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Visualizza Versione Completa : Getz 17:negli Emirati Arabi con Chet (e un carico di eroina)



cagliostro70
16th November 2011, 15:44
Gli anni 80: ancora attivo e impegnato a sfornare dischi a ritmo vertiginoso…
Stan intraprese un tour in India e Australia, dove era un’indiscussa star.
Quando fece ritorno negli USA ricevette un nuovo invito dal Presidente Carter, questa volta a suonare il 29 Maggio al Tall Ships Festival a Boston.
Il 12 Maggio 1981 Stan registrò The Dolphin a San Francisco. La città gli piacque e decise di trasferirsi lì.
Decise anche di citare Monica in giudizio chiedendo il divorzio per I lunghi anni di segreto uso di Antabuse (farmaco usato per vincere la dipendenza dall’alcool N.d.T)
Dopo aver preparato I fogli per il divorzio Monica provò ancora una volta a salvare quel he rimaneva del loro matrimonio andando in terapia di coppia; ma il problema non era il matrimonio in se quajto la’buso di droghe ed alcool.
Stan partì per un tour in Europa e lì registrò Pure Getz.
Gary Giddens scrisse, riferendosi al pezzo di Strayhorn incluso in quest’album:
"Con "Blood Count", Stan Getz si unì al relativamente sparuto gruppo di stilisti jazz che può vantare una personale aspirazione al materiale attraverso la sola virtù dell'integrità interpretativa".
Stan celebrò il suo 55 compleanno al Fat Tuesday di New York. Successivamente, tramite alcuni agganci nella facoltà della Stanford University, la scuola manifestò interesse alla figura di Stan come possibile “artista residente” nel Dipartimento di Musica.
Stan capì subito che era l’occasione, se avesse giocato le sue carte bene, per abbandonare la strada e dedicarsi all’insegnamento.
Dichiarò ad un giornalista della

Associated Press:
"è bello vedere come vive la gente normale. È la mia occasione per rimanere sobrio!”
Stan si fece ricoverare volontariamente all’ARK, una clinica di riabilitazione, a Colorado Springs, Colorado.
Dopo aver suonato ancora una volta alla Casa Bianca nel Dicembre del 1982, Stan partì in tour Chet Baker. Baker mancò a più di metà delle date e cercò di tornare velocemente in Francia passando da Jiddah, Arabia Saudita, trasportando eroina. Stan viaggiava con lui ed era letteralmente terrorizzato dal rischio che stavano correndo.
Stan fece ritorno in California e fece un tour lungo la “via del vino“, trasferendosi a Stanford. Il Dipartimento di Musica dell’Università continuava ad incoraggiare Stan ad unirsi a loro.
Stan strinse molte amicizie nel mondo della facoltà e della comunità.
Un amico, un artista chiamato Nate Oliveira, ricorda "... quando gli chiedevi cosa prova mentre suonava, ti sfotteva con qualcosa tipo “di che cavolo parli? Non stati mica diventando sentimentale eh? Non sto dietro a queste cose!” Ma in realtà non era così. Quando suonava potevi quasi vedergli tracciare delle line come un pittore che produce un grande quadtro astratto ed espressionista… come Bill de Kooning. Wow. Avresti davvero dovuto vederlo. Gli dissi 'Stan, lo sai cosa staimao facendo? Noi coloriamo il mondo! Se non ci fossimo stati noi, e gente come noi, il mondo sarebbe tutto grigio!”. Mi rispose 'Dio' (Cavolo!). Non ho mai dimenticato questa cosa."