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Visualizza Versione Completa : New York, 1967 – Enrico Rava “..quando Gato perse il sax..”



darionic
31st October 2011, 08:59
New York, 1967 – Enrico Rava “..quando Gato perse il sax..”
“Dopo avere caricato i due taxi, impresa di per se non facile, si parte per l’aeroporto. Arriviamo al Kennedy, scarichiamo i bagagli. Il sax non c’è. Nella confusione era rimasto appoggiato al muro sotto casa. Si torna a tutta velocità verso Manhattan. Chissà forse è ancora là. Sarebbe un miracolo. Ma non è così. Il muro sotto casa è vuoto. Gato ha perso il suo amato sax. Un Conn degli anni trenta con un suono meraviglioso, tenuto insieme da elastici, scotch, cordini, colla. Uno strumento che lui conosceva nei minimi dettagli e che trattava con la massima delicatezza, quasi fosse un neonato. Ne conosceva tutti i punti deboli e sapeva come ripararlo. Un sax di un’annata speciale, come un gran barolo. Qualcosa di raro, introvabile e insostituibile. Bisogna telefonare a Parigi, rimandare di qualche giorno l’inizio del tour, ma soprattutto bisogna comprare un sax nuovo. Soldi però non ce ne sono. Si fa una colletta. Michaela, la moglie di Gato, passa la notte a telefonare a tutti i musicisti amici. Gato non partecipa. Se ne sta in un angolo in preda alla disperazione più cupa. La risposta dei musicisti è veramente generosa: quasi tutti ,nei limiti delle proprie possibilità talora estremamente ridotte, concorrono a questa gara per aiutare un collega. La mattina dopo si raggiunge la cifra necessaria e ci si fionda nella 48esima piena di negozi di strumenti musicali. Dopo averne provati tantissimi finalmente Gato trova un sax tenore che non gli dispiace, ma che sicuramente non colma il vuoto lasciato dal vecchio Conn. Ancora oggi, dopo più di 40 anni, continua a rimpiangerlo perché non è mai più riuscito a trovarne uno con quel suono.”
..dedicato a tutti quei sassofonisti, e non solo, che vivono nell'incubo...

luca
31st October 2011, 09:42
bellissima :smile:
noi sassofonisti riusciamo a capire...

gf104
31st October 2011, 09:57
a leggere questa storia per un attimo mi son venuti i brividi !

(mi chiedo se oggi i musicisti in genere che suonano per professione dispongono di un muletto...ma penso di sì o forse no?)

luca
31st October 2011, 11:03
a sentire questa storia mi è venuto in mente un episodio... con una orschestra avevamo fatto un concerto in una piazza a san sebastian (spagna). Dopo il concerto ci siamo trovati tutti sul lungo-fiume dove ci aspettava il pulmann che ci riportava a casa (un viaggio interminabile...) . eravamo tutti lessi dai vari giorni di concerti in giro...
insomma... abbiamo caricato tutto e siamo partiti... tranne la chitarra del chitarrista.
Una chitarra semiacustica gibson costosissima che è rimasta sul marciapiede (non so per quanto...)
il poveretto se ne'è accordo dopo circa un'ora... era inconsolabile... abbiamo chiamato gli organizzatori del festival per chiedere se andavano a vedere se era ancora lì...
penso che abbia passato giorni bruttissimi ..
e comunque... mi spiace dirlo... ma per i sax la cosa è ancora più grave. il TUO strumento è un pezzo di te... suonare con uno strumento diverso è come recuperare un arto, devi fare riabilitazione... :lol:

darionic
31st October 2011, 11:08
Per la cronaca il brano è tratto dal bellissimo libro di Enrico Rava "Incontri con musicisti straordinari-La storia del mio jazz".

Se pensiamo che in seguito Gato Barbieri ha suonato con splendidi mark6 e che non è mai riuscito a ritrovare il magico suono del suo chu berry sgarrupato......

Danyart
31st October 2011, 11:28
questa è una di quelle storie che potrebbero sembrare delle leggende o comunque delle esagerazioni, in realtà, in questo caso, ci credo, perdere il PROPRIO sax, quello con cui hai costruito la tua sonorità è una vera e propria tragedia...un giorno anche a me stava per accadere, ho caricato la macchina e lasciato il sax sul marciapiede, per fortuna ho fatto solo poche decine di metri, è anche vero che non ero molto legato al mio selmer, mentre lo sono molto di più al Grassi...
a volte invece ho dimenticato il sax in macchina tutta la notte e quando mi sono accorto sono uscito di corsa terrorizzato, per fortuna è sempre andata bene...

docmax
31st October 2011, 11:44
Mai lasciare il sax incustodito a New York!
Scherzi a parte non si riesce a capacitarsi di cosa si è capaci quando siamo sovra pensiero. Abbandonare un sax... incredibile. Ma succede di lasciare i figli in auto, è incredibile ancor più ma purtroppo è successo anche questo. E di recente.

KoKo
31st October 2011, 12:45
io una volta ho lasciato il mark vi sul treno...
l'ho ritrovato dopo diverse ora, ma ho dovuto smuovere il mondo. sono state ore tremende =)

gf104
31st October 2011, 13:18
per chi ne sentisse la necessità, non pensate che possa essere utile quel dispositivo che viene reclamizzato in tv (e band?) dove se ti allontani dopo una certa distanza dal bene che vuoi proteggere come ad esempio
cose,persone,animali ecc,ecc - si mette a suonare e ti avverte?













'

Danyart
31st October 2011, 13:25
non credo, magari lasci il sax in sala e suona!
:lol:

fcoltrane
31st October 2011, 14:00
racconti del terrore
mi è capitato di scendere dal treno e perdere sia il sax sia il treno.
per poi ritrovare entrambi grazie ad una coincidenza (un treno più rapido)
ciao fra

Mad Mat
31st October 2011, 14:23
... con una orchestra avevamo fatto un concerto in una piazza a san sebastian (spagna) ....

New Project?

luca
31st October 2011, 14:59
yessss!:) c'eri anche tu?