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Visualizza Versione Completa : Programma di studi sax classico



seethorne
15th November 2011, 12:47
ciao a tutti.
Se io volessi studiare il piano classico da solo (cosa altamente sconsigliabile, ma è per dire) saprei che bach è la colonna portante di tutto.
Quindi appena ho le basi minime dopo aver fatto un libro di fondamentali, una piccola antologia pianistica come il cesi marciano, le sei sonatine di mozart, si inizia finalmente con bach. E quindi: invenzioni a due voci e suite francesi, sinfonie a tre voci e suite inglesi, clavicembalo ben temperato e più o meno sei arrivato (tanto non si fanno mai tutti questi pezzi), nel mezzo ci schiaffi qualche pezzo romantico e i clavicembalisti italiani, qualche pezzo contemporaneo e sei a posto. I pezzi vanno fatti bene, si intende.



E col sax? Dato che non intendo suonare jazz, posso apprendere una buona tecnica con gli studi del sax classico. Il punto è: qual è il programma di studi di sax classico? Non dovendo fare il concertista e non dovendomi diplomare posso farli per acquisire la tecnica. Posso fare gli studi per contralto anche sul tenore no?
Pessima idea?

ModernBigBand
15th November 2011, 13:13
Partendo dal presupposto che impostare un programma di studio sulla falsariga di quello indicato per il pianoforte non avrebbe alcun senso, perché non ha alcun fondamento didattico-metodologico, bisognerebbe quantomeno capire il punto di partenza e individuare un ipotetico punto di arrivo prima di parlare, con cognizione, di un eventuale programma.
Per quanto riguarda lo strumento, non c'è alcuna controindicazione, anzi... ;)

MarcoSax
15th November 2011, 15:32
Io che sono all'inizio dei studi classici sto studiando su diversi metodi tra cui Londeix, Klosè, Mule e Salviani.

seethorne
15th November 2011, 15:52
Partendo dal presupposto che impostare un programma di studio sulla falsariga di quello indicato per il pianoforte non avrebbe alcun senso, perché non ha alcun fondamento didattico-metodologico, bisognerebbe quantomeno capire il punto di partenza e individuare un ipotetico punto di arrivo prima di parlare, con cognizione, di un eventuale programma.


Cosa non ha un fondamento didattico-metodologico? :shock:

Il punto di partenza è uno studente che nel corso del tempo (4 anni all'incirca) si è dedicato soprattutto al suono e ben poco alla tecnica. Quindi staccato pessimo, difficoltà a legare nei salti di ottava ecc, lentezza generale delle dita, scarsa coordinazione tra emissione e diteggiatura.

Il punto di arrivo è uno studente che sa suonare ogni cosa in tutte le 12 tonalità a qualsiasi velocità senza evidenti problemi tecnici. Una volta diventato un macinatore di note se mai lo sarò magari tornerò a prendere lezioni per dare senso alle note macinate senza pietà. (nel frattempo ho altro da fare e soprattutto potendo studiare seriamente uno strumento alla volta vado col pianoforte).


Comunque il programma didattico di pianoforte sfido chiunque a dire che non ha fondamento didattico-metodologico. Sfido chiunque a imparare a suonare il piano classico senza ad esempio fare nulla di barocco, poi improvvisamente dargli in mano le variazioni goldberg e vedere se è in grado di eseguirle.

seethorne
15th November 2011, 15:54
Ah comunque, finora di tecnica ho studiato un po' di giampieri, scale maggiori e minori, arpeggi, qualche pezzo del lacour (vol.1), appena iniziato il salviani e poi ho un altro metodo che non mi ricordo come si chiama. mi è stato consigliato il ferling. mi sono procurato i vari rascher, londeix, però non so come mettere in ordine, dovrei farmi una timeline...

ModernBigBand
15th November 2011, 19:00
Cosa non ha un fondamento didattico-metodologico?

Il presunto "piano di studi" di pianoforte, ma voglio immaginare che fosse soltanto una banalizzazione giusto per rendere l'idea.
Se volessi applicare lo stesso metro dovrei dirti: "inizia dalle note lunghe, poi studia un po' di Lacour, poi prendi gli studi lenti del Ferling , come repertorio dai una letta a Fuzzy Bird e sei a posto."

"Il punto di partenza è uno studente che nel corso del tempo (4 anni all'incirca) si è dedicato soprattutto al suono e ben poco alla tecnica. Quindi staccato pessimo, difficoltà a legare nei salti di ottava ecc, lentezza generale delle dita, scarsa coordinazione tra emissione e diteggiatura."

"mi è stato consigliato il ferling"

Chi te lo ha consigliato evidentemente di mestiere fa ben altro rispetto all'insegnante di saxofono (ma vorrei dire anche al semplice studente che abbia una idea chiara su come procedere). Con i problemi che dici di avere, affrontare il Ferling (che non è certo la fine del mondo in termini di difficoltà) equivale all'incirca alla scalata del Monte Bianco in tacchi a spillo.
Puoi anche studiarlo ma non ne trarrai il minimo beneficio perché non sei ancora pronto per affrontarlo.
Visto che i problemi sono piuttosto seri io direi di fare un piccolo reset e impostare tutto gradualmente quindi:

- Scale in tutte le tonalità, staccate, legate, legate-staccate, staccate-legate, ecc... ecc... (parti da un tempo lento - es. 60 bpm al quarto/scale in crome - e aumenta 2 bpm per volta, ripeti, ripeti, ripeti....)
- Arpeggi come sopra
- Note lunghe
- Suoni filati
- Se riesci da solo sarebbe bene anche iniziare ad affrontare i suoni armonici

Fin qui dovresti impiegare all'incirca un'ora al giorno.

- Per gli studi, visto che ci sono problemi di tecnica su metodi di livello base è meglio ripartire con criterio dal Lacour 1/2....

Studia gli esercizi molto lentamente (uno per volta), con il metronomo, inizia da una velocità lenta e anche qui aumenta di circa 2-3 bpm la volta, quando viene bene alla velocità prescritta per una decina di volte puoi passare all'esercizio successivo.

Il tutto non deve durare meno di 2 ore/die. Applica questa routine per 3-4 mesi e poi vediamo se qualcosa inizia a sbloccarsi... ;)

Filippo Parisi
15th November 2011, 19:24
In 3/4 mesi del programma di MBB qualcosa si sblocca di sicuro ma in non più di 3-4 tonalità...e limitandosi ai soli arpeggi e scale maggiori e minori ;)

seethorne
15th November 2011, 20:51
Grazie mille MBB!
Comunque quello che ho riportato di pianoforte è il piano di studi di pressochè tutti i conservatori italiani da almeno un secolo.

Provo a riprendere tutte queste cose. comunque non mi è chiara una cosa, in che senso "sbloccare" tonalità? a causa del repertorio che suono con la mia band sto suonando soprattutto in re, mi, fa# la bemolle, si bemolle, do# minore, fa# minore, si minore, più raramente in la maggiore e la minore. col pianoforte suono in tutte e 12 le tonalità con non troppo scarto prestazionale.
quindi devo capire: si sblocca la tonalità dal punto di vista della conoscenza della tonalità o delle dita?

Fabio Castagnola
15th November 2011, 22:23
Questo potrebbe forse esserti di aiuto e darti una falsariga su cui impostare
un tuo programma personale di base :

http://www.conservatorio.udine.it/docen ... amento.pdf (http://www.conservatorio.udine.it/docenti/Paoletti%20Fabrizio/ProgrammaVecchioOrdinamento.pdf)

Se segui le indicazioni alla lettera, ne hai almeno per sette anni !!! :ghigno:


ciao :smile: Fabio

ModernBigBand
15th November 2011, 23:38
Grazie mille MBB!
Comunque quello che ho riportato di pianoforte è il piano di studi di pressochè tutti i conservatori italiani da almeno un secolo.

Provo a riprendere tutte queste cose. comunque non mi è chiara una cosa, in che senso "sbloccare" tonalità? a causa del repertorio che suono con la mia band sto suonando soprattutto in re, mi, fa# la bemolle, si bemolle, do# minore, fa# minore, si minore, più raramente in la maggiore e la minore. col pianoforte suono in tutte e 12 le tonalità con non troppo scarto prestazionale.
quindi devo capire: si sblocca la tonalità dal punto di vista della conoscenza della tonalità o delle dita?

Sul fatto che siano argomenti di tutti i corsi di studio siamo d'accordo, ma definirlo piano di studi è un'offesa...al vero piano di studi!
Comunque al di là dell'ironia...ti devi sbloccare nel senso che devi superare l'empasse in cui ti trovi e devi iniziare ad ingranare la marcia giusta: te lo dico con franchezza, se non studi metodicamente avrai sempre tante difficoltà e non riuscirai a superare gli attuali problemi.
Le scale devi praticarle tutte sia maggiori che minori, se non le conosci tutte inizia con una tonalità e prosegui per semitoni, così eviti di farti condizionare dall'aumentare delle alterazioni e ritenere, per chissà quale motivo, Mib Maggiore più difficile di Sol Maggiore, ma più semplice di Dob Maggiore...le tonalità sono e devono essere tutte uguali.
Se studi con metodo sbloccherai sia la mente che le dita... ;)

seethorne
16th November 2011, 00:40
ok. La mente non ha bisogno di essere sbloccata sulle scale, le so tutte quelle maggiori e minori, oltre a quelle a chiocciola.
le dita sì. non faccio la scala di mi bemolle come quella di do.

continuo a non capire la cosa del "vero piano di studi"... boh

@fabio ma è tantissima roba o_O sette anni??? pensavo fossero massimo 5... vabbè tanto mica devo arrivare all'ultimo XD arrivare al terzo è già discreto :D

Porcat... il ferling lo fanno al 4° e al 5°...
è possibile che mi sono descritto più scarso di quanto realmente sono? vabbè.
cominciamo con scale, staccati, note lunghe e armonici poi fra un mese ne riparliamo.

ModernBigBand
16th November 2011, 00:57
Non è questa la sede per discutere dei programmi di pianoforte che conosco abbastanza visto che "qualche" anno di conservatorio l'ho fatto, semplicemente quello che hai indicato tu è una banalizzazione estrema del programma stesso, per come la prospetti tu sembra una cosa che si fa in 2-3 mesi, mentre quasi non bastano 10 anni (di studio duro) per arrivare a padroneggiare, anche solo una parte, del repertorio romantico. Se poi "repertorio romantico" è uguale a "il mio primo Beethoven" allora è un altro discorso.

Comunque per tornare a noi...


Porcat... il ferling lo fanno al 4° e al 5°... è possibile che mi sono descritto più scarso di quanto realmente sono? vabbè.



Il punto di partenza è uno studente che nel corso del tempo (4 anni all'incirca) si è dedicato soprattutto al suono e ben poco alla tecnica. Quindi staccato pessimo, difficoltà a legare nei salti di ottava ecc, lentezza generale delle dita, scarsa coordinazione tra emissione e diteggiatura.

Se i problemi sono questi il Ferling è ben lontano come lontano è il livello di V anno di conservatorio. Spero che chi te lo ha consigliato non sia un insegnante, altrimenti farebbe meglio a cambiare mestiere. Questi sono problemi che normalmente si affrontano al primo anno, affrontare il Ferling senza aver risolto certe problematiche è semplicemente inutile e consigliare una cosa non appropriata vuol dire andare contro gli interessi dell'allievo. ;)

seethorne
16th November 2011, 02:20
Non è un insegnante. Ok ti farò sentire qualcosa per capire se sono messo così male o se esagero io.

Ovvio che la mia era una banalizzazione estrema. Pensavo si fosse capito. Sto affrontando sinfonie a tre voci, suite inglesi e francesi, clavicembalisti e qualche pezzo romantico (dopo aver fatto qualcosa di debussy) e so il lavoro che c'è dietro. So quanto mi limiti il fatto di avere una tastiera elettronica che non riproduce assolutamente in modo il più lontanamente fedele la meccanica ed il suono di un pianoforte vero, soprattutto a livello di meccanismo e nell'uso del pedale. Non sto lì a spiegare perchè non sono entrato in conservatorio ma sto affrontando un programma analogo coi miei tempi e seguito da un professore di conservatorio ora in pensione.

Ah, comunque ho pubblicato delle cose. Non ho studiato su nessuna di quelle che ho studiato (nel senso che non avevo uno spartito davanti e non le avevo mai suonate prima di registrarle - orecchio relativo) ovviamente altrimenti le avrei fatte meglio. se vuoi sentire per dirmi secondo te qual è il mio punto di partenza.

http://www.4shared.com/audio/QMYR5Wqc/s ... erman.html (http://www.4shared.com/audio/QMYR5Wqc/seethorne_-_spiderman.html) (questo è il peggiore e risale a qualche mese fa, non suonavo da tanto e si sente, gli altri sono meglio)
http://www.4shared.com/audio/pAX86cqH/158.html
http://www.4shared.com/audio/J2MVjlDK/s ... _monk.html (http://www.4shared.com/audio/J2MVjlDK/seethorne_-_blue_monk.html) (questo è di oggi)
http://www.4shared.com/audio/J8Lt8g9I/s ... la_II.html (http://www.4shared.com/audio/J8Lt8g9I/seethorne_-_test_maurala_II.html) (questo è il file più lungo con diversi temi da diversi pezzi)

Ti ringrazio comunque delle gentili risposte :)

ModernBigBand
16th November 2011, 02:52
Le problematiche maggiori che emergono sono:

- il controllo dell'intonazione (in diversi casi era piuttosto precaria)
- il controllo del registro acuto (sottile e strozzato)
- asincronia delle dita (in diverse occasione si avverte la difficoltà delle dita di "andare dietro" a quello che fa la bocca)
- difficoltà nel mantenimento del ritmo corretto (in parte giustificato per non aver studiato i brani, però in alcuni frangenti il ritmo si perde e non è un bene, meglio sbagliare una nota che sbagliare il ritmo)

Come vedi si tratta di problematiche che esulano dallo studio dei brani in questione, infatti sono causati da un approccio non sistematico con lo strumento. In sostanza se avessi iniziato da subito a studiare metodicamente, oggi ti troveresti molto più avanti: purtroppo queste problematiche sono delle zavorre, se non te le togli di dosso non potrai mai fare il salto di qualità.
Giustamente capisco che tu non abbia intenzione di diventare il Marcel Mule del 21esimo secolo, però ti posso assicurare che se inizi a rivolgere gli sforzi nella giusta direzione poi riuscirai a divertirti molto di più.

La "dieta" ti è stata data, ora sta a te decidere... ;)

~Torque~
16th November 2011, 11:08
Comunque a parer mio se sei già in possesso del buon classico Giampieri, per quanto basilare, ti consente già li di perfezionarti su molte cose!
Li hai scale e salti a volontà, tutte le tonalità classiche, esercizi molto orecchiabili (qualcuno del metodo per clarinetto me lo fischietto ogni tanto XD) e pure esercizi sugli abbellimenti...

Sarà anche il metodo più semplice per sax però in base a quel che dici non è il libro di studio che fa la differenza ma il modo di affrontarlo!

seethorne
16th November 2011, 12:22
@MBB
Ok, da oggi si (re)inizia con le scale! Hai perfettamente ragione sull'approccio non sistematico con lo strumento... Thanks

@~Torque~
Credo di non averlo più il giampieri...

ModernBigBand
16th November 2011, 12:23
Comunque a parer mio se sei già in possesso del buon classico Giampieri, per quanto basilare, ti consente già li di perfezionarti su molte cose!
Li hai scale e salti a volontà, tutte le tonalità classiche,

E appunto studiare le scale sul Giampieri è la cosa più sbagliata da fare in questo momento...le scale devono essere studiate a memoria e per nessun motivo devono essere lette (tranne ovviamente nel caso in cui la scala è del tutto sconosciuta e non si conoscono affatto i rapporti che legano le note della stessa), per certe cose bisogna essere del tutto indipendenti dalla carta proprio perché l'approccio mnemonico ti impone di pensare, la carta no.
Se leggi una qualsiasi scala non ti preoccupi di pensare a quali alterazioni ha, se queste alterazioni cambiano e perché...è tutto scritto, devi solo suonare. Leggendo le note, a livello di difficoltà di esecuzione la scala di Do Maggiore è identica a Fa# Maggiore, sei sei costretto a pensare, a dover ricordare quante e quali alterazioni ci sono, alla fine le scale saranno tutte uguali e sarà possibile padroneggiarle tutte allo stesso modo.
Certo all'inizio sarà un po' più difficile ma poi i risultati arrivano...le case solide si costruiscono con i mattoni, ma i mattoni si sa che pesano e sono difficili da trasportare. Si può anche scegliere di costruirla con i rami, ma poi non bisogna lamentarsi se al primo temporale ci si ritrova sommersi dall'acqua...
I mattoni rappresentano lo studio serio, se ogni giorno con gran fatica mettiamo su un mattone alla fine avremo una bella casa, viceversa se perdiamo tempo con foglie e rami ci ritroveremo sempre in difficoltà.

seethorne
16th November 2011, 12:32
Comunque, oltre a scale maggiori e minori legate e staccate a metronomo, arpeggi, note lunghe filate, armonici e già che ci sono scale col solo bocchino (un'ora bella e buona se n'è già andata) cosa faccio? Ricomincio il lacour? inizio il rascher? ho il sassofono nella nuova didattica di londeix, inizio la seconda parte del primo volume?

(comunque le scale le conosco a memoria, ogni alterazione, avendole già abbondantemente studiate col piano. quello che devo fare è mettere i passaggi in memoria muscolare)

ModernBigBand
16th November 2011, 13:16
Direi di ricominciare seriamente dal Lacour, anche se fosse leggermente più semplice del necessario non è un problema, vuol dire che lo terminerai senza difficoltà in minor tempo. Del Rascher puoi iniziare a fare gli esercizi preliminari...

~Torque~
16th November 2011, 13:27
Pardon... Mi riferivo al Giampieri soprattutto per il ripasso degli esercizi della tecnica e dei salti...

seethorne
16th November 2011, 13:33
ooooooooooooook grazie mille di tutto!

gf104
16th November 2011, 18:20
a leggere questi ultimi post mi vien male a pensare quanto è ancora lungo il cammino che devo percorrere per mettere assieme qualcosa di decente...non che non lo sapessi però ogni tanto me lo dimentico e tornare alla realtà è una bella botta :cry:

seethorne
16th November 2011, 20:50
ma gian franco tu sei veramente all'inizio inizio! non buttarti giù...
io invece ho perso una valanga di tempo :muro((((

gf104
16th November 2011, 21:04
ma no non mi butto giù...
se il mio bravissimo maestro resiste io tengo duroduroduro :lol:
già qualche piccolo risultato mi fa ben sperare!
il fatto di suonicchiare 3-4 evergreen mi piace un mondo! chi si accontenta gode...
poi sono consapevole che solo 10-20 minuti al giorno di studio sono pochini e mi sa che dovrò abbandonare qualcuna delle mie attività ludiche...non si può avere tutto ;)