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Discussione: Entartete Musik for saxophone and piano - CD Brilliant classics

  1. #1

    Entartete Musik for saxophone and piano - CD Brilliant classics

    Buongiorno a tutti,

    vi segnalo l'uscita di questo mio nuovo lavoro discografico "Entartete Musik for saxophone and piano" sempre per l'etichetta Brilliant Classics.
    Questa volta mi sono dedicato ai compositori che operavano durante gli anni dell'ascesa nazista periodo durante il quale il nostro strumentò attirò l'attenzione di una serie di compositori di altissimo livello (Hindemith, Scholhoff, Dessau, Jacobi etc...) che gli dedicarono pagine interessantissime.

    Per maggiori informazioni e per ascoltare qualche sample: http://www.davidbrutti.com/album/ent...one-and-piano/

    Il CD è disponibile in tutti i negozi di musica oltreché su Amazon, Itunes; potete inoltre acquistarlo tramite il mio sito internet ufficiale.

    "Nel 1933, dopo la crisi della Repubblica di Weimar, Adolf Hitler diventa Cancelliere di Germania.
    Viene istituita la Gleichschaltung, un sistema totalitario di controllo del*Regime nazista per eliminare ogni forma di individualismo, orientare il pensiero ed eliminare ogni organizzazione non-nazista che poteva influenzare le persone: viene creata la Reichskulturkammer (RKK) [Reich Chamber of Culture]* con a capo Joseph Goebbels, con l’obiettivo di controllare, tramite sette dipartimenti, l’attività culturale in tutte le sue forme.
    L’arte doveva essere ariana ed anti-semita. Nel luglio 1937 a Monaco di Baviera il regime inaugura una mostra dal titolo Entartete Kunst (arte degenerata) allo scopo di infiammare l’opinione pubblica contro l’arte modernista: tutta l’arte cubista, espressionista, dadaista, surrealista, primitivista, fauvista, Nuova Oggettività viene bandita.
    L’anno seguente a Düsseldorf il regime inaugura, sempre allo scopo di fomentare l’odio del pubblico, una mostra dal titolo Entartete Musik nella quale si definisce degenerata la musica dodecafonica, atonale, il Jazz, la musica da Cabaret, il foxtrot e tutta la musica scritta da compositori ebrei o non in linea con idee antisemite e ariane.
    Nella Entartete Musik (musica degenerata) il saxofono più di ogni altro strumento rappresenta la “degenerazione” in quanto simbolo della musica Jazz, quindi della cultura Afro-americana e della contaminazione tra generi. Il Jazz viene definito da Joseph Goebbels musica “americana-negro-ebraica da giungla”.
    Non è un caso se proprio nel manifesto della mostra di Düsseldorf il jazzista nero di Jonny spielt auf (Jonny Strikes Up) dell’opera di Ernest Krenek viene rappresentato con tratti scimmieschi, imbracciando un saxofono con una stella di David sulla giacca.
    In questo contesto i compositori sono relegati in una condizione umana ed artistica estremamente difficile fatta di minacce, intimidazioni e deportazioni.
    Come tutti i compositori presenti la loro musica viene proibita; la loro attività musicale in Germania viene interrotta. Alcuni di loro tenteranno di scappare, altri come Erwin Schuloff moriranno nei campi di concentramento.
    In questo contesto il virtuoso e visionario Sigurd Manfred Rascher è il saxofonista di riferimento. Negli anni ’30 vive a Berlino e suona nella Filarmonica. Non condivide le idee del regime e nell’anno in cui Hitler sale al potere si trasferisce in Danimarca. Da li farà turneés in tutta Europa tranne in Germania e nel 1938 emigrerà negli Stati Uniti.
    Le sue innovazioni tecniche e capacità espressive lo rendono riferimento e dedicatario in molte di queste opere."
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    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  2. #2

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    Periodo terribile anche per l'evoluzione del sax, che aveva proprio negli artisti d'avanguardia tedeschi alcuni dei più coraggiosi innovatori. Immgino che sia scomparsa molta letteratura, e molta sia ancora da tirar fuori dalle carte salvate dalla distruzione (e poco considerate perché non vi figura il "nome grosso", o la scrittura sembra "bizzarra").

    Le anteprime sul tuo sito fanno capire che si tratta di musica di altissima qualità. Degli autori, solo Hindemith e (in parte) Dessau erano nomi a me noti.

    Appena aggiunto al carrello di Amazon, e lo ordino al ritorno all'amara patria.

    Paolo

  3. #3
    Ciao Paolo,

    ciò che mi ha colpito di più, oltre all'altissimo artigianato delle opere che ho avuto la fortuna di poter suonare e incidere, è l'uso peculiare che questi compositori hanno fatto dello strumento.
    La maggior parte di loro in effetti ha iniziato a "scavare" nelle possibilità del sassofono cercando di trovare una collocazione specifica, contrariamente a quanto avveniva nello stesso periodo in Francia dove lo strumento viene trattato ne più ne meno come un surrogato del clarinetto.

    Nomi grossi (a parte la letteratura d'avanguardia che ormai inizia ad annoverare grossi calibri) ahimè nel mondo del sax cosiddetto "classico" si contano sulla punta delle dita e i pochi che ci sono vengono ignorati dagli stessi accademici che dovrebbero difenderli: per decenni la Rapsodia di Debussy è stata accantonata in quanto "poco virtuosistica" e sorte simile ebbero musiche di Frank Martin, Hindemith, Schulhoff, Webern e tanti altri ignorati dalla nicchia del sax classico (eh si a noi ce piace de move le dita...).

    Buona musica!
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  4. #4

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    Purtroppo, l'incapacità di comprendere le possibilità tecniche ed espressive dello strumento accomuna il sassofono ad altri strumenti di nascita recente. Penso ad esempio alla fisarmonica, che, fino ad una rivoluzione soffice avvenuta negli ultimissimi anni, è stata considerata spesso uno strumento di bravura, in cui l"oscar" dovesse essere attribuito a chi avesse le dita più veloci. I giovani leoni che di recente hanno preso in mano il festival di Castelfidardo hanno causato un cambio di prospettiva, che mi sembra sia contagiando anche musicisti italiani.

    Quello che stai facendo con queste pubblicazioni è, al di là del grandissimo merito artistico del lavoro, cercare di far aprire gli occhi a chi non ha ancora capito quanto sia prezioso lo strumento che hanno in mano. Il sax è tante cose, ed è un peccato congelarlo in un ruolo fisso, sempre uguale.

    Paolo

  5. #5

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    Non riesco ancora a dedicarmi ad una vera recensione, ma ecco le prime impressioni, come segnaposto, lasciate su Amazon:

    "Un disco che ci aiuta a riscoprire grande musica dimenticata (o, meglio, scientemente occultata). Il sax - voce della modernità, nervoso e lirico senza sdilinquimenti - come avrebbe potuto essere, se questo filo non fosse stato brutalmente reciso.

    Straordinari gli interpreti, in una produzione che ne restituisce con grande vividezza il suono."

    Paolo

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