere la meccanica più ergonomica, duratura e robusta (esempio i doppi spessori singoli per le chiavi F,E eD gravi sul lato sx). Una gioia scorrere le dita. I chiver hanno tutti una particolarità che non so come descriverla, all'innesto la forma del bordo è a scivolo, non dritto, in modo da facilitare il passaggio dell'aria. Trovata rara che fino ad ora avevo riscontrato solo sui Borgani Jubilee. Un guanto, a mio avviso una spanna sopra qualsiasi altro sax nuovo in commercio, e parlo anche di Yanagisawa e Yamaha.
Tamponi Pisoni, risonatori in metallo, molle in acciaio blu.
Suono
L'ho testato con un becco Link 7* e ance Rigotti, leggermente troppo leggere per i miei gusti, ma al momento questo è ciò che passa il convento... in attesa di un Warburton in arrivo.
Ogni collo ha delle peculiarità diverse, ma i fattori comuni sono comunque un volume davvero notevole ed inaspettato, un suono molto caldo ed avvolgente, tondo ma allo stesso tempo mai nasale, ricco, molto personale. In sintesi è il sax che di più in assoluto, su quelli che ho mai avuto si avvicina al mio ideale di sonorità. Ovviamente il manico è sempre il fattore determinante (e qui il manico è quello che è...), ma sicuramente questo sax da un mano enorme. Chiude alla perfezione, le note basse sono meravigliose, omogeneo per tutto il registro, non ci sono salti od interruzzioni nella colonna d'aria, il chiver intercambiabile non è assolutamente un limite, al contrario di altri strumenti come il 911 Yana o il 675 -875 della Yamaha. Le acute sono molto facili, il sax non si "rompe" mai e le note palmari sono limpide ed omogenee agli altri registri.
I chiver dritto Lemon, che per ora preferisco, sembra più carico di armonici e cattivello con maggfiore resistenza, il dritto laccato (interamente rossiccio, ho il dubbio che sia rame) molto più tondo e gentile, il curvo Lemon una via di mezzo tra i due, ed il curvo laccato il più scuro e tondeggiante.
I chiver curvi sono solo leggermente curvi, agevolano la postura ma la tendenza è comunque quella di tenere il sax dritto.
Che dire....i richiami ad altri sax più blasonati possono esser molti, ma in realtà posso affermare con certezza che questo sax non si ispira a nessuno, è un progetto completamente originale e lo si nota appena lo si prende in mano, lo si percepisce ancora di più non appena si comincia a suonare. Dire che ne sono soddisfatto è dir poco.
Difetti? Se proprio li devo trovare..per i miei gusti l'incisione è leggermente povera, la scritta Sequoia nonchè il numero di matricola non rendono giustizia alla qualità dello strumento. Sicuramente si è badato più al sodo per mantenere un prezzo incredibilmente competitivo.
Per il resto non ne ho trovati altri.
A breve foto e piccolo file audio...