“Io, John Coltrane - WRITING4TRANE, quartetto per cinque elementi”
Stefano ‘Cocco’ Cantini, Francesco Maccianti, Ares Tavolazzi, Piero Borri
e con Daniela Morozzi
musiche Living Coltrane Quartet
testo Valerio Nardoni e Leonardo Ciardi
con una poesia di Fabrizio Dall’Aglio
disegno luci Beatrice Ficalbi

collaborazione artistica Eugenio Allegri

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In “Io, John Coltrane - Writing4Trane, quartetto per cinque elementi”, il Living Coltrane Quartet e l’attrice Daniela Morozzi sperimentano una commistione tra parole e note, un concerto accompagnato da scrittura drammaturgica, una “partitura musicale narrativa”. Il progetto segue da vicino “Writing4Trane”, terzo cd del sodalizio artistico tra Stefano ‘Cocco’ Cantini (sax), Ares Tavolazzi (contrabbasso), Francesco Maccianti (pianoforte) e Piero Borri (batteria), dove per la prima volta il quartetto propone pezzi originali e non solo più gli standard del grande sassofonista statunitense: pezzi scritti per Coltrane, e non come Coltrane. Ed è qui, nell’urgenza di evocare il respiro ed i colori del mondo di Coltrane, di richiamarne l’immagine e la poetica, che si innesta l’esigenza di unire alla musica il racconto. Chi era John Coltrane, l’uomo e non solo il musicista, quali erano i suoi orizzonti, le sue paure, le sue ossessioni, i suoi desideri? E al di là dei riferimenti biografici, della pura cronaca, quali sono le parole che ne possono ricostruire il suono, l’immaginazione, la creatività?
Ecco dunque il perché di “Io, John Coltrane - Writing4Trane, quartetto per cinque elementi”: per arricchire la poesia della musica del grande artista americano, con una voce, la narrazione, che ne rielabora l’universo espressivo e ne dà un’interpretazione personale ed originale. Proprio come fanno i brani dell’ultimo cd di Living Coltrane. La forza e l’inventiva artistica, il suono allo stesso tempo prepotente e dolcissimo, profondo e luminoso del sassofonista che più di ogni altro ha influenzato il panorama musicale del secondo novecento, si integrano senza soluzione di continuità ad una narrazione che interpreta il vissuto umano e d’artista di Coltrane, con i suoi abissi e le sue sommità, e ne propone un’immagine non oleografica, un’immagine concreta ma non per questo meno poetica e visionaria. Anche in questo caso, si scrive per Coltrane e non soltanto su Coltrane.
Ad accompagnare in questo viaggio il Living Coltrane Quartet, formazione caratterizzata da un suono di scultorea rotondità e autenticamente personale, oltreché da un interplay di grande spessore, è la voce di Daniela Morozzi, attrice già da tempo impegnata in progetti di fusione della parola con la musica e che ha già alle spalle una solida e felice collaborazione con Stefano ‘Cocco’ Cantini. Il testo porta la firma di Valerio Nardoni, scrittore e traduttore, e di Leonardo Ciardi, autore, ed è impreziosito da un contributo del poeta Fabrizio Dall’Aglio. Gli autori, insieme a Daniela Morozzi, portano sul palco una voce che si amalgama a quelle strumentali, si fonde con loro, si propone, appunto, come il quinto elemento, che esprime gli stessi contenuti degli strumenti e lo fa con la forza della parola.
La voce di John Coltrane non potrebbe essere più viva!