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Visualizza Versione Completa : da quanto esiste il fa# acuto?



Metallo76
25th October 2011, 22:58
Approssimativamente quando è stato introdotto il Fa# sui contralti? Xkè è stato introdotto? E' davvero necessario oppure si tratta di una miglioria per comodità?

inca roads
26th October 2011, 10:25
Ciao,
non so di preciso quando sia stato introdotto, sicuramente nel dopo guerra (quindi probabilmente negli anni 50).
E' stato introdotto per aggiungere una nota piu' alta e quindi rendere il Fa# piu' facile da raggiungere.
E' necessaria? Secondo me no, con un po di pratica si puo' aggiungere un'ottava (e forse piu') al di sopra della diteggiatura, ci sono metodi in commercio (come il Rousseau) con diteggiature suggerite (che pero' vanno sperimentate perche' possono cambiare da modello a modello).
Alcuni professionisti insistono a non avere la chiave del Fa# (infatti su molti modelli professionali si puo' richiedere senza) per motivi di sonorita' e emissione di alcune note.
Spero sia stato d'aiuto.
M.

Metallo76
27th October 2011, 10:47
Intanto ti ringrazio per avermi risposto.
E rilancio: xkè , la presenza del Fa# come influenza la sonorità e l'emissione?

27th October 2011, 11:17
La chiave del f# dovrebbe esser stata introdotta per prima dalla Selmer.
Di sicuro già diversi Balanced Action ne erano dotati, quindi parliamo della metà degli anni '30, se non addirittura prima.

A detta di molti musicisti classici la chiave è fondamentale per l'esecuzione di alcuni passaggi veloci.

inca roads
28th October 2011, 11:39
Ciao,
non so di preciso quando sia stato introdotto, sicuramente nel dopo guerra (quindi probabilmente negli anni 50).
E' stato introdotto per aggiungere una nota piu' alta e quindi rendere il Fa# piu' facile da raggiungere.
E' necessaria? Secondo me no, con un po di pratica si puo' aggiungere un'ottava (e forse piu') al di sopra della diteggiatura, ci sono metodi in commercio (come il Rousseau) con diteggiature suggerite (che pero' vanno sperimentate perche' possono cambiare da modello a modello).
Alcuni professionisti insistono a non avere la chiave del Fa# (infatti su molti modelli professionali si puo' richiedere senza) per motivi di sonorita' e emissione di alcune note.
Spero sia stato d'aiuto.
M.


Intanto ti ringrazio per avermi risposto.
E rilancio: xkè , la presenza del Fa# come influenza la sonorità e l'emissione?

Purtroppo non ti posso dire come influenza sonorita' e emissione, perche' io non ho avuto modo ne capacita' di renderne atto. Pero' considera questo: il Fa# aggiunge un buco sul tubo del sax, qualche effetto lo dovra' avere.
Probabilmente percettibile solo da un orecchio da pro (in molti mi hanno decantato la superiorita' di suono di sax con campana saldata piuttosto che avvitata/incollata, il soprano tutto un pezzo contro il sop con collo smontabile... si parla sempre di minuzie che per alcuni che ne sentono la differenza sono dettagli importanti, io sto su un altro pianeta!), quindi ti lascio rispondere da chi ha piu' esperienza nel campo.
Ciao,
M.

il nero
29th October 2011, 08:47
ciao
uno strumento musicale,qualunque sia,di legno di metallo,a tasti ad arco eccetera è la somma,l'insieme di tanti piccoli particolari e l'equilibrio di quest'insieme è tanto più stabile quanto questi piccoli particolari sono al posto giusto nel modo giusto:toglierne o aggiungerne uno ,marginale,non farà crollare quest'equilibrio ma sposterà un piccolo qualcosa...se continui a togliere o mettere o spostare particolari influenzerai in modo sempre più significativo quest'equilibrio delicato:un foro in più non è un piccolo particolare,anche se nel caso il foro è piccolo ed anche ,normalmente ,chiuso ma un turbolenza,anche piccolissima,la farà(forse) e,certo,c'è chi non vuole correre rischi che può evitare e prende sax senza il fadiesis acuto:si tratta,sicuramente di orecchie sopraffine ed io,di sicuro,non m'accorgerò mai ,ascoltandolo,se un sax ha o no il fadiesis acuto,ma non escludo che ci sia qualcuno in grado di distinguere.
C'è poi da aggiungere il fattore psicologico derivante dal fatto di avere uno strumento di cui ti fidi o che ti soddisfa in pieno o uno che invece temi possa metterti in difficoltà,inutile dire quale sceglierai tra i due.
il nero :saxxxx)))

David Brutti
15th November 2011, 11:53
Il repertorio "classico" del sax (e con questa parola intendo quella musica che va dalla seconda metà dell'ottocento fino alla prima metà del '900) è storicamente sviluppato su saxofoni sprovvisti di tale chiave: i saxofonisti delle fanfare militari ottocentesche che commissionavano brani, principalmente pezzi di bravura e variazioni su arie d'opera, utilizzavano strumenti sprovvisti di tale chiave (addirittura molta musica delle origini veniva suonata su sax a due portavoci...); Mme Hall committente del magnifico repertorio d'inizio '900 suonava probabilmente un sax di produzione francese (tipo Adolphe Sax figlio) oppure i primi sax statunitensi (fabbricati su copia A. Sax) in ogni caso strumenti sprovvisti di questa fantomatica chiave); Sigurd Rascher, committente delle più importanti opere per sax, utilizzava saxofoni Buescher Aristocrat, strumenti estremamente tradizionali e anch'essi sprovvisti di tale chiave.

Fu principalmente M. Mule e la scuola francese del sax che iniziò ad adottare tale chiave: i primi brani scritti per saxofoni con Fa# acuto risalgono attorno agli anni '40, ma, pur ribadendo la bravura musicale dell'interprete, Mule collaborò raramente con autori di grande spessore musicale, preferendo anteporre il virtuosismo digitale e tecnico a tutto il resto. Di conseguenza, la maggior parte delle opere dedicate a Mule sono, a mio parere, di interesse storico e musicale trascurabile (tranne alcune composizioni per quartetto e qualche eccezione) ed in ogni caso eseguibili con un pò di studio anche su saxofoni sprovvisti di tale chiave.

Il fatidico Fa# acuto e l'aggressività con cui la Selmer principalmente ha imposto questo "standard" (assieme all'assuefazione per una meccanica più ergonomica ma anche meno robusta) lo trovo sempre nella politica di espansionismo commerciale che questa ditta ha attuato dagli anni '50 a oggi: rendere gli allievi di conservatorio "dipendenti" da questa chiavetta (e dalla meccanica) ha fatto si che si creasse un "esercito" di semi-professionisti che avrebbero d'ora in avanti acquistato sempre un saxfono Selmer (e così è stato per molti anni) rinunciando ovviamente alla scelta di un setup personale che possa magari enfatizzare le qualità del musicista e standardizzando timbri e modi di suonare. Così è per me che ho iniziato ad esempio con un sax con Fa# acuto e per anni sono stato costretto a scegliere strumenti privilegiando questa caratteristica rispetto ad altre.

In ogni caso, la suddetta chiavetta non serve per il 90% del repertorio "classico" tradizionale mentre è utile per alcuni passaggi (soprattutto il passaggio di tra registro normale e sovracuto) e per un paio di multifonici, tutte robe che si riscontrano principalmente nella musica del secondo novecento e contemporanea, anche se ci tengo a sottolinearlo, il miglior quartetto di sax al mondo (i rascher) che suona musica quasi esclusivamente contemporanea utilizza saxofoni Buescher della fine degli anni '20 (senza Fa#).

Sul fatto che la suddetta chiave aumenti l'insorgere di difetti su sax di fascia alta (Mark VI e SBA ad esempio) la casistica di trovare sax sfigati è più o meno identica rispetto a sax senza Fa#, sempre secondo le mie esperienze personali, anche se a livello razionale condivido il pensiere che "più buchi = più problemi".

Ciao

Danyart
15th November 2011, 11:59
il titolo dovrebbe essere cambiato sostituendo fa a fa#...comunque, pur non suonando musica classica, condivido abbastanza ciò detto dal maestro david, il fa# aiuta in certi passaggi, soprattutto, per quanto mi riguarda, nei passaggi MI/FA#, anche perchè il mi alternativo frontale non mi piace quasi mai sui tenori, mentre l'ho trovato decente sui contralti e sul mio soprano keilwerth...è però come hadetto david, verissimo che quasi tutti compravamo il selmer con fa# e ci abituavamo ad averlo così quando passiamo ad altro ci troviamo in grosse difficoltà (figurarsi io che son passato ad un grassi con meccanica antiquata...)

rena
22nd March 2012, 16:01
ma, in definitiva, considerato che oggi il medesimo strumento se sprovvisto di fa#acuto costa circa 300 euro in più rispetto al modello con fa#acuto...chi deve affrontare la spesa per acquistare un nuovo strumento quali vantaggi avrebbe dall'acquistare il primo modello?
per la serie...spendo 300 euro in più, in cambio di cosa?

red
22nd March 2012, 17:44
in cambio di una maggiore facilità nel suonare il fa diesis acuto, specie nei passaggi cromatici....in pratica la posizione per prendere il fa diesis nel modo tradizionale (cioè senza la chiave dedicatata) la useresti solo come posizione alternativa in certi passaggi e per tutto il resto usi l'apposito tasto. considera che se vai sul nuovo hai la suddetta chiave in quasi tutti gli strumenti (tranne forse qualche modello costruito apposta così ma non credo che ci risparmi molto)

red
22nd March 2012, 17:45
ops, scusa...avevo capito l'inverso....in effetti la penso come te, io quella chiave la voglio!! :D

gbcorti
22nd March 2012, 18:00
Chiedo scusa se mi intrometto nella discussione ma ritengo corretta l'affermazione di "Il nero" nel post dello scorso 29 ottobre 2011 dove diceva: "...magari un foro, una chiavetta , qualche turbolenza la farà...".
Personalmente, confermo appieno questa osservazione e i nostri progettisti ne tengono particolarmente conto (vedasi gli studi effettuati prima di realizzare il foro per il Sol acuto sul sax soprano). Certamente un foro, la presenza di un caminetto (quindi altro metallo o comunque un punto di speciale spessore) creano delle turbolemze allo scorrimento della colonna d'aria. Non faccio i nomi ma alcuni artisti Yamaha suonano con uno strumento YTS82Z senza l'ausilio del FA# acuto (uno di questi artisti addirittura ha infilato una monetina da 2 cents di $ nel canimetto per tapparlo !!!), modello peraltro disponibile su richiesta.
Ciao a tutti. gbcorti

red
22nd March 2012, 19:49
d'accordissimo con te, però credo (nella mia ignoranza) che si tratti di preferenze e convinzioni personali piuttosto che di dati oggettivi. per esempio sarebbe una cosa oggettiva verificare che l'intonazione di uno strumento senza fa diesis acuto è migliore (più precisa e omogenea) rispetto allo stesso modello con questa chiave. se esistono tali verifiche (condotte in modo serio e preciso) allora è un'altro paio di maniche, ma in assenza di ciò credo che il tutto sia molto soggettivo ;)

gbcorti
23rd March 2012, 13:47
Perfettamente corretto e d'accordo che si tratti di dati soggettivi personali tra Fa# si o no.
Sarebbe infatti assurdo che, dato oggettivo, uno strumento con Fa# fosse "stonato" rispetto ad uno che non lo ha.
Cercando di chiarire meglio, quello che ho voluto dire è che comunque una qualsiasi variazione tecnica sul fusto dello strumento, e quindi sullo scorrimento della colonna d'aria, apporta necessariamente delle variazioni in termine di "risposta" dello strumento. Poi che un'esecutore scelga l'opzione con o senza Fa#, questo è un dato del tutto personale.
Ciao. gbcorti

Metallo76
27th March 2012, 16:01
Domanda da novello... l'ennesima. Sul tenore dov'è posizionato questo tasto del Fa#? Basta solo quello per fare uscire la nota? Io uso al momento (nel mio percorso di studio) la posizione classica (i 3 tasti del sol + tasto del mi). è la stessa cosa?

il nero
27th March 2012, 21:35
ciao
stanno parlando del fadiesis acuto,quello sopra al do col portavoce,quella chiavetta,se c'è,che sta sotto le tre palmari destre...io ce l'ho solo su un soprano.
il nero

yoursax
28th March 2012, 02:03
Salve a tutti! Vorrei aggiungere un altro elemento nella discussione, che trovo molto interessante.
Sappiamo tutti che il suono dello strumento viene tanto più influenzato quanto più una "modifica" si avvicina alla fonte della produzione del suono. Per esempio sappiamo quanto può influire sul suono di un determinato strumento la sostituzione dell'imboccatura, dell'ancia, ma anche del collo.
Forse un foro praticato nel tubo nelle immediate vicinanze del collo, come quello del fa diesis acuto, sicuramente può influire maggiormente che non se aggiungessimo un foro nella parte bassa dello strumento...

Rag
30th March 2012, 20:27
ragazzi perdonatemi se dico qualcosa di impreciso, ma sul mio libro devo averlo scritto ed ora vado a memoria (corta). Il F# acuto come lo conosciamo noi risale, come ha ben detto Jason, ai Balanced Action ma la chiave diviene standard solo nel 1976. Infatti, precedentemente, era solo un optional. Ricordo che dal '76 parliamo già di MK VII. Nel 1881 Adolphe Sax per poter rinnovare il proprio brevetto, depositò un sax con 4 portavoci che ampliavano l'estensione meccanica fino al G acuto.

Sulle turbolenze sono d'accordo a livello teorico. A livello pratico credo che un saxofonista che non si lava i denti almeno tre volte al giorno generi fastidiose correnti e battimenti parassiti più di un foro sullo strumento... Su alcuni sax la chiave del F# è vitale per fare un bel G acuto sonoro ed intonato..su altri sax mi sembra inutile come dice David..la chiavetta del G acuto, invece, credo che non sia stata ancora esplorata a dovere per capire se ne valga la pena avere un foro in più (e tutto il resto) solo per una nota ( fra l'altro altrimenti ottenibile) o se può essere sfruttata per altro (cosa che mi sembra un po' difficile visto il vincolo meccanico con la chiave del F#..ma non si sa mai).

Ne approfitto per salutare il sig Corti ( sono uno dei saxofonisti che ha suonato a Carpi con Tofanelli e Richardson).

gil68
30th March 2012, 21:47
Veramente il Selmer Mark VII é uscito nel 1974...nessuno lo sa meglio di me... :lol: dato che ne ho due(alto e tenore)...scherzo...lo sanno anche altri,non solo io :half:col tenore riesco ad arrivare(a malapena)al Sol acuto(finora)azionando:il Si con l'indice sinistro,e poi,con indice e medio della mano destra, la chiave del trillo Si bemolle e appunto,quella del Fa#acuto...con altre posizioni viste sul sito wfg.woodwind non mi esce per nulla,o,meglio,mi sono uscite altre note...

Baronsax
29th May 2012, 17:44
beh che dirvi... la mia esperienza e' questa:

Ho avuto la fortuna di possedere tre Mark VI in vita...il primo un n.220000, molto bello!! venduto perche' era un periodaccio per i soldi sob.. non ero comuque cosi innamorato, lotrovavo molto simile al mio S.A 80 II, il secondo n.168000 un bel suono scuro ma con alcune note meno sonore di altre, lo ho fatto riparare da ottimi professionisti ma niente da fare era nato un po' afono... poca proiezione del suono..il peggiore dei 3 per me, L'ultimo E sicuramente il piu' bello e il piu' intonato e potente dei tre... e' un 130000 ed ha il F#
quando lo ho comprato neanche me ne ero accorto mentre lo suonavo, allora suonavo come tenore principale un Conn 16m senza chiave del F#, poi mi sono reso conto quando lo ho riposto in custodia ...mi sono detto ma come allora non e' mark VI ... poi mi hanno spiegato e ora e' mio... dunque , l'ho scelto senza influenza alcuna, comparandolo con altri 8 markVi, che andavano dal 59 al 66, e che avevano un range di prezzo giusto per me, (5000 - 6000 dollari nel 2006 ...che meraviglia il negozio PM woodwinds di Chicago)
4 ore a suonare con lo styesso bocchino e la stessa ancia i vari sax, che da 8 ho scremato a 3 poi 2 poi lui....
per adesso dei mark che ho provato e sicuramente (per le mie caratteristiche) il migliore...
un mio carissimo amico e riparatore mi disse che visto che negli anni 60 il F# era a richiesta e dunque molto piu' costoso, venivano usati fusti e campane che nascevano con le migliori caratteristiche... non so se sia vero!! in questo caso parlo per sentito dire..

ne ho provato un altro pochi mesi fa' di un mio caro amico... bello ma molto duro..forse da sfogare perche' per molti anni non aveva suonato...
con questo non voglio dire che con il fa# i mark VI suonano meglio, ma solo che la chiave del F# non ha nessuna controindicazione , se lo strumento e' fatto bene!!

saluti
G.

Albysax
29th May 2012, 18:05
Veramente il Selmer Mark VII é uscito nel 1974...nessuno lo sa meglio di me... :lol: dato che ne ho due(alto e tenore)...scherzo...lo sanno anche altri,non solo io :half:col tenore riesco ad arrivare(a malapena)al Sol acuto(finora)azionando:il Si con l'indice sinistro,e poi,con indice e medio della mano destra, la chiave del trillo Si bemolle e appunto,quella del Fa#acuto...con altre posizioni viste sul sito wfg.woodwind non mi esce per nulla,o,meglio,mi sono uscite altre note...
un po' macchinosa come posizione...a me viene con due tasti e uno è quello del fa# acuto...