Citazione Originariamente Scritto da il nero Visualizza Messaggio
Secondo me,invece,con lo studio si può arrivare ad avere un suono bello,da sax vero...e poi? e poi per non fare solo blà blà e limitarsi soltanto a leggere una partitura pulitamente così come è scritta con una bella voce di sax vero,bisogna avere la musicalità,quella cosa che c'è o non c'è,quella cosa che non si costruisce e che si può solo buttare al vento ed è questo che fa la differenza tra i poveri mortali e i mostri:sia gli uni che gli altri dovranno studiare e sudare ma i poveri mortali potranno solo scimmiottare un solo di Coltrane o di Rollins magari perfettamente a tempo...il risultato alle orecchie di chi ce l'ha sarà una sequela di note senz'anima,un esercizio ginnico estremo ma pur sempre un esercizio ginnico. Per esempio,ascoltate gente cantare senza musica d'accompagnamento,gente normale che non ha mai studiato:su diecimila forse ce ne sarà uno capace di incantare,se quest'uno su diecimila sarà capace ed avrà la forza di studiare come un pazzo (perché Coltrane era pazzo) giorno e notte per sempre...ecco allora arrivare il suono del mostro, I mostri possibili sono tanti,bisogna vedere quanti incontreranno la musica e ,insieme,la forza di buttarci dentro la vita. Gli armonici...
il nero
Sono d'accordo quasi su tutto.
Ormai credo si sia capito che quella delle armoniche era una provocazione, il punto di partenza per una discussione che voleva porre il quesito di che cosa è fatto un bel suono. Armoniche (o armonici) è la qualità che molti attribuiscono atecnicamente a un suono bello e pieno, ma a rigore armoniche non significa questo.
Anche dire "è il becco" o "è l'esercizio" è tautologico, perché subito uno si chiede: come incide un buon becco? Come incidono milioni di ore di esercizio? Che cosa succede nel flusso e nella colonna d'aria, nella vibrazione dell'ancia, nella umidità emessa, nella pressione delle labbra e delle mascelle, nella posizione sull'imboccatura, nella amplificazione del corpo del musicista, nel materiale del sassofono?
Io credo che qualcosa ci sia e fcoltrane lo ha messo bene in rilievo, pur chiarendo che alcuni concetti/fenomeni sono difficili da isolare e da definire. Si parla di suono dal punto di vista fisico/filosofico qui , ad esempio. Mi ci devo ancora cimentare e la cosa è piuttosto cervellotica, ma credo che studi come questo siano utili, anche solo per lasciar perdere e ammettere che la differenza fra un suono bello e uno brutto (o normale, dai) è una cosa che ha a che fare con l'arte e non va spiegata.