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Discussione: La trasposizione vista da un pianista-neofita-saxofonista

  1. #1

    La trasposizione vista da un pianista-neofita-saxofonista

    ciao a tutti
    ho iniziato da poco a studiare il sax alto.
    ma musicalmente non sono a digiuno: diploma in pianoforte & composizione.
    il concetto di trasposizione (degli strumenti a fiato), non mi è nuovo ma l'ho sempre considerato come un dato di fatto insindacabile: "così È; punto e basta" e usato meccanicamente, senza pensarci.
    Ma ora mi si sta aprendo un mondo: smanetto da circa un mese (un po' da solo e un po' guidato da un maestro) e strimpellando su qualche base mi è sorto il più ovvio dei dubbi: perché usare la trasposizione? perché il mio DO deve corrispondere al tuo (in quanto pianista) MIb?
    poi ho provato darmi una risposta pensando alla fisica acustica... tipo: lunghezza del tubo, frequenze, onde, vibrazioni, proporzioni pitagoriche (e i conseguenti aggiustamenti fino all'attuale sistema temperato).
    sono giunto alle seguenti conclusioni; coriggèttemi si sbàlio!

    prendo come esempio il sax alto

    per ottenere i suoni di questo strumento (costruito con QUEI determinati materiali), con QUELLE determinate caratteristiche TIMBRICHE, in QUEI determinati registri, con QUELLE determinate dimensioni, si è dovuto considerare (matematicamente parlando) un tubo di una certa lunghezza; quindi, se è vero che più un tubo è lungo, più il suono che produce è grave (e più corto il tubo è, più acuto sarà il suono da esso prodotto), il tubo di ogni tipo di sax avrebbe, di fatto, la sua lunghezza VINCOLATA. (tant'è vero che non tutti i sax hanno lo stesso tipo di trasposizione); ne deduco, quindi, che la lunghezza X del tubo del sax alto abbia qualche affinità con determinate frequenze (o meglio proporzioni o ancora meglio, suddivisioni dell'intervallo di ottava) molto vicine al suono che per gli strumenti in DO viene indicato come MI BEMOLLE.
    la scala di DO (note reali) per gli strumenti in DO, a livello teorico, è la più semplice da apprendere (p.es. sul pianoforte, si suona sui soli tasti bianchi; sul flauto dolce le posizioni sono visivamente le più semplici - si toglie e/o aggiunge un dito - ecc.), e secondo me, è una forma di riverenza dei costruttori verso la SCALA MODELLO (da cui derivano tutte le altre, con le conseguenti ALTERAZIONI).
    tornando al sax alto... questo discorso sulla semplicità (teorica) della SCALA MODELLO (intesa come priva di alterazioni ed eseguibile con posizioni semplici) può valere SOLO se si riferisce al suono MI BEMOLLE (ma soprattutto al relativo intervallo di ottava). In breve, nel sax alto, la scala "più semplice" risulta quella di MI BEMOLLE MAGGIORE. Quindi, per motivi storici, costruttivi, acustici, matematici, filologici, ecc. credo sia giusto e giustificato mantenere l'uso della trasposizione; considerare il sax alto (così com'è) uno strumento in DO, credo, ci complicherebbe solo enormemente la vita...
    complice, forse, il retaggio storico della cultura musicale occidentale.
    che ne pensate?
    Yamaha YAS 480
    Becchi: Yamaha 4C - Ottolink 7* ebanite

  2. #2
    secondo me devi pensare prima che agli strumenti e ai vari tagli alle voci umane e poi prova a riformulare il pensiero.
    Tenore: Selmer SBA 49xxx
    Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
    Tenore: Selmer Reference 36
    Algola Mark I (0.108")
    Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H

  3. #3
    Citazione Originariamente Scritto da algola Visualizza Messaggio
    secondo me devi pensare prima che agli strumenti e ai vari tagli alle voci umane e poi prova a riformulare il pensiero.

    Grazie Algola, non ci avevo mai pensato finora.........

    Scalaquaranta, certamente sai che esiste il CMelody in Do, ma quando la musica è stata "distribuita" a tutti sono emersi il tenore e il contralto, meno il soprano e il baritono e non si è piu' tornati al Do........e non mi viene una spiegazione semplice, in fondo il CMelody non ha le ovvie difficoltà di un sopranino o di un sax basso.....

  4. #4
    Ciao a tutti, ho un altro arcano da svelare (probabilmente anch'esso legato in qualche modo alla trasposizione) :

    Quando, in diversi post del forum, leggo "KEY CONCERT" o "CONCERT KEY" (non mi ricordo la dicitura corretta), si sta parlando di NOTE REALI, ho capito bene?

  5. #5
    Si
    Tenore: Selmer SBA 49xxx
    Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
    Tenore: Selmer Reference 36
    Algola Mark I (0.108")
    Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H

  6. #6
    grazie 1000, algola!
    Yamaha YAS 480
    Becchi: Yamaha 4C - Ottolink 7* ebanite

  7. #7
    rialzo la discussione perchè la leggo solo ora:

    la storia ci dice che il sax è nato nella seconda metà del 1800. Quindi un periodo in cui la musica classica si era già oltremodo affermata con il tipo di ensamble che abbiamo ora.
    Sax, Adolphe, pensò ad un uovo strumento partendo dalla legge teorica (formulata dal padre mi pare) per cui: la frequenza di un suono (una nota e la sua intonazione) prodotta da uno strumento con corpo conico dipende solo e soltanto dal volume di aria contenuta nel cono. Da questo ne derivano geometrie e posizione dei fori più o meno fisse.
    La mancanza più grossa era che ne nelle bande militari ne nelle orchestre ci fossero strumenti ad ancia in grado di competere come sonorità con le altre sezioni esistenti -> c'era uno sbilanciamento forte tra le diverse sezioni.
    Sax affinò la teoria geometrica e produsse prototipi la cui intonazione ma anche la sonorità soddisfacevano le richieste. C'è una testimonianza in cui una banda militare dell'epoca di un centinaio di elementi veniva surclassata nella potenza, precisione e intonazione d'esecuzione da un ensamble di un trentina di sax. Fu la rivoluzione!
    All'inizio furono pensati 4 temperamenti (se si dice così) diversi di sax: in Bb / Eb (destinati alle bande militari dove già molti strumenti erano traspositori alla stessa maniera) e in F / C (destinati alle orchestre). Come scriveva Algola la doppia tonalità serviva a coprire le sezioni, dal basso/baritono al soprano.
    Però nel mondo orchestrale questo strumento non venne accettato, non so il motivo pratico. Il taglio in F scomparve, il taglio in C è rimasto in pratica solo per "amor di traspositore" e con una fetta infinitesimale rispetto agli altri strumenti. Fortunatamente nelle bande militari e da passeggio il sax si affermò nei tagli Bb/Eb, e da lì a poco rinacque la musica leggera della nostra concezione.

    Quindi noi ci becchiamo questa cosa, trasportando sempre e cmq, e facendo esercizio mentale ogni volta che entra in ballo il "concert pitch" e che si suona con strumenti non traspositori.
    Magari se il sax si fosse affermato nelle orchestre ci troveremmo in una situazione totalmente diversa, magari no. Magari al posto di spendere X mila€ in strumenti ne avremmo spesi il doppio!
    Penso che rimaniamo lo stesso traspositori per semplicità: una scala diatonica di C maggiore è cmq più facile da capire, per un neofita della musica, rispetto ad una scala di Eb maggiore.

  8. #8
    Ho letto ora questa discussione, anche io che mi sono affacciato al mondo dei fiati mi sono imbattuto sulla trasposizione. Il fatto che siano in chiave Bb;Eb o C ritengo sia stato dettato dalla facilitÃ* (si fa per dire) nella costruzione dello strumento, semplicemente variandone il contenuto d'aria quindi la lunghezza si riesce a realizzare lo strumento sia in chiave di Bb che Eb. Al di lÃ* di ciò il fatto di trasporre nelle diverse chiavi facilita la lettura , la diteggiatura è pressoché identica per Contralto/Tenore ed anche soprano e credo anche per il i restanti. La diversitÃ* tra la sonoritÃ* e la naming della nota suonata mi creava disturbo per cui ho preferito continuare a leggere e chiamare le note con il loro nome convenzionale in Concert Key. L'unica difficoltÃ* , ma mi ci sono abituato, è che passando dal Tenore al contralto mi devo settare mentalmente con la diversa diteggiatura, difficoltÃ* iniziale ma ampiamente superata. Il problema è che se si prende una partitura per sax questa è al 99 % scritta in chiave . Per fortuna oggi le stesse partiture si trovano anche in C.
    .....ogni strumento ha una sua anima... bisogna trovare il giusto feeling... allora si..

  9. #9
    Riesumo questa discussione per me di grande interesse. Sono un chitarrista, quindi abituato a pensare in DO, e sto per iniziare lo studio del Sax Tenore. La questione della trasposizione mi spaventa non poco, tanto che mi sto ponendo il problema se vale la pena di iniziare direttamente NON trasponendo le note ma chiamandole col loro vero nome. Che ne pensate? qualcuno di voi ha già percorso questa strada?

  10. #10
    Se pensi di suonare solo il Sax Tenore potresti anche pensare di studiarlo con le note reali ma se in futuro avrai la necessità di suonare soprano, alto, baritono ecc ecc e leggere le partiture, imparare un'unica tastiera ti semplifica la vita. L'ideale sarebbe conoscere le varie tastiere...
    A:Yana991-JJSJ9 Légère-S2 -A:Conn Wonder Improved JJJ6 Légère-S2-1/4-S:Yana991-Selmer D Légère S-2-3/4-
    C-Mel.:Conn(1923)-LaVoz:Med-S.in Do:Conn(1921)-Buescher- Légère S-2-3/4-S.inoYanaS981-Selmer C* Légère S-3
    http://www.almartino.it/

  11. #11
    Io ho iniziato a suonare prima il flauto traverso, per parecchi anni, e poi da poco il sax, non avendo studiato musica, io prendevo lo strumento in mano e suonavo a orecchio, tranquillamente, senza pormi nessun problema. Ora che riesco a leggere lo spartito....(ho studiato) mi sono imbattuto nel "problema" della trasposizione, ma per me non è un vero problema perchè mi basta pensare a prima, quando non sapevo leggere lo spartito, e per me un sax era solo un strumento musicale, e poco importava il fatto della trasposizione, io lo suonavo senza pormi il problema, e senza difficolta!
    Alto Yamaha 875 EX Gold Plated
    Tenore Rampone & Cazzani Performance
    Flauto Muramatsu SR Heavy

  12. #12
    Citazione Originariamente Scritto da almartino Visualizza Messaggio
    Se pensi di suonare solo il Sax Tenore potresti anche pensare di studiarlo con le note reali ma se in futuro avrai la necessità di suonare soprano, alto, baritono ecc ecc e leggere le partiture, imparare un'unica tastiera ti semplifica la vita. L'ideale sarebbe conoscere le varie tastiere...
    E' esattamente quello che stavo pensando. Il mio sogno nel cassetto è sempre stato di suonare il tenore e non credo di voler imparare altri sax. Anche perchè è una cosa che faccio per diletto, non ho intenzione di diventare un professionista (ho gia' una certa ).

    Grazie per la risposta. Attualmente l'unico reale vantaggio di studiare in Sib è che immagino tutti gli spartiti per sax li trovero' gia' trasposti.... non so. Attendo altri eventuali pareri.

  13. #13
    una rettifica al mio messaggio precedente: anche il Soprano è in Sib quindi stessa tastiera del Tenore.
    A:Yana991-JJSJ9 Légère-S2 -A:Conn Wonder Improved JJJ6 Légère-S2-1/4-S:Yana991-Selmer D Légère S-2-3/4-
    C-Mel.:Conn(1923)-LaVoz:Med-S.in Do:Conn(1921)-Buescher- Légère S-2-3/4-S.inoYanaS981-Selmer C* Légère S-3
    http://www.almartino.it/

  14. #14
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    Citazione Originariamente Scritto da SaxAppeal Visualizza Messaggio
    Attualmente l'unico reale vantaggio di studiare in Sib è che immagino tutti gli spartiti per sax li trovero' gia' trasposti.... non so. Attendo altri eventuali pareri.
    Infatti la maggior parte del materiale disponibile oggi per il sax é già trasposto per il taglio di sax utilizzato : troverai libri con spartiti e basi in Eb e gli stessi editi anche in Bb . Poi dipende sempre da te cosa vuoi fare , con chi vuoi suonare ecc ecc


    Schiaccio e baratto ergo sum
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    Sax_Gallery

  15. #15

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    Discorsi interessanti, anche se non ho ben capito qual è il problema legato alla trasposizione.
    Borgani sax tenore pre-jubelee.
    Sax tenore reference 54, Vandoren V16 metallo (riabilitato). Ottolink tone edge new vintage
    Flauto Muramatsu SR.
    Sax soprano Yanagisawa S 900 bocchino selmer s80 e JJ HR

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