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Discussione: Ance dure e uomini veri

  1. #16
    il suono è un fenomeno fisico, se per scuro intendi più ricco di frequenze armoniche "basse" allora l'ancia dura aiuta in quanto lo spessore maggiore favorisce questo fenomeno.
    Tenore: Selmer SBA 49xxx
    Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
    Tenore: Selmer Reference 36
    Algola Mark I (0.108")
    Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H

  2. #17
    Il soprano è un mondo a sé.



    Da un punto di vista classico: hai quel 3 o 4 bocchini a cui ci associ quelle 3 o 4 ance differenti. L'obiettivo per un sassofonista classico (o aspirante tale) è raggiungere.
    Se non fai classica... allora il percorso è più: con gli anni e con l'esperienza vai a cercare tu quello che è più comodo per te... più comodo e che ti da quello che cerchi.


    Puoi fare tutti gli esempi che vuoi... ma se ti mancano quei "concetti di base" non sei in grado di interpretare le informazioni che ottieni.

  3. #18
    Citazione Originariamente Scritto da algola Visualizza Messaggio
    il suono è un fenomeno fisico, se per scuro intendi più ricco di frequenze armoniche "basse" allora l'ancia dura aiuta in quanto lo spessore maggiore favorisce questo fenomeno.
    Se vuoi rafforzare la fondamentale di solito... si ricorre ad ance con la parte lavorata più lunga... sul tenore vai a usare ance da clarinetto basso o da baritono.
    E lo fai perchè ti riescono a dare più volume... e hai una riduzione massiccia delle armoniche più alte (riduzione che non riesci ad avere nemmeno con ance con parte posteriore del vamp molto rigida).

    Il rovescio della medaglia è che anche a livello di equalizzazione succedono cose strane.

  4. #19

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    Citazione Originariamente Scritto da tzadik Visualizza Messaggio
    Da un punto di vista classico: hai quel 3 o 4 bocchini a cui ci associ quelle 3 o 4 ance differenti. L'obiettivo per un sassofonista classico (o aspirante tale) è raggiungere.
    Se non fai classica... allora il percorso è più: con gli anni e con l'esperienza vai a cercare tu quello che è più comodo per te... più comodo e che ti da quello che cerchi.
    Il fatto è che non ho la stessa idea di "classico" che hanno in genere gli insegnanti. Per molti di loro, classica è in genere la musica da banda francese di fine Ottocento. Per me, quella è invece musica leggera dell'epoca, una muzak da piazza antelitteram. Quindi ho in mente una musica e un suono diversi. La "classica" per sax che mi interessa è semmai quella di Prokofiev, Hindemith, Schostakovich, i compositori dell'Espressionismo tedesco raccolti nel prezioso disco di Brutti. Musiche nate prima degli strumenti ritenuti "classici" da molti insegnanti, e scritte con in testa un suono diverso.

    Il mio nuovo insegnante mi ha imposto le Vandoren Blu, e ha provato a farmi suonare l'S-80. È indubbiamente in buona parte per limiti miei, ma credo anche per limiti del mezzo, se suonavo come una papera strozzata. Un professionista riesce sicuramente, dopo otto anni di studio, a contrastare il suono innato di quel bocchino e a tirar fuori qualsiasi tipo di suono. Io ho meno tempo, e trovo che tra i bocchini in mio possesso il Meyer sia brillante ma educato e dolce, il Morgan slantish flessibile ma tendenzialmente scuro. Con le Vandoren il suono è abbastanza incolore (versatile?), con le Hemke è spesso e grosso, con bassi e alti importanti. A quel paese, quindi, il "classico" classico e i pezzi di Singelée.

    Mi tengo quindi libero, e mi resta la curiosità dei principi fisici che legano (forse) la durezza delle ance alla brillantezza del suono. Vandoren 2,5 mosce e Hemke 3 gagliarde: incomparabili, ma già è un dato interessante. Dipende, come dice Algola, dalla mancanza di armoniche alte? Non ne sono convinto, perché negli esercizi sugli armonici mi sembra che quelle Hemke dure tirino fuori più cose.

    Paolo

  5. #20
    ... dipende da come suoni tu e da quali sono le tue capacità fisiche.

    Il bocchino e le ance sono solo degli "attrezzi" che ti permettono di arrivare a un risultato.
    "Definire il risultato da raggiungere" è un processo che implica la personale "crescita musicale".


    Il suono che tiri fuori è una combinazione di "confort personale" e "obiettivo sonoro".
    Io parlo di "sassofono classico" e "sassofono non classico" (oltre che alla pura didattica) in termini di approccio fisico allo strumento: se guardi come suona Londeix e come suonava Phil Woods... ti accordi subito delle differenze.


    Le altre cose che hai detto funzionano sul clarinetto: sono concetti che derivano dal clarinetto... concetti anni 60/70.

    Perchè derivano dal clarinetto?
    Perchè sul clarinetto, puoi anche trovare clarinisti jazz che suonano con setup più estremi (bocchini molto chiusi e ance molto molto dure) di quello che usano normalmente i clarinettisti classici.

    Sintetizzando, sul clarinetto è più marcato il fatto che il suono lo fai cambiando approccio sullo strumento... e questo non presuppone che tu debba cambiare bocchini e ance.
    Questa cosa è stata travasata sul sassofono, perchè fino a 30/40 anni fa'... tutti quelli che potevano insegnarti a suonare il sassofono erano fondamentalmente clarinettisti.
    Il sassono classico in conservatorio, in Italia, è stato introdotto negli anni '80: tutti quelli che hanno studiato con gente che già praticava il sassofono classico studiavano con clarinettisti che suonavano anche il sassofono.

    Su un sax alto... con un S80 C* e una Vandoren V12 #3,5 non riesci a riprodurre la pasta di suono di un bocchino chiuso che assomiglia a un Meyer e con ance morbida che assomiglia a una LaVoz: fisicamente non è fattibile.
    Questa cosa, se ragioni come un clarinettista non la puoi comprendere... semplicemente perchè il clarinettista non è a conoscenza che per sassofono esistono varie design su bocchini, ance e strumento.


    Sul clarinetto, la differenza tra un Vandoren M30 e un 5JB o anche solo un B50... è come fatto il facing: l'interno del bocchino è quello.

  6. #21
    riprendo qui postando due video ancia dura o morbida l'eterno dilemma?

    4 sassofonisti (straordinari) che utilizzano ance diverse che producono suoni diversi e "resistenza " diversa e sentite un po come tutto ciò influenzi il suono.
    https://www.youtube.com/watch?v=uuEpMBOqqm4
    https://www.youtube.com/watch?v=MQjgLUqF5sE


    ps. il confort a tutti i costi ha un costo
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  7. #22

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    Fcoltrane, sai che setup usano i protagonisti dei video?
    Lovano si è calmato col tempo. Sempre impressionante, qualunque cosa suoni.

    Paolo

  8. #23
    purtroppo non lo so con precisione. (Lovano dovrebbe usare un link forse florida la misura non la conosco).
    forse Tzadic riesce a capirlo
    ma da quello che sento il setup di Lovano deve opporre una bella resistenza.
    e tra tutti i suoni quello con meno corpo e quello di Chad Lefkowitz-Brown ( ed è un bravissimo sassofonista che gestisce il sax anche molto fuori dal registro ordinario) ma il suono paragonato agli altri soprattutto ai primi due ...............
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

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