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Discussione: Ho fatto due giornate di lezione avanzata da Kirk Whalum a Memphis, a casa sua

  1. #1

    Ho fatto due giornate di lezione avanzata da Kirk Whalum a Memphis, a casa sua

    Ciao ragazzi, sono tornato da pochi giorni da Memphis dove ho fatto due giornate di lezioni private con Kirk Whalum, uno sei più importanti esponenti del sax in America e nel mondo. Se c'è tra di voi qualche fan di Kirk che volesse qualche resoconto, o avesse qualche domanda, sarò lieto di condividere con voi questa esperienza.
    Buon sax a tutti![emoji4]


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  2. #2
    c'è un video su youtube di Kirk che suona con un vecchio sassofonista ed improvvisano su Four alla grande .
    qualsiasi dritta è ben accetta perchè questa gente ha molto da insegnare.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  3. #3
    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane Visualizza Messaggio
    c'è un video su youtube di Kirk che suona con un vecchio sassofonista ed improvvisano su Four alla grande .
    qualsiasi dritta è ben accetta perchè questa gente ha molto da insegnare.
    Ciao! Si conosco quel video!
    L'anziano signore che suona con kirk è suo zio "Peanut" grande sassofonista che spesso è ospite ad alcuni concerti di kirk!
    Se hai domande precise su kirk e sulle lezioni che ho fatto sarò lieto di darti delucidazioni.
    [emoji4]


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  4. #4
    Ho idea che oltre ad essere un grande saxofonista sia anche una gran bella persona. Hai avuto questa impressione?
    S 991 Yanagisawa
    A Yamaha 82Z + Meyer NW
    T King super 20 Full Pearls + Dukoff fluted
    B Grassi + Jody jazz

  5. #5
    Citazione Originariamente Scritto da zard Visualizza Messaggio
    Ho idea che oltre ad essere un grande saxofonista sia anche una gran bella persona. Hai avuto questa impressione?
    Assolutamente si! È una persona meravigliosa! È molto simpatico, educato, sensibile e molto profondo. Le lezioni non sono state molto "tecniche" (su mia richiesta) perché cose come le famose "note giuste" si trovano in tutti i libri (che senso ha andare fino a lì per studiare ad esempio le superlocrie? Abbiamo lavorato molto su suono, pronuncia musicale ed "intenzione". Soffermandoci molto sul far uscire ciò che siamo come persone, la nostra storia e le nostre esperienze (belle e brutte) mentre suoniamo.
    Ha usato una terminologia molto precisa per "sbloccare" la capacità comunicativa.
    Devo davvero dire che è un gigante del sax.
    Se volete informazioni sul setup e ciò che studia lui quotidianamente (cioè ciò che di strumentale mi ha insegnato) o anche solo sul come studia le note lunghe, chiedetemi pure!
    [emoji4]


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  6. #6
    Ne sarei felice.... Scrivi pure: setup , note lunghe etc.
    S 991 Yanagisawa
    A Yamaha 82Z + Meyer NW
    T King super 20 Full Pearls + Dukoff fluted
    B Grassi + Jody jazz

  7. #7
    Ciao Mic, sono contento che tu abbia potuto fare questa esperienza, magari dicci anche come hai fatto ad avere questa occasione!
    Direi, prenditi una mezz'ora e raccontaci tuttoo!! Aspettiamo il papiellone!

  8. #8
    quoto il messaggio precedente.
    se puoi raccontaci tutto in modo che a beneficiare del racconto siano tutti gli appassionati di saxforum.
    saranno bene accetti sia i consigli tecnici su tutto lo scibile sassofonistico sia i semplici aneddoti perchè il musicista è di altissimo livello.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  9. #9
    Ok ragazzi, sono felice di condividere con voi l'esperienza più pazzesca che abbia mai fatto musicalmente.
    Dovrò dividerla in più punti perché c'è davvero tanta roba da dire!
    Innanzitutto 2 righe su di me:
    Sono di Milano e anni fa, dopo 9 anni di viola al conservatorio sono fuggito e ho imbracciato il sax. Del tutto da autodidatta. Ho iniziato a suonare in giro portandomi dietro grossissimi difetti di emissione che tuttora combatto studiando tosto ogni giorno. Essendo del giro milanese suono con musicisti di qui come gigi Cifarelli, pepe Ragonese, sergio cocchi, ho suonato anni con enzo Jannacci e prima ancora (e non me ne vergogno affatto perché ho imparato tantissimo) con gli 883.
    Ora, proprio il cantante Sergio Cocchi (grandissimo) stava facendo delle date con Vanees Thomas, che è imparentata con pensate un po'? Kirk whalum!
    Io ho sempre odiato il mio suono e la mia pessima intonazione e kirk è sempre stato per me l'esempio di suono, feeling e linguaggio. (Sentite sul tubo un po' di live con Kenny Garrett o altri live).
    Ho così avuto la mail di kirk e abbiamo organizzato due giornate di lezione a casa sua.
    Kirk suona un keilwerth sx 90 R degli anni 80 (l'ho provato...paura!) con un chiver rinforzato perché mi ha detto che preme molto verso il basso con la testa. Proprio si appende al bocchino. Il bocchino è, oggi, un normalissimo vsndoren v16 apertura T8, su cui monta ance Vandore v16 n.4
    Prima usava gli sugal kw, prima ancora un guardala brecker, e prima ancora un berg Larsen in ebanite Classico 115 camera 2.
    Gli ho fatto provare una delle mie ance Lupifaro 3.5 e dopo due note ha detto che era troppo morbida!!!
    Mi ha raccontato che a causa di ripetuto uso della respirazione circolare ha ricominciato da due anni a lavorare sul diaframma perché lo aveva un po' perso.
    Studia come un matto, nonostante sia un gigante, tutti i giorni partendo dalle note lunghe. Mi ha sottolineato l'importanza dello studio del vibrato. Nel prossimo "episodio" vi dico come studia lui le note lunghe e il vibrato. Poi passerò agli esercizi di tecnica.
    Ora devo scappare. Torno più tardi e continuo con tutte le info.



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  10. #10
    Parte 2: note lunghe.
    Kirk passa molto tempo sulle note lunghe. Le fa essenzialmente come tutti con due piccole differenze: non si perde in particolari troppo complicanti come la posizione della lingua, l'uso della laringe e quant'altro.
    Ha posto solo due paletti.
    1) la gola spalancata come quando si sbadiglia
    2) la solita respirazione addominale.
    Kirk ha sottolineato l'importanza della "nota di riferimento" ovvero il SI a metà registro (per capirci quello fatto solo con l'indice sinistro senza portavoce).
    Si inizia con questo SI lungo. Poi si passa al do un semitono sopra. Il più lungo possibile senza "ondeggiare" il suono. Ora si prende fiato, si suona di nuovo il SI per circa 2 secondi e senza staccare la nota di suona un SIb (semitono sotto) il più lungo e farmi possibile. Fiato, di nuovo SI per due sec e poi si sale legato al DO# lungo. Poi ancora il breve SI seguito dal la sotto.
    In sostanza si tratta di usare il SI come nota di riferimento per la corretta imboccatura (la ritiene la nota più giusta e la chiama "core tone") e poi si sale e si scende da questa nota ogni volta aggiungendo un intervallo di semitono prima in su poi "core tone" e poi in giù, fino a coprire l'intera estensione dello strumento allontanandosi dal famoso SI ma tornandoci ogni volta.
    In questo modo si impara a mantenere sempre la stessa pressione del labbro su tutto il registro. Egli stesso però sottolinea che qualcosa deve cambiare, ma lascia che sia l'istinto insieme all'orecchio a decidere i millimetrici cambiamenti. Ma tutto sommato da questo esercizio kirk ricava il minor movimento o cambiamento di imboccatura possibile.
    Quando gli ho chiesto di come mettere la lingua ha risposto che quando attacca la nota usa la punta e per il resto la lingua sta "pretty much away" (la toglie di torno).
    Il concetto in generale per lui è: poche pippe, fare tanto e bene.
    Nella prossima parte vi racconto del vibrato. Intanto spero che queste info possano essere utili. Da quando studio note lunghe così (7 gg) sto già vedendo risultati.
    Finito il discorso tecnico vi dirò cosa mi ha detto sul suonare vero e proprio.
    Ciao.


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  11. #11

  12. #12

    Data Registrazione
    Aug 2016
    Località
    quasi lagunare
    Messaggi
    29
    Complimentoni per la grande esperienza ...
    e grazie mille per la condivisione, centelliniamo le tue parole e proviamo ad eseguire i consigli.
    Aspetto la prossima puntata.
    grazie
    Alto: Yanagisawa Elimona 800 (1022xx gen80) – Vandoren Jumbo Java A45 (0.085") – Vandoren 2,5
    Tenore: Selmer SA80II (3851xx ago86) – Selmer S80E (0.083") / OttoLink SuperMasterTone 4 (0.075") – Rico 2,5 da definirsi

  13. #13
    Grazie per questa condivisione.
    Sono un grande fan di Kirk da anni. Nell'ambito Cristiano è il miglior sassofonista. Infatti io ho iniziato ad ascoltarlo proprio con il primo cd di The Gospel according to jazz. In cui suona con altri musicisti famosi cristiani. George Duke, Paul Jackson Junior, Louis Conte ecc... È forse anche il migliore nel panorama contemporaneo. Chi non conosce il solo di I will always love you di Whitney Houston...per citarne uno.
    È vero dalla sua musica traspare la sua persona e il talento che Dio gli ha dato.
    https://youtu.be/qqJLN_h2RwY

    Grazie ancora per il tuo messaggio. Aspetto il proseguimento!
    Tenore B&S Serie 2001 Professional Gold Laquered
    Ottolink STM 7*
    Selmer Triband
    Ance Rico royal 2

  14. #14
    Parte 3: il vibrato.
    Secondo Kirk il vibrato è uno strumento espressivo potentissimo, e per questo motivo ritiene che vada studiato seriamente, usato "on purpose" (di proposito, intenzionalmente) almeno all'inizio.
    Ecco come lo studia:
    Si tratta di fare lo stesso esercizio che ho spiegato prima (parte 2) per le note lunghe ma con un metronomo a 60 bpm.
    Il vibrato si ottiene attraverso l'uso della mascella (gli ho chiesto del vibrato di diaframma e mi ha risposto che quello è tipico dei flautisti, e che sul sax preferisce usare la mascella e non modificare la colonna d'aria che potrebbe danneggiare l'intonazione sui fraseggi).
    Si tratta di allentare la pressione del labbro inferiore per abbassare leggermente l'intonazione della nota per tornare subito al "pitch" originale. Come fosse una pulsazione.
    Dicevo di mettere il metronomo a 60 e poi eseguire le note lunghe facendo un veloce abbassamento e recupero dell'intonazione della nota ad ogni quarto, cioè sui beat del metronomo. Si fa per quattro o più beat. Poi si comincia a fare questo veloce e piccolo "bending" con un ritmo di terzine di quarti, poi un ritmo di ottavi (due bending per quarto), poi terzine di ottavi e infine sedicesimi. Se necessario si può riprendere fiato senza cambiare nota fino ad aver fatto tutti questi, ripeto piccoli e veloci, bending con tutte le suddette divisioni. Poi si cambia nota come nell'esercizio di note lunghe che vi ho illustrato prima.
    Noterete che più salite di registro più diventa difficile l'esercizio.
    In realtà sarebbe più facile farlo vedere che spiegarlo per iscritto.
    È FONDAMENTALE fare questo vibrato senza mai superare l'intonazione verso l'alto. In sostanza il vibrato si effettua abbassando il pitch, e mai alzandolo.
    Spero di essere riuscito a spiegarmi. Se avete domande riguardo agli esercizi che ho illustrato non esitate a chiedere.
    Nella prossima parte vi racconterò ciò che mi ha detto riguardo al suonare vero e proprio.
    A presto.


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  15. #15

    Data Registrazione
    Mar 2006
    Località
    Pellezzano (SA)
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    713
    Carissimo Mic,
    bella la condivisione, sì. Sembra di osservare da vicino un maestro d'Oltre oceano raccontare come usa le note lunghe
    e il vibrato.
    Però saremmo credo tutti interessati anche a qualche dritta su, anticipavi, "come tirare fuori ciò che siamo come persone";
    "sbloccare le capacità comunicative"… anche piccole cose sarebbero credo molto preziose!
    Grazie e buona musica
    alto Trevor James
    soprano Jean Michael
    imboccature Berg Larsen / Yamaha
    ance Vandoren

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