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Discussione: Sax moderni, quanto sono ispirati ai sax vintage?

  1. #1

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    Sax moderni, quanto sono ispirati ai sax vintage?

    Ciao,

    Molti costruttori di sax si ispirano a modelli storici. La stessa Selmer ha prodotto i Reference per riportare in vita le sonorità di alcuni suoi modelli storici non più in produzione. La vecchia e compianta Grassi aveva replicato il Mark VI con la serie Professional 2000. Molti produttori asiatici si ispirano ai modelli Selmer e Yamaha.

    So che Borgani si ispira, come punto di partenza, alle sonorità e ad alcune idee meccaniche di Conn dell'epoca New Wonder II. Lo stesso dovrebbe fare Keilwerth con la serie SX. In un'altra discussione mi si dice che è di ispirazione Conn anche la serie R1 ed R1 Jazz di Rampone & Cazzani, che ad orecchio ho sempre riportato al Selmer SBA.

    Che mi dite? Quanto antico c'è in questi strumenti moderni? Ci sono casi di esplicito tentativo di rifare strumenti dell'"epoca d'oro"? Quanto vi sembra importante continuare una tradizione?

    Paolo

  2. #2

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    Corollario alla domanda precedente: che ne è di certi sax dimenticati? Mi vengono in mente SML, Buffet serie S, Martin. SML e Buffet ho avuto la fortuna di ascoltarne nelle cave parigine, e mi sono sembrati strumenti eccezionali. Nessuno ha avuto voglia di rifarli, o di ispirarsi a quelle pratiche progettuali e costruttive? Perché uno strumento finisce nell'oblio (come, del resto, stava facendo in generale il sax)?

    Paolo

  3. #3
    Citazione Originariamente Scritto da ptram Visualizza Messaggio
    Molti costruttori di sax si ispirano a modelli storici.
    Alcuni produttori costruiscono un marketing attorno ad alcuni modelli che hanno in produzione per fare leva sul desiderio di vintage di una certa fascia di mercato.

    Citazione Originariamente Scritto da ptram Visualizza Messaggio
    La stessa Selmer ha prodotto i Reference per riportare in vita le sonorità di alcuni suoi modelli storici non più in produzione.
    La Selmer ha preso dei fusti di Serie III e campane/chiver derivate dagli ultimi Mark VI, invece di usare l'ottone rosso dei Serie II e Serie III hanno ripreso l'ottone giallo che si usava per SBA e Mark VI (e strumenti antecedenti).

    Citazione Originariamente Scritto da ptram Visualizza Messaggio
    La vecchia e compianta Grassi aveva replicato il Mark VI con la serie Professional 2000. Molti produttori asiatici si ispirano ai modelli Selmer e Yamaha.
    Nessun produttore si ispira agli Yamaha perchè chi vuole uno Yamaha può comprare solo un Yamaha.
    La maggior parte usano stencil che derivano dai Mark VI (parliamo di alti e tenori). Rari (credo che a Taiwan ci sia solo un numero limitato di terzisti) che producono strumenti derivati dagli Yanagisawa.

    Citazione Originariamente Scritto da ptram Visualizza Messaggio
    So che Borgani si ispira, come punto di partenza, alle sonorità e ad alcune idee meccaniche di Conn dell'epoca New Wonder II.
    Le uniche similitudini tra un Bòrgani sta nella meccanica saldata direttamente al corpo (senza che sia prima saldata su piastre)... post-to-body vs. post-to-rib-to-body.
    Chiver, corpo e campana di un generico Bòrgani non assomiglia nemmeno lontanamente a un New Wonder II o a un Chu Berry.

    Citazione Originariamente Scritto da ptram Visualizza Messaggio
    Lo stesso dovrebbe fare Keilwerth con la serie SX.
    Stesso ragionamento appena fatto per i Bòrgani.

    Citazione Originariamente Scritto da ptram Visualizza Messaggio
    In un'altra discussione mi si dice che è di ispirazione Conn anche la serie R1 ed R1 Jazz di Rampone & Cazzani, che ad orecchio ho sempre riportato al Selmer SBA.
    In alcune configurazioni (materiale e chiver), gli R1 Jazz assomigliano effettivamente a Conn pre-10M.
    Un R1/R1 Jazz suona praticamente all'opposto di un SBA o un BA.


    Citazione Originariamente Scritto da ptram Visualizza Messaggio
    Che mi dite? Quanto antico c'è in questi strumenti moderni? Ci sono casi di esplicito tentativo di rifare strumenti dell'"epoca d'oro"? Quanto vi sembra importante continuare una tradizione?
    Prima di dire quanto di antico c'è in uno strumento di recente produzione... bisognerebbe dare una definizione univoca di antico.


    Citazione Originariamente Scritto da ptram Visualizza Messaggio
    Corollario alla domanda precedente: che ne è di certi sax dimenticati? Mi vengono in mente SML, Buffet serie S1, Martin. SML e Buffet ho avuto la fortuna di ascoltarne nelle cave parigine, e mi sono sembrati strumenti eccezionali. Nessuno ha avuto voglia di rifarli, o di ispirarsi a quelle pratiche progettuali e costruttive? Perché uno strumento finisce nell'oblio (come, del resto, stava facendo in generale il sax)?
    Ogni attività economica e/o produttiva ha come scopo finale di quello di vendere prodotti.
    Dovendo andare a posizionarsi sul mercato... si valuta quello che il mercato chiede (e in alcuni casi, quello che il mercato riesce ad accettare): alcuni strumenti, oggi nel 2016, (ma lo stesso lo si poteva fare per 20 anni fa', nel 1996) non hanno mercato... quindi...

  4. #4
    chi vuole un Martin,un SML o uno qualunque dei sax antichi...va e se lo compra:i sax di oggi non somigliano per niente a quelli d'una volta,né come materiali né come meccaniche,certi metalli non vengono più usati nella formazione delle leghe e,forse,si potrebbe replicare il "re" dei sax,questo mark 6 che costa un botto,ma nemmeno Selmer lo fa:se quello del reference 56 doveva essere un tentativo di copia,non mi pare che il bersaglio sia stato centrato.Per quel che riguarda i Conn (che mi piacciono tanto) c'è da dire che fu proprio Conn a perdere la guerra con selmer e,forse,i produttori di oggi non hanno tanta voglia di replicarne la fine.
    Antico è un sogno,una nostalgia?Il mondo cambia,i gusti cambiano spinti da ragioni di mercato che cercano di portare "la gente" dove è più comodo per la grande produzione:non si cambiano le lastre per migliorare il suono ma solo perché certe lastre si possono stampare e certe altre no e,di conseguenza,cambia il suono e la gente ci fa l'abitudine,diciamo che ci fa l'orecchio,va. Poi c'è la piccola produzione che,nella consapevolezza della propria debolezza contro i giganti,fa una strada diversa per un mercato di piccoli numeri per i "bastian contrari" del sax e fa il suono che esce,così come è sempre stato...qualcuno toglierà la guida a selmer e yamaha? Siccome niente è eterno,verrebbe da dire di sì,ma per ora il suono lo fanno loro e quelli a cui quel suono non piace devono guardare al passato o altrove,inutile cercare un suono antico in un sax moderno.
    il nero

  5. #5
    Le leghe commerciali sono sempre quelle.
    Le normative non cambiano, vengono aggiunte famiglie di leghe nuove.

    La storia della fonderia che produceva lastre di ottone speciale per costruire i Mark VI è una semplice leggenda metropolita, che semplicemente viene accetta per "credibile" da chi si è dimenticato alcuni rudimenti di metallurgia da terza media. doh!
    Secondo voi, con uno spettrometro di massa e qualche radiografia non è possibile risalire sia alla composizione della lega commerciale usata, sia ai trattamenti termici e meccanici sul campione preso in esame?
    È semplice metallurgia, mica serve un diploma a Hogwarts?

    Gli ottoni sono famiglia di leghe dove gli elementi di lega principali sono rame e zinco (e dentro ovviamente c'è anche altro).

    Gli ottoni rossi sono sempre stati (e saranno sempre) più costosi e più facili da lavorare degli ottoni gialli (usati per Mark VI e progenitori)

    Si usava ottone giallo perchè costava, ora come all'epoca molto meno. Con buona probabilità l'ottone usato per i Mark VI era pure un ottone bifasico. doh!
    Parliamo di costo della materia prima... poi c'è stata un'evoluzione del costo del lavoro, del costo dell'energia, del costo delle macchine utensili... e altre condizioni socio/economico/politiche che non serve ricordare.

    Non ha senso ricostruire strumenti del passato (nonostante qualcuno ci abbia già provato... vedi le copie del Buffet S1 e del Conn 10M) perchè gli standard qualitativi sono cambiati.

    Se parliamo di Mark VI parliamo comunque di uno strumento rimasto in produzione per 20 anni (alti e tenori) in quanti esemplari? 200000 (sommando soprani, alti, tenori e baritoni)?
    Quindi non parliamo di uno strumento prodotti una dimensione artigianale...

    Gli strumenti moderni sono figli di un'altra epoca dove standard qualitativi e richieste del mercato sono differenti.
    In questo poi... si possono ricreare alcune sonorità andando a prendere elementi di design e materiali (e trattamenti termici e meccanici) usati all'epoca.



  6. #6

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    ...su questo tema ci sarebbe da dilungarsi ad oltranza... io gli "strumenti storici" dell'epoca d'oro voglio pensarli come oggetti a cui non manca ne la personalità e nemmeno un cuore pulsante, quando ho tra le mani un vintage il primo pensiero che mi passa per la testa è rivolto a chi lo ha costruito, solamente in un secondo tempo arrivo a domandarmi quali possano essere stati i momenti salienti della sua vita... questi oggetti erano principalmente realizzati da persone altamente qualificate il più delle volte formatesi negli anni all'interno della ditta stessa, in quei tempi lontani non era raro trovare operai che avevano passato per intero il loro periodo lavorativo sempre nella stessa fabbrica con l'intento di migliorare giorno per giorno capacità e conoscenza... l'attaccamento e la dedizione al lavoro avevano molto più spessore che non ai giorni nostri, e l'unico modo per migliorare la propria situazione economica era quello di imparare sempre più cose e soprattutto saperle fare bene, era essenziale saper usare sia le mani che il cervello e di "teste fine" se ne contavano veramente tante, è anche grazie a queste persone se sono arrivati fino a noi dei pregiati strumenti musicali a cui è difficile non riconoscere un anima propria... forse forse, l'unica ditta ancora presente sul mercato che ragiona in termine di alto artigianato e oltretutto propone una linea di strumenti dal baritono al sopranino tra cui soprani e contralti dritti con possibilità di scelta di abbinamento ai più disparati materiali chiver e quant'altro è la Rampone & Cazzani (che il Sig. Yamaha possa perdonarmi per ciò che ho appena detto...) ...a fine Giugno durante il periodo della Masterclass nei 10 minuti che ho trascorso all'interno del loro laboratorio, immerso in un silenzio quasi totale intriso di caratteristici odori e circondato da attrezzature e macchinari ormai molto datati ma pur sempre efficienti allo scopo, ho riscoperto un luogo e spazi di lavoro a dimensione umana respirando il sapore del tempo trascorso ma non per questo dimenticato, ed è un esperienza che mi sento di consigliare ad ognuno di voi... un saluto dai...
    Yamaha YTS 82Z Custom UL [Ludovico...] Algola MK1 0.105 ref. Bucci - Yamaha YTS 62 MK1 Purple Logo chiver G1 [Gian Battista...] 10M Fan Robusto 0.108 ref. Bucci --- Conn C. Melody New Wonder II 1925 [ Cherubino...] mouthpiece Conn Eagle 0.100 ref. Bucci / Yamaha Wind Controller WX5 / WT11... New Entry ancora in attesa di avere un nome... Tenore Buffet & Crampon S1 ...

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