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Visualizza Versione Completa : ..su Monk..



darionic
22nd November 2011, 21:52
Oggi la musica di Monk gode di grande ammirazione ed è prontamente eseguita dai musicisti, tanto che il pianista è considerato il maggior compositore che il jazz abbia avuto dopo Ellington.
Ma negli anni 40, e anzi ancora per anni a venire, Monk fu giudicato da molti un eccentrico, quando non un vero spostato o un matto, e questo persino nell’ambiente poco convenzionale del bebop. Per quanto il suo stile incarnasse diverse innovazioni del bop, ne evitava molti dei tratti linguistici più caratteristici: i tempi vorticosi, la precisione virtuosistica che caratterizzano la maggior parte dei dischi di bop, sono clamorosamente assenti da quelli di Monk.
Thelonius costringeva i suoi gruppi a una sorta di swing marziale, baldanzoso, che si guadagnò la sinistra fama di spiazzare i musicisti meno accorti. Si racconta che il pianista abbia detto a Sahib Shihab “Sei un musicista? Ce l’hai la tessera del sindacato? E allora suona!” Un’uscita da despota, ma Monk aveva lavorato per così tanto tempo da meritarsi quella supremazia. Era da lui che Coltrane nel 56-57 andava giornalmente per migliorarsi e per “imparare” le contorte progressioni armoniche dei pezzi monkiani. L’intensità propria di tutti suoi dischi risulta da un lavoro di combinazione: sono celebri non per gli assoli improvvisati, ma per la loro unità, difficile ma alla fine vittoriosa, per un collettivismo che richiama molto lo spirito del jazz delle origini.

Danyart
22nd November 2011, 21:54
sono d'accordo quasi su tutto!

ropie
22nd November 2011, 23:41
citare le fonti ;)

darionic
22nd November 2011, 23:53
citare le fonti ;)

"Blue Note Records" più roba che ho letto in svariati anni da biografie e storia del bebop

MARK-KING
24th November 2011, 21:23
geniale.. e sono in pochi a capirlo.
mi hanno detto che nei primissimi numeri di musica jazz arrigo polillo scrisse "mediocre pianista che non sa suonare" e robe del genere...

Sax O' Phone
25th November 2011, 19:16
Mah! Sinceramente da quanto mi risulta Monk era molto apprezzato sia come compositore che come musicista da tutti i suoi colleghi, sia dalle Cariatidi (Ellington, Hawkins, etc.) che dai suoi contemporanei (Blakey, Dizzy, Bird e banda briscola); è sicuro che faceva molta fatica ad affermarsi commercialmente sia per il suo stile peculiare che per le sue eccentricità caratteriali: di certo non era uno che favellava più del dovuto, e se ne sbatteva alla grande di tutti, almeno apparentemente: il suo agente raccontò di un viaggio in macchina di parecchie ore da New York ad Atlantic City e ritorno per un concerto; lui e Bud Powell passarono a prendere Monk, e durante tutto il tragitto i due sedevano dietro senza parlare; fecero un concerto in cui si alternarono al piano, e di nuovo all'alba il viaggio avvenne allo stesso modo; quando arrivarono all'indirizzo di Monk, questi scese e disse le uniche parole di tutta la nottata a Powell: 'è stato un piacere parlarti'! :)