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Visualizza Versione Completa : Caratteristiche comuni del sonare il saxofono in varie aree



seethorne
3rd November 2011, 13:06
Ciao a tutti!

Nelle varie regioni del mondo (fermo restando che uno poi suona a seconda delle proprie ispirazioni e in base al genere) esistono modi precisi di suonare il sax?

Mi viene in mente ad esempio
- il suono alla francese
- il suono all'americana

Noto che in aree diverse del mondo ci sono determinati bocchini che hanno molto successo a discapito di altri più popolari altrove... leggo ad esempio che il lakey 8*3 riscuote grande successo in sudamerica...

esiste un modo di suonare alla sudamericana? che caratteristiche hanno? chi sono i miglio saxofonisti di quelle zone?
esiste un modo di sonare il saxofono all'italiana? (devo rifarmi al liscio?)
esiste un modo all'asiatica? i sax prodotti in asia hanno caratteristiche diverse sia dai sax europei che da quelli americani...

Io ad esempio sono molto attratto al modo di suonare all'americana utilizzata perlopiù nella musica leggera non jazz: sono per il suono saturo e potente, straricco d'armonici più che per il modo ruffianeggiante stile gatto che si struscia dietro al padrone (sebbene rimanga assolutamente sensuale ed indicato come sottofondo ad una cena romantica ;) ).
Così come nel tempo ho imparato a detestare il suono stitico alla francese ma per il semplice fatto che non si addice affatto a ciò che voglio fare io.

tzadik
3rd November 2011, 13:45
Il modo di suonare dipende dal genere in cui è inserito lo strumento.

Il suono invece è una questione personale... le differenti filosofie costruttive che in passato hanno caratterizzato strumenti prodotti in diverse zone della Terra si sono andate via via riducendo fino a uniformarsi.

Altra cosa interessante... può avere un'influenza rilevante il luogo in cui si suona per questioni ambientali.
Per esempio in Messico... ti ritrovi a suonare a più di 2000 m slm, aria più rarefatta, meno ossigeno, densità dell'aria minore... tutto questo ha una grossa influenza sul suono... ergo si ricorre (per esempio) a bocchini pensati per compensare queste cose.

Il Fumatore di Sax
3rd November 2011, 18:26
Ma che bello questo topic! Grande seethorne, ottima pensata!

Per come la vedo io, è difficilissimo categorizzare il suono di uno strumento a seconda della località, perché grande impatto hanno le variabili ambientali, ovvio, ma sempre più grandi sono comunque le variabili umane!

L'idea stessa che abbiamo oggi di suono "alla Francese" o "alla Americana" non dipendono tanto dalla regione in cui si sono originati, ma dai saxofonisti che quel suono lo producevano, che essendo nella stessa regione geografica hanno probabilmente studiato insieme, o dagli stessi metodi, dagli stessi maestri, ascoltando la stessa musica, portando necessariamente ad una simile idea di "sonorità".

Altro fenomeno è poi la controtendenza necessaria e inevitabile che si sviluppa a fianco delle "correnti ufficialmente accettate", la quale tuttavia diviene diffusa e nota più che altro in ambienti "underground", meno esposti alla luce della globalità.

Al giorno d'oggi, poi, non dubito possa accadere di riscontrare un miglior suono "alla Francese" su un saxofonista Boliviano piuttosto che su un autoctono Francese! Con l'informatizzazione e la libertà di scambio di informazioni oramai tutti possono arrivare a conoscere tutto, e non si ha più solamente la corrente locale ad influenzare il proprio modo di suonare, ma l'intero stream mondiale.


Almeno questo è quello che penso.

Il Fumatore di Sax
3rd November 2011, 18:28
Altra perlina da inserire nel filo del discorso: che ne dite di possibili influenze dagli strumenti più diffusi storicamente e tradizionalmente in una data area geografica?

juggler
4th November 2011, 19:39
Il Fumatore: "che ne dite di possibili influenze dagli strumenti più diffusi storicamente e tradizionalmente in una data area geografica?"

Probabilmente, la tua domanda va "ribaltata" ovvero strumenti tradizionali diffusi in certe aree geografiche, hanno influito
sull'intero pensiero/concezione musicale che si è sviluppato in quelle determinate aree.

Il flamenco è impensabile senza la chitarra...gli scozzesi senza la cornamusa...la musica araba senza l'oud e il nay o la darbuka...l'indiana senza il sitar...
la tradizione europea colta senza il pianoforte e via dicendo...
Lo strumento "principe" di ogni tradizione influenza l'idea sonoriale a cui si ispirano gli altri strumenti, usati all'interno di quella tradizione.

Nel mondo globalizzato di oggi, credo valga l'idea che hai già espresso: puoi nascere in qualunque luogo e provare un'attrazione
irresistibile per una tradizione o uno stile musicale che nulla hanno a che fare con le tue origini.

L'omologazione riguarda gli stili ed è indifferente, oramai, alle origini territoriali di chi esegue...