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Discussione: Mi aiutate a comprendere alcune nozioni di base sul suono della sola imboccatura?

  1. #1

    Mi aiutate a comprendere alcune nozioni di base sul suono della sola imboccatura?

    Mi sto esercitando con la sola imboccatura ed a prescindere dai risultati ed esercizi vari, mi son venute in mente le seguenti questioni.
    Col bocchino è possibile ottenere suoni di volume differente e frequenza differente.
    Da quel che mi è parso di capire la velocità di oscillazione (vibrazione) dell'ancia determina la frequenza, ma è questa frequenza che determina il valore della nota suonata?
    Voglio dire.. un "do" lo si otterrà ad una certa frequenza, un "la" ad un altra frequenza.. L'oscillazione dell'ancia dipenderà dall'intensità dell soffio.. Ma se così fosse come la mettiamo col "volume", ovvero l'ampiezza dell'onda sonora?
    Mi sembra ovvio che le cose non stiano così e che mi sfugge qualcosa..

  2. #2
    Quando tu suoni con il solo bocchino, o con bocchino + collo del sax, emetti giocoforza una sola nota. L'ancia è legata in modo rigido al bocchino e le mutue posizioni non cambiano, quindi non cambia la parte vibrante dell'ancia stessa.
    La nota che tu emetti è composta da vari suoni: la nota base più una serie di note superiori che sono i cosidetti suoni armonici e che tutti insieme vanno a formare il timbro della nota che senti. Volendo si possono fare degli esercizi che permettono di andare ad evidenziare ed isolare i singoli armonici della nota base, in modo da sentire suoni e note diversi rispetto alla base. (cerca sul forum "armonici" ed "esercizi armonici")

    Quindi se tu senti che fai note diverse usando solo il bocchino, non è che fai note base differenti. Tu fai sempre quella nota base, e poi evidenzi alcuni armonici piuttosto che altri.

    Questo è vero a qualsiasi volume tu suoni: puoi suonare piano o forte, il concetto non cambia.

    La questione volume invece è legata alla quantità d'aria che fa vibrare l'ancia, in modo piuttosto semplice: più soffi, più aumenta il volume. Siccome però la quantità d'aria che tu immetti può essere aumentata sia soffiando forte, quindi spingendo l'aria con grande velocità contro l'ancia, sia soffiando con meno velocità ma con grande portata d'aria, ecco che entrambi i metodi ti permettono di aumentare il volume. In genere quale usare è una scelta parzialmente inconscia (anche perché tra i due estremi ci sono infinite sfumature intermedie), regolata dal tuo orecchio che sente se la nota è intonata e se "suona bene". In linea di massima, il primo metodo è utile per suonare note acute, mentre il secondo sicuramente rende le gravi più piene e robuste.

  3. #3
    Citazione Originariamente Scritto da Tommy Visualizza Messaggio
    Quindi se tu senti che fai note diverse usando solo il bocchino, non è che fai note base differenti. Tu fai sempre quella nota base, e poi evidenzi alcuni armonici piuttosto che altri.
    Il discorso interessa anche me :) ne sei assolutamente sicuro? perchè da quel che mi ricordo io, una nota contiene molti armonici ed è vero, ma non tutta la scala cromatica ... e con il bocchino riesci a fare una scala completa di un'ottava.
    Non sono un'esperto di fisica, ma ho qualche ricordo delle lezioni di fisica :) per la nota che esce dal sax conta la frequenza di vibrazione dell'ancia ma anche e sopratutto il volume (inteso come quantita') e la pressione delll'aria che si muove, no ?

  4. #4
    Infatti.. Quel che non capisco è che se ad ogni nota è associata una certa frequenza, è evidente che andiamo a variare col nostro fiato questa frequenza, ottenendo varie note. Ovviamente il timbro non cambia.. Questo è dato da materiale e forma dello strumento. Ma come si concilia tutto questo con l'ampiezza? Voglio dire.. Mettendo un attimo da parte la questione trasposizione, se eseguo un la a 440 hz e con poca ampiezza, poi lo eseguo a pari hz con molta ampiezza, ottengo questo variando il getto d'aria. Ma varando il getto d'aria non dovrebbero variate anche gli hz? Come si conciliano le 2 cose?

  5. #5
    Il suonare una scala cromatica è un discorso che avevo considerato "altro" rispetto a quanto chiesto

    Ovviamente sì, si possono suonare note diverse. In questo caso, la produzione di note diverse si effettua agendo sulla laringe e sulla posizione della lingua, allo stesso modo di quanto si fa nel canto.

  6. #6
    Interessante, mi sto documentando un po' (e rispolverando angoli bui della mia memoria :) ).

    Citazione Originariamente Scritto da piero Visualizza Messaggio
    Infatti.. Quel che non capisco è che se ad ogni nota è associata una certa frequenza, è evidente che andiamo a variare col nostro fiato questa frequenza, ottenendo varie note. Ovviamente il timbro non cambia.. Questo è dato da materiale e forma dello strumento. Ma come si concilia tutto questo con l'ampiezza? Voglio dire.. Mettendo un attimo da parte la questione trasposizione, se eseguo un la a 440 hz e con poca ampiezza, poi lo eseguo a pari hz con molta ampiezza, ottengo questo variando il getto d'aria. Ma varando il getto d'aria non dovrebbero variate anche gli hz? Come si conciliano le 2 cose?
    La prima cosa è distinguere tra frequenza e volume, sono due cose diverse anche se in relazione. Se suono ad un volume maggiore non significa che l'ancia sta vibrando ad una frequenza maggiore (in teoria, in pratica le cose sono un po' più complesse). Pensa ad un fischietto, puoi suonarlo forte o piano, ma la nota che emetti è sempre quella, questo.
    Nel sassofono abbiamo una parte elastica da un lato ed un estermità aperta dall'altra. L'ancia fa da elemento elastico ed il fiato fa da "generatore" (un'ottima analogia è pensare al fiato come ad una batteria con tensione costante mentre l'ancia fa da oscillatore, creando una tensione sinusoidale). La frequenza a cui vibra l'ancia non dipende solamente dall'ancia ma anche dalla pressione generata dalle labbra sull'ancia, la quale riduce o aumenta la frequenza naturale di vibrazione dell'ancia. Il fiato invece determina la differenza di pressione nel sistema bocca-chiever, il getto d'aria che passa attraverso l'ancia lo fa vibrare, e tanto è più forte tanto più forte è il suono che ne esce.
    Poi in realtà, l'ancia non è un sistema lineare, e quindi se c'è molta pressione otteniamo un suono leggermente diverso da quando usiamo una pressione bassa. Se ci pensi, se suono ad un volume basso ottengo una nota molto precisa (io direi un suono "fine"), mentre se suono ad un volume maggiore ottengo una nota molto più piena di armonici (una nota molto "colorata" o "sporca").

  7. #7
    La spiegazione è in parte ripresa da qui

  8. #8
    provo ad eliminare alcuni equivoci.
    se studi con il bocchino insieme al collo dello strumento il presupposto è un unico suono.

    per questo motivo questo tipo di studio è indicato anche per il principiante perchè gli consente di costruire una buona impostazione (del viso del labbro della muscolatura ecc..... e di comprendere la respirazione
    e il principio emissione produzione del suono (apparato diaframmatico respiratorio e della laringe ecc....
    tutto questo perchè il presupposto è un unico suono con determinate caratteristiche. (il "miglior suono " che si è in grado di produrre che per definizione è unico).
    migliore perchè fermo con un certo volume con una certa durata ecc .
    con il bocchino ed il collo si possono produrre suoni diversi per altezza volume corpo ecc....?
    certamente si....... ma dal confronto ce ne sarà uno migliore dell'altro.
    quindi non ha senso produrre un suono non "corretto " rispetto ai presupposti.
    dal confronto tra i suoni prodotti si prova ad eliminare sempre di più gli elementi scorretti per arrivare a produrre un unico suono corretto .


    lo studio con il solo bocchino ha presupposti diversi .

    e presenta una serie di rischi enormi per il principiante che non abbia una solida impostazione.
    in realtà mi è capitato anche di ascoltare sassofonisti con pluridecennale esperienza che non erano in grado di mettere a frutto questo tipo di studio)
    se affrontato senza alcun riferimento questo tipo di studio può veicolare il principio che per la produzione del suono sia necessario sforzarsi.

    con il solo bocchino si impara a produrre suoni diversi per altezza .
    (i più abili riescono a controllare anche i quarti di tono)
    pur mantenendo omogeneità di volume.
    il controllo della omogeneità del timbro ed del corpo con il solo bocchino è molto difficile da controllare proprio perchè i suoni sono ad altezza diversa.
    (il presupposto dello studio con il bocchino e produrre suoni ad altezza diversa cercando di ampliare il controllo sulla estensione.

    per questo si affianca a questo tipo di studio lo studio degli armonici con il sax al completo .

    ulteriore problema è che per modificare l'altezza di un suono con il solo bocchino esistono una infinità di combinazioni di aria pressione morso ecc...
    ma esiste solo un modo che sia davvero utile per il sassofonista (è passa attraverso il disimpegno del labbro e del morso e al miglior utilizzo dell'aria)
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  9. #9
    Argomento complesso ma interessante.. ciò che in definitiva fa vibrare l'ancia e quindi genera il suono è il getto d'aria che investe l'ancia. I muscoli tutti hanno la sola funzione di veicolare l'aria verso l'ancia. Il diaframma se ben controllato dovrebbe garantire omogeneità di flusso d'aria in uscita (nel caso si voglia generare un unico tono continuo), non intervenendo col labbro/morso, escludendo quindi queste variabili di non poco conto, restano gli altri muscoli a convogliare l'aria. Non credo possa trattarsi di una semplice variazione di pressione l'artefice di variazioni di altezza di una ottava.. voglio dire, se per assurdo collegarsi il sistema bocchino ancia all'uscita di un compressore a pressione controllata, immagino da quel che ho letto da prec. interventi che variando la pressione otterrei una variazione del volume, ma non riuscirei a cambiare "nota". Cosa allora permette di intervenire anche sulle altre caratteristiche del suono? Forse la direzione del getto d'aria?

  10. #10
    Provate a fischiare...come si ottiene una nota bassa e come una alta?fischiate e guardate allo specchio la vostra bocca o ancora prendete una canna di plastica per travasare il vino e,appoggiando le labbra (che sono l'ancia) fate delle pernacchie (come con la tromba) e cercate di fare un suono e,poi,uno di frequenza più alta e vi accorgerete che sapete come fare istintivamente...da qui a fare un bel suono ce ne corre,ma il meccanismo sarà chiaro.Ho detto di spernacchiare dentro un tubo perché sono un ragazzo educato:è sufficiente lo sberleffo di tipo labiale di Totò,prolungato e crescente ,si potrebbe dire che la musica ,essendo vibrazione sia semplicemente una pernacchia.
    il nero

  11. #11
    Senza alcuna base scientifica ma riferendomi esclusivamente alla mia esperienza empirica, direi che il volume è determinato dal "volume" ossia dalla quantità, maggiore o minore, di aria che fa vibrare l'ancia mentre la frequenza è determinata dalla velocità del flusso d'aria che fa vibrare l'ancia.
    Una maggiore velocità del flusso d'aria determina la produzione di una frequenza più alta.
    Mantenendo lo stesso volume del flusso d'aria ed aumentandone la velocità, produciamo un suono più alto che ha la stesso "volume" ossia lo stesso livello di dinamica.
    Viceversa mantenendo la stessa velocità del flusso d'aria e variandone il volume, manteniamo la stessa frequenza e variamo la dinamica.
    L'esempio classico è quello del tubo per annaffiare il giardino.
    Con la regolazione del rubinetto determiniamo il volume dell'acqua che esce dal tubo.
    Se senza toccare il rubinetto, mettiamo un dito sull'apertura del tubo, determinandone un restringimento, l'acqua schizza via perchè esce con maggiore velocità. Il volume dell'acqua che fuoriesce dal tubo rimane invece invariato.
    Quando suoniamo il solo bocchino, per produrre suoni con frequenze diverse modifichiamo la posizione della laringe e dei vari elementi del cavo orale, variando la velocità del flusso d'aria.

    Non so se come teoria sia proprio corretta ma quando suono con il solo bocchino pensare che funzioni in questo modo mi aiuta https://soundcloud.com/the-traveling...lant-supreme-7
    Tenore Selmer Mark VI
    Alto Cannonball Big Bell Stone Series
    Soprano Yamaha YSS 675
    Wind Control. Yamaha WX5

    My Music Blog: http://jazzsounddevelopment.blogspot.com/
    Sax On The Tube: http://saxonthetube.blogspot.it/

  12. #12
    Non mi sembra per niente malvagia questa interpretazione.. In fondo anche suonando al sax il maestro mi dice sempre di avere il labbro più dolce/aperto nelle note gravi e più "stretto" nelle acute.. Lo stesso accade nel fischiare..

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