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Visualizza Versione Completa : Limitazioni di suonare a orecchio ?



marco66
15th November 2011, 00:58
Questa sera uscendo da lezione di sax ho incontrato un neo allievo sui 50 anni, facendo 2 parole con lui mi ha detto che non conosce le note e suona a orecchio nelle balere.
Io con tutto il mio impegno continuo a sbagliare scale e arpeggi e anche i brani più semplici mi escono snaturati e poco melodiosi (vado giusto bene a fare un po' di caciara in banda :evil: ) e ho provato un po' di invidia.
A orecchio non ce la farei a suonare e mi manca memoria musicale ma ho bisogno di trovare un po' di motivazioni per continuare a studiare... mi sa che mi studio un po' di brani da balera e mi lancio anch'io :saxxxx)))

Sono curiosissimo di sapere quale metodo didattico seguirà l'insegnante con questo neo allievo... solfeggio, scale e arpeggi ?!?!?!

seethorne
15th November 2011, 01:33
seguirà il solito metodo didattico.
solfeggio, scale, arpeggi.

Danyart
15th November 2011, 09:38
se è serio, cercherà di farsi un'idea di ciò in cui il personaggio "che suona ad orecchio" è preparato e avanti, da lì partirà per rendere il tutto più consapevole e didattico...anche io ho suonato e suono ad orecchio da anni, ma ho anche affiancato lo studio che se non prevalente del tutto fa solo bene

re minore
15th November 2011, 11:08
Suonare a orecchio e' un grandissimo dono... che io non ho. Pero' con lo studio di scale, apreggi, etc. l'orecchio si comincia a formare. Non gettare la spugna.

Mad Mat
15th November 2011, 11:16
Sull'importanza della capacità di suonare ad orecchio si discusse sul forum qualche anno fa

viewtopic.php?f=9&t=6439 (http://www.saxforum.it/forum/viewtopic.php?f=9&t=6439)

mix
15th November 2011, 11:40
essendo praticamente autodidatta (tranne 1 anno di lezioncine date all'inizio da un amico)... ho suonato ad orecchio per anni... credo tuttavia che un minimo di teoria musicale bisogna saperla... io mi sono interessato da solo... poi, scale arpeggi ecc. sono fondamentali secondo me... bisogna studiarle tutti i giorni anche una volta divenuti "professionisti (sempre a mio parere eh!)... il mio limite più grande è la lettura... non sono proprio capace... per studiarmi uno spartito ci metto una vita (alla fine ci riesco, ma se fossi più preparato sarebbe un'altra cosa... ).
Infine credo che se uno punta ad essere professionale... DEVE studiare... il solo orecchio non basta. Ciao.

bobby
15th November 2011, 11:48
IO ho sonato per 20 anni il basso a orecchio in un grupop con una notevole serie di concerti! Io ascolto, e riproduco. Se devo improvvisare pero'..... mi puo andare bene o male!
Dipende sempre che genere fai. Se fai musica leggera, puo andare a orecchio, no problm, se vuoi fare Jazz e Blues, scodratelo. Se conosci la teoria, e non fai pratica, non ci cavi un ragno dal buco, perche non saprai mai DOVE SEI, nel brano! quindi sei perso!

STE SAX
15th November 2011, 11:51
allora, suonare a orecchio e' sicuramente una dote se uno e' in grado, ma non basta ed anzi ti abitua a suonare sempre nello stesso modo e direi anche nello stesso banale modo. Il problema, sperimentato personalmente, e' che che suonando a orecchio tenderai a suonare sempre in modo verticale e soprattutto a non utilizzare mai quelle notine caratteristiche che solo la consapevolezza della esatta scala di riferimento o di quella scala alternativa che l'armonia ti consente di inserire, rendono il fraseggio veramente interessante e particolare.

Danyart
15th November 2011, 12:10
quello che dici stefano è piuttosto vero, però devo dire che, almeno nel mio caso, spesso, proprio facendo funzionare più che l'orecchio l'istinto, mi son venute fuori cose più interessanti e particolari (magari proprio le notine...) ripetto ad oggi che posseggo più padronanza di studio e cerco di applicarla sempre di più...ciò che però non va è che quando suoni solo ad orecchio, non sempre puoi essere ispiratissimo e quindi puoi anche fare letteralmente schifo...
come in altro post invito chi volesse ad ascoltare questa mia Nefertiti, suonata ad occhi chiusissimi, altro che scale di riferimento, accordi ecc.., anche perchè mi sembra abbastanza difficile trovare delle scale riferibili a più battute nell'armonia folle di shorter
quel giorno l'ho suonata di getto, ora non ci riesco più, forse un altro giorno...

http://www.youtube.com/watch?v=6dujWt7E-RE

la musica, a volte, sorprende anche chi la suona....

STE SAX
15th November 2011, 12:31
infatti Daniele, ci vogliono entrambe le cose, orecchio e studio

seethorne
15th November 2011, 12:33
Io suono ad orecchio da quando ho 10 anni (il piano).
Tenete conto che fino a due anni fa con questo strumento sono stato Il Cazzeggiatore Killer. A parte un anno in cui ho studiato piano moderno quindi mi sono state date delle nozioni di armonia di musica moderna io ho fatto un po' di piano classico. Quando suonavo moderno a orecchio, riuscivo a suonare qualsiasi brano di leggera (niente blues e jazz però, in quanto l'armonia blues e jazz non la conosco nemmeno adesso) in tutte e 12 le tonalità. Sempre nello stesso piattissimo modo, perchè la ritmica e l'armonia la acquisisci con tanto studio e tantissimo ascolto.

Da due anni (ed in particolar modo nell'ultimo) ho ripreso piano classico e oltre ad aver migliorato di molto la mia tecnica (ma tanto lavoro c'è da fare) il mio metodo di studio e le mie capacità a tutto tondo, qualche giorno fa ho ripreso in mano gli spartiti di moderna di quell'anno che avevo fatto e mi sono reso conto di averci finalmente capito qualcosa, quindi da qualche giorno so fare degli arrangiamenti più dinamici ed interessanti.

Il punto è che suonare ad orecchio non basta. Finchè non acquisisci come tutti gli altri ritmica ed armonia è ben difficile che farai qualcosa di interessante, e se lo farai sarà assolutamente per caso. Orecchio relativo (come nel mio caso) e orecchio assoluto non ti permettono di fare qualcosa che non hai capito.

Mad Mat
15th November 2011, 13:15
Ma cosa centra il suonare ad orecchio con il non conoscere le scale e gli arpeggi?

Un conto è suonare a c@xxo ed un conto è suonare ad orecchio.

Suonare ad orecchio significa riuscire a riprodurre con lo strumento ciò che si sente esternamente o nella propria testa.

Il vero musicista suona ad orecchio anche quando legge perchè vede i segni sulla carta, li traduce in suoni che sente nella propria testa e poi li riproduce con lo strumento. Suonare aspettando di sentire che cosa viene fuori se rispetto la lunghezza delle note e schiaccio i tasti corrispondenti ai toni indicati nello spartito, non è vera lettura!

Quando si improvvisa, suonare ad orecchio non vuol dire suonare a caso ma suonare quello che l'armonia data ci fa sentire nella nostra testa.

Suonare sol si re su un doMaj7 perchè so che quelle note fanno parte dell'arpeggio esteso alla nona, non significa improvvisare ma soltanto fare un esercizio. Improvvisare vuol dire suonare sol si re su domaj7 perchè ascoltando quell'accordo sento nella testa i suoni corrispondenti a quelle note.

Quindi la conoscenza degli arpeggi serve per poter suonare ad orecchio perchè è uno strumenio che ci permette di decodificare i suoni che sentiamo nella testa e di riprodurli sullo strumento.

Se non si conoscono scale ed arpeggi non si può dire di suonare ad orecchio ma semplicemente di suonare a c@xzo.

Mad Mat
15th November 2011, 13:24
Louis Armstrong e Sidney Bechet suonavano ad orecchio ma di certo non suonavano a c@xzo!!!!!

bobby
15th November 2011, 15:32
Tranquillo amico tranquillo! IO ho sempre sonato ad orecchio, nonho mai visto uno spartito, e ho fatto da supporter al gruppo degli Stadio.! Contento di aver suonato 20 anni a *****! Ma chi pensi di essere? vEDI DI MODERARTI UN ATTIMO!

mODIFICO PERCHEIL CORRETTORE MI CORREGGE contento DI AVER SUONATO 20 ANNI A ca@@o

maurisax
15th November 2011, 15:38
Anche questa volta MadMat ha centrato la questione e chiarito l'argomento!

Io suono da sempre esclusivamente ad orecchio, che per me significa suonare istantaneamente la frase che mi viene in mente in quell'istante.

Sviluppare un fraseggio sempre più interessante è un altro discorso; per fare questo rifaccio gli assoli di altri che mi piacciono rallentandoli anche al 20% della velocità originale; li memorizzo e li canto molte volte; in auto metto una base aebersold e improvviso con la voce; appena posso canto nella mia mente delle frasi o le canticchio davvero (mia moglie spesso mi chiede dopo un pò di piantarla!).

Per fare in modo che lo strumento sia davvero uno strumento e non un ostacolo, faccio con moderazione le varie scale ed alcuni pattern; ma evito accuratamente di cercarli durante un assolo, a meno che non escano come parte della frase che sto facendo. Faccio qualche esercizio di meccanismo e spendo un discreto tempo nelle note lunghe e negli armonici.

Sto cercando di imparare a leggere la musica solo per comodità e per interagire con gli altri musicisti.

Riconosco che posso fare così solo perchè per me la musica non è un lavoro e non cerco una preparazione sassofonistica professionale.

Mad Mat
15th November 2011, 15:49
@Bobby
Ma chi ha detto qualcosa di te? :BHO:

Io sto parlando di definizioni, in generale.

Se poi tu pensi di suonare a c@xxo sono problemi tuoi. Io non ti ho neanche mai sentito.

Io mi riferivo al post di Stesax, che è un signor musicista, ma a mio parere parlando della necessità di studiare l'armonia (affermazione condivisibilissima) confondeva a livello concettuale il suonare ad orecchio con il suonare a caso. In altri termini, i problemi che evidenziava ste sono propri di chi suona a caso e non di chi suona ad orecchio.

Non capisco neppure il "chi ti credi di essere". Ho mai scritto che sono un fenomeno con straordinarie capacità di lettura o di ascolto? Non mi pare proprio. Ho soltanto indicato quello che secondo me è l'obbiettivo di chi vuol fare il musicista. Tuttavia, individuare un obbiettivo non comporta necessariamente l'affermazione di averlo raggiunto o di essersi anche solo avvicinati ad esso.

seethorne
15th November 2011, 16:04
Tranquillo amico tranquillo! IO ho sempre sonato ad orecchio, nonho mai visto uno spartito, e ho fatto da supporter al gruppo degli Stadio.! Contento di aver suonato 20 anni a cavolo! Ma chi pensi di essere? vEDI DI MODERARTI UN ATTIMO!

mODIFICO PERCHEIL CORRETTORE MI CORREGGE contento DI AVER SUONATO 20 ANNI A ca@@o


chi è il destinatario di questo post?

Mad Mat
15th November 2011, 16:06
Scusa Seethorne, avevo letto male quindi il mio post era per Bobby. :oops:

seethorne
15th November 2011, 16:12
ahahah mad, ti stavo giusto rispondendo, poi ho visto che dove avevo letto @seethorne c'era scritto @bobby...

più che altro ero rimasto confuso perchè ero certo di non aver detto nulla di offensivo! (ogni tanto capita che ciò che scrivo viene mal interpretato, e a volte scrivo così male che è più facile capire l'opposto di ciò che intendo!)

No problem comunque, figurati :)

STE SAX
15th November 2011, 16:23
Io mi riferivo al post di Stesax, che è un signor musicista, ma a mio parere parlando della necessità di studiare l'armonia (affermazione condivisibilissima) confondeva a livello concettuale il suonare ad orecchio con il suonare a caso. In altri termini, i problemi che evidenziava ste sono propri di chi suona a caso e non di chi suona ad orecchio.


grazie per il "signor musicista" troppo buono e immeritato.
detto cio' e' una questione di intenderci sui termini, e' ovvio che io per suonare a orecchio intendo piu' o meno suonare a a caso cioe' cercando solamente di seguire cio' che il tuo orecchio sente che sta bene in quel momento e cerca di rifarlo con lo strumento senza aver basi solide sottostanti. Chi suona partendo da cognizioni armoniche, anche semplici e secondo il proprio livello, e cerca di suonare con l'orecchio a servizio delle proprie basi (non so se riesco a spiegarmi), per me non suona ad orecchio ma cerca di sviluppare qualcosa di piu'.
Ripeto, per me suona a orecchio colui il quale non conosce le regole armoniche e pero' riesce a tirare fuori qualcosa di accettabile solamente riconoscendo i suoni che stanno bene con la base del momento.

KoKo
15th November 2011, 16:28
aggiungo pure konitz alla discussione =)
http://www.youtube.com/watch?v=55eCzHg0sts

Filippo Parisi
15th November 2011, 16:29
...
Ripeto, per me suona a orecchio colui il quale non conosce le regole armoniche e pero' riesce a tirare fuori qualcosa di accettabile solamente riconoscendo i suoni che stanno bene con la base del momento.

Il che è abbastanza raro (perlomeno ad un livello accettabile) e come ben hai detto in un altro post, alla lunga ripetitivo e banale.

bobby
15th November 2011, 16:43
LA mia risposta era generica! Chi non conosce la musica "SUONA AD ORECCHIO", ma suoanre ad ORECCHI NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE suoanre alla Ca@@o.
C'e gente "studiata" da anni che suona da schifo! C'e gente che non ha studiato eppure suona bene! Era questo il tenore della mia risposta, non era riferito a ME personalmente, ma uno che diec "Suoanre a Orecchio = suoanre alla Ca@@o" non mi sta bene!

bobby
15th November 2011, 16:46
Anche questa volta MadMat ha centrato la questione e chiarito l'argomento!
.

De gustibus non disputandum est.

Filippo Parisi
15th November 2011, 17:04
Bobby, forse il problema è che gente che "suona ad orecchio" e... "non ha orecchio"

Mad Mat
15th November 2011, 17:06
.... ma uno che diec "Suoanre a Orecchio = suoanre alla Ca@@o" non mi sta bene!

Veramente io affermavo proprio l'opposto: ossia che "suonare ad orecchio" è una cosa e "suonare a c@xxo" è un'altra. Basta leggere il post integralmente.

STE SAX
15th November 2011, 17:18
chi suona a orecchio, nel senso del termine che ho indicato io, non suona sicuramente bene secondo me ma neanche alla c......, semplicemente suona (chi si contenta gode, per l'amor di Dio). Suona alla c.... chi non ha neanche orecchio (bravo Fil, hai detto bene tu).

Bobby, quando dici che c'e' gente che non ha studiato e che suona bene, io non sono molto d'accordo. Forse che non ha seguito corsi di studio ufficiali o con maestri piu' o meno quotati ma sicuramente per suonare bene avra' sviluppato una sua didattica mutuata sull'ascolto, sulla lettura di qualche metodo, sullo studio personale di scale etc. e quindi in un certo senso ha studiato anche lui. Poi per carita' c'e' sempre il fenomeno, ma sono rari a mio avviso. In ultimo resta da intenderci sul concetto di cosa voglia dire suonare bene ma qui si apre un altro mondo ....

bobby
15th November 2011, 17:18
Chiedo scusa, mi ha tratto in inganno questa affermazione e non ho visto il secondo "Un conto"

"Ma cosa centra il suonare ad orecchio con il non conoscere le scale e gli arpeggi?
Un conto è suonare a c@xxo ed un conto è suonare ad orecchio."

Pero' devi darmi atto che chi suona ad orecchi , se gli chiedi di farti una scala di LA- magari non sa da che parte iniziare, pero te la fa , e magari NON SA che euanscala di LA-!
PEr quello che dico che gli "anlfabeti musicali" quali il sottoscritto, suoano ad orecchio, mentre NON SUONA ad orecchio chi ha Studiato, poi e vero puo suonare alla ca@@o uno che suoan a orecchio o uno che ha studiato musica per 25 anni e sullo strumento fa cagare!
Richiedo venia per non aver letto bene!

Scusate vado a lezione

Mad Mat
15th November 2011, 17:53
aggiungo pure konitz alla discussione =)
http://www.youtube.com/watch?v=55eCzHg0sts

Praticamente le idee della scuola di Tristano :half: :yeah!)

seethorne
15th November 2011, 18:05
:lol:
io mi chiamo Tristano ma sono sicuro che in questo caso non ti riferisci a me :lol:

ModernBigBand
15th November 2011, 23:57
Suonare ad orecchio è una espressione spesso omnicomprensiva di diverse realtà:

- c'è chi suona ad orecchio, ma non ha orecchio --> suona a caso, non segue alcun criterio se non quello - sbagliato - di assecondare un orecchio che non c'è;

- c'è chi suona ad orecchio e ha un mediocre orecchio --> suona ugualmente a caso ma si sforza di dare un senso a quello che passa per la sua mente, pur non riuscendolo a metterlo compiutamente in pratica;

- c'è chi suona ad orecchio e ha un buon orecchio --> si avvicina ad avere un certo senso di consapevolezza, riesce a muoversi tra le tonalità ma sconta il fatto di non sapere egli stesso cosa sta suonando. Quel che suona può essere anche piacevole ma alla domanda..."bello quel lick...cos'era?", spesso non sa fornire una risposta se non "è quello che mi è venuto".

Suonare ad orecchio può andar bene per divertimento, ma inevitabilmente poi si paga lo scotto di non avere la consapevolezza di ciò che si suona. Chiunque di noi è in grado di prendere un pennello e disegnare una mela, ma se andiamo a lezione da un pittore e ci facciamo spiegare bene come si disegna, magari oltre la mela riusciamo anche a disegnare un bel paesaggio...

marco66
16th November 2011, 00:31
Eh si avete scritto un sacco di considerazioni interessanti!
Visto che il mio solo obbiettivo è di soddisfare il mio di orecchio e che non posseggo innate doti musicali (per me chi riesce a suonare a orecchio bene o male queste doti le ha) non mi resta che rimboccarmi le maniche e studiare finchè non potrò sperimentare anche io che...

la musica, a volte, sorprende anche chi la suona....

re minore
16th November 2011, 09:22
Non capisco la diatriba. In tutte le attivita' umane vi sono persone che nascono naturalmente predisposte per quella particolare attivita', e che troveranno naturale eseguirla a livelli anche molto molto elevati senza aver mai praticamente studiato nulla. Poi ovviamente se oltre ad esserci portati la studiano, andranno ancora piu' lontano.

Questo non toglie che una di queste persone, ad esempio un musicista, anche senza aver studiato potra' essere in grado di suonare molto meglio di tanti altri che avranno passato anni interi a studiare.

~Torque~
16th November 2011, 13:23
Io credo di avere il problema opposto a quello che molti han confessato nella discussione: riesco a leggere e suonare parti anche complesse a prima o seconda vista senza grandi problemi (eccezione su melodie jazz dove la ritmica mi frega spesso), ma anche solo 5 minuti dopo averle suonate, se qualcuno mi chiede di rieseguirle a mente o memoria sono ko... si trattasse anche solo di una marcetta per banda o un pezzettino dei beatles! mi piacerebbe molto esercitarmi sull'orecchio però... in quanto buon incremento al resto. Nei pochi pezzi che conosco quasi a memoria e riesco a cantarmi le note la differenza si vede!

just
16th November 2011, 23:36
[quote="~Torque~"]Io credo di avere il problema opposto a quello che molti han confessato nella discussione: riesco a leggere e suonare parti anche complesse a prima o seconda vista senza grandi problemi quote]

beato te :ghigno:
sbagli a considerarlo un problema.... è, evidentemente, la naturale e logica conseguenza del tipo di studi che hai fatto e stai facendo
prova ad applicare lo stesso 'metodo' per colmare quelle che tu ritieni delle lacune ;)

pumatheman
17th November 2011, 00:19
limitazioni: almeno che tu non abbia grande talento, parecchio genio, tanto tempo per studiare, infinite capacità musicali innate avrai sempre limitazioni.

suonare ad orecchio è l'origine della musica è tornare alle sue origini "primitive" e questo secondo me è un approccio sicuramente sincero qundi sano.

senza dubbio ci sono tantissime capacità musicali innate spesso etichettate con semplicità "avere orecchio", tutto dipende da quali sono: per es. uno può avere un orecchio assoluto e azzeccare qualsiasi nota suonata in tempo reale, ma potrebbe non avere un senso del ritmo egualmente sviluppato... come uno può avere un gran senso del ritmo e un orecchio relativo ma nessuna capacità creativa quindi non saprebbe far altro che suonare su basi senza mai creare qualcosa di proprio/personale... vice versa uno può avere una grande creatività ritmica e musicale e non riuscire ad azzeccare mai un nota suonata... e altre tantissime combinazioni similari.

... il tutto secondo me può essere visto come tanti ingredienti: ritmo, orecchio assoluto, orecchio relativo, senso melodico, senso armonico, inventiva/creatività ritmica o meloca o armonica... ogniuno può averne più di uno e meno di un altro e un pò di tutti ecc ecc

ovviamente devi studiare/applicartici per farle venire fuori e nutrirle questo è logico, la leggenda del belloccio fenomeno che imbraccia un ostrumento per la prima volta e fa l'assolo ganzo è la solita cagata pazzesca che cmq fa spesso parte dell'immaginario collettivo mediocre che ci circonda

e cmq sono dell'idea che per suonare cose interessanti bisogna avere qualcosa da raccontare prima di tutto poi qualche capacità musicale e un bel pò di applicazione sullo strumento, dopo viene il resto (super tecnica/studio ossessivo/genio assoluto/talento gagliardo)

re minore
17th November 2011, 08:19
> e cmq sono dell'idea che per suonare cose interessanti bisogna avere qualcosa da raccontare prima di tutto poi qualche capacità musicale e un bel pò di applicazione sullo strumento, dopo viene il resto (super tecnica/studio ossessivo/genio assoluto/talento gagliardo)

Ecco, questo mi sembra il modo perfetto per riassumere la questione!

juggler
17th November 2011, 11:47
Il ns. orecchio è qualcosa di assolutamente imperfetto e ammesso che si parta da un funzionamento regolare dell'organo
rimangono una serie di discriminanti difficili da esaminare, tutte allo stesso tempo.

In un ambito musicale, il "condizionamento culturale" considera o ritiene opportune certe peculiarità che possono
variare nelle diverse areee geografiche del Pianeta: il discriminare certe "raffinatezze sonoriali" non appartiene a tutti
o a tutti nello stesso modo.

La discriminante fondamentale che distingue i vari approcci
è la capacità di saper cantare: i cantanti, prima degli strumentisti, sono quelli che vanno piu' "ad orecchio"
Pavarotti, ad esempio, è stato l'ultimo caso clamoroso di cantante di successo, dotato di qualità vocali straordinarie,
ma di scarsa conoscenza teorica e poteva cantare solo il repertorio italiano operistico dell'Ottocento,
nulla del repertorio del Novecento e men che mai in altre lingue...

Si può discutere quanto si vuole sugli approcci teorici, del sapere ecc. ecc.
E' evidente che si hanno dei vantaggi nel sapere o no certe discriminanti fondamentali,
ma non saper cantare secondo le peculiarità dello stile o genere che si affronta
significa non saper individuare una specificità primaria dell'azione musicale,
il "saper parlare" (metaforicamente) in senso contestuale
e in tal senso, ci può essere chi sa fare, senza saper necessariamente spiegare (per abitudine, esperienza, naturale attitudine ecc.)
e chi sa spiegare senza saper fare...
Ciò che rimane è la sostanza ovvero i risultati che si ottengono.