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Visualizza Versione Completa : Quanto è importante saper cantare note e intervalli?



Saxsoprano99
29th September 2011, 20:11
Non sapevo dove mettere il topic e lo messo qui.
Quanto è importante saper intonare note o intervalli cantando?
Ogni sera io mi alleno prendendo brani facili a caso e li suono col pianoforte mentre li canto.Mi diverto molto, ma é tanto importante per il sax?

FaX
29th September 2011, 20:56
direi Fondamentale! altrimenti il sax ti risulta quasi sicuramente stonato..

Saxsoprano99
29th September 2011, 20:59
Peró non la trovo molto semplice la cosa!Ho problemi a salire più in alto del do centrale.le note acute nn riesco a cantarle :mi fa male la gola!

Saxsoprano99
29th September 2011, 20:59
Poi ogni volta che credo di ricordarmi le note non le ricordo

xelaris
29th September 2011, 23:54
Peró non la trovo molto semplice la cosa!Ho problemi a salire più in alto del do centrale.le note acute nn riesco a cantarle :mi fa male la gola!

Semplice: se vai troppo in alto scendi di un ottava e se troppo in basso alza di una ottava (il contenuto melodico rimane pressoche' invariato)....penso che avrai gia' utilizzato questo "trucchetto" da te (senza magari accorgertene).

Sarebbe piu' utile se utilizzi il solfeggio invece del "Na Na Na" o "La La La" che canticchiano molti molti sotto la doccia...dare un nome specifico a ciascun suono secondo me aiuta a memorizzare con piu' precisione.
Ci sarebbe il convenzionale solfeggio che e' relativo al grado della scala (il Do per esempio e' sempre il primo ed il SOL e' sempre il quinto grado).
Io invece ho preferito adottare un solfeggio assoluto - mi sa che sono l'unico al mondo ad utilizzare un metodo simile?

Saxsoprano99
30th September 2011, 07:15
Io quando canto dico sempre il nome delle note!cos'è il solfeggio assoluto?

xelaris
30th September 2011, 09:54
E come chiami il DO# scusa? Usi il solfeggio relativo e lo integri in qualche altro nome - uno dei sette (do,re,mi,fa,sol,la,si) pero' si da' il caso che abbiamo 12 toni e 5 di questi non hanno un nome proprio...
Col solfeggio assoluto tutte le 12 note in una ottava hanno un nome....
viewtopic.php?f=22&t=21565 (http://www.saxforum.it/forum/viewtopic.php?f=22&t=21565)

re minore
30th September 2011, 10:03
Io il do#, quando solfeggio, lo chiamo do (o anche re, a seconda dei casi) ma mentre lo dico/penso ho ben presente che si tratta del diesis (o bemolle). Funziona anche cosi'! ;)

Per tornare alla domanda principale: e' molto utile, soprattutto per l'improvvisazione.

giuseppeelides
30th September 2011, 10:24
Perchè è molto utile?

re minore
30th September 2011, 11:58
Perche' se la base sta suonando, ad esempio, | D-7 G7 | C7 | e tu improvvisi con la voce, un conto e' cantare e basta ed un altro contro e' per esempio pronunciare mentre si canta ReMi FaSol DoLaSoooool.....

Saxsoprano99
30th September 2011, 12:18
Anchio faccio come re minore per i #/b

xelaris
30th September 2011, 13:26
Anchio faccio come re minore per i #/b

Se leggi nuovamente il mio precedente messaggio ho indicato esattamente che il solfeggio che fai tu e Re Minore e' quello "relativo" - infatti e' apparentemente l'unico tipo di solfeggio convenzionalmente accettato e' di per se' utilissimo. Io sto usando invece una alternativa che chiamo Solfeggio Assoluto poiche' si distacca dalla tonalita' ed introduce nomi per tutte le 12 note in una ottava - tu al momento devi addottare il nome di DO per un C# (o anche RE o MI o altro...) col solfeggio assoluto hai la scelta di utilizzare il nome "PA" per il C# (e' chiaro che ci sono altri 4 nuovi nomi per le altre note "nere").

re minore
30th September 2011, 16:00
Ti sbagli. Il solfeggio relativo e' un'altra cosa: nel solfeggio relativo si pronunciano gli intervalli, e non le note, chiamandoli con i nomi delle note (sembra paradossale, ma non lo e'). Io invece parlo proprio di solfeggio assoluto, ma invece di usare un termine specifico per il do# uso sempre il termine do (o re), anche se ovviamente so che e' un diesis (o un bemolle). Del resto, se leggo una nota sul III spazio di una partitura, preceduta da un #, la leggo (e penso) "do diesis", e non con un altro nome.

E comunque i concetti di solfeggio assoluto e solfeggio relativo trascendono l'uso o il non-uso di termini specifici per le note alterate: tant'e' che puoi fare sia solfeggio assoluto che relativo con nomi specifici per le note alterate oppure senza.

xelaris
1st October 2011, 10:44
scusa ma cosa intendi dire con: "...nel solfeggio relativo si pronunciano gli intervalli.."?

Qua magari ci sono problemi di definizione...per come ho capito io, esiste un tipo di solfeggio col DO mobile - questo l'ho chiamato "relativo" dal momento che un F# puo' essere cantato come DO.
Il solfeggio che ho adottato io e' assoluto nel senso che il nome usato per cantare le note non cambia mai - ciascuna delle 12 note in una ottava e' assegnato un nome specifico - mentre nel solfeggio "assoluto" convenzionale si usano nomi alternativi per il F# ed il Gb per esempio che indeboliscono il senso assoluto dal momento che 7 note hanno un nome unico mentre le altre 5 (quelle nere) hanno due nomi...questo per mantenere una certa consistenza con l'uso dei diesis e dei bemolle (ci si guadagna da un lato ma perde nell'altro).

re minore
1st October 2011, 11:54
> per come ho capito io, esiste un tipo di solfeggio col DO mobile - questo l'ho chiamato "relativo" dal momento che un F# puo' essere cantato come DO.

Giusto! In pratica chiami "do" il primo grado (ed anche l'ottavo, ovviamente), "re" il secondo (ed il nono) e cosi' via... quindi quando canti la sensibile della scala in cui ti trovi dici "mi" (se maggiore), indipendentemente dalla scala. Quindi in realta' pronunci gli intervalli, e non le note. Questo e' proprio il solfeggio relativo.

Io invece faccio (male, molto male) solfeggio assoluto: se dico "sol" quello e' proprio un "sol"(*) e non e' "il quinto grado della scala in cui mi trovo in quel momento". Il significato di "assoluto" e "relativo" e' proprio questo: nel solfeggio assoluto se dici "sol" e' un sol d'effetto (indipendentemente dal grado che quella nota ricopre nella tonalita' corrente), nel solfeggio relativo se dici "sol" stai dicendo "il quinto grado della tonalita' corrente" indipendentemente dalla nota d'effetto che stai cantando.

Per questo dicevo che "solfeggio relativo vs assoluto" e' ortogonale rispetto a "nomi specifici per ogni nota vs uso di # e b": sia in solfeggio assoluto che relativo puoi usare sia i nomi specifici che i # e b.

(*) In realta' io se dico "sol" sto in realta' cantando un Sib vero, visto che ormai suono solo il sax alto e penso "gia' trasposto", ma questo e' una ltro discorso.

Saxsoprano99
1st October 2011, 12:09
Ho capito!

Danyart
1st October 2011, 12:10
"quando canti la sensibile della scala in cui ti trovi dici "mi" "
magari dici SI...

Saxsoprano99
1st October 2011, 12:11
Anche a me è venuto un Po da pensare quando ha detto che la sensibile devi chiamarla mi!

re minore
1st October 2011, 12:44
Faccio ammenda... ovviamente Danyart ha ragione! ::saggio:: Gli e' che nella tastiera "m" ed "s" distano solo 10cm ed e' facile sbagliare! :lol:

Averi dovuto scrivere "quando canti la MODALE della scala in cui ti trovi dici "mi" ", che e' quello che intendevo... chissa' come' che mi e' venuto sensibile... :\\:

Saxsoprano99
1st October 2011, 13:09
Ci Si puó sbagliare!
Ma perchè hanno creato sti nomi(tonica,modale,dominante, sensibile ecc.)?È più facile dire 1º-2º-3ºecc. grado,no?

xelaris
1st October 2011, 22:40
> per come ho capito io, esiste un tipo di solfeggio col DO mobile - questo l'ho chiamato "relativo" dal momento che un F# puo' essere cantato come DO. ...

LOL :lol:
Re Mino' non ridevo cosi' da tempo:
"In realta' io se dico "sol" sto in realta' cantando un Sib vero, visto che ormai suono solo il sax alto e penso "gia' trasposto", ma questo e' un' altro discorso."

Pero' criticavi il mio attacco alla trasposizione? Vedi che sei condannato? Non potrai mai avere un solfeggio assoluto se suoni il sax! A meno che non decidessi di DE-Trasportarlo - butta via la trasposizione una volta per tutte - e poi mi sembra anche che hai radici abbastanza scientiche (come il sottoscritto) - quindi non ti dovrebbe essere tanto difficile ;)

re minore
2nd October 2011, 13:33
In primis: bada come citi: questo lo hai scritto TU e non IO: :-leggi-:

> per come ho capito io, esiste un tipo di solfeggio col DO mobile - questo l'ho chiamato "relativo" dal momento che un F# puo' essere cantato come DO. ...

In secundis, io non ho problemi con la trasposizione: la faccio a mente ed anche velocemente. Semplicemente trovo che la trasposizione mi dia piu' vantaggi che svantaggi... quindi me ne avvalgo. Capisco comunque che altri la possano pensare diversamente.

E' vero: ho criticato il tuo attacco alla trasposizione. Ma non ho attaccato il fatto che si possa suonare senza trasporre. Capiscimi bene: se tu sostieni che si possa suonare il sax senza trasporre, e che ci si possa trovare altrettanto bene se non meglio, sono con te. Se tu sostieni che tutti quelli che traspongono sono imbecilli come mi sembra tu abbia fatto non sono piu' d'accordo. La trasposizione ha ovviamente pro & cons, e persone diverse da te possono valutare in maniera diversa dalla tua gli uni e gli altri. Io ad esempio, e sono in buona compagnia, trovo che i pro della trasposizione compensino abbondantemente i cons.

Saxsoprano99
2nd October 2011, 14:07
A me non da alcun fastidio la trasposizione

Filippo Parisi
3rd October 2011, 17:12
Ancora non ho ben capito cosa intendiate per trasposizione....

Blue Train
3rd October 2011, 17:26
In primis: bada come citi: questo lo hai scritto TU e non IO: :-leggi-: > per come ho capito io, esiste un tipo di solfeggio col DO mobile - questo l'ho chiamato "relativo" dal momento che un F# puo' essere cantato come DO. ... Citazione corretta.
A Cesare quel che è di Cesare ed a re minore ... pure!